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Autore: jas_    23/10/2011    15 recensioni
Ricordava come se fosse ieri il primo giorno in cui i loro sguardi si incontrarono, in prima liceo. Niall si era appena trasferito dall’Irlanda, accento buffo, capelli biondi, occhi che ipnotizzavano chiunque, denti leggermente storti ma allo stesso tempo splendidi. Sophie trovava che avesse il sorriso più bello di tutto l’universo, nonostante lui fosse restio a mostrarlo. Nel momento esatto in cui mise piede all’interno dell’aula di biologia Sophie sentì qualcosa dentro di sé, sapeva che quel ragazzo era diverso dagli altri. Sapeva che era diverso per lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'You belong with me'
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Una leggera brezza soffiava indisturbata facendo muovere le fronde degli alberi. Con un gesto fievole Sophie scostò un ricciolo ribelle che le era caduto davanti agli occhi.
Odiava il vento. Odiava i capelli scompigliati e odiava non poter leggere all’ombra di un albero perché le pagine dei libri si giravano da sole.
Sbuffò sonoramente prima da alzarsi da terra, pulirsi velocemente il vestito a fantasie floreali che indossava e dirigersi all’interno della biblioteca della scuola. Adorava quel posto, amava il profumo dei libri vecchi sfogliati migliaia di volte, amava il silenzio che regnava sovrano all’interno di quell’edificio, rotto soltanto da qualche parola sussurrata o dal rumore delle pagine dei libri voltate con discrezione, come se la cultura non potesse essere disturbata. Però quando il tempo glielo permetteva, preferiva stare in compagnia degli autori fuori, in mezzo alla natura, accompagnata dai raggi del sole e dal cinguettio degli uccelli.
Sophie amava leggere,  rispecchiarsi nei personaggi delle storie raccontate, sentire lo stomaco contorcersi quando accadeva qualcosa di inaspettato, versare invece lacrime silenziose nei passi più tristi perché lei viveva sulla propria pelle ciò che leggeva. Adorava isolarsi totalmente da tutto ciò che la circondava, potevano passare ore senza che lei se ne accorgesse mentre era immersa in quella fila di caratteri e spazi stampati uno dopo l’altro che per lei rappresentavano tutto.
O meglio, quasi tutto.
Aprì lentamente la grande porta di legno massiccio e mise piede dentro alla biblioteca buia. I suoi occhi azzurri ci misero un po’ ad abituarsi al cambiamento di luce. I passi, seppur leggeri, rimbombavano più del dovuto nella grande e silenziosa stanza, Sophie si diresse indisturbata verso il suo solito posto. Attraversò alcuni scaffali che ormai conosceva a memoria: horror, thriller, gialli, migliaia di libri di tutti i generi e per tutte le età; prima di scorgere alcuni tavoli disposti parallelamente. Ed eccolo lì, era sicura che l’avrebbe trovato.
Sophie sentì lo stomaco contorcersi e fare le capriole, cosa che accadeva ogni qualvolta lo incontrava per i corridoi, nel cortile, per strada. Anche se quando lo vedeva in biblioteca era diverso, perché era consapevole che quel posto importava molto per lui tanto quanto che per lei. Lo considerava qualcosa di più “intimo” anche se oggettivamente, di intimo in quell’ambiente non c’era niente.
Niall Horan nemmeno la notava Sophie.
La ragazza si limitava ad osservarlo da lontano, a pensare a lui appena si svegliava e prima di andare a dormire, fantasticava su di lui mentre era sul pullman, in macchina, in classe.
Niall Horan faceva parte della sua quotidianità.
Sophie però non era certa che sapesse il suo nome, in realtà non era nemmeno sicura che sapesse della sua esistenza; nonostante si vedessero ogni venerdì in biblioteca da tre anni ormai non si erano mai rivolti la parola.
Ogni tanto Niall alzava gli occhi da ciò che stava leggendo e si guardava in giro, poteva capitare  che casualmente i suoi occhi blu si posassero su di lei, cogliendola in fallo, e Sophie presa alla sprovvista abbassava immediatamente la testa tornando a concentrarsi sul libro aperto davanti a lei, anche se si ritrovava sempre costretta a rileggere quelle pagine a casa perché, se i suoi occhi scorrevano sulle righe stampate, la sua mente era altrove, era restata persa in quell’oceano degli occhi di Niall Horan.
Conosceva a memoria ogni sua abitudine, amicizia, il suo orario scolastico quasi, quando si ricordava a malapena il suo, ogni ruga che compariva sulla sua fronte quando era concentrato, come in quel momento.
Niall infatti sedeva alcuni tavoli davanti a lei, la testa china su un libro, la mano destra gli sorreggeva la testa mentre si accarezzava i capelli, quella sinistra invece teneva il testo.
Sophie si ritrovò inconsciamente a sorridere osservando quella scena, era un angelo caduto dal cielo.
Ricordava come se fosse ieri il primo giorno in cui i loro sguardi si incontrarono, in prima liceo. Niall si era appena trasferito dall’Irlanda, accento buffo, capelli biondi, occhi che ipnotizzavano chiunque, denti leggermente storti ma allo stesso tempo splendidi. Sophie trovava che avesse il sorriso più bello di tutto l’universo, nonostante lui fosse restio a mostrarlo. Nel momento esatto in cui mise piede all’interno dell’aula di biologia Sophie sentì qualcosa dentro di sé, sapeva che quel ragazzo era diverso dagli altri. Sapeva che era diverso per lei. Il suo carattere timido e riservato, però, le avevano sempre impedito di farsi avanti, anche con un semplice “ciao” che non implicasse niente. E si era ritrovata così ad osservarlo a distanza, mentre si integrava con i suoi coetanei, faceva amicizia col gruppo di ragazzi più popolari del liceo e si trovava una ragazza.
Le venne un tuffo al cuore ripensando quando quella mattina appena aveva varcato il cancelli della scuola aveva scorto, all’ombra dell’albero vicino al quale lei si sedeva sempre a leggere, il suo Niall tra le braccia di un’altra ragazza. Fu come una doccia fredda in pieno inverno, si sentì il cuore gelare quasi come se fosse stata tradita. Da chi poi? Da un ragazzo che non la calcolava nemmeno. Sophie non era brutta, aveva i capelli ricci e biondo cenere lunghi fino a poco sotto le spalle, gli occhi azzurri, la pelle chiara e la costituzione esile. Non aveva un naso che le copriva metà viso e nemmeno le orecchie a sventola, aveva un viso dolce e armonioso, non era il tipo di persona che non piaceva ai ragazzi, però era molto timida. Parlava difficilmente con le persone che non conosceva, era una tipa taciturna ma allo stesso tempo acuta osservatrice. Questo solo in apparenza però, appena la si conosceva infatti diventava la ragazza più solare e divertente del pianeta, molto espansiva così da risultare, a volte, persino logorroica. Quello della timidezza, però, era un grande muro che le impediva di socializzare, sembrando a chi non la conosceva, anche arrogante delle volte.
Sospirò pensando al suo carattere così chiuso, avrebbe di gran lunga preferito essere come Abigail, socievole ed espansiva con tutti, invece che chiudersi a riccio come suo solito. Avesse avuto anche solo un decimo della personalità dell’amica in quel momento non si sarebbe trovata in quella situazione. Non avrebbe visto Niall innamorarsi e infine essere scaricato malamente, si sarebbe fatta avanti prima, molto prima che Katherine si impossessasse del suo cuore per poi gettarlo così al vento. Sophie avrebbe voluto essere stata pronta a coglierlo al volo, così che non soffrisse, si era ritrovata invece ad osservare da lontano il drastico cambiamento che aveva subito Niall, che non voleva dare troppo a vedere ma di cui lei si era resa conto.
Si era accorta che la luce nei suoi occhi si era leggermente spenta, i suoi sorrisi da rari quali erano ormai erano quasi completamente scomparsi e, più di tutto, aveva notato che si perdeva nei propri pensieri molto più spesso di quanto facesse prima. Oltre ai suoi migliori amici, erano poche le persone che si erano accorte di questo cambiamento, e Sophie era una di queste. E mentre osservava Niall soffrire, la rabbia cresceva dentro di lei, perché avrebbe voluto essere meno paurosa e titubante, avrebbe voluto buttarsi tra le braccia di quell’irlandese dal sorriso sghembo il primo giorno in cui lo vide, invece, quattro anni dopo era ancora lì, al punto di partenza. Non si era mai mossa di un millimetro.
Sbuffò involontariamente immersa nell’autocommiserazione, e istintivamente alzò di nuovo gli occhi verso il biondino seduto poco più in là. I suoi occhi azzurri incontrarono quelli blu del ragazzo che la scrutavano curiosi.
Niall le sorrise impacciato cercando di essere gentile, Sophie ricambiò prima di sentire le guance andare in fiamme, il battito del suo cuore accelerare e uno stormo di farfalle liberarsi nel suo stomaco. Sensazioni così forti non gliele aveva regalate nessun libro fino ad allora.
Forse perché il sorriso di Niall Horan non era paragonabile a niente.

***

Questa one-shot mi è venuta in mente mentre stavo scrivendo un capitolo della fan fiction (non so nemmeno io come ho fatto a pensare a due cose contemporaneamente D:)
Comunque costituisce una specie di introduzione a un'altra fan fiction che ho intenzione di mettere giù quando finisco quella che ho in corso.
Non è niente di che, in realtà mi sembra un po' senza senso (?) però allo stesso tempo si comincia a capire bene com'è Sophie, diciamo un po' complessata e taaaaaaaanto timida.
Spero che non vi siate annoiati a leggerla, vi prego/scongiuro/supplico di recensire e di farmi sapere che ne pensate. In base al vostro giudizio vedrò come sviluppare la nuova ff visto che per ora è solo una bozza :)
Vi ringrazio già da ora :3
jas.


   
 
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