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Autore: beautyofsilence    23/10/2011    1 recensioni
Il dolore che si prova a seguito della perdita di un proprio caro non è un dolore come un altro. Nessuno riusciva a capire Jodie, nessuno riusciva ad aiutarla. Un po' perché non lo voleva lei, un po' perché nessuno aveva mai provato quello che stava provando in quel periodo così buio della sua adolescenza.
Ecco, è incredibile come una persona totalmente estranea ai fatti sia riuscita a farle dimenticare tutto, anche solo per un istante. Quel ragazzo l'aveva salvata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sébastien Lefebvre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che.. Che cosa ci fai tu qui? - chiese molto lentamente.
-Ciao Jodie. - disse il cantante, notando che non l'avesse neanche salutato.
-Devo anche risponderti? - chiese acida.
-Scusa. - disse deluso. -Mi fai entrare? - implorò. Jodie si spostò e lo fece entrare in casa, fredda. Pierre sfregò le mani e tirò un sospiro di sollievo, notando che casa di Jodie fosse molto calda. La osservò meglio, e solo in quel momento si accorse di come fosse vestita. Era in pigiama, un pigiamone per niente sexy completamente in pile, e quella copertina le donava un tocco decisamente vecchio. Sorrise.
-Che c'è da ridere?
-Niente, niente. - mentì. -Avrei bisogno di parlarti. - disse.
-Ma non mi dire. - disse Jodie senza prestargli attenzione, tornando al suo film. Pierre rimase sorpreso. Il suo cellulare iniziò a squillare. Sébastien. Pierre rifiutò la chiamata e lo spense.
-Puoi anche rispondere, non ti spio.
-No, non è importante.
-Certo. Niente ha importanza per te.
Pierre non rispose. Si sedette sul divano accanto a lei, e guardò per qualche istante la televisione.
-Ho bisogno di parlarti. - disse chiedendo la sua attenzione.
-Ti ascolto. - disse lei fissando lo schermo. Pierre sospirò e cercò di tirare fuori un discorso che avesse senso.
-Mi dispiace per essermi comportato così.. Insomma, avrei dovuto cercarti. Il fatto è che ero molto preso da Lachelle, dal lavoro... Non mi sono reso conto che tu... 
-Esistessi?
Pierre non disse nulla. Jodie annuì.
-Lachelle. - ripeté. -Se sei tanto preso da lei perché sei qui? 
-Volevo starti vicino.
-Perché? Perché è passato un anno dalla morte di mio padre? Non ho bisogno di questo, Pierre. Non ho bisogno di compassione. Più tempo passa e più sono felice, i ricordi sbiadiscono con il passare del tempo. - mentì. -Avevo bisogno di te in altri momenti, ma non te ne è importato niente. Fine del discorso.
Pierre distolse lo sguardo, ferito. Non si aspettava che Jodie potesse trattarlo così male.
-Non credo che sia così. Non puoi essere felice il giorno dell'anniversario della morte di tuo padre, Jodie. Sarebbe disumano.
-Allora sono un'alieno. - disse degnandolo per la prima volta di uno sguardo.
-No, Jodie. Non devi mentire.
-Non sto mentendo. E tu chi sei per dirmi quello che devo o non devo fare? Tu non conti nulla per me, così come io non conto nulla per te. Ancora non capisco perché ti sia fatto tutta questa strada.
Jodie provava una gran rabbia, più per sé stessa che per Pierre. Stava dicendo un mucchio di sciocchezze, lo sapeva, e sperava tanto che Pierre continuasse a contraddirla.
-Senti, le cose non stanno così. Se sono tornato qui c'è un motivo.
-Allora esponilo, perché io proprio non lo vedo.
Pierre disse tutto d'un fiato, senza pensare alle conseguenze. Non voleva che Jodie lo trattasse male, e non voleva più tenersi dentro quel peso.
-Io sono tornato perché mi piaci, Jodie.
Jodie impallidì. Si voltò subito verso di lui.
-Ma che.. che diavolo..
-Lasciami finire. Ho insistito per anticipare la partenza proprio per questo, volevo trascorrere più tempo con Lachelle e cercare a tutti i costi di eliminarti, ma non ci sono riuscito. Rovinare l'amicizia con Seb è l'ultima cosa che voglio, ma non posso..
-Hey, frena. - disse Jodie seria -La vostra amicizia non subirà danni. Seb non saprà niente di questa conversazione. 
Pierre ci rimase malissimo.
-Non gli dirò che sei stato qui, non lo saprà. Questa conversazione non ha senso, tu non dovresti essere qui.
-Jodie, non farmi questo..
-Io sto con Sébastien, Pierre. E tu non dovresti essere qui. - disse fermamente. Pierre si alzò, stavolta non sembrava deluso ma nervoso. Prese il suo zaino e si diresse verso l'uscita, senza dire niente.
-Credevo che un minimo di sensibilità ti fosse rimasto, ma mi sbagliavo.
Detto questo aprì la porta e uscì di casa, immergendosi in una ventata d'aria gelida che lo fece rabbrividire.
Jodie rimase per istanti infiniti a fissare la porta che Pierre si era appena chiuso alle spalle.
Ma chi voleva prendere in giro? Pierre era sempre stato il suo sogno. In Seb aveva trovato un amico, un punto di riferimento, e se quella storia fosse andata in porto magari quel sentimento sarebbe diventato amore. Ma non poteva negare a nessuno, in primis a sé stessa, che Pierre fosse importante per lei.
Per una volta decise di mettere da parte l'orgoglio, decise di non pensare alle conseguenze e di buttarsi, proprio come aveva fatto Pierre quel giorno.
Uscì di casa, lasciando cadere la coperta a terra. Faceva freddo, molto freddo, e per giunta era scalza. Corse verso Pierre, che molto probabilmente aveva chiamato un taxi e stava aspettando al freddo che arrivasse, sul marciapiede. Non sentiva più le dita dei piedi per colpa di quel dannato freddo. 
-Pierre! - urlò. Il ragazzo si voltò. Non appena la vide quasi non volle credere che fosse lei. Jodie era vicina. Si buttò tra le sue braccia senza dire una parola. Pierre non capì il perché di quel gesto, sapeva soltanto che sarebbe rimasto lì per sempre. La prese in braccio, notando che fosse scalza e che stesse tremando.
-Mi dispiace. - disse con la voce spezzata da un pianto imminente. Pierre le sfiorò i capelli, tenendola con l'altro braccio.
-E' tutto ok. - rispose. Camminò verso il portico di casa di Jodie, entrò in casa e la posò a terra.
-Scusami. Mi ostino a negare l'evidenza, ad essere così fredda, così odiosa... Io non volevo. 
Pierre annuì.
-Tu.. Hai mollato tutto per stare qui, con me. Non me lo sarei mai aspettato. E' stato dannatamente dolce.
-Avevo bisogno di rivederti, Jodie.
Jodie accennò un sorriso.
-Almeno tu te ne sei ricordato. - disse abbassando lo sguardo. Pierre colse subito il significato di quell'affermazione, sapeva che Jodie si stesse riferendo a Seb. Non l'aveva sentito dall'inizio della giornata.
-Grazie Pierre.
Pierre sorrise. Jodie si avvicinò e lo abbracciò, di nuovo. Pierre ricambiò la stretta, più calorosa, stavolta. Le siofò il capo con una mano, l'altra la poggiò sulla sua schien. Poco dopo Jodie si allontanò di qualche centimetro, quanto bastasse perché quell'abbraccio si trasformasse in un bacio. Pierre non esitò ad approfondirlo, il che fece rabbrividire Jodie. Colpa del freddo e dell'eccitazione. Pierre le posò una mano sul fondoschiena, facendo pressione sul suo bacino. Scese a baciarle il collo, poi tornò alle labbra. La voleva tutta per sé, non gli importava delle conseguenze. Il telefono di casa iniziò a squillare, ma Jodie non rispose. Pierre la sollevò da terra, Jodie avvolse il suo bacino con le gambe, ed il ragazzo la portò al piano di sopra, in camera sua. Pierre era sempre stato il sogno di Jodie, fin dai primi tempi, quelli in cui era una quindicenne follemente innamorata della musica. Jodie aveva sempre provato qualcosa per quel ragazzo, che con un semplice sorriso o una canzone riusciva a comunicarle un qualcosa d'immenso. Pierre sentì quel vuoto che lo occupava da giorni colmarsi all'improvviso: capì che Jodie era tutto ciò di cui aveva bisogno. Era come se si fossero sempre conosciuti, sempre desiderati, sempre amati, pur non essendosi mai visti.
Erano ad un passo dal fare l'amore. Un passo dal rovinare tutto. Un passo dal rovinare un'amicizia. Un passo dal distruggere la band.
Se Pierre avesse fatto l'amore con Jodie quella volta, Seb non gliel'avrebbe mai perdonato, e questo avrebbe avuto conseguenze sulla band. La serratura scattò e la porta di casa si aprì. Pierre stava sfilando i pantaloni di Jodie, quando la ragazza se lo scrollò di dosso e balzò in piedi.
-Michelle!? - urlò incredula.
-Sono io, Jodie! La statale è tutta bloccata, non sono riuscita ad andare al lavoro. - urlò dal piano di sotto.
-Cazzo. - sussurrò Jodie. Anche Pierre era impallidito dallo spavento. Si ricompose e si alzò dal letto.
-Di chi è questo zaino? Non dirmi che Seb è venuto a trovarti!
-No zia. Seb non mi ha nemmeno chiamata.
-Ah. - disse notevolmente delusa Michelle, la quale nel frattempo era salita al piano di sopra e aveva visto Pierre. Il cantante stava morendo dalla vergogna. 
-Ciao Pierre. - disse Michelle neutra, fissandolo. Il ragazzo rispose, tentando un sorriso. Poi lo sguardo severo di Michelle si spostò su Jodie, che aveva un'espressione decisamente colpevole. Michelle intuì che quei due avessero fatto qualcosa di sbagliato.
 
 
 
 
-Seb, calmati. - tentò per l'ennesima volta Jeff, ormai disperato.
-No, cazzo! Non mi calmo! - urlò Sébastien, continuando a fare avanti e indietro per la stanza. I ragazzi erano tutti in camera sua, che cercavano di calmarlo e di capire qualcosa in più dell'improvvisa partenza di Pierre.
-Lei è sola, capisci? - disse Seb, disperato.
-Non credo sia sola, Seb. - commentò David, guadagnadosi un'occhiataccia da Chuck e Jeff.
-Che vorresti dire? - chiese, ingenuo. Jeff alzò gli occhi al cielo, Chuck continuò a guardare malissimo David.
-Non credo che la partenza di Pierre sia stata... Ehm... Casuale. - disse vago.
-Arriva al dunque. - disse nervoso Seb, che già sapeva la risposta.
-Io credo che Pierre sia andato da Jodie.
Seb non disse nulla. Ecco, anche David la pensava così, e le espressioni di Chuck e Jeff lasciavano intendere lo stesso.
-Seb, non ti agitare. Magari avrà pensato di farle visita..
-Io non mi sto agitando, Jeff. - disse Seb, guardadolo. -Non penso che Pierre... No, mi rifiuto di pensarlo. - disse cercando di convincere più sé stesso che gli altri. Jeff annuì, Chuck non disse nulla. Seb riprovò a chiamare a casa, per la seconda volta, dato che Jodie aveva il cellulare spento. 
 
 
-Sta squillando il telefono. - disse Michelle.
-Lascia, vado io. - disse Jodie sgattaiolando giù per le scale. Avrebbe pagato pur di tirarsi fuori da quella situazione.
-Pronto? - disse con l'affanno.
-Jodie! - esclamò Sébastien, sollevato. Ecco che i sensi di colpa iniziavano ad assalirla.
-....Seb! - disse Jodie sorpresa.
-Come stai? Dio, è da ore che cerco di chiamarti.
-Io.. Sto bene, grazie. E' successo qualcosa? - chiese preoccupata.
-No! Volevo solo parlarti. 
Jodie sorrise.
-Avevo prenotato un volo per Montreal, ma con questo tempo è stato annullato. Anche lì nevica?
Jodie voleva uccidersi. Cielo, non era possibile.
-Oh, sì, nevica da un po'. Michelle non è riuscita neanche ad andare al lavoro.
-Capisco. 
Seb era contento di essere riuscito a contattarla, finalmente. Jodie invece avrebbe tanto voluto sparire. Aveva fatto, e stava per fare, una cosa orribile. Una cosa orribile ad una persona che non lo meritava, ad una persona che l'aveva sempre messa al primo posto. Si sentiva terribilmente in colpa.
-Jodie, per caso Pierre è lì con te? - chiese vago, ovviamente nascondendo l'ansia. Jodie non sapeva che fare.
-Ehm... Pierre? - chiese. In quel momento il cantante scese, ritrovandosi davanti a lei, il che la fece impanicare ancora di più.
-No, non l'ho proprio visto! Perché? - chiese nervosa. Pierre la guardò con un'espressione contrariata, del tipo "che cazzo fai?" e Seb le rispose, spiegandole della sua partenza.
-Pensavo fosse da te.
-No no, tranquillo. - mentì. I sensi di colpa aumentavano a dismisura.
-Senti, la prossima settimana abbiamo una pausa di tre giorni. Ti prometto che appena posso prendo il primo volo per Montreal e vengo da te.
Jodie chiuse gli occhi, ordinando alle lacrime di non uscire. Non si era mai sentita così male in vita sua. Annuì, cercando di non piangere.
-Ok. - si limitò a dire.
-E' tutto a posto? 
-Sì sì, tranquillo. Senti, adesso devo andare. Ci sentiamo.
-Ok, un bacio.
Jodie riattaccò in fretta, lasciando che le larime le rigassero silenziosamente il volto. Pierre non osò neppure avvicinarsi.
Seb era convinto che quell'atteggiamento così distaccato nei suoi confronti fosse dovuto all'anniversario della morte del padre di Jodie. Credeva che fosse provata, che stesse soffrendo, e si stava maledicendo per non essere riuscito a partire.
Le cose erano andate in maniera molto, molto diversa, e questo Sébastien l'avrebbe scoperto, prima o poi. 





 

Ta daaan! Colpo di scena! Che ne pensate? Mi è costato tantissimo far tradire Seb, ma dovevo farlo perché la storia andasse avanti.
Spero di non aver deluso nessuno! Grazie a tutti, a chi recensisce e a chi legge. (:

  
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