Il mio
rimpianto…Un tuo bacio.
Sirius Black sbuffò contemplando ancora una volta la
possibilità di fuggire dalla finestra anche a costo di rompersi l’osso del
collo cadendo o di venire catturato.
Molly, quella mattina, si era alzata con l’intenzione di fare pulizie di
primavera, e niente aveva potuto farle cambiare idea, nemmeno spiegarle che era
pieno dicembre e che faceva troppo freddo per tenere tutte le finestre della
casa spalancate. Si era ritrovato armato di piumino da spolvero in una mano e
di strofinaccio dall’altra e con il testosterone a zero, era stato costretto a
passare la cera sui mobili dell’ufficio che era stato di suo padre.
-L’ammazzerò.- borbottò a bassa voce
intanto che ci dava dentro a strofinare per togliere una macchia da un cassetto
- Giuro che prima o poi l’ammazzerò!- la
scrivania vibrò sotto le sue
poderose strofinate - Morgana bastarda!-
tamburellò il legno con le dita della sinistra -Ci manca solo che si autodistrugga tutto perché è troppo pulito! -
Si alzò, agguantando lo stracci da terra e se ne andò in corridoio dove
vide passare i gemelli Weasley impegnati a
reggere un sospetto pentolone fumante - Che diavolo…-
Fred si volse a guardarlo da sopra una spalla e gli sorrise, così come il
fratello, che procedeva guardandosi dietro per non mettere i piedi in
fallo. Ne avevano sicuramente combinata
un’altra delle loro e ora stavano facendo sparire le prove, onde evitare che la
madre, nel delirio della pulizia, arrivasse a scoprirlo intanto che gli
rivoltava la camera.
Li guardò passare senza far nulla (non
voleva entrarci nella loro marachella) e
dopo un breve sospiro, fece per andare verso la prossima camera da pulire
quando un grido familiarissimo si levò dalle scale . Si volse con un salto e
andò ad affacciarsi sul pianerottolo. C’era tracce di uno strano liquido color
lampone dappertutto sul pavimento e sul muro - Ma che…- borbottò prima di
vedere, oltre le teste dei gemelli entrambi con una mano sulla bocca , qualcuno
sporco dalla testa ai piedi che stava imprecando a bassa voce.
Era piccolo di statura, persino più piccolo di Ginny e minuto . Sirius aggrottò
le sopracciglia, una figuretta simile l’aveva già vista da qualche parte, ma
dove. - Ehi…- disse - Ti sei scottata piccola?- Scese le
scale e rimase pietrificato quando la bambina alzò il viso verso di lui. Cadde
a sedere sui gradini intanto che la piccola si toglieva la pozione dei capelli
passandoci sopra le mani.
-Andrea!?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Questa volta i gemelli l’avevano proprio fatta grossa!
Erano in piedi in mezzo ad una cerchia di adulti furiosi e cercavano come
potevano di spiegare cosa fosse successo e perché Andrea Moody fosse passata
dall’avere ventotto anni a dimostrarne tredici o poco più. Ron si chinò
leggermente verso Hermione e facendosi schermo con la mano, le soffiò all’orecchio
che le vene del collo gonfie di Alastor gli stavano mettendo una paura del
diavolo.
-A me
fanno più paura quelle che gli si sono gonfiate in fronte.-
Sirius si passò una mano sul viso
e si volse a guardare lo scricciolo che gli era accanto. -Te non hai nulla da dire?- le chiese e la guardò sollevare il
faccino verso di lui e guardarlo dal basso verso l’alto con una lieve smorfia a imbronciare le labbra. Merlino, era proprio come se la ricordava
A guardarla aveva l’impressione di essere tornato indietro, anche lui, di anni.
-Non è un problema.- si chiuse
nelle spalle - Non avevo nulla da fare
questo week end, me ne starò a casa in attesa che la pozione perda efficacia.- Spostò
il capo verso Fred che cercava di attirare la sua attenzione sollevando una
mano e tirò su un sopracciglio in un espressione perplessa - Cosa?-
-No- Non…- guardò George che si era piazzato dietro di lui - Non perderà da solo di efficacia l’incantesimo.-
gli occhi di Andrea si sgranarono intanto che Sirius, vicino a lei, si
portava una mano alla fronte - E’ una
pozione che ti riporta nel momento in cui hai provato il tuo rimpianto più
grande, per darti modo di cambiare le cose.- Andrea si avvicinò e i due si
allontanarono assieme. Era grossa quanto un giocattolo, ma la conoscevano tutti
e sapevano che , anche in quelle sembianze,
poteva fargli molto male - Noi
volevamo innescare una sorta di viaggio nel tempo e invece…-
-MI AVETE
FATTA TORNARE AD AVERE TREDICI ANNI!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Remus passò una mano sul fagotto di coperte accanto a lui - Andie, lo so che sei lì.- il fagotto
tremò - Esci fuori.- una testolina
bionda sbucò dall’intreccio di coltri e un paio di occhietti azzurri si
portarono verso di lui .
Il licantropo sentì immediatamente un sorriso spuntargli a quella vista. Cercò
di tornare serio, visto che Andrea non pareva gradire quell’espressione
intenerita e dopo un paio di colpetti di tosse - Ho come la sensazione che tu sappia quale sia questo rimpianto e che
piuttosto di confessarlo, preferisci rimanere di questa età.-
Andrea sgranò gli occhi e si rificcò sotto le coperte - NON E’ VERO!-
Remus aggrottò la fronte, afferrò un
lembo della coperta e con uno strattone lo sollevò, scoprendo la piccola
accucciata là sotto - Io invece penso di
sì. -
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius era in
corridoio, appoggiato accanto alla porta della camera dove Remus e Andrea
stavano parlando. Appoggiò la testa
contro il muro e spalancò gli occhi quando la ragazza, ora bambina, prese a
raccontare quale pensava fosse il suo rimpianto.
-E’ stato a settembre dell’ottantuno…- disse Andrea
a bassa voce - Papà chiese a Sirius di
accompagnarmi a prendere il treno per Hogwarts e …- Remus sollevò un
sopracciglio - Sirius era strano, si
vedeva. Era nervoso, io all’epoca non lo sapevo che James e Lily fossero
segregati a Godric’s Hollow e voi due foste in freddo… - scosse il capo con un sospiro - Così per tutto il tragitto lo
spinsi a parlare, lo punzecchiai come al solito- fino a che non riuscì a
farlo ridere di gusto.
-E poi?- la invitò Remus con un cenno della mano.
-Quando scesi dalla macchina lui mi
placcò, e mi tirò su per abbracciarmi.-
Sirius, in corridoio chiuse gli occhi, ricordava perfettamente quel
momento. Rivedere quella ragazzina, parlarle, gli aveva fatto tornare alla mente il periodo
della scuola, l’aveva abbracciata forte sollevandola da terra e …
-Mi ha chiesto se gli davo un bacio.-
-QUEL PORCO!-
Sirius cercò di non ridere, tappandosi la bocca con una mano mentre Andrea si
affrettò a spiegare - Un bacio sulla
guancia scemo. C’avevo tredici anni all’epoca, ero una cucciola…- e Sirius
era un maniaco, ma non malato.
Remus tossicchiò - E allora?-
- E allora non glie l’ho dato.-
L’ex professore sollevò le sopracciglia
- E me ne pentì quando seppi…-
-Che era stato incarcerato?-
“Infondo Andrea è stata l’unica a crederlo
sempre innocente.”
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Erano passati due giorni, ma Andrea non aveva ancora
detto a Sirius quale pensava fosse il suo rimpianto e se ne trotterellava per
la casa, lanciando tutto quello che le capitava sotto mano quando vedeva
passare Fred o George. Il Malandrino si spettinò con una mano e guardò verso
Remus che lo fissava appoggiato allo stipite della porta - Che c’è?-
-Hai origliato vero?-
-Vi ho sentiti per caso, mentre uscivo dal bagno.-
-Il bagno non si trova a quel piano.-
-Ne sei sicuro?- Sirius sfoderò uno sguardo furbetto alla volta dell’amico.
Remus soffocò una risata con il pugno destro e guardò l’amico che
trafficava per preparare chissà quale pozione. Quello in cui si trovavano era
il vecchio laboratorio di Orion Black e a parte le teste di maiale sotto
formaldeide,, Merlino solo sapeva che diavolo poteva contenere. Lo guardò far
colare una mistura color panna dentro
una ciotola e sollevarla verso di lui a mo’ di brindisi.
-Non la
vorrai bere!-
- Tu sei pazzo.-
-Adesso te ne sei accorto?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Per la miseria, non ricordava di essere stata così bassa!
Andrea ritirò il braccio, massaggiandosi
la spalla corrispondente con una faccia indolenzita e guardò crucciata il
pacchetto di biscotti quasi mezzo metro sopra la sua testa. Era sempre stata piccola di statura, per
tutta l’adolescenza e solo verso i diciotto anni era riuscita ad ottenere un
altezza più o meno decente, arrivando attorno al metro e settanta. Sbuffò e
voltandosi, afferrò una sedia.
-Oh mio…- Oltre il tavolo,
incorniciato dal vano della porta, Sirius la osserva.
Sentì la mascella quasi staccarsi di botto -
Ma che hai fatto?-
Non dimostrava più di venti anni, era tornato ad essere il ragazzo dall’aria
strafottente che aveva conosciuto. Sentì quasi gli occhi pizzicarle, e
immediatamente abbassò lo sguardo, sperando di non avere le lacrime agli occhi.
Sirius fece il giro del tavolo, si chinò in avanti e le porse la guancia.
-Dai.-
-EH?- Andrea sollevò di nuovo il capo.
-Dammi sto bacio, e torna ad avere la tua età.-
La ragazzina lo guardò strabiliata per un attimo, prima di sussultare un - HAI ORIGLIATO!- e cercare di
spingerlo via poggiandogli entrambe le mani sulle spalle.
-Meglio, no? - le fece Sirius senza arretrare, e guardandola con una faccetta
da schiaffi -Perché se fosse stato per
te avresti ricominciato il ciclo di crescita.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andrea aveva incrociato le braccia al petto, ostinata e Sirius sollevò lo sguardo al soffitto -Cosa?- le chiese.
-Non si origlia.-
-Come sei pignola. Se continua così non troverai mai nessuno che ti sposi.-
-Non ho bisogno di un marito io.- soffiò la biondina
-Ma uno che ti faccia fare due salti sì,
credimi.- La guardò aggrottare la fronte, prima di capire a cosa si riferisse
con quel “ due salti” e arrossire fino alla
radice dei capelli - Non fare
quella faccia, miglioreresti in carattere!-
-PORCO!
MANIACO!-
Sirius annuì - Lo
so…Vergogna della nazione.-
Andrea mandò un gemito frustrato e
gli mollò un pestone sul piede.
-AHIA!- si lamentò il Malandrino - Bel modo di trattare chi vuole aiutarti.-
-Vuoi aiutarmi perché vuoi che torni ad avere un età per cui , testarmi il
culo, non faccia di te un pervertito.-
Sirius schioccò la lingua contro il palato -Touchè. Sono passati solo due giorni e il tuo sedere mi manca di già…-
tacque un attimo - Gli ho anche dato
un nome.-
Andrea si coprì il viso con le mani -
Non lo voglio sapere.-
- E io non avevo intenzione di dirtelo.- Tornò a chinarsi verso di lei - Me lo vuoi dare sto bacio sì o no?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andrea sbuffò
osservandolo e poi, dopo un momento, gli si avvicinò per schioccargli
quel maledetto bacio sulla guancia. Chiuse gli occhi, per non vedere la faccia
soddisfatta che il malandrino le stava rivolgendo e questo le impedì di
accorgersi che Sirius si era voltato all’ultimo
momento e lei si ritrovò ad appoggiare le labbra contro quelle del giovane.
Rimase per un momento pietrificata, prima di scattare indietro, finendo a
sedere.
-BASTARDO!-
-Direi che ha funzionato.-
Andrea si guardò addosso, era tornata alla sua età -QUESTO NON! QUESTO NON! QUESTO NON!-
Sirius sghignazzò apertamente - Questo non è mai successo e se lo dico a qualcuno mi strappi gli
attributi ?- le chiese ficcando una mano in tasca per cavare fuori una boccetta colma di un liquido
chiaro come l’acqua. La stappò coi denti e bevve un lungo sorso, gettando
indietro il capo . quando ebbe finito, si passò una mano sulle
labbra e tornò a guardarla. Dimostrava di nuovo la
sua vera età.
- Sai…- le disse -Sono
finalmente riuscito a farmi dare un bacio da te… Morire non mi peserebbe…-
Fine.