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Autore: Erisedesire    25/10/2011    2 recensioni
"Un nuovo libro di pozioni sperimentali in mano e una mela gialla stretta fra i denti, Hermione si diresse verso il giardino fiorito di fine maggio, beandosi del contatto delicato dei raggi del sole sulla pelle."
Genere: Romantico
Avvertimenti: One Shot
Rating: Verde
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Under the white poplar

Nick: Erisedesire (sono _madduz_ sul forum)

Titolo: Under the white poplar

Pacchetto: Panciasquamato Ucraino

Squadra di appartenenza: Beuxbatons

Genere: Romantico

Avvertimenti: One Shot

Rating: Verde

Personaggio/i: Hermione Granger (personaggio del pacchetto); Ron Weasley

Introduzione: Un nuovo libro di pozioni sperimentali in mano e una mela gialla stretta fra i denti, Hermione si diresse verso il giardino fiorito di fine maggio, beandosi del contatto delicato dei raggi del sole sulla pelle.

NdA: Ho ambientato la storia dopo la guerra, Hermione sta per sostenere l’esame di Pozioni per diventare Auror. Per inserire il prompt Lento che mi era stato assegnato ho disseminato tracce in tutto il testo. Mi sono riferita sia allo scorrere del tempo, sia al ballo di Ron e Hermione, che è per l’appunto un lento.

Buona lettura.

 

 

Under the white poplar

 

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Un nuovo libro di pozioni sperimentali in mano e una mela gialla stretta fra i denti, Hermione si diresse verso il giardino fiorito di fine maggio, beandosi del contatto delicato dei raggi del sole sulla pelle.

Si guardò attorno alla ricerca di un albero che facesse abbastanza ombra, e optò per un vecchio pioppo bianco, appena fiorito.

Poggiò la testa contro il fusto con un sospiro. Il corso per Auror era davvero impegnativo a fine stagione. Doveva affrontare l’ultimo esame di pozioni prima della pausa delle vacanze estive.

Aveva ripassato il suo vecchio e consunto tomo di ‘Pozioni Avanzate’, ma aveva ritenuto più stimolante dedicarsi ad un libro sulle nuove tecniche in circolo.

Non appena lo aveva comunicato a Harry e Ron, quest’ultimo aveva sbuffato borbottando qualcosa del tipo che a lui bastavano e avanzavano gli intrugli disgustosi di Piton.

Hermione gli aveva persino proposto di studiare con lei, nella speranza di infilargli nel cervello almeno i concetti base.

«Ehm… Credo che passerò più tardi, Hermione. Ti sarei d’impiccio» aveva mormorato lui in risposta, appiattendosi i capelli sulla nuca.

La ragazza sorrise al ricordo della sua espressione di buffo imbarazzo, prima di buttarsi a capofitto fra le pagine del libro.

 

Dopo quella che le sembrò un’eternità rialzò finalmente la testa che ormai esplodeva di formule e concetti. Il cervello ronzava in modo continuo qualcosa come  ̶̶  prendere una scaglia di radice di quercia e bollirla fino a produrre un liquido verdognolo  ̶  o  ̶  Buttare dieci boccioli di rosa, mischi a fegato di capra  ̶

Posandosi una mano sulla fronte, controllò l’ora e trattenne un’imprecazione. Nemmeno due ore e già si sentiva gli occhi bruciare.

«Sai, il pioppo bianco significa Tempo

La voce di Ron alle sue spalle la fece sobbalzare.

«Oh. In effetti mi sembra di essere qui da un’eternità. Credo che sotto a questo albero il tempo non passi» rispose, sistemandosi una ciocca biondo scuro dietro l’orecchio. «Non ti aspettavo così presto.»

Ron si sedette accanto a lei, spalancando gli occhi come a dire: “tu sei matta”, quando vide lo spessore del volume ancora aperto nell’erba tagliata di fresco.

Lei si massaggiò le tempie, lasciando che lui le passasse un braccio attorno alle spalle.

«Tu studi troppo, Hermione» decretò con espressione seria «in fondo sei sempre quella di una volta.»

«Ti sbagli Ron… Niente è più come una volta» fece lei, guardandolo dritto negli occhi.

Una farfalla dalle ali ampie e sottili passò fra i loro volti, sciogliendo i ricordi tristi che si stavano materializzando attorno a loro.

Seguirono il suo leggero battito d’ali in silenzio. Era gialla come un girasole, e si muoveva lentamente. Così lentamente da dare l’impressione di contenere tutto il tempo del mondo. Invece aveva un solo giorno.

Ron scattò in piedi all’improvviso. «Alzati Hermione.»

La ragazza notò che il sole accentuava le sue lentiggini, anche se adesso la sua pelle si stava tingendo di un rosso delicato.

Si alzò, incuriosita e un po’ stupita; e lui si portò proprio davanti a lei, porgendole una mano.

«Non capisco, vuoi ballare?» chiese la ragazza, ridendo.

«Però, sei sveglia» la prese in giro, afferrandola per i fianchi e stringendola a sé.

«Ma non c’è la musica» protestò lei, divertita.

Lui le mise un dito sulla bocca, intimandole di fare silenzio e ascoltare.

Hermione chiuse gli occhi, lasciandosi guidare da Ron. Stava per replicare che non sentiva proprio niente, quando si accorse del frinire di un grillo nell’erba, del rombo lontano delle auto sull’asfalto, dei suoni della televisione dei vicini, dello scricchiolio dell’elettricità nei cavi…

Sorrise sorpresa. Pensò che Ron sapeva vedere cose di cui lei non era capace, e fu grata di averlo accanto.

Senza più pensare si abbandonò al lento che stavano ballando senza musica, e che adesso anche lei sentiva vibrare nell’aria.

Il pensiero che si stessero muovendo allo stesso ritmo del mondo intero, la fece sentire in pace con sé stessa; finalmente tornò ad essere parte di qualcosa, di quel tutto, in un modo così totale da farle capire che persino il suo respiro, il suo cuore che batteva contro il petto di Ron, stessero costituendo la loro melodia.

 

Sotto al pioppo bianco, il tempo sembrava non essere mai trascorso.

   
 
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