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Autore: Vergil    23/10/2011    0 recensioni
“Fermati, Linalee! Aspetta! Non andartene!”
Kanda urlò ripetutamente quelle parole con quanto fiato aveva in corpo, ma tutto ciò che gli rimase da fare fu crollare in ginocchio e guardare la donna che amava spiccare il volo e svanire fra le tenebre della pioggia.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lenalee Lee, Yu Kanda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Centro urbano di Londra, ore 3.00 am,

4 marzo 1880

 

Gli occhi del piccolo Kanda rimasero paralizzati. Non potevano credere a quello che vedevano. Calde lacrime di gioia e sollievo scivolarono sulle guance e si confusero con la pioggia torrenziale che precipitava dal cielo di Londra.

Linalee era stesa per terra, abbandonata come un rifiuto in mezzo alla strada. I suoi vestiti erano sporchi e sgualciti, completamente fradici, il viso sciupato e i capelli spettinati. Per un attimo, Kanda temette che la bambina fosse morta, ma quando le si fu avvicinato, si accorse che fortunatamente stava dormendo.

Ciò di certo non bastò a calmare la sua agitazione. L'aveva cercata per tre giorni, in tutta la città, rifugiandosi nei vicoli come un cane randagio e sfuggendo agli occhi della pubblica vigilanza come un gatto sui tetti.

Non sarebbe riuscito a resistere che per una settimana a malapena, e poi si sarebbe trovato in ginocchio, con la sola speranza di rivedere Linalee a cui aggrapparsi.

“Linalee!” Kanda la prese fra le braccia e le sollevò lentamente la testa. La bambina mugugnò qualcosa e aprì leggermente le palpebre gonfie.

“Yu... che cos'è successo?”

La sua voce era così sottile che persino il rumore della pioggia era in grado di sovrastarla.

“Non avere paura, Linalee.. ti riporto a casa. Non so cosa sia successo, ma adesso ci sono io con te.”

Kanda non aveva la benché minima idea di come riuscire a tornare all'Ordine, ma di una cosa era certo: avrebbe ucciso volentieri chiunque le si fosse avvicinato.

“Grazie, Yu... sei molto.. gentile.. a preoccuparti per me..”

La bambina gli sorrise dolcemente e lo baciò su una guancia. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma le forze le abbandonarono non appena ebbe alzato una mano per accarezzargli il viso.

“Ma certo che mi preoccupo per te! Dovevamo fare merenda assieme, no?! Ora torniamo a casa e domani recupereremo il tempo perduto. Ma dimmi, come sei finita qui?! Chi ti ha portato via?”

“Era... era un uomo con un grande cappello e delle cicatrici sulla fronte... ha detto.. che ero preziosa per lui e per il suo conte...”

Kanda rabbrividì. Il generale gli aveva parlato del conte. Era colui che creava quelle macchine di morte chiamate akuma. D'un tratto si sentì in pericolo. Londra era immensa, e a quell'ora non c'era assolutamente nessuno per le strade. Se questo conte fosse comparso e avesse mandato i suoi akuma contro di lui, sarebbero stati di certo uccisi.

Il sguardo si posò sulla fidata Mugen. La sua affilatissima lama era la sola arma con cui si sarebbe potuto difendere, in caso di pericolo. Il piccolo esorcista prese la bambina in braccio e la strinse al petto, rialzandosi in piedi. Dovevano trovare un riparo per la notte, il giorno dopo avrebbero ripreso il loro cammino per tornare all'Ordine.

Proprio in quell'istante, un'ombra sinistra si materializzò davanti al bambino, sbarrandogli la strada.

“Ma che ci fa un bel bambino come te in giro per Londra a quest'ora? Non lo sai che è pericoloso? Potresti incontrare dei malintenzionati.”

Un giovane uomo dalla folta chioma mossa e spettinata dalla pioggia, avvolto in un elegante abito serale e con un lungo cappello sulla testa. La paura si impadronì di Kanda ancor prima che il bambino si rendesse conto di trovarsi di fronte al rapitore di Linalee.

“Sei... sei stato tu a rapire Linalee, bastardo?!” Squittì, cercando di apparire minaccioso.

“Tiky Mykk, membro della famiglia noah.. al tuo servizio. Tu devi essere il piccolo Yu, vero? Ero sicuro che saresti scappato dall'Ordine e che saresti venuto sin qui per cercare la tua amichetta.”

“Io mi chiamo Kanda!”

“Yu è più che appropriato come nome. Ora da bravo, dammi la tua innocence e quella della bambina. Non volete che mi arrabbi con voi, vero?”

“Te lo puoi scordare, damerino smidollato!”

A quelle parole, gli occhi di Tiky si illuminarono come lucciole. Le sue pupille scomparvero e furono invase da uno strano luccichio cristallino. Ma ciò che fece inorridire Kanda fu quel sorriso,

così disumano e perverso da spaventare persino il diavolo in persona.

“Sei proprio un bambino disobbediente. Vorrà dire che dovrò darti una bella punizione.”

Sibilò eccitato, mentre alzava una mano e una farfalla dalle ali violacee compariva sul suo palmo.

Contemporaneamente, Kanda si rese conto di essere completamente circondato. Delle orrende creature spuntarono dalle tenebre e iniziarono a ruggire, mostrando fameliche fauci.

“I miei akuma sono molto affamati, piccolo Yu. Se non volete finire in pasto a loro, ti consiglio di fare il bravo e obbedire a quanto ti ho detto.”

Le parole di Tiky scivolarono addosso a Kanda come la pioggia sulla sua divisa da esorcista. Senza più esitare, si voltò e cominciò a correre disperatamente. Sapeva di non avere alcuna via di fuga, ma la vita di Linalee era la cosa più preziosa. L'avrebbe protetta in qualche modo e sarebbe riuscito a salvarla. Non importava cosa ne fosse stato di lui.

“Yu... scappa, ti prego.. lasciami qui, altrimenti prenderanno anche te...”

“Stai zitta, stupida! Io ti salverò, fosse l'ultima cosa che faccio!”

L'audacia di Kanda non bastò a salvarli. Inspiegabilmente, Tiky Mykk apparve magicamente davanti a lui. Schioccò le dita, e il terreno sotto i piedi di Kanda esplose, scaraventando i due bambini a terra.

“Ora ho perso la pazienza, moccioso. Dammi la tua innocence, o vi uccido con le mie mani.”

“Linalee!” Strisciando, Kanda raggiunse la bambina e le prese le mani. Era di nuovo svenuta, e la sua fronte sanguinava. Il cuore del ragazzino fu travolto dalla rabbia.

“Maledetto!” Istintivamente, agguantò Mugen e la sfoderò con violenza, pronto ad accanirsi contro il membro della famiglia noah, che, divertito, lo guardava a braccia incrociate.

“Vuoi affrontarmi con quello stuzzica-denti? Solo il potere dell'innocence è in grado di ferirmi, e tu non sei ancora in grado di usarlo. Senza di esso, la tua cara Mugen non è che un pezzo di ferro privo di alcun valore.”

“Stai zitto!” Kanda gli si lanciò addosso e iniziò a sferrargli una furente catena di fendenti, stoccate e colpi ben assestati. La sua esperienza nell'arte della spada era impressionante. Tiky stesso fu sorpreso, sebbene gli fosse sufficiente saltellare da un piede all'altro per scampare ai suoi attacchi.

“Sei forte, ragazzino! Dove hai imparato a combattere in quel modo?! A Edo, dico bene? Ecco perché il conte era così interessato anche a te!”

Kanda non stette ad ascoltarlo. Continuò ad aggredirlo e cercare di colpirlo, sino a quando la spada non gli si conficcò nel collo. Kanda lo trapassò da parte a parte con ferocia, sino a trovarsi a pochi centimetri dalla sua faccia. Poi si accorse che il noah sorrideva indifferente. Anzi, stava ancora battendo le mani. Non riuscì più a muoversi, ormai preda del terrore più macabro.

“E adesso? Che cosa faccio? L'ho colpito e non si è fatto niente! Ma com'è possibile? E' questo che stai pensando, vero, piccolo Yu? Eppure mi sembrava di averti avvisato. Senza il potere dell'innocence, la tua spada non può farmi niente.”

Kanda scosse la testa. Non sapeva né più cosa fare né cosa dire. Per la prima volta, si trovò a corto di idee. Ma i suoi folli pensieri furono presto interrotti. Tiky si estrasse la spada dal collo e alzò una mano al cielo. Le sue dita furono perforate da una luce purpurea che gli avvolse tutto il braccio, e colpì il bambino al viso con un violentissimo schiaffo, scaraventandolo a terra, proprio a un passo da Linalee.

“Mi basta schioccare le dita per ordinare ai miei akuma di divorarvi.. a voi la scelta.”

“Innocence... attivati!” Kanda recuperò la spada e la puntò di nuovo verso Tiky, ma il risultato fu lo stesso. La stessa luce abbagliante celeste, che si spense subito dopo. Tiky scosse la testa.

“Che cosa hai intenzione di fare? Ti saresti dovuto allenare di più per riuscire a controllare la tua innocence. Ormai è tardi per un tentativo dell'ultimo minuto. Non vivrai abbastanza per diventare un esorcista.”

“Attivati, innocence.. attivati.. attivati!” Mugen smise di rispondere alle parole di Kanda e svanì completamente. Il ragazzino si inginocchiò e colpì la strada con un pugno, chiedendosi perché la sua innocence si rifiutasse di dargli il suo potere.

Poi il suo sguardo cadde su Linalee. Doveva proteggerla. Non aveva tempo da perdere lamentandosi delle sue incapacità. Al diavolo l'innocence. Se non voleva aiutarlo, se la sarebbe cavata da solo, come aveva sempre fatto. Brandì Mugen con vigore rinato e si mise in posizione di difesa, in ginocchio accanto alla bambina.

“Basta così. Molto bene, miei akuma... la cena è servita. Divorateli!” Tiky alzò le braccia verso le sue creature e le spalancò in segno d'assenso. Come uno storno di avvoltoi affamati, gli akuma ruggirono e si lanciarono verso Kanda. Pochi istanti, e sarebbe stata la fine.

Proprio mentre il bambino iniziava ad accettare la sua fine, sentì qualcosa cambiare dentro di sé. Il suo desiderio di diventare più forte per puro e semplice orgoglio iniziò a scemare, e fu sostituito da un dolce sentimento d'affetto per la bambina stesa accanto a lui.

Le voleva bene. Voleva salvarla a tutti i costi e riportarla a casa. Passare intere giornate con lei e dimenticarsi di tutto il resto. Il suo unico desiderio fu diventare forte per permettere ad altri di vivere e non essere uccisi dalla crudeltà di esseri come gli akuma e Tiky.

Fu così che capì di volere una sola cosa. Impugnare quella spada per rendere il mondo un posto migliore per la sua piccola Linalee.

La strinse con entrambe le mani e alzò la lama, che lentamente iniziò ad illuminarsi.

“Innocence... attivati!” Kanda gridò quelle parole con tutto il fiato che aveva in gola, fin quando i suoi polmoni non furono svuotati e lo costrinsero a tacere. Ma l'energia che cominciò a fluire nel suo corpo era diventata incontenibile. Tiky stesso dovette fare un passo indietro e coprirsi il viso con una mano, sbalordito da quello spettacolo.

La luce di Mugen divenne così forte che l'intero quartiere fu illuminato a giorno. Poi, con precisione, i fasci celestiali si stabilizzarono e assunsero una forma costante e precisa. L'innocence di Kanda era finalmente stata attivata.

“Questa è la vostra fine.. mostri.” Disse Kanda, e si voltò a guardare gli akuma, ormai prossimi dall'azzannarlo e squartarlo. Il piccolo esorcista li fece a pezzi uno dopo l'altro. Non facevano in tempo ad avvicinarsi che Mugen li aveva già lacerati e trapassati, riducendoli poi in polvere con la sua luce.

“Meglio tardi che mai... e così è questo il potere della tua innocence, ragazzino? Che seccatura, avrei dovuto ucciderti prima. Adesso mi ci vorrà un bel po' di tempo per sistemarti.” Commentò Tiky seccato. Ma Kanda non gli riservò alcuna pietà.

“Silenzio, lurida feccia. Sarò io a sistemarti.”

“Vedi di non montarti troppo la testa, ragazzino!” Tiky tese un palmo verso Kanda e uno sciame di farfalle spiccò il volò, diretto verso di lui. Il ragazzino piegò le gambe e scattò in avanti, portando la spada in basso al suo fianco. Poi, sferrò un fendente in avanti, che spazzò via col suo potere le farfalle come se fossero stati fili d'erba.

Quando la luce si fu diradata, Tiky si accorse che Kanda era già passato alle sue spalle, squarciandogli il costato con estrema precisione.

Il corpo del noah iniziò a disgregarsi. Eppure, ancora una volta, incominciò a ridere.

“Sarebbe proprio divertente continuare a giocare con te, piccolo Yu. Sei forte, mi sei piaciuto molto. Ma purtroppo, ho molte cose di cui occuparmi, e il conte è una persona molto impaziente. Per questa volta hai vinto tu, sei stato bravo. I miei complimenti. Ma la prossima volta, la tua innocence non basterà a proteggerti. Ci vediamo... piccolo Yu.” Poco prima di scomparire, Tiky estrasse dalla tasca un mazzo di carte e lo gettò in aria. Poi, in un bagliore di luce purpurea, svanì.

Anche l'innocence di Kanda iniziò a spegnersi. La luce si fece sempre più fievole e alla fine si dileguò del tutto. Sfinito, il ragazzino lasciò cadere Mugen a terra e si accasciò accanto a Linalee.

La bambina aveva recuperato i sensi proprio in quel momento.

“Yu.. ce l'hai fatta...”

“Pensavi davvero che quattro mostriciattoli e un damerino come quello sarebbero bastati per sconfiggermi? Io non morirò mai, Linalee... e ti proteggerò sempre, con tutte le mie forze. Ti voglio bene.”

“Anche io ti voglio bene, Yu...” Linalee gli prese le mani e gliele accarezzò delicatamente. Kanda sorrise. Era così stanco che credette di addormentarsi da un momento all'altro.

Poi, seppur confuso, si accorse di non essere più solo.

Sbattè le palpebre e vide alcune figure nella pioggia avvicinarsi. Erano il supervisore Komui e il generale Tiedoll, affiancati da una folta truppa di esorcisti, tra cui intravide anche Lavi, che saltellava impaziente verso di lui. Dietro di loro, c'era il sovrintendente Lvellie. Provò quasi simpatia per quell'uomo, nel vedere il suo volto stupefatto.

“Kanda! Linalee! Finalmente vi abbiamo trovati!” Komui si gettò accanto alla sorellina e la prese al suo petto, abbracciandola pieno di gioia.

“Ciao, fratellone... scusami se ti ho fatto preoccupare...”

“Non dire niente, Linalee.. è tutto finito.”

Il generale Tiedoll afferrò Kanda per le spalle e lo sollevò da terra. Poi si voltò verso Lvellie.

“Allora, sovrintendente? Sincronizzazione completa con l'innocence, purificazione di un esercito di akuma e vittoria nello scontro con un membro della famiglia noah. Non penso ci sia altro da aggiungere per qualificare un compatibile come esorcista ufficiale dell'Ordine a tutti gli effetti. Crede forse ancora che Kanda sia un moccioso incapace?”

Il vecchio generale non aveva mai provato tanto gusto come quella notte. Ora che la paura era passata, aveva solo una gran voglia di farsi una sana risata e rinfacciare al sovrintendente tutto il suo scetticismo.

“Portate via quei due mocciosi al caldo, prima che si prendano un malanno!” Sbottò Lvellie, scorbutico e imbronciato. Komui non se lo fece ripetere due volte. Fece portare due coperte e avvolse come fagotti i due piccoli esorcisti, che Tiedoll prese accuratamente con sé.

“Ti voglio bene, Yu...” Disse Linalee all'amico. Kanda arrossì e le diede un bacio sulla guancia.

“Anche io ti voglio bene, Linalee.” 

  
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