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Autore: Salyans    26/10/2011    1 recensioni
"... Mi chiamo Amanda Reaser, sono una strega-vampiro, l’unico esemplare al mondo, uno scherzo della natura. Piacere. "
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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- Puoi evitare di seguirmi o di appostarti sotto casa mia?
- Ti da fastidio?
- Parecchio, soprattutto perché sono qui da nemmeno tre giorni e già ho uno stalker. Diciamo che nella mia idea di trasferimento non era incluso questo particolare.
Urto allucinante per quel ghigno. Ok, sono tentata dal leggergli nella mente, ma non lo faccio. Non gioco sporco, a parte qualche raro caso. Va bene, lo ammetto: mi capita spesso di farlo apposta ed intrufolarmi fra i pensieri altrui, ma stavolta voglio resistere.
- Ammettilo, in fondo questa cosa ti eccita.
- Questa cosa che?
- Dai, come sei noiosa! E’ una vita che fai la preziosa con me.. è ora che tu ti sciolga un pochetto.
- Faccio la preziosa da una vita perché tu da una vita che tenti di uccidermi, Damon.
- Ero convinto che questo punto fosse chiarito.
- Chiarito, ma rimane pur sempre lì.
Rimango in silenzio. Poi abbasso lo sguardo e sospiro. Con la coda nell’occhio noto che mi sta fissando. Essere osservata in modo così insistente mi ha sempre dato sui nervi. Non riesco a sentirmi a mio, agio, libera, naturale.
- Cosa c’è?
- Niente. Non ti posso nemmeno guardare ora?
Faccio roteare gli occhi. Mi tocco i capelli, come tutte le volte che sono tesa. Respira profondamente, Amanda. Lascia perdere tutto. Non farlo. Eppure il mio potere è lì che mi tenta, non posso combattere contro qualcosa di così ingenuamente naturale. Ingenuamente. Già. Frugare nei cervelli altrui non pare tanto un’azione ingenua. Eppure non mantengo la promessa a me stessa e lo faccio. Chiudo per un attimo gli occhi e leggo per qualche secondo la sua mente. E’ giusto un assaggio, niente di più. Voglio solo capire perché è qui. Facile dare una giustificazione a me stessa. In realtà questa come le altre volte che l’ho fatto mi sento tremendamente in colpa.  
Ovviamente lui se ne è appena accorto. Vorrei evitare di arrossire, ma so che mi è appena successo. Sono un’idiota, come una dodicenne mi imbarazzo. Imbarazzarmi? Per cosa?  No, il vocabolo più esatto è un altro. Mi sono emozionata.
Damon è venuto qui perché era preoccupato per me.
Rimango un attimo in silenzio, con gli occhi bassi. Poi alzo lo sguardo e prima che possa parlare interviene lui.
- No, ok, scusa Damon… volevi dirlo, vero? Non ti preoccupare, ci farò l’abitudine.
- E’ che io..
- .. volevi solo sapere il motivo per cui sono qui, di nuovo qui preciso. Stai tranquilla, non sarò più così insistente.
- No, non è questo, davvero, Damon..
- Sì, volevo sapere come stavi. IO. Non mio fratello. IO. Avresti preferito lui? Tutte preferiscono lui.
- No. Non avrei preferito lui, Damon. Che discorsi fai? Io… sono solo stupita.
- Di me? O del fatto che possa provare qualcosa anche io?
- Non essere stupido, lo sai benissimo che..
-… ah sì… dimenticavo che tu sai. Elèna ed il resto. Ieri mi hai scannerizzato il cervello. Grazie.
Mi mordo il labbro. Non so perché, ma ho le lacrime agli occhi.
- Io.. io.. devo passare da mia nonna…
Faccio per allontanarmi, cercando di trattenere le lacrime. Dio, non so nemmeno perché sto piangendo.
- Amanda..
Mi ha preso stretta per il polso. Non pensavo che mi avrebbe fermata, non lo avrei mai neppure supposto. Io non sono Elèna, in fondo..
- Mi spiace..
Sto facendo in modo che non mi veda piangere, ma mi costringe a guardarlo, tirandomi per un braccio. Delicatamente. E’ stupefacente. Tutte le volte che mi ha afferrato il braccio in passato non è stato così delicato..
- Sto.. sto bene, Damon. È stato un momento. È passato.
Annuisco, cercando di convincere me stessa. Difficile. Piango perché lui, Damon Salvatore, mi ha ferita. Le sue parole non avrebbero nemmeno dovuto toccarmi.
- Sei sicura?
Annuisco ancora. Ho il terrore di guardarlo negli occhi, ma lo faccio.
Non credo a me stessa. Mi stanno tremando le gambe.
Non ci penso.
Non pensarci, Amanda, non pensarci.
- Se hai bisogno, sai dove cercarmi. Qualsiasi cosa, anche una sola delle tue.. visioni. Ok?
Non riesco a rispondergli, perché.. mi sta mancando il respiro.
Non posso fare a meno di pensare che sto tremando. Che i suoi occhi mi fanno tremare.
- Voglio sentirti dire “ok”.
Perché sei così gentile con me..
- Damon, perché sei così gentile con me?...
Ecco, l’ho detto. Io volevo solo pensarlo, dannazione.
- Io.. non lo so…
Dio santo.. i suoi occhi.. e le sue labbra.. Non posso guardarli in questo modo… non può guardarmi così…
- Ok… io… devo… andare…
- Ok..
- Ok..
La situazione stava diventando troppo imbarazzante.
Ma il tono di voce in cui mi ha detto “Non lo so..” non riesco facilmente a dimenticarlo..
  
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