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Autore: Angels Island    29/06/2006    9 recensioni
+ Una malinconica nostalgia. E l'infinito desiderio di stare ancora insieme. +
°°° Ex |Natale Con Te| -titolo modificato-.°°°
Genere: Romantico, Malinconico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono alzata alle 4 del mattino causa studio, oggi… Ma la stanchezza avanza solo or ora… E non mi ha impedito di buttar giù qualche riga… È l’inizio di una brevissima fic che spero completerò entro poche settimane

 

 

 

 

 

Mi sono alzata alle 4 del mattino causa studio, oggi…  Ma la stanchezza avanza solo or ora…  E non mi ha impedito di buttar giù qualche riga…  È l’inizio di una brevissima fic (suppergiù di due o tre capitoli) che spero completerò entro poche settimane.  Gli esami non sono ancora finiti, in fondo. Per non contare i vari impegni che mi terranno occupata.  Ma, almeno oggi, avevo voglia di scrivere.  E dalla stanchezza di questa giornata sono emerse queste poche righe…

 

 

 

 

+ Once more +

_-( Natale  Con  Te )-_

 

 

+ + + Capitolo 1 + + +

 

 

 

 

È notte fonda.  E il silenzio pare quasi irreale.  Non un suono giunge fino a te, abbandonato nel letto, protetto da morbidi drappi che intorpidiscono i tuoi giovani sensi col loro dolce calore.  Ti perdi ad osservare ogni più piccola imprecisione del soffitto, senza pensare a nulla di preciso.  Le tue lucide iridi brillano nel buio ad ogni loro più impercettibile movimento.   Eppure  ciò non ti permette di vedere ciò che stai guardando. 

 

 

 

 

 

Hai le labbra socchiuse.  Le senti asciugarsi ogni attimo di più, seccarsi pian piano ad ogni tuo tiepido respiro.   È così lontano da te   quel soffitto   ora che sei solo…  Così freddo   quel letto    ora che non lo condividi più con nessuno… 

 

 

 

E fra poco giungerà il Natale.  Ormai è questione di pochi minuti.  E poi…  Poi la vista si  annebbia.

 

 

 

 

 

 

                 Sono forse lacrime, quelle?  No, certo 

                                                   Tu vuoi bloccarle sul nascere…  Non è così…?

 

 

 

 

 

Hai già pianto tutto te stesso ormai.  E non vuoi che altre stille di dolore e sconforto irritino il tuo viso,  scivolino lungo le tempie e fra i tuoi capelli color del sole al tramonto  per poi morire su quel giaciglio  raggiungendo le infinite altre che hai pianto solo per lui.  Unicamente per lui. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non tornerà più.  Lo sai.  Eppure è difficile riuscire ad accettarlo… 

 

 

 

 

 

Ti passi lento la lingua sulle labbra screpolate e ricacci indietro le lacrime. 

 

 

 

 

 

 

 

 

È notte inoltrata eppure riesci a distinguere ogni silhouette da te  conosciuta in questa camera.  Il candore della neve che, soffiata dal vento, ha coperto ogni cosa  riesce a riflettere il pallido chiarore  della luna, rilasciando sottili bagliori di luce soffusa che oltrepassano le fredde vetrate coperte di brina rischiarando quelle pareti che ti circondano. 

 

 

 

 

 

 

 

Amava la neve.   E l’amavi anche tu.   Amavi quel freddo candore.   E amavi lui.   Lo amavi da quando si era abbandonato a te.   E ti era parso d’esser legato a lui da un tempo infinito.   Amavi il modo in cui aveva messo la sua vita nelle tue mani.   Amavi il suo sguardo.   Così freddo.   Così caldo… 

 

 

 

 

 

Amavi la sua voce.  Così ferma.  Così decisa.  Così tremula e straziata dal piacere quando ti fondevi con lui tra le lenzuola sfatte di quel letto.   Amavi i suoi sorrisi.  Così rari.  Così puri.  Così veri. 

 

 

 

 

 

Amavi le sue mani che ti cercavano ogni notte, quelle braccia che ti stringevano a lui.  Quell’inconfondibile, inebriante, delicato profumo che, davvero, non scorderai mai. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amavi ogni suo singolo difetto.  Ogni sua abitudine.  Amavi osservarlo accoccolato sul divano mentre s’incantava davanti a una partita di NBA mangiando qualsiasi cosa trovasse nel frigo della tua cucina.  Mentre si rilassava addossato al muro, godendosi i raggi del sole pomeridiano che gli scaldavano la pelle.  Amavi ogni suo più piccolo movimento.  Ti stregava la sua agilità che lo contraddistingueva in ogni istante.  Lui era l’arcobaleno dopo il temporale.  E tu il bambino che lo vedeva per la prima volta. 

 

 

 

 

 

Era una goccia d’acqua intrappolata tra gl’intrecci di una trasparente ragnatela.  E tu un giovane che ne osservava ogni nitido riflesso, ogni giorno, sempre al sorgere del sole.   Era il flessibile stelo di un fiore… che si inclinava ad ogni folata di brezza rialzandosi ogni volta più forte di prima. 

 

 

 

 

 

 

Era la sicurezza fatta persona che sapeva farti sentire il ragazzo più protetto del mondo. 

 

                                                    Era un petalo di rosa turchese,  sollevato dal vento e trasportato sempre più in alto.

 

 

 

 

 

 

 

Era una goccia di miele che scivolava  fuggendo  da una foglia per librarsi nel vuoto  e sciogliersi in un lago cristallino  sotto un cielo notturno tempestato da una miriade di stelle. 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                          Si chiamava Kaede Rukawa. 

 

                                                                                                                                E tu...  Tu eri innamorato di lui...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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