Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lils__L7    23/10/2011    12 recensioni
Lily Evans odia tante cose di James Potter; soprattutto sette "difetti" di lui le danno alla testa.. quali?
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7 things

Salve a tutti!
Dopo un periodo sabatico auto-impostomi senza alcun motivo apparente, per una serie di sfortunati eventi sono capitata, in una domenica pomeriggio con pochi compiti da fare, ad ascoltare una canzone di - ahinoi - Miley Cyrus; e "grazie" a lei mi è saltata alla mente questa.. cosa, che non so bene come chiamare e che a dirla tutta neanche mi piace.
Quindi, se vi state chiedendo perché alla fine ho deciso di pubblicarla, è presto detto: uno, perché è sempre un buon momento per parlare di Lily e James, qualsiasi cosa ci sia da dire su di loro; due, perché sono stata minacciata di botte alla Babbana se non l'avessi fatto, e io di uno che ha tre nomi e due cognomi - oh.. lui sa! - ho abbastanza paura.
Detto questo, buona lettura a tutti! Le recensioni, anche per dirmi che la storia non ha senso - cosa che credo fermamente! - sono davvero ben accette! ;)
Lils_<3

PS: per critiche varie ed eventuali rivolgersi a GianAuror, che non è affatto il bravo cuccioletto che sembra e che sa sempre, però, dire la cosa giusta al momento giusto e dare un senso a cose che non ce l'hanno - tipo "trasalisce" -. Grazie busy potato <3.

The seven things I hate about you? 

Oh:

1. You're vain
Una ragazzina minuta dai capelli rossi come il fuoco stringe la mano ad un bimbetto della sua età, cupo e dal naso adunco; entrambi aspettano sognanti quel momento da mesi, da quando lui le ha rivelato che è una strega. Adesso tengono gli occhi fissi su un logoro cappello di stoffa nera che una donna sta facendo indossare a tutti i ragazzi della loro età e che deciderà la loro Casa di appartenenza.
«Io andrò sicuramente a Grifondoro,» dice un ragazzino moro accanto a loro; ha i capelli spettinati e due buffi occhialini tondi che gli incorniciano il volto, ma sorride beffardo come se fosse un eroe. «culla dei coraggiosi e leali!»
Quello che stringe la mano alla rossina emette un verso simile ad uno sbuffo sarcastico, che attira l'attenzione dell'altro.
«Beh, che c'è? Dove pensi di andare tu?» gli chiede, posando le mani sui fianchi.
«Serpeverde.» risponde semplicemente lui, arricciando le labbra pallide e sottili in quello che dovrebbe essere un sorriso.
Il ragazzino con gli occhiali mette su la sua peggiore smorfia di disgusto e fa un passo di lato per allontanarsi da lui.
«A Serpeverde vanno i poco di buono, i viscidi traditori!» dice.
«E' vero, Sev?» chiede la ragazzina coi capelli rossi, distogliendo per un attimo l'attenzione dal cappello.
«Non ascoltarlo, Lily.» risponde quello tranquillo, scrollando le spalle e stringendole con più forza la mano. «Serpeverde è la Casa degli ambiziosi, di quelli che fanno di tutto per realizzare i propri sogni.»
«Anche uccidere!» sottolinea il moretto con voce da cospiratore.
La rossina sgrana gli occhi, colpita.
«Sev, è vero quello che dice?»
«Non..»
«Evans, Lilian.» chiama la donna guardando verso di loro.
La bambina rabbrividisce e guarda di nuovo negli occhi l'amico, che le sorride rassicurante. Zampetta velocemente verso la professoressa e si accomoda sullo sgabello, appoggiandosi sulla testa rossa il cappello che le cala sugli occhi.
Il ragazzino dal naso adunco incrocia le dita di entrambe le mani, agitato; spera tanto che finiscano nella stessa Casa, anche se in cuor suo sa già che non succederà.
«Grifondoro!» esclama il cappello, e la tavolata dei rosso-oro esplode in un applauso di gioia.
La rossa si sfila il cappello e rivolge all'amico uno sguardo di scuse, per poi dirigersi verso quel lungo tavolo in festa.
«Avanti, come poteva finire a Serpeverde?» riprende il ragazzino con gli occhiali.
L'altro lo squadra con aria truce, ma non risponde.
«Piton, Severus.»
«Serpeverde!»
«Potter, James.»
«Grifondoro!»
Il moretto prende posto esattamente davanti alla ragazzina coi capelli rossi, che lo guarda corrucciata.
«Siamo finiti insieme! Non sei contenta?»
«No.» risponde lei. «Volevo stare con Severus..»
«Oh avanti, io sono molto meglio di quello là! So giocare a Quidditch e far lievitare le cose, vuoi vedere? E poi sono molto più socievole e simpatico, oltre che bell..»
La tavolata dei Grifondoro batte le mani per l'ennesimo nuovo acquisto della Casa mentre la ragazzina dai capelli rossi incrocia le braccia imbronciata dopo aver tirato il suo tovagliolo al ragazzino con gli occhiali di fronte a lei.
«Sei soltanto un ragazzino vanitoso e borioso!» sputa truce.
«Aspetta, che vuol dire borioso?!»


2. Your games
«Evans! Ehi, Evans!»
Il ragazzino moro, poco cresciuto rispetto all'anno precedente, sventola le braccia con veemenza per farsi notare dall'altra parte della stazione; non solo da lei, ovviamente: lui adora gli sguardi addosso. Sorride sornione, strappando quasi letteralmente il pesante baule dalle mani grandi dell'uomo accanto a lui e protendendo il collo verso la donna che gli è vicina, che lo bacia su una guancia; li saluta con un allegro cenno della testa e comincia a correre verso la sua preda.

«Evaaans!» insiste, «le vacanze ti hanno resa sorda? Evans!»
La ragazzina dai capelli rossi sbuffa, gonfiando le guance a dismisura per trattenere la rispostaccia che le sale alle labbra - non perché vuole essere educata, non con lui: si preoccuperà di rimproverarlo quando i suoi genitori saranno lontani da loro.
«Non saluti il tuo amico?» le domanda infatti sua madre, corrucciandosi. Che quella strana scuola avesse fatto dimenticare a sua figlia le buone maniere?
«Non è mio amico!» risponde secca la rossa, scoccando un'occhiata disgustata alla donna.
Prende anche lei il baule dalle mani di suo padre, molto più gentilmente di quanto ha fatto il ragazzo, e si lascia abbracciare affettuosamente da entrambi. Le mancheranno; promette che scriverà spesso a casa e che si comporterà bene, come se ci fosse da dubitarne: dopotutto è pur sempre Lily..
«Evans!»
La ragazzina alza gli occhi al cielo, voltandosi lentamente verso il moretto che nel frattempo l'ha raggiunta e le sorride furbescamente; sta facendo il carino solo perché ci sono i suoi genitori, Lily lo sa, e lo detesta per questo.
«Potter.» dice fredda, incamminandosi verso la porta del treno più vicina a loro senza degnarlo di altri sguardi.
«Come siamo acide!» commenta lui, seguendola imperterrito.
«Togliti di torno.» sibila lei, assottigliando gli occhi.
Sale sul treno trasportando agilmente, con un colpo di bacchetta - che le fa guadagnare uno sguardo orgoglioso dai suoi genitori, lì, lontani sulla banchina - il suo pesante baule; si volta e si addentra lungo i vagoni, cercando lo scompartimento isolato in cui dev'essersi rintanato qualche suo amico. Potter la segue come un cagnolino, blaterando cose che lei non si prende la briga di ascoltare.
«Sev!» esclama infine la rossa, spalancando la porta di uno scompartimento e sorridendo allegramente al ragazzino cupo che siede raggomitolato al suo interno.
«Bleah, Mocciosus!» dice il ragazzo dietro di lei, fingendo un conato di vomito. «Fatti salutare qui, Evans: non riuscirei a sopportare di entrare là dentro con quello
«Addio, Potter.» saluta Lily, seccata, entrando e facendo per chiudersi dietro la porta.
Lui la ferma poggiando la mano sinistra sullo stipite, e le porge l'altra affabile.
«Buon secondo anno, Evans. Ti auguro che sia pieno di amici, amori, ottimi voti..»
La rossa lo fissa stralunata: le sta augurando qualcosa di buono?!
Titubante, afferra la sua mano e la stringe.
«..e simpatici scherzetti!» conclude lui.
In quello stesso istante un numero cospicuo di bolle di sapone umide e colorate si propaga sulla mano della ragazzina e si estende ad ogni centimetro del suo corpo, capelli compresi, cominciando a gonfiarsi; appena le bolle raggiungono la loro massima grandezza esplodono, lanciando in giro continui fiotti d'acqua.
Lily sgrana occhi e bocca, troppo arrabbiata per formulare un pensiero coerente, e in quel momento il treno fischia e comincia a muoversi; per la scossa viene sbalzata indietro, su uno dei sedili. Arrossisce fino a diventare dello stesso colore dei suoi capelli e si rialza, combattiva.
Ma il ragazzino è più veloce e scappa via lungo il treno, lasciandola lì ad inveire selvaggiamente contro di lui tra le bolle.
«Brutto troll insignificante e vomitevole, razza di..»
«Ci vediamo in Sala Comune, Evans!»


3. You're insecure
Una ragazzina dai capelli rossi fiammanti siede acciambellata su una poltrona davanti al fuoco del camino della sua Sala Comune. E' tardi, ma preferisce ricontrollare il suo tema di Pozioni per quella che sarà la settima volta piuttosto che andare a dormire: Lily Evans è una gran perfezionista; ed è talmente attenta e precisa che non si spiega, infatti, perché ci stia mettendo così tanto tempo.
O meglio, se lo spiega eccome: la colpa è delle voci che odia di più in tutta Hogwarts, che vivaci schiamazzano noncuranti dell'orario e delle regole base dell'educazione. Sbuffa, stringendo con forza la matita che tiene tra le mani, e si fa forza per non alzarsi e andare da quell'odioso di un Potter e gettargli le mani al collo per stringere forte fort..
«Carina quella cosa che hai in mano, Evans! Che cos'è?»
La questione è risolta: se Lily Evans non va da James Potter, è James Potter ad andare da Lily Evans. Con scopi diametralmente opposti, ovvio!
La rossa alza gli occhi al cielo;
«E' una matita Potter, una cosa che i Babbani usano per scrivere.»
«Bella!» esclama lui, «fammela provare!»
«Solo se poi chiudi quella boccaccia e mi lasci studiare in pace!» replica lei.
James sembra rifletterci su; in effetti infastidire la Evans è molto divertente, ma quella natita è così interessante..
«Accetto! Da' qua!»
In una frazione di secondo strappa letteralmente la matita dalle mani di Lily e scarabocchia qualcosa sulla sua pergamena con tutta la forza che possiede nel braccio, finendo per abbozzare il disegno di un Boccino d'oro qualche millimetro sotto il titolo del tema.
«POTTER!» esclama lei, furibonda. «Razza di idiota, quello è il mio tema di Pozioni!»
Lui spalanca gli occhi nocciola nella sua migliore espressione di ingenuo stupore;
«Oh, davvero? Mi dispiace tanto, Evans.. cosa posso fare per rimediare?»
«Puoi tornare immediatamente da dove sei venuto ed evitare di parlarmi fino alla fine dell'anno!» sbraita lei, prendendo con rabbia la matita dalle sue mani. «E stare in silenzio fino a domani mattina, aggiungerei!»
James sporge il labbro inferiore e abbassa lo sguardo.
«Non volevo farti arrabbiare, Evans.. è che sbaglio sempre tutto quando sono con te. Non riesco mai a farti capire quello che provo davvero, sono un completo disastro, accidenti..»
Lily trasale, rimanendo a bocca socchiusa nel vano tentativo di trovare qualcosa di sensato da dire.
«Ehm. Potter. Eh..»
La mano di James scatta ai suoi capelli già abbastanza spettinati e ricade sugli occhi;
«Come posso farmi perdonare?»
«Vai.. ehm.. torna dai tuoi amici, ma.. ma fate silenzio, ok?» tentenna lei.
Lui abbozza un sorriso mesto e si dirige a passo lento e traballante verso il tavolo dove Black e gli altri due lo aspettano, chiacchierando e ridendo di qualcosa che solo loro sanno; Lily torna al suo tema, prendendo a cancellare i segni scuri che Potter ha lasciato sul suo tema, senza parole. Possibile che dietro quella maschera da buffone ci sia un ragazzo serio e responsabile?
«Ehi, Evans?»
La rossa si gira di scatto;
«Potter? Che c'è ancora?»
James si mordicchia un labbro, esitante, sfoderando un paio di occhioni dolci mai visti prima.
«Ecco, volevo chiederti se.. insomma, se tu..»
«Se io cosa
«Ecco, se.. se potessi chiedere alla McGranitt di annullarmi quella punizione. Sai, per farti perdonare di avermi trattato male..»
All'improvviso è tutto chiaro.
«Potter, sei il solito sbruffone! Devi smetterla di comportarti da immaturo! Piantala di fingere di essere insicuro quando stai con me solo per farti raccomandare ai professori o per copiare i compiti! Sei la persona più seccante che io abbia mai incontrato!»
«Perchè sei sempre così dura con me? Mi ferisci!» replica lui fingendosi profondamente offeso.
«Beh, ne sono contenta!» dice Lily, non troppo convinta. «Evidentemente te lo meriti!»
James resta in silenzio, fissando il vuoto.
«Che c'è adesso?» sbotta lei.
«Hai ragione, mi comporto sempre da stupido per ottenere qualcosa in cambio..»
«Finalmente l'hai capito!»
«Quindi.. mi lasci copiare il tuo tema, Evans?»


4. You love me, you like her

«Evans, vieni a Hogsmeade con me la settimana prossima?»
«No, Potter»
«Dai! Ci divertiremo!»
«Ho detto di no, Potter.»
«Ooh, avanti.. perché no?»
«Perché non sono una delle tue tante amichette che puoi prendere e lasciare quando vuoi.»
«Ma non è così, Lily! Tu mi piaci davvero, dammi un'occasione per dimostrartelo!»
La ragazza dai capelli rossi chiude di scatto il grosso libro che ha in grembo e rivolge lo sguardo più astioso di tutto il suo repertorio al Grifondoro che ha di fronte; «La vuoi davvero?» chiede.
«Certo che la voglio!» risponde lui con un gran sorriso.
«Allora invitami al ballo, no?»
Il sorriso di James svanisce dal suo viso in meno di un secondo, sostituito da uno sguardo incredulo e costernato; accidenti, deve averlo saputo. Il moretto tentenna, cercando una risposta pronta da rifilarle, ma lei è più rapida.
«O forse hai già invitato un'altra?» sibila, con un ghigno soddisfatto.
«Lily..» tenta lui implorante, ma lei non gli permette di continuare: vuole toglierselo di torno una volta per tutte.
«E magari hai detto anche a lei che ti piace davvero?»
«No Lily, aspetta, io non..»
«Evans, Potter, chiamami Evans. E no, no per favore, non sprecare fiato a trovare una scusa da propinarmi perché non ne vale la pena!»
«Ascoltami, ti prego! E' stata lei a..»
«Certo, è sempre colpa degli altri, non è vero Jamie? O solo lei può chiamarti così?»
«Evans, adesso basta, stai..»
«No Potter, non sto esagerando affatto!» sbotta lei con un principio di risata isterica, «Se proprio vuoi prendermi in giro cerca di farlo per bene, perché non ho tempo da perdere con gli idioti come te!»
Senza dargli stavolta il tempo di replicare, Lily si alza di scatto e corre verso il suo Dormitorio, stanca di tutte le frottole, stanca dei suoi vani tentativi di umiliarla davanti a tutta la scuola: Lily Evans non è un premio da vincere e quella testa vuota di Potter dovrà capirlo prima o poi, volente o nolente.
La sera del ballo Lily si lascia pettinare e truccare dalle mani esperte di Margaret, sua compagna di stanza: deve essere semplicemente impeccabile, così Potter.. no, niente Potter. Deve essere semplicemente impeccabile per il suo cavaliere, un simpatico, timido Corvonero che merita molto più di quel troglodita narcisista di passare una serata con lei.
Accidenti, quell'arrogante presuntuoso l'ha fatta arrabbiare così tanto che ormai pensa solo a lui. Per vendicarsi, sia chiaro.
Micheal la sta aspettando fuori dalla Sala Comune dei Grifoni, e la mangia con lo sguardo nel vestito verde come i suoi occhi; le offre il braccio premuroso, e riesce anche a farla rilassare con un disinvolto
«Sei bellissima».
James è già in Sala Grande con la sua accompagnatrice, una biondona di un anno più grande di loro che lo spoglia con gli occhi; com'è possibile che quell'idiota piaccia a tutte!?
Lily si accorge di aver tenuto lo sguardo fisso su di lui per troppo tempo quando lo sbruffone le rivolge una delle sue stupide occhiate; un po' meno artificiale del solito, forse. Anzi, addirittura sincera: sembra davvero estasiato, e il sorriso triste che gli sfugge le fa capire che forse, davvero avrebbe voluto andarci con lei.
Ma mentre cammina a braccetto con Micheal nella sua direzione, diretta ad un anonimo tavolino per chiacchierare un po' con lui, James si gira verso la sua amichetta e le sorride, la stringe e la bacia lievemente come se nulla fosse.
E il sorriso soddisfatto che gli sfugge le fa capire che no, con l'altra sta benissimo lo stesso.


5. You make me laugh, you make me cry
«Sempre a spettinarti i capelli perché ti sembra affascinante avere l'aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a esibirti con quello stupido Boccino e a camminare tronfio nei corridoi e a lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché sei capace.. sei così pieno di te che non so come fa la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la nausea!»
Il silenzio avvolge il castello; è notte fonda, e gli studenti sono tutti nei loro letti.
Tutti tranne Lily Evans: la Caposcuola dai fiammanti capelli rossi è rannicchiata contro il muro freddo della Torre di Astronomia, scossa da tremiti di freddo e singhiozzi silenziosi; la scena di quel pomeriggio è bastata a farla esplodere, a farle ammettere che non ne può più. L'amicizia tra lei e Severus, ormai, è finita: non avrebbe mai dovuto pronunciare quelle parole, proprio lui che l'aveva rassicurata durante il suo primo anno sulla poca importanza della purezza del sangue. Ha aspettato tutto il pomeriggio che venisse a cercarla per scusarsi, ma non si è fatto vivo. Evidentemente, si vergogna di lei.
Quest'ultimo pensiero genera una nuova ondata di singhiozzi rapidi e rabbiosi; e Lily è talmente persa nei suoi pensieri che non si accorge della porta della Torre che si apre e si richiude velocemente, lasciando passare apparentemente nessuno.
Qualcosa di caldo si posa improvvisamente sulle sue spalle e la riscuote dai suoi pensieri; è un mantello nero, pesante. «Cosa.. chi.. chi c'è?» balbetta, asciugandosi gli occhi con la manica della divisa.
La testa di James Potter compare dal nulla facendola sobbalzare;
«Godric, Potter! Ma da dove esci? E quando sei entrato? E.. dov'è il resto del tuo corpo?!».
«Sono arrivato ora,» risponde lui, stiracchiando un debole sorriso alla sua espressione sconcertata, «pensavo avessi freddo.»
«Beh ti sbagliavi» ribatte lei scrollandosi di dosso il mantello, ricordandosi all'improvviso che è a causa sua se si trova in quello stato.
«Lily..» comincia James, ripoggiando il mantello sulle spalle di lei.
«Potter, non cominciare coi tuoi soliti discorsi!» lo interrompe, «Vattene, non voglio vederti mai più!»
«Lily, mi dispiace» dice lui tutto d'un fiato.
«Mi sembra il minimo! E' colpa tua se Severus mi ha chiamata..»
«Lo so che è colpa mia, per questo sono venuto a chiederti scusa.»
La rossa boccheggia, incredula: non si sarebbe mai aspettata niente del genere da lui.
«Oh. Ok. Ora.. ora puoi andare via.»
James sorride mestamente abbassando lo sguardo, ma non accenna a muoversi da lì.
«Potter, ho detto..»
«Vuoi provare il mio mantello?»
«C-cosa?» biascica lei. Accidenti, come gli viene in mente di dire una cosa del genere?
«Provalo» ripete lui consegnandole qualcosa di pesante e setoso, impalpabile e.. trasparente.
Lily si poggia il mantello sulle ginocchia e trattiene il respiro quando queste scompaiono alla sua vista assieme al resto delle gambe.
«E' un mantello dell'Invisibilità,» dice James, «in genere io e Sirius lo usiamo per scappare da Gazza.»
«Immagino» commenta lei cercando di suonare scocciata, scostandosi il mantello di dosso. «Adesso però..»
«Una volta abbiamo colorato Mrs Purr con una roba Babbana che ci ha dato Remus,» continua lui come se niente fosse, guardando altrove nel buio. «dice che la gente ci si colora i capelli. Tu lo fai mai?»
Lei si lascia scappare un mezzo sorriso;
«Una tinta, intendi? No, non l'ho mai usata. Direi che i miei capelli sono già abbastanza appariscenti di loro»
«Sì, forse hai ragione.. Beh, ci è voluta un'ora per far attaccare quella roba, però il risultato è stato più che soddisfacente: l'abbiamo colorata a strisce verdi e bianche, anche se Sirius voleva farle il muso blu.»
«E Gazza vi ha scoperti?» domanda lei, cercando di non far trasparire dalla voce il sorriso divertito che ha in volto.
«No,» risponde lui, sorridendo a sua volta. Sa che non sta più piangendo. «ma lo immagina di sicuro. Ci sta ancora cercando probabilmente!»
«Siete veramente degli incoscienti immaturi»
«Perché non ti ho raccontato di quando abbiamo convinto Pix a spaventare Vitious..»
Lily sa che non è stata colpa sua. Esattamente come sa, invece, che la causa di quelle risate che le stanno scappando è proprio lui
E.. no, non ha alcuna intenzione di dirglielo.


6. Your friends: they're jerks
Una ragazza dai capelli lunghi e rossi come il fuoco è raggomitolata su una poltrona di fronte al camino della Sala Comune dei Grifondoro; tra le mani affusolate stringe un libro e nasconde il naso infreddolito nel largo collo di un maglione di lana pesante. Mancano pochi giorni a Natale e ad Hogwarts fa davvero freddo, ma lei non ha intenzione di tornare a casa per le vacanze.
Diversamente, i quattro ragazzi che in quel momento spalancano rumorosamente la porta del dormitorio maschile del sesto anno sembrano proprio in procinto di lasciare la scuola per passare il Natale in famiglia, come dimostrano i bauli che si stanno trascinando dietro.
La ragazza non alza neanche lo sguardo per capire chi sono: riconoscerebbe quelle voci tra mille.
«Evans!» esclama uno dei quattro, quello con gli occhiali, mollando il baule a quello che gli cammina accanto e fiondandosi da lei. «Sto partendo!»
«Finalmente.» commenta semplicemente lei, facendo ridacchiare gli altri tre che le si avvicinano e la salutano.
Il ragazzo passa una mano tra i suoi capelli corvini già abbastanza spettinati, in imbarazzo.
«Beh, almeno salutami!» dice.
«Ciao.» replica lei, girando pagina e continuando imperterrita a leggere.
«Un bacino natalizio?» insiste lui, facendo apparire dal nulla un rametto di vischio e sventolandolo sulle loro teste.
Protende il collo verso di lei e arriccia le labbra, ignorando l'espressione di puro disgusto della ragazza.
«Potter, se è vero che a Natale sono tutti più buoni voltati e sparisci!» ribatte lei.
«Avanti Evans, è una tradizione!» si inserisce un altro dei quattro, il più alto e affascinante, sghignazzando.
L'amico si volta a guardarlo riconoscente e sembra illuminarsi all'improvviso; lo prende per le spalle ignorando le sue occhiate dubbiose e dopo aver deglutito a vuoto gli stampa uno schioccante bacio sulle labbra stringendolo forte tra le braccia.
«E' la tradizione del bacino natalizio, Evans!» esclama felice, tornando a fissare lei mentre l'amico sgrana gli occhi terrorizzato. «Non vorrai interromperla?»
«E' la tradizione più assurda che io abbia mai sentito!» dice lei trattenendo le risate.
«Ma è pur sempre una tradizione. Tra maghi è così che si fa.» asserisce convinto un altro dei quattro, il biondino pieno di cicatrici. Prende anche lui i suoi amici per le braccia e li bacia, uno per uno, procurando di generare un forte schiocco ogni volta.
L'ultimo, il più cicciottello, decide dopo qualche attimo di esitazione di stare al gioco e afferra per un braccio il primo Grifondoro che trova - che fortuna, è del suo anno! E' il fratello di Margaret, com'è che si chiama? Bah, che importa! - per stampargli un rumoroso bacio a stampo, lasciandolo a dir poco sconvolto.
La ragazza dai capelli rossi rimane a bocca aperta, e perde persino il segno al libro che sta leggendo.
Potter ha le narici dilatate e una smorfia più che ridicola ma riesce a non scoppiare a ridere sguaiatamente; si volta di nuovo verso di lei e spalanca le braccia, invitandola con gli occhi ad alzarsi.
Intanto la Sala Comune impazzisce per colpa degli altri tre che continuano a dispensare baci con lo schiocco a maschi e femmine, indistintamente; nessuno si ribella però: il gioco vale la candela, è troppo allettante la prospettiva di un ennesimo litigio tra i due ragazzi.
«Ma è la prima volta che vi vedo farlo!» borbotta lei, chiudendo definitivamente il libro.
«Possibile?» esclama il biondino, tornando alla poltrona dopo aver baciato tutti i presenti.
«Pessimo, Evans.» interviene l'altro moro, passando un braccio sulle spalle del biondo. «Questo vuol dire che per ben sei anni hai rifiutato i nostri auguri di Natale.»
«Va bene, non siamo poi così amici, ma da qui ad essere così meschini da rifiutare il tradizionale bacino natalizio..» commenta il ragazzo cicciottello, incrociando le braccia con finto disinteresse.
Negli occhi della ragazza coi capelli rossi passa un guizzo di senso di colpa; è vero, gli anni addietro è sempre tornata a casa per le feste preoccupandosi di evitare qualsiasi cosa avesse a che fare con loro.
«Buon Natale, Lily.» dice Potter.
Lei si alza, titubante.
«Buon.. ehm, buon Natale, James..» balbetta.
Il ragazzo con gli occhiali le posa le mani sulle spalle con tenerezza e l'avvicina a sé, socchiudendo gli occhi tra lo sgomento generale; la rossa resta rigida e ad occhi spalancati, ma non si tira indietro. E mentre le loro labbra stanno per sfiorarsi, il buco del ritratto si apre e lascia passare una biondina infagottata in una grossa sciarpa di lana; appena mette a fuoco la scena si strappa via la sciarpa e spalanca senza ritegno occhi e bocca.
«Che accidenti succede qui?!» esclama.
«E' il tradizionale bacino natalizio!» la zittiscono tutti, quasi in coro: non vogliono perdersi neanche un secondo di quella scena.
«E che roba è?» ribatte lei.
La rossa indietreggia proprio nel momento in cui le labbra di Potter stanno lambendo le sue.
«Non conosci questa tradizione, Ali?»
«E' una cosa babbana? Noi maghi assolutamente non..» tenta di rispondere lei, ma il ragazzo alto la prende per il colletto della camicia e le stampa un rapido bacio sulle labbra, sperando che il suo fidanzato non sia tra i presenti.
«Black ma come ti permetti?!» ruggisce la biondina tirandogli un ceffone a mano aperta.
La faccia di Black è troppo comica pe
rché la Sala intera non scoppi in una fragorosa risata di gruppo, dalla quale solo la rossa è esente: ha capito solo adesso che tutta la sua Casa è stata al gioco del moretto, ed è a dir poco furiosa.
«POTTER!» 




And the seventh thing
I hate the most that you do,

7. You make me love you
Toc, toc.
Una testa rossa fa capolino dalle coperte del suo letto a baldacchino, lasciando intravedere solo un paio di grandi e arrossati occhi verdi; circospetto, lo sguardo di Lily Evans passa in rassegna tutta la stanza tentando di individuare eventuali intrusi, poi si concentra sulla finestra alla sua destra dalla quale proviene quell'allarmante ticchettio.
Lei sa cos'è.
La sagoma di un ragazzo infagottato in un pesante cappotto entra prepotentemente nel suo campo visivo, facendola sospirare sconsolata: sapeva che sarebbe stato impossibile vietargli di andare da lei.
Allunga lentamente un braccio verso il comodino e afferra la bacchetta senza spostare lo sguardo dagli occhi nocciola del ragazzo al di là del vetro; con un rapido gesto della mano fa spalancare la finestra, lasciando entrare lui e il gelido clima di gennaio. Non si sa quale dei due determini maggiormente il suo repentino scomparire nuovamente sotto il piumone bordeaux.
«Evans!» esclama James Potter entrando con tutta la scopa nella sua stanza, premurandosi di chiudere velocemente la finestra. «Ce l'hai fatta ad aprirmi. Volevi farmi morire di freddo?»
«Sì, Bodder» biascica lei, senza accennare a scoprire la testa, col tono più lamentoso che James abbia mai sentito. «Va' via!»
Il ragazzo ridacchia e si siede sul letto accanto a lei, accarezzando con una mano qualcosa che dovrebbe essere la sua testa. «Vieni fuori», dice, senza riuscire però ad essere autoritario come avrebbe voluto.
«Do, bai!» brontola Lily stringendo con le mani le coperte sopra la testa e chiudendo gli occhi.
«Evans, non fare la bambina.»
«Bodder, sbarisci o di brobeddo ghe endrare gui sarà sdada la dua uldiba azione!»
James ride ancora, sfilandosi il cappotto e rivelando la presenza di un pacchetto infilato in una tasca interna. 
«Avanti Lily, è solo un po' di febbre! E ti ho portato un regalo..»
«Sodo orribile» sussurra lei, sistemandosi meglio in modo da offrire una guancia alle mani del ragazzo che tastano affettuosamente il piumone.
«Non ho intenzione di dartelo quando starai meglio, ti avverto» dice lui cercando di essere convincente; «E ci terrei a sottolineare che tu sei Lily Evans, quindi non puoi essere orribile.»
«Dod dire sciogghezze, Bodder!» ribatte Lily testarda.
Il moro sorride; è tipico di Evans mascherare l'imbarazzo riempendolo di insulti. 
«Allora tira fuori solo gli occhi come hai fatto prima. Almeno potrai vedere il mio regalo»
Lily rimugina per qualche secondo sulla proposta; 
«Brova a farbi gualghe sdubido sgherzo e di bigghio alla Babbada», lo avverte, per poi abbassare le coperte quel tanto che basta a scoprirsi nuovamente gli occhi.
Il sorriso di James è terribilmente invitante, quasi quanto il pacchettino che stringe tra le mani.
«Bene,» esordisce; all'improvviso sparisce dalla visuale di Lily e lei è costretta a sporgersi verso l'esterno del letto per continuare a guardarlo, mentre si sistema malamente in ginocchio sfoderando un sorriso titubante molto poco adatto a lui.
Gli rivolge un'occhiata dubbiosa.
«Probabilmente avrei dovuto farlo in un altro momento, in un altro modo, insomma.. non così,» dice, un po' agitato. «ma poi ti sei ammalata, Evans, accidenti a te, hai rovinato tutti i miei piani. Anzi, forse è meglio così, sai? Così posso dimostrarti che non mi sono innamorato di te perché sei bella e parli con le consonanti giuste.»
«Bodder..» mormora terrorizzata lei, dimenticandosi di trattenere le coperte sul viso e lasciandole scivolare fino al mento.
«Non mi importa se hai gli occhi gonfi, il naso rosso e le labbra screpolate e se questa stanza somiglia più ad un santuario di fazzoletti di carta,» prosegue, cercando di non ridere dell'espressione di Lily. «ti amo anche se hai una faccia da far schifo. E.. beh, vorrei passare tutti i raffreddori della tua vita a convincerti ad uscire da sotto le coperte, quindi, Lily, mi vuoi sposare?»
Scarta il pacchetto in pochi secondi rivelando un anello piccolo e semplice, guardando speranzoso la sua fidanzata rimasta senza parole. E in un attimo si ritrova sdraiato sul pavimento, schiacciato sotto il peso
di una Lily commossa e terribilmente raffreddata che gli stringe le braccia al collo rischiando di soffocarlo sussurrando che , vuole sposarlo, e che anghe lei lo aba.
Si tira su a sedere prendendole una mano per infilarle l'anello al dito, sorridendo emozionato della lacrima che lambisce il naso a patata della sua futura moglie; le strofina contro il suo, per asciugarla, divertito.
«Avevi ragione, Evans, sei davvero orribile» dice sottovoce, prima di baciarla troncando sul nascere ogni protesta.

<3

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lils__L7