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Autore: _lily_luna_    24/10/2011    12 recensioni
Molti scrivono della nascita, infanzia e crescita dei piccoli Potter, ma sempre dai loro punti di vista, oppure da quello dei genitori, zii, cugini o nonni. E se invece fosse dal punto di vista di James, Sirius, Lily e Remus? Quali sarebbero le loro reazioni, vedendo i loro nipoti (Sirius e Remus è come se fossero i fratelli di James, e di conseguenza una sorta di zii per i tre Potter) nascere, crescere e diventare grandi? Spero vi piaccia!
"Allora, mi sono perso qualcosa?" domandò eccitato
"No, vedi amore, vedi che non sono l'unico a essere emozionato?"
"Sirius non fa testo James, lo sappiamo tutti che pensate praticamente le stesse cose"
"Sbagliato Lily, io non ho mai pensato di sposarti" ghignò, dando il cinque all'amico
[...]
"GRIFONDORO NEL NOSTRO CUORE, SOLO TU LO RIEMPI DI ARDORE, GRIFONDOR CANTA CON NOI,
SEI LA CULLA DI TUTTI GLI ERO-" un tonfo sordo risuonò nell'aria prima di lasciare spazio al silenzio. Lily si girò incredula, e la sorpresa crebbe a dismisura quando si ritrovò davanti Remus con una padella in mano e James e Sirius svenuti a terra.
[...]
“Andiamo, un appuntamento piccolo piccolo, che ti costa?”
“Mi costa la mia salute mentale Potter, ecco cosa mi costa”
[...]
“Sirius, ti prego, dimmi che non stavi cercando di strozzare James solo perché a scuola non abbiamo avuto l’idea di far credere a Gazza di aver impagliato Mrs Purr?”
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, I Malandrini, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nota Pre-Capitolo: Scusatemi davvero, so, diamine se lo so, che avevo promesso un bel (?) capitolo all'insegna del "Lily-Scorpius", solo che scrivendo di quest'ultimo e del suo migliore amico (alias Al Potter), mi sono lasciata prendere dalla totale pazzia di entrambi, finendo con lo scrivere solo di loro. Spero possiate perdonarmi, e perchè no? Magari godervi anche questo capitolo che ha come protagonista il Potter-Serpe. 


 





«E’ impossibile, quella ragazza è dannatamente impossibile» sbottò Scorpius, entrando nel dormitorio e sbattendo la porta alle sue spalle, schiudendo le labbra in un ringhio. Si guardò attorno, scioccato nel trovarlo vuoto, non era mai successa una cosa simile in sei anni. 
«Al? D.? Ed?» strillò, gettandosi su un letto a caso.
«Ehi coglione, alzati subito da qui, non sono interessato, entiendes?» grugnì una voce da sotto le coperte.
Come volevasi dimostrare.
Il biondo quasi cadde dal letto, assistendo all’entrata in scena di una spettinata chioma corvina.
«Amico, dovresti fare qualcosa, non è normale che uno ti scambia per un ammasso di coperte sfatte» dichiarò seriamente.
«Sei tu quello che non è normale, io sono perfettamente sano» mugugnò di risposta, incenerendolo con lo sguardo.
«Che ti prende, Potter?»
«Non fare il finto tonto con me, Malfoy» ruggì, alzandosi in piedi sul letto e additandolo minacciosamente «Ho scoperto tutto, sai? Pensavi di poterla passare liscia, pensavi che non lo sarei venuto a sapere, vero, sporco traditore!?» Scorpius deglutì spaventato, impallidendo quasi impercettibilmente.
«Oh, ma tranquillo» disse, con un tono di voce così freddo e calmo da mettergli i brividi «Ora ti darò una ripassatina di quello che è e non è tuo, specialmente dell’ultima categoria»

**********************************

«Ehi Pad, prepara un posto per tuo nipote, lo vedo malissimo» esclamò euforico e allegro James, battendo le mani.
«Sì, vedo proprio quanto ti dispiace, Prongs» ribatté, lanciandogli un’occhiataccia. «I tuoi singhiozzi mi sconquassano l’animo»
«E il tuo sarcasmo mi fa venir voglia di vomitare»
«Ehi! Sei offensivo, coglione»
«Io sarei offensivo!? Remus, lo senti? Dico, lo senti!? Dì qualcosa!» si lamentò
«Qualcosa»
«REMUS!» urlò «Dì qualcosa che non sia qualcosa!»
«Qualcosa che non sia qualcosa»
«Ora capisco perché sei così amico di Lily» ringhiò, facendogli segno di tagliargli la gola in un secondo momento.
«Stavamo dicendo, comunque» riprese il discorso, incenerendo il lupo mannaro con lo sguardo. «Che tuo nipote è spacciato. È un morto che cammina. Un Inferius. Un Voldemort. È praticamente deceduto. Kaputt. Della serie “Dasvidania fratello, salutami i mie nonni”»
«Non è vero, non è vero!» strillò «E’ sangue Black quello! Sangue figo! Non può farsi battere da un Potter! Da Al, poi!» 
«Guarda che la mia Lils gli ha fatto il culo a strisce un botto di volte, e per inciso tra i tre Al è il più iracondo e rancoroso, anche più di Lily» intervenne la rossa, facendoli trasalire terrorizzati. «E te da dove diamine sbuchi, per le doppie punte di Silente?» esclamò Sirius spaventato
«Il nostro Al iracondo? Ma di che nipote parli?»
«Porta rispetto per le doppie punte di Silente, e tu di quale parli! James non è uno che se la prende, dopo mezzora ha già scordato tutto, Lily si vendica subito, senza perdere tempo, e comunque è irascibile solo quando Malfoy è nelle vicinanze, Al invece è un finto calmo, perché dentro di sé registra tutto e se becca qualche frase che non gli piace aspetta il momento propizio per restituire l’offesa, in modo totalmente diplomatico, però. Ha un dono mio nipote, un dono!»
«Sì, un dono, come no, lo stavo proprio per dire» borbottò sarcastico il moro, inarcando un sopracciglio scettico.
«Dieci falci, Black, che il mio erede farà a pezzi il tuo» puntò Lily, alzando il mento con aria altezzosa
«Solo dieci? Anche quindici, il biondastro non si farà mettere i piedi in testa!»
«Abbiamo avuto una cattiva influenza su di lei» sussurrò James a Remus, che annuì partecipe «Pessima, pessima» rincarò la dose.

******************************

«Calmo Potter, non è come pensi» si discolpò, alzando le mani in aria.
«Ah no? E cosa dovrei pensare, allora?» chiese, fissandolo freddamente dall’alto e incrociando le braccia sul petto. Il ragazzo si allentò nervosamente il nodo della cravatta, deglutendo a disagio. «Bè, vedila come un… una tregua, ecco, una tregua!»
«Una tregua? Più che tregua mi sembra una chiara dichiarazione di guerra!» tuonò
«Suvvia Potter, addirittura la guerra? Voglio dire, siamo amici da sei anni ormai, migliori amici, compagni di squadra e di dormitorio, pensa anche a questo» 
«Non esistono scuse per giustificare quello che hai fatto, e proprio perché sei il mio migliore amico non mi sarei mai aspettato un comportamento simile da te! Sai bene quanto ci tengo, e tu… tu…!» balbettò, scrocchiandosi le nocche e scendendo dal letto. Scorpius indietreggiò lentamente, mentre rivedeva nello sguardo cupo e truce del ragazzo la stessa espressione della Potter quando si preparava a urlargli contro tutti gli improperi che conosceva.
«Ok, manteniamo la calma, siamo persone civili noi»
«Parla per te, io preferisco passare ad uno stadio più animalesco» ringhiò
«Lasciami almeno fare testamento!» esclamò, agguantando una piuma a caso e una pergamena.
«Puoi andare in bagno, io ho tutto il tempo del mondo» 
«Già…» sussurrò poco convinto, arretrando verso la porta del bagno, per poi voltargli le spalle in un lampo e uscire dalla porta, seguito dalle grida inferocite del giovane Potter. «È pazzo, è pazzo!» urlò il biondo, correndo via dalla Sala Comune, inseguito dal diavolo in persona, che invece sbraitava: «Se ti prendo, disgraziato! Non puoi sfuggire al tuo destino!» sotto gli occhi stupefatti e sconvolti di tutti i Serpeverde presenti.
«Potter, mantieni la calma, o ti verranno le rughe!» urlò, salendo in fretta le scale e rischiando di spezzarsi l’osso del collo a metà strada. 
«Ti spezzo in due, e con le tue ossa costruirò un pettine per capelli!»
«Sei malato! Macabro e ambiguo, con che criterio ti hanno permesso di frequentare questa scuola!? Sono proprio caduti in basso»
«Risparmia il fiato per correre, stronzo, ne avrai bisogno!»
«Salazar, ascolta questo tuo umile servitore, e fulmina l’altro pazzo!»
«Pazzo? PAZZO! Brutto traditore!»

*************************

«Chissà cosa mi ricorda questa scena?» borbottò la rossa, scoccando un’occhiataccia ai due mori, mentre Remus annuiva rassegnatamente. James incitava con veemenza Al, alternando improperi nei confronti dell’altro povero ragazzo a urla tifose per il nipote. Sirius invece… bè, dopo l’ennesimo discorso con sé stesso riguardo la sua alquanto discutibile magnificenza, aveva preso a cantare a squarciagola un motivo lirico che Remus gli aveva disgraziatamente fatto conoscere alla fine del settimo anno.
«Ah, che bel vivere,
che bel piacere
che bel piacere
per un bel fiiiigo
farsi vedere.
Ah, che figo Sirius!
Bello e scopabilissimo;
Bravo!» dopo una spaventosa prestazione in vocalizzi abbastanza osceni, il giovane continuò:
«Superfighissimo
per verità!
Bravo!
La la la la la la la la la la!
Superfighissimo è la verità!»
«Pronto a far feste
la notte e il giorno
sempre per dormitori
in giro sta.
Vita migliore
per un figo
vita più figa
no, non si può!»
«Pizzi e reggipetti,
tanga e merletti,
al mio comando
tutto qui sta.
V'è la risorsa
poi del mestiere…
farsi la ragazza…
e la sua sorellastra!» dichiarò, mettendosi una mano sul petto e allargando l’altra, come per cingere tutti i suoi sfortunati ascoltatori.
«Tutte mi chiedono,
tutte mi vogliono,
Serpi e Grifone,
Corvi e Tasse:
Qua i tuoi capelli
Presto la gamba
Qua la mutanda
Pagare il biglietto!»
«Una alla volta,
se proprio vi va,
anche un’orgia io posso far,
se proprio vi va!
Una alla volta,
una alla volta,
una alla volta,
se proprio vi va!
Sirius
È qua!
Sirius
È qua!
Sirius di qua,
Sirius di la
Sirius più in qua,
Sirius un po’ più di la,
Sirius più su,
Sirius più giù,
Sirius stai su,
Sirius stai giù»
«Pronto prontissimo
Son come il fulmine,
son il più scopabile
della città
della città
della città
della città
della città!»
terminò il tutto con un urlo che fece scoppiare un disgraziato canarino capitato nelle vicinanze, esibendo un sogghigno compiaciuto.
«Oh. Mio. Godric» sussurrò Remus sconvolto, traballando malfermo sulle gambe, mentre si precipitava ad afferrare Lily e impedirle di schiantarsi a terra con un tonfo. Era svenuta. Sirius era riuscito a far svenire Lily! LILY!
«L’hai fatta svenire… l’hai fatta svenire…» biascicò, poco ci mancava che le orecchie gli sanguinassero. James, immune al canto assassino del fratello per merito delle sue urla da tifoso sfegatato, si girò di scatto verso gli amici. Quello che vide fu Remus, accasciato a terra tremante e con la sua Lily inerme fra le braccia. La figura compiaciuta e appagata di Sirius che si ergeva sullo sfondo era solo uno stupido e inutile particolare.
«TU! LUPASTRO MALEDETTO! COSA HAI FATTO A MIA MOGLIE?!»  si avventò rabbiosamente sul povero Remus, che lo fissò con gli occhi sgranati dal terrore allo stato puro. «VOLEVI APPROFITTARTI DI LEI?! OH, MA NON COSI’ IN FRETTA, INFAME! LO DIRO’ A TONKS, E INSIEME DI SCORTICHEREMO VIVO! MUAHAHAHAHAHA» ululò, con il seme della follia che brillava nel suo sguardo. Velocemente afferrò la moglie dalle braccia del lupo mannaro, caricandosela in spalla e dandosela a gambe, strillando qualche frase assolutamente priva di logica.
«E poi dicono a me che sono matto» osservò Sirius ghignando, con aria di soddisfatta superiorità.
«Mi sento così annebbiato…» mormorò Remus, girandosi a desta, poi a sinistra, a destra e poi ancora a sinistra, prima di crollare con un tonfo particolarmente sonoro.

***************************

«TRADITORE! VIENI QUA!» ormai i due ragazzi avevano raggiunto la Torre di Astronomia, correndo e dando spettacolo in tutta la scuola, dai sotterranei alla Torre di Corvonero, nei pressi della quale Al aveva quasi impercettibilmente rallentato, gettando un’occhiata fugace alla statua che proteggeva l’ingresso, quasi come se stesse aspettando, o sperando. 
«A-Al» biascicò il biondo, poggiando una mano sul muro e appoggiando l’altra alle sue ginocchia. «Parliamone, fratello» 
«Di cosa dovremo parlare? Del tuo vile atto, o della tua idea di tenermelo nascosto?»
«Posso spiegare, davvero! Insomma, non era nei piani, davvero! Ma, vedi… è stato… è stato…» respirò a fondo, prendendo fiato e contemporaneamente cercando le parole adatte. «Assolutamente inaspettato» concluse, compiaciuto della sua frase finale. Il moro inarcò elegantemente un sopracciglio, come anni addietro Scorpius stesso gli aveva insegnato a fare, fissandolo scettico e dubbioso.
«E’ da anni che abbiamo questa regola, e ora te la infrangi per… per una stupidaggine!?»
«Ma lei è così… così lei!» esclamò infine, allargando le braccia, come per scusarsi.
«Già, lei è così…- Aspetta!» lo fermò, mentre il sopracciglio raggiungeva l’attaccatura dei capelli corvini «Lei chi!?» Udendo quella domanda Scorpius fu quasi sul punto di dare una testata al muro, o in alternativa allo stomaco del suo presunto migliore amico.
«Come “Lei chi?”? Ma Lily, ovviamente»
«Lily? La MIA Lily?» ruggì furioso, prima di chiudere gli occhi e riaprirli completamente rilassato, mentre si portava una mano alla tempia sinistra. Ora l’amico poteva benissimo affermare che il giovane Potter soffriva di gravi disturbi della personalità multipla.
«E quindi ti sei preso una sbandata per la mia sorellina» affermò calmo, incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi al muro.
«Tu… tu.. ma che problema hai?!» sbottò, urlando a squarciagola.
«Un piccolo equivoco, mio biondissimo amico, nulla di che»
«N-Nulla di che?! NULLA DI CHE?» un tic rabbioso s’impossessò dell’occhio di Scorpius, qualche secondo prima che balzasse addosso ad Al con furiosa incredulità. «Io ti ammazzo, stronzo! Mi hai fatto venire un infarto, esplodere la milza e tu chiami tutto questo un “piccolo equivoco”? “Nulla di che”
«Dovresti rilassarti Scorp, potrebbero venirti le rughe, sai?» ghignò, volgendo le sue precedenti parole contro di lui.

******************************

«E’ proprio degna progenie di James» affermò Remus, scuotendo la testa.
«Sì, ma ha degli squilibri mentali al pari di Lily» rincarò Sirius
«Dovrebbero ricoverare tutti i Potter e le Evans in  qualche clinica psichiatrica, lo dico per il bene della comunità»

************************

«Ti uccido, io ti uccido, bastardo, ti uccido, ti ammazzo, stronzo» Scorpius non faceva che ripetere quelle parole da parecchi minuti ormai, come un mantra, mentre ad occhi chiusi annuiva fra sé e sé, stringendo spasmodicamente i pugni.
«Su, su, non te la prendere» lo rincuorò Al, dandogli qualche pacca consolatoria sulla spalla.
«NON MI TOCCARE!» strillò istericamente, mentre il leggero tic all’occhio gli conferiva uno sguardo assetato di sangue «E NON MI PARLARE!»
«Facciamo così, fratello» Scorpius aprì gli occhi di scatto, consapevole del repentino cambiamento caratteriale dell’amico. Perché quando il tono di Al si faceva così accondiscendente e furbo, i suoi occhi felini brillavano astuti e sul suo viso appariva un sorrisetto apparentemente comprensivo, allora quello era il momento delle proposte, le strategie e le trattative. E per Salazar, Potter era un asso in quello.
«Per ripagare a tutto quello che ti ho fatto passare oggi, per un mio tragico errore, ti darò qualche consiglio per conquistare la mia amata sorellina» si fermò per un istante, assaporando la sua pausa ad effetto «Allora… ci stai?» chiese sardonico, allungando una mano nella sua direzione.
Il biondo soppesò per qualche secondo la sua proposta, valutando i pro e i contro. Allora, era noto e risaputo quanto i due Potter fossero gelosi della sorella, ma Al era sempre stato il più diplomatico fra loro, quindi le concedeva una certa libertà che la rossa con il fratello maggiore neanche si sognava.
Forse era colpa di quella lunga e spossante corsa, che doveva averlo rincretinito parecchio, oppure dei famigerati geni Black –che, il ragazzo non poteva neanche immaginare quanto, un suo lontano avo a caso vantava in continuazione-, fatto sta che Scorpius, in un impeto di beata ingenuità che non gli era mai appartenuta, strinse vigorosamente la mano del moro.
Chissà, magari per davvero quell’inseguimento spasmodico doveva aver influito sulla sua intelligenza, perché altrimenti non si spiegava come avesse fatto a ignorare quell’inquietante sorriso diabolico e quell’aria mefistofelica che aleggiava attorno al suo migliore amico.
«Perfetto» sogghignò «Iniziamo domani. È perfetto» ripeté, allungando il passo.
«Ehi Al, una domanda: che cosa avrei fatto per farti infuriare così tanto, prima?»
«Qualcuno ha depredato barbaricamente la mia riserva di Scones» annunciò cupo, mentre l’altro rabbrividiva veementemente. Tutti loro sapevano quanto Al adorasse alla follia quei maledetti dolcetti, e soprattutto quanto ne fosse geloso. 
«E» continuò «Quella buon’anima di Edward ha gentilmente acconsentito a dirmi chi fosse stato»
«Con quante bottiglie lo hai corrotto?» 
«Due bottiglie di purissima vodka russa» rispose orgoglioso «I gemelli S. sono il massimo in questi genere d’affari»
«Bè… mi dispiace Al. Diciamo che ho avuto una specie… di calo di zuccheri»
«Suvvia, è acqua passata, non pensarci amico. Allora, da quant’è che ti piace la mia sorellina?»
«NON MI PIACE LA TUA SORELLINA!»

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«Povero, povero illuso»  sogghignò Albus, mentre si sfregava le mani «Aiutarlo a conquistare Lily? La mia Lily!? Dopo che ha divorato senza pietà i miei Scones?» si aprì in una risata che malefica era dir poco «Che io possa schiattare! Io, Albus Severus Potter, vendicherò i miei Scones, e se il mio piano andrà in cantiere, Scorpius Hyperion Malfoy tremerà ogni qual volta che sentirà la parola “romanticismo”! E forse…» continuò, passandosi meditabondo una mano sul mento «Anche “Scones”…»

****************************

«Ok ragazzi, io la vedo malissimo per il giovane Scorpius… credo che Lily abbia vinto la scommessa»  
«GIAMMAI!» 
«Black, tuo nipote è praticamente finito»
«Lily, tesoro, sono molto preoccupato»
«Di cosa, precisamente? Del fatto che nostro nipote finirà ad Azkaban per l’omicidio dell’erede di Sirius? Oppure che in cella ci finirà Lily? O meglio ancora: sei preoccupato della sua eccessiva diabolicità! Bè, in effetti la cosa preoccupa anche me, ma in senso positivo ovviamente!»
«N-…. No» ribatté «Mi chiedevo: ma è normale tutto quell’amore per gli Scones?» 
Seguirono attimi di imbarazzante e glaciale silenzio.
«Prongs, lasciatelo dire: sei un idiota»  

 






Buonasera, miei carissimi lettori! Inizio col dire che risponderò alle vostre meravigliose recensioni non appena finirò con questo sclero da pazza. Allooora, vi avverto, anche se forse non ve ne fregherà niente: mi sono innamorata del quartetto Slytherin. So che in pratica non sono mai comparsi, e credo mai lo faranno, solo che sto scrivendo qualche ff dove... bè, è praticamente nato l'amore per Scorpius isterico e megalomane; Al diabolico, ossessionato dagli Scones e in alcune varianti anche un punkettone pauroso; Derek ninfomane e con un controverso rapporto con l'arte e infine Edward (anche se in questi ultimi tempi amo chiamarlo Ewan), astuto e pacato, con un unico grande amore/ossessione: la vodka, che lo trasforma da Slytherin modello a fattone ubriacone nel giro di pochi minuti. Non ve ne frega niente, lo so, ma è solo un patetico tentativo di spiegare come mai questo capitolo invece di essere L/S si è paurosamente dilatato sulla figura di Al. Torniamo a noi: è inutile spiegare che la canzone che Sirius ha orribilmente storpiato è ispirata alla maggioranza dei versi di "Largo al factotum" brano de "Il Barbiere di Siviglia". Non so, ma adoro quando Sirius si auto-celebra e soprattutto i suoi discorsi con sè stesso, che invece la cara Lily e Moony odiano xD Il titolo invece è preso dalla celeberrima frase de "Il Gladiatore". Avevo tantissime cose da dire, ma ora mi sembra di averle dimenticate tutte... ._. Oh bè, meglio per voi e peggio per me xD Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto :)
Un bacione e tanti Scones a tutti!  

   
 
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