Era un ragazzo giovane, probabilmente sui 17 anni eppure la sua vita era bloccata su una poltrona. Non sapeva bene il perché, forse aveva una strana malattia o comunque si sentiva sempre troppo stanco per fare qualsiasi cosa.
C’era una donna accanto a lui, a quanto pareva un’infermiera. Lo aiutava in ogni cosa e per il giovane era piuttosto comodo ma lo privava un po’ della sua libertà.
Non sentiva da tanto i suoi amici e si annoiava molto. Non vedeva più nemmeno i suoi genitori da molto tempo e ne sentiva la mancanza e quando chiedeva dove fossero rispondevano sempre che erano andati via. Ormai non guardava più nemmeno se stesso perché non ne aveva il coraggio: le sue mani erano veramente orribili e non osava scoprire in che condizioni fosse il resto del corpo.
Era tremendamente noiosa la sua vita e ogni tanto faceva impazzire un po’ l’infermiera che l’aiutava solo per ribellarsi un po’ a questa monotonia, ma era troppo debole e facile da dominare.
Spesso lo venivano a trovare persone familiari o sconosciute, forse amici dell’infermiera. Eppure tutti lo salutavano cordialmente, come se lo conoscessero da anni. Pensò che probabilmente avevano saputo della sua presunta malattia.
Insomma la sua vita era legata a quella poltrona e non poteva fare altro se non rassegnarsi al suo destino.

Il dottore guardò con compassione l’anziano signore.
“Quindi? In che condizioni è?” domandarono preoccupati i familiari.
Il medico sospirò.
“Purtroppo non si può fare nulla…. Il sangue non circola bene per il cervello e probabilmente la sua memoria intera regredirà… Immagino che voi sappiate già il nome di ciò….”
I presenti annuirono tristemente.
“Ebbene sì…. Ha l’arterio sclerosi….”

NOTE DELL’AUTRICE: Questa storia è molto breve ma rispecchia una triste verità… Il punto di vista dell’anziano/ragazzo è inventato… Ho pensato che forse sarebbe stato così. Spero che questo faccia ragionare sulla condizione di alcune persone anziane e che bisogna godersi la propria giovinezza finchè si può, cercando di non rovinarsi la salute drogandosi o fumando e tentando anche di portare più rispetto ai “vecchi” perché anche loro sono stati giovani ma purtroppo non possono più tornare indietro…. Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa storia.