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Autore: Ino chan    23/10/2011    3 recensioni
- Sai…- le disse -Sono finalmente riuscito a farmi dare un bacio da te… Morire non mi peserebbe…- [Sirius Black/Andrea Moody] Missing Moment Came back to the hell.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Il mio rimpianto…Un tuo bacio.

 

Sirius Black sbuffò contemplando ancora una volta la possibilità di fuggire dalla finestra anche a costo di rompersi l’osso del collo cadendo o di venire catturato.
Molly, quella mattina, si era alzata con l’intenzione di fare pulizie di primavera, e niente aveva potuto farle cambiare idea, nemmeno spiegarle che era pieno dicembre e che faceva troppo freddo per tenere tutte le finestre della casa spalancate. Si era ritrovato armato di piumino da spolvero in una mano e di strofinaccio dall’altra e con il testosterone a zero, era stato costretto a passare la cera sui mobili dell’ufficio che era stato di suo padre.
-L’ammazzerò.- borbottò a bassa voce intanto che ci dava dentro a strofinare per togliere una macchia da un cassetto - Giuro che prima o poi l’ammazzerò!- la scrivania vibrò sotto le sue poderose strofinate - Morgana bastarda!- tamburellò il legno con le dita della sinistra -Ci manca solo che si autodistrugga tutto perché è troppo pulito! - 
Si alzò, agguantando lo stracci da terra e se ne andò in corridoio dove vide passare i gemelli Weasley impegnati a  reggere un sospetto pentolone fumante - Che diavolo…-
Fred si volse a guardarlo da sopra una spalla e gli sorrise, così come il fratello, che procedeva guardandosi dietro per non mettere i piedi in fallo.  Ne avevano sicuramente combinata un’altra delle loro e ora stavano facendo sparire le prove, onde evitare che la madre, nel delirio della pulizia, arrivasse a scoprirlo intanto che gli rivoltava la camera.
Li guardò passare senza far nulla (non voleva entrarci nella loro  marachella) e dopo un breve sospiro, fece per andare verso la prossima camera da pulire quando un grido familiarissimo si levò dalle scale . Si volse con un salto e andò ad affacciarsi sul pianerottolo. C’era tracce di uno strano liquido color lampone dappertutto sul pavimento e sul muro - Ma che…-  borbottò prima di vedere, oltre le teste dei gemelli entrambi con una mano sulla bocca , qualcuno sporco dalla testa ai piedi che stava imprecando a bassa voce.
Era piccolo di statura, persino più piccolo di Ginny e minuto . Sirius aggrottò le sopracciglia, una figuretta simile l’aveva già vista da qualche parte, ma dove. - Ehi…- disse - Ti sei scottata piccola?- Scese le scale e rimase pietrificato quando la bambina alzò il viso verso di lui. Cadde a sedere sui gradini intanto che la piccola si toglieva la pozione dei capelli passandoci sopra le mani.

-Andrea!?-
 

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Questa volta i gemelli l’avevano proprio fatta grossa!
Erano in piedi in mezzo ad una cerchia di adulti furiosi e cercavano come potevano di spiegare cosa fosse successo e perché Andrea Moody fosse passata dall’avere ventotto anni a dimostrarne tredici o poco più. Ron si chinò leggermente verso Hermione e facendosi schermo con la mano, le soffiò all’orecchio che le vene del collo gonfie di Alastor gli stavano mettendo una paura del diavolo.

-A me fanno più paura quelle che gli si sono gonfiate in fronte.-

Sirius si passò  una mano sul viso e si volse a guardare lo scricciolo che gli era accanto. -Te non hai nulla da dire?- le chiese e la guardò sollevare il faccino verso di lui e guardarlo dal basso verso l’alto  con una lieve smorfia a imbronciare le labbra. Merlino, era proprio come se la ricordava A guardarla aveva l’impressione di essere tornato indietro, anche lui, di anni.
-Non è un problema.- si chiuse nelle spalle - Non avevo nulla da fare questo week end, me ne starò a casa in attesa che la pozione perda efficacia.- Spostò il capo verso Fred che cercava di attirare la sua attenzione sollevando una mano e tirò su un sopracciglio in un espressione perplessa - Cosa?-
-No- Non…-
guardò George che si era piazzato dietro di lui - Non perderà da solo di efficacia l’incantesimo.- gli occhi di Andrea si sgranarono intanto che Sirius, vicino a lei, si portava una mano alla fronte - E’ una pozione che ti riporta nel momento in cui hai provato il tuo rimpianto più grande, per darti modo di cambiare le cose.- Andrea si avvicinò e i due si allontanarono assieme. Era grossa quanto un giocattolo, ma la conoscevano tutti e sapevano che , anche in quelle sembianze,  poteva fargli molto male - Noi volevamo innescare una sorta di viaggio nel tempo e invece…-

 

-MI AVETE FATTA TORNARE AD AVERE TREDICI ANNI!-

 

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Remus passò una mano sul fagotto di coperte accanto a lui - Andie, lo so che sei lì.- il fagotto tremò - Esci fuori.- una testolina bionda sbucò dall’intreccio di coltri e un paio di occhietti azzurri si portarono verso di lui .
Il licantropo sentì immediatamente un sorriso spuntargli a quella vista. Cercò di tornare serio, visto che Andrea non pareva gradire quell’espressione intenerita e dopo un paio di colpetti di tosse - Ho come la sensazione che tu sappia quale sia questo rimpianto e che piuttosto di confessarlo, preferisci rimanere di questa età.-
Andrea sgranò gli occhi e si rificcò sotto le coperte - NON E’ VERO!-
Remus  aggrottò la fronte, afferrò un lembo della coperta e con uno strattone lo sollevò, scoprendo la piccola accucciata là sotto - Io invece penso di sì. -

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sirius era  in corridoio, appoggiato accanto alla porta della camera dove Remus e Andrea stavano parlando.  Appoggiò la testa contro il muro e spalancò gli occhi quando la ragazza, ora bambina, prese a raccontare quale pensava fosse il suo rimpianto.
-E’ stato  a settembre dell’ottantuno…- disse Andrea a bassa voce - Papà chiese a Sirius di accompagnarmi a prendere il treno per Hogwarts e …- Remus sollevò un sopracciglio - Sirius era strano, si vedeva. Era nervoso, io all’epoca non lo sapevo che James e Lily fossero segregati a Godric’s Hollow e voi due foste in freddo… - scosse il capo  con un sospiro  - Così per tutto il tragitto lo spinsi a parlare, lo punzecchiai come al solito- fino a che non riuscì a farlo ridere di gusto.
-E poi?-
la invitò Remus con un cenno della mano.
-Quando scesi dalla macchina lui mi placcò, e mi tirò su per abbracciarmi.-
Sirius, in corridoio chiuse gli occhi, ricordava perfettamente quel momento. Rivedere quella ragazzina, parlarle,  gli aveva fatto tornare alla mente il periodo della scuola, l’aveva abbracciata forte sollevandola da terra e …
-Mi ha chiesto se gli davo un bacio.-
-QUEL PORCO!-

Sirius cercò di non ridere, tappandosi la bocca con una mano mentre Andrea si affrettò a spiegare - Un bacio sulla guancia scemo. C’avevo tredici anni all’epoca, ero una cucciola…- e Sirius era un maniaco, ma non malato.
Remus tossicchiò - E allora?-
- E allora non glie l’ho dato.-

L’ex professore sollevò le sopracciglia
- E me ne pentì quando seppi…-
-Che era stato incarcerato?-




Infondo Andrea è stata l’unica a crederlo sempre innocente.”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Erano passati due giorni, ma Andrea non aveva ancora detto a Sirius quale pensava fosse il suo rimpianto e se ne trotterellava per la casa, lanciando tutto quello che le capitava sotto mano quando vedeva passare Fred o George. Il Malandrino si spettinò con una mano e guardò verso Remus che lo fissava appoggiato allo stipite della porta - Che c’è?-
-Hai origliato vero?-
-Vi ho sentiti per caso, mentre uscivo dal bagno.-
-Il bagno non si trova a quel piano.-
-Ne sei sicuro?-
Sirius sfoderò uno sguardo furbetto alla volta dell’amico.


Remus soffocò una risata con il pugno destro e guardò l’amico che trafficava per preparare chissà quale pozione. Quello in cui si trovavano era il vecchio laboratorio di Orion Black e a parte le teste di maiale sotto formaldeide,, Merlino solo sapeva che diavolo poteva contenere. Lo guardò far colare una  mistura color panna dentro una ciotola e sollevarla verso di lui a mo’ di brindisi.

-Non la vorrai bere!-
- Tu sei pazzo.-
-Adesso te ne sei accorto?-

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Per la miseria, non ricordava di essere stata così bassa!
Andrea  ritirò il braccio, massaggiandosi la spalla corrispondente con una faccia indolenzita e guardò crucciata il pacchetto di biscotti quasi mezzo metro sopra la sua testa.  Era sempre stata piccola di statura, per tutta l’adolescenza e solo verso i diciotto anni era riuscita ad ottenere un altezza più o meno decente, arrivando attorno al metro e settanta. Sbuffò e voltandosi, afferrò una sedia. 
-Oh mio…- Oltre il tavolo, incorniciato dal vano della porta, Sirius la osserva.
Sentì la mascella quasi staccarsi di botto - Ma che hai fatto?-
Non dimostrava più di venti anni, era tornato ad essere il ragazzo dall’aria strafottente che aveva conosciuto. Sentì quasi gli occhi pizzicarle, e immediatamente abbassò lo sguardo, sperando di non avere le lacrime agli occhi. Sirius fece il giro del tavolo, si chinò in avanti e le porse la guancia.

-Dai.-
-EH?-
Andrea sollevò di nuovo il capo.
-Dammi sto bacio, e torna ad avere la tua età.-
La ragazzina lo guardò strabiliata per un attimo, prima di sussultare un - HAI ORIGLIATO!- e cercare di spingerlo via poggiandogli entrambe le mani sulle spalle.
-Meglio, no? -
le fece Sirius senza arretrare, e guardandola con una faccetta da schiaffi -Perché se fosse stato per te avresti ricominciato il ciclo di crescita.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Andrea aveva incrociato le braccia al petto, ostinata e Sirius sollevò lo sguardo al soffitto -Cosa?- le chiese.
-Non si origlia.-
-Come sei pignola. Se continua così non troverai mai nessuno che ti sposi.-
-Non ho bisogno di un marito io.-
soffiò la biondina
-Ma uno che ti faccia fare due salti sì, credimi.- La guardò  aggrottare  la fronte, prima di capire a cosa si riferisse con quel “ due salti” e arrossire  fino alla  radice dei capelli - Non fare quella faccia, miglioreresti in carattere!-

-PORCO! MANIACO!-

Sirius annuì - Lo so…Vergogna della nazione.-
Andrea  mandò un gemito frustrato e gli mollò un pestone sul piede.
-AHIA!- si lamentò  il Malandrino - Bel modo di trattare chi vuole aiutarti.-
-Vuoi aiutarmi perché vuoi che torni ad avere un età per cui , testarmi il culo, non faccia di te un pervertito.-
Sirius schioccò la lingua contro il palato -Touchè. Sono passati solo due giorni e il tuo sedere mi manca di già…- tacque un attimo - Gli ho anche dato un nome.-
Andrea si coprì il viso con le mani - Non lo voglio sapere.-
- E io non avevo intenzione di dirtelo.-
Tornò a chinarsi verso di lei - Me lo vuoi dare sto bacio sì o no?-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Andrea sbuffò  osservandolo e poi, dopo un momento, gli si avvicinò per schioccargli quel maledetto bacio sulla guancia. Chiuse gli occhi, per non vedere la faccia soddisfatta che il malandrino le stava rivolgendo e questo le impedì di accorgersi che  Sirius si era voltato all’ultimo momento e lei si ritrovò ad appoggiare le labbra contro quelle del giovane. Rimase per un momento pietrificata, prima di scattare indietro, finendo a sedere.
-BASTARDO!-
-Direi che ha funzionato.-
Andrea si guardò addosso, era tornata alla sua età -QUESTO NON! QUESTO NON! QUESTO NON!-

Sirius sghignazzò apertamente - Questo non è mai successo e se lo dico a qualcuno mi strappi gli attributi ?- le chiese ficcando una mano in tasca per  cavare fuori una boccetta colma di un liquido chiaro come l’acqua. La stappò coi denti e bevve un lungo sorso, gettando indietro il capo . quando ebbe finito, si passò una mano sulle labbra e tornò a guardarla. Dimostrava di nuovo la sua vera età.
- Sai…- le disse -Sono finalmente riuscito a farmi dare un bacio da te… Morire non mi peserebbe…-

 

Fine.

   
 
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