Noah guardò fuori dalla finestra con aria malinconica.
Era Natale anche quell'anno, ma sotto l'albero che aveva costuito insieme alla mamma di Rachel non c'erano pacchi di nessun genere.
Il ragazzo si voltò al sentire uno strillo acuto proveniente dal box giochi nel salotto.
S'avvicinò alla bambina, che non smetteva di sbattacchiare dapperttutto il suo nuovo regalo: un pelouche a forma di maiale urlacchiando contenta qualcosa di simile a "Pu!".
Puckermann si passò una mano tra i capelli: cosa poteva volere?
"Ehy, che c'è? Non ti piace il nuovo pupazzo?"domandò muovendo le zampe morbide dell'oggetto per far ridere Beth.
Beth che lo fissava ostinatamente brontolando solo "Pu!", come se cercasse di dire qualcosa ma non le sovvenissero le parole giuste per farlo.
"Pu?Cos'è, il suo nome?" chiese scuotendole davanti il povero giocattolo.
"Pu!"
Oh, certo:Pu!E che diamine è Pu?
Provò a far ballare, saltare, parlare il pupazzo finchè mezz'ora dopo, sconfitto, s'appoggiò sul lettino sospirando.
"Pu?Cos'è Pu?Allora?"
La piccola s'alzò sino al bordo del box,fissando il ragazzo con i grandi occhi liquidi.
Ragazzo che non si gira sinchè non sente la mano della figlia aggrapparsi alla sua felpa.
"Pu?"mormorò insicura.
Ha paura di averlo fatto arrabbiare.
"No, lascia perdere, non dovevo perdere la pazienza e sei tu a preoccuparti per me..."
"Pu!Pu!"esclamò all'improvviso, con gli occhi brillanti d'entusiasmo.
Ha trovato la parola giusta!
Cominciò a saltellare sotto lo sguardo perplesso di Noah che se la prende in braccio.
"Ehy... Ehy... Ora che c'è?"
Ecco, il regalo di Natale di Puckermann, ecco che c'è.
"Papà".
Il moro si girò a studiare l'albero che poco prima gli era sembrato così disadorno e vuoto, sorridendo.
Era bellissimo: non c'erano pacchi, ma solo un mucchio di lucine colorate e due piccole stelle sulla sua cima.
Beth.
Beth e il suo papà, il regalo più bello del mondo.