"Ero riuscito ad arrivare dove, qualche tempo prima, mi sembrava impensabile. A quest’obbiettivo ne sono seguiti molti altri, ognuno che mirava un po’ più in alto del precedente; ma la storia è stata più o meno sempre la stessa".
SemaforoRosso. Verde.
Semaforo acceso, motori rombanti.
La morte che ancora sta giocando a nascondino tra l'asfalto e la velocità.
Corri, che tanto nessuno ti ferma.
Tu ci hai già vinto lì, dentro quel circuito che ora sa di tristezza.
E non ci sono lacrime da far colare sull'asfalto freddo, che era solo il secondo giro quando il tuo orologio ha smesso di battere il tempo.
Due ruote, una vita.
Sorriso.
Parlavi di sogni tra le pagine di un diario di scuola. Le leggevo sempre le tue parole, sbattute tra i compiti, perché mi sembravano un po' vere ed un po' no; magari è davvero semplice inseguire il proprio sogno.
E se ci muori dentro?
Se tutto - bum- finisce al terzo minuto?
Se ti svegli, o magari non ci riesci più?
Urleranno ancora i motori, assetati di gloria e di velocità.
I chilometri scompariranno sul tachimetro - numeri troppo alti per chi è sempre sotto ai cento.
E ci sarà ancora qualcuno fermo a guardare il cielo, per capire, ora, dove sei.
Marco Simoncelli
Cattolica, 20 gennaio 1987 – Sepang, 23 ottobre 2011