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Autore: songbird_landslide    26/10/2011    5 recensioni
Risulta ironico come, in un momento della tua vita, tutto possa cambiare, come tutto ciò che hai pianificato possa crollare, come un semplice incontro possa cambiare le cose... e Brittany non era preparata a tanti cambiamenti. [Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 15
 
Brittany continuava a chiamare Santana, preoccupata. Il sole era già tramontato e non l’aveva vista per tutto il giorno. Le aveva detto che avrebbe passato tutta la giornata in ufficio, cercando documenti, per questo sarebbe tornata tardi. L’aveva avvisata che sarebbe passato Ryan per portar via le cose di Natalie, così passò la mattinata preparando valige aiutata da Hannah. Mangiarono la pasta che era avanzata dalla notte prima e guardarono un po’ di televisione.
Il pomeriggio uscirono per fare una passeggiata e decisero di passare nell’edificio dove lavorava Santana ma la segretaria le informò che non si trovava li. Finalmente tornarono a casa e si sedettero nel tavolo della cucina mentre aspettavano che Santana rispondesse al telefono per dire quando sarebbe tornata. Improvvisamente suonò il campanello e Brittany corse ad aprire saltando al collo di Santana.
-Brit! Non mi fai respirare!
Hannah corse verso la porta per dargli il benvenuto. La presero tra le braccia perché potesse abbracciare Santana. Poi si diressero nella cucina per cenare insieme.
-Cos’hai fatto tutto il giorno?- le chiese Brittany.
Santana guardò Hannah indicando che non voleva parlare davanti a lei. Allora la portarono in camera e le misero il pigiama.
-Ma voglio dormire con voi!
-Tesoro non puoi dormire sempre con noi. Stai tranquilla ci fermiamo con te fino a quando non ti addormenti.
La bambina sorrise e chiuse gli occhi. Non ci volle molto prima che cadesse in un sonno profondo, la lasciarono sola e chiusero la porta alle loro spalle. Quando uscirono Santana spinse Brittany contro la parete baciandola mentre le passava le dita tra i capelli. Questa, dopo un attimo di sorpresa, si lasciò trasportare da quel bacio, sentiva come se fossero passati secoli dall’ultima volta, portò una mano alle spalle della latina per spingerla di più contro di lei.
Santana si allontanò appena per baciarle il collo, con la bambina in casa dovevano fare attenzione, ma era così difficile resisterle.
-Devo farti vedere una cosa Brit.
-Adesso?
Santana le prese la mano sorridendo e la portò in cucina. Prese la borsa e ne estrasse dei documenti sistemandoli sul tavolo.
-Cosa sono?
-Stai parlando con la nuova padrona di casa! E non è tutto! Guarda questo. C’è la possibilità che mi affidino Hannah. Ho bisogno che la madre firmi questi documenti e poi aspettare per vedere se li approvano! Ma sono fiduciosa!
-Davvero vuoi… - non riuscì nemmeno a finire la frase per la sorpresa.
Santana annuì e la baciò di nuovo incapace di trattenere l’entusiasmo.
-Per questo sono stata tutto il giorno fuori. Avevo bisogno di molti documenti! Ma devi farmi un favore!
-Quello che vuoi!
-Non dirle ancora niente alla bambina. Non voglio darle false speranze!
Decisero che era ora di andare a letto. Santana era distrutta dopo quella giornata.
-Ritorna domani. – sussurrò Brittany tra le braccia dell’altra.
-Chi?
-Artie. Teoricamente ci sposiamo tra una settimana.
Un brivido percorse la schiena di Santana mentre sentiva un nodo di paura che si formava in gola. Brittany sentì la tensione e l’abbracciò con più forza e la baciò sul collo per farla rilassare. La paura sparì dal corpo di Santana mentre pensava che, questa volta, aveva scelto lei, non sarebbe tornata da Artie. Le sorrise mentre chiudeva gli occhi. Aveva Brittany e presto avrebbe avuto anche Hannah, le cose stavano migliorando.
 
 
 
Gli occhi di Santana si aprirono notando come Brittany cercava di alzarsi senza fare rumore. Ovviamente non c’era riuscita. Guardò l’orologio accorgendosi che era presto.
-Cosa fai Brit?
Brittany la baciò mentre si alzava dal letto. Si diresse al bagno lasciando l’altra sola nella stanza. Santana chiuse gli occhi aspettando che tornasse, sentì i passi di Brittana e la portò sopra il materasso. La papera le diede dei piccoli colpi con il becco facendo ridere la latina. Brittany tornò dopo pochi minuti, si sdraiò di nuovo mentre accarezzava il papero.
-Devo andare. – a quelle parole Santana si voltò per guardarla e si accorse delle profonde occhiaie sul volto di Brittany, probabilmente non aveva dormito molto.
La bionda notò come l’altra le accarezzava la mano e le sorrise. Poteva vedere la paura in quegli occhi oscuri e sentì il suo cuore che si stringeva sapendo che lei era la causa di tutto. La baciò. Santana si afferrò a lei come se non volesse lasciarla andare.
-Devo andare. Tornerò, lo prometto.
Sentì Santana sospirare ma la lasciò andare. Quando sentì la porta di casa chiudersi si diresse nella stanza di Hannah dove la bambina si stava svegliando.
-Mi fai posto?
Hannah si spostò appena perché la donna potesse sdraiarsi al suo fianco e l’abbracciò.
-Cosa succede? Sembri triste.
-A volte anche io ho paura Hannah.
-Cosa ti fa paura?
-Non voglio stare sola di nuovo.- sussurrò Santana pensando che, probabilmente, non era un discorso adatto per una bambina così piccola.
-Ma tu hai me!- le rispose la bambina mentre le dava un bacio sulla guancia.
-Facciamo colazione fuori?
-Si! Voglio i waffel!
-Con tanto cioccolato!
-E panna!
-E granella di nocciole!
Hannah saltò in piedi cercando i vestiti puliti. Santana l’aiutò a vestirsi e in pochi minuti furono pronte. Andarono in un negozio di waffels vicino a un piccolo parco, ne comprarono un paio per poter fare colazione sul prato. La bambina mangiava ridendo per tutto il cioccolato che le sporcava la faccia. Santana sporcò il naso di Hannah con un po’ di panna e quando la bambina cercò di fare lo stesso fu più rapida e leccò la panna prima che potesse sporcarla.
-Che schifo!
-Oh ma come sei delicata! Andiamo, finisci di mangiare, sei lenta!
-Solo perché io mastico! Sei grassa!
-Io sarei grassa?- prese la bambina e iniziò a farle il solletico.- E questa pancia?
-Sono piccola! E’ il meta… metananolismo!
-Si dice metabolismo!
Continuarono a scherzare nel parco, andarono a giocare sulle altalene e poi sullo scivolo. Santana guardava la bambina ma il suo pensiero andava a Brittany e quello che stava facendo il quel momento. Non le piaceva l’idea che stesse con Artie anche se sapeva che era solo per rompere il fidanzamento.
Quando Hannah si stancò di giocare tornarono a casa per dare da mangiare a Brittana. Dopo una breve passeggiata arrivarono davanti al portone azzurro. Sorrise pensando che adesso quella era davvero casa sua. Aprirono la porta e fecero a gara per vedere chi arrivava prima. Santana rallentò per far vincere la bambina, ma quando la raggiunse si accorse che non era sola, la signora Roberts era ferma davanti alla porta.
-Ciao tesoro.- disse la donna rivolgendosi ad Hannah.
Santana si innervosì ricordando quello che le aveva raccontato la bambina mentre questa le stringeva forte la mano.
-Signora Roberts, vorrei parlare con lei. Entri per favore.   
Entrarono in casa e Hannah andò a portare la papera in camera sua per lasciare le due donne sole. Santana mostrò tutti i documenti.
-Cosa sono tutti questi fogli?- chiese la donna stupita.
-Hannah mi ha raccontato cosa vuole fare in Arizona. Non voglio che l’affidi ai servizi sociali.
-Questi non sono affari tuoi!
-Si che lo sono. Lei sa quanto voglio bene a quella bambina. La posso prende in affidamento io.
La signora Roberts la guardava perplessa mentre sfogliava i documenti.
-Non è necessaria la presenza di un avvocato?
-Sono avvocato. Lei solo deve compilarlo e firmarlo. Lo faccia per Hannah e per lei! Avrà meno problemi economici.
La signora Roberts non se lo fece ripetere due volte. Compilò velocemente e firmò senza batter ciglio. Santana fu sollevata e, se tutto andava bene, presto la bambina sarebbe stata affidata a lei. Sorrise pensando che Hannah sarebbe diventata in qualche modo sua figlia.
-Devo fare qualcos’altro?
-No signora, adesso me ne occupo io.
-Può restare con te sinché non avremo la risposta?
-Certo. Comunque non avrei lasciato che tornasse con lei.
La donna si alzò dalla sedia e si diresse alla porta con un breve saluto. Quando uscì Santana si appoggiò alla porta e si mise a ridere. Hannah uscì dalla stanza con aria confusa ma sorrise quando Santana la prese tra le braccia.
-Cos’è successo? Non devo andare con lei?
-No Hannah, è finita! Non tornerà! Vivrai con me!
-Mi hai adottato?
-Ancora bisogna fare delle cose perché sia ufficiale. Ma poi potrai vivere con me per sempre!
-Brittany può vivere con noi?
-Possiamo chiederlo! Vuoi che viva con noi?
-Si, è come avere una seconda mamma.
Santana le accarezzò la testa mentre sorrideva. Poi prese il cellulare e provò a chiamare Brittany ma era spento. Chiamò Ryan e gli chiese se poteva venire a controllare la bambina così da potersi avvicinare in ufficio per inviare i documenti.
Quando l’amico arrivò lo lasciò in casa per correre a lavorare. Passò il pomeriggio compilando moduli e inviarli al giudice dei minori. Quando tornò a casa era già molto tardi e aveva iniziato a piovere. Scese dal taxi e si mise a correre per arrivare al portone azzurro.
-Santana!
La voce di Brittany la fece fermare sul posto, si voltò e la vide a pochi metri sotto la pioggia battente. Santana le corse incontro e l’abbracciò.
-Ce l’abbiamo fatta! La signora Roberts ha firmato i documenti! Hannah starà con me!
Le braccia di Brittany la strinsero mentre la baciava. Fu una sensazione elettrizzante, l’unione tra l’euforia che provava e la pioggia sulla pelle era la sensazione più bella che Santana avesse mai provato. Si separò per prendere fiato e le prese la mano per portarla verso la porta. Ricordò la paura che aveva provato pensando alla bionda con Artie e sorrise rendendosi conto che era tornata da lei. Le strinse la mano più forte e guardò il suo dito anulare.
-Brit? Cosa ci fa quell’anello li? Dimmi che hai rotto il fidanzamento!
-Volevo farlo, davvero.
-Brittany!- Santana lasciò di colpo la sua mano mentre si allontanava
-Non posso, credevo di riuscirci ma quando l’ho visto… - la sua voce suonava rotta per la tensione, si sentiva la peggior persona del mondo e non sapeva come spiegare quello che sentiva. Come poteva spiegare il senso di colpa che aveva sentito quando Artie l’aveva abbracciata dopo non averla vista per un mese? Come poteva raccontarle dei dubbi che si erano impossessati di lei quando aveva baciato le sue labbra? – Non posso scegliere. Vi amo moltissimo. A entrambi.
Santana si sentì morire. La testa le girava e sentiva un dolore al petto mentre un nodo alla gola le impediva di respirare. Vide Brittany che iniziò a piangere, portò la sua mano sulla guancia della bionda e la obbligò a guardarla negli occhi.
-Brit, non puoi farmi questo. Mi hai scelta. Hai detto che eravamo solo io e te.
-Non voglio farlo soffrire, non posso!
-E a me si?
-Cosa vuoi che faccia, San? Io non so che fare!
-Non si tratta di quello che io voglio! – Santana gridò così forte che fece fare un passo indietro a Brittany, allora riprese a parlare cercando di controllarsi.- Non conta quello che voglio io. Cosa vuoi tu?
Faceva freddo, Brittany si strinse tra le sue braccia cercando di riscaldarsi.
-Non lo so, so solo che non vorrei fare del male a nessuno.
-Cosa pensi di fare allora? Ti sposi con lui e tieni me come amante? Vuoi vivere così? Io passo, mi hai già fatto abbastanza male.
-Credi di essere la sola a soffrire? Tutto quello che sta succedendo è per colpa tua! Perché sei andata via? Perché non sei rimasta allora? Se avessi lottato per noi tutto questo non sarebbe successo! Non puoi tornare dopo sette anni e pensare che tutto torni come prima! Avevo ricostruito la mia vita! Avevo imparato a vivere senza di te!
Santana sentiva come ogni parola di Brittany la colpiva con violenza, era sempre più difficile respirare. Chiuse gli occhi un momento. Nella sua testa poteva ascoltare una voce, la sua voce che diceva la più grande bugia, quel “ti amo Santana”. Invece non l’amava. Se l’avesse amata davvero tutto questo non starebbe succedendo. Avrebbe rotto il fidanzamento e avrebbe scelto lei. Invece era di nuovo la seconda scelta. Lo era stata sempre.
-Va bene, è finita Brit!- le disse aprendo gli occhi. Aveva anche smesso di piangere.- Dimenticami. Dimentica che siamo state qualcosa. Dimentica tutto quello che è successo qui. Fallo perché è quello che farò io.
-No, aspetta per favore! No!- Brittany corse verso di lei cercando abbracciarla ma fu allontanata bruscamente, perse l’equilibrio e si ritrovò al suolo mentre continuava a piangere. –Non è vero quello che ti ho detto! Non è vero! – sollevò la testa e vide Santana che entrava nell’edificio rivolgendole uno sguardo carico di dolore, delusione e angoscia. Quasi poteva sentire il cuore della latina che si rompeva in mille frammenti a causa sua.- Santana, per favore!
La porta si chiuse prima che potesse aggiungere altro. Santana salì le scale più velocemente che poteva ignorando la voce disperata di Brittany. Arrivata al settimo piano suonò il campanello più volte, voleva solo rifugiarsi in casa.
Ryan le aprì la porta preoccupato di vederla in quello stato, ma Santana gli chiese di essere lasciata sola. Appena l’amico uscì si diresse per controllare Hannah che dormiva tranquilla. Si fece un rapido bagno per riscaldarsi e si mise a letto. Appena si appoggiò sul materasso le lacrime che aveva trattenuto ripresero a cadere, liberando la frustrazione che sentiva in quel momento. Abbracciò il cuscino e vi nascose il viso. La sua memoria si impegnava a punirla ricordandole tutte le notti passate in quello stesso letto, tutti i baci, tutte le carezze, tutti i sussurri e tutte le volte che si erano svegliate abbracciate. Di nuovo ricordò quelle parole: ti amo. Solo due parole, cinque lettere di una menzogna. Tutto era stato solo un’enorme bugia. Bugie. Bugie a cui aveva deciso credere dall’inizio. Com’era potuta essere tanto cieca?
Continuò a piangere mentre il cuscino si bagnava delle sue lacrime, cercava di liberare l’agonia che la stava consumando. Ma riusciva a pensare solo che mentre lei affogava tra le lacrime, Brittany era tra le braccia di Artie. Improvvisamente sentì il peso di un altro corpo nel letto e dita che le accarezzavano i capelli. Per un attimo pensò che fossero le dita di Brittany, che tutto quello che era successo fosse solo un incubo. Ma quando aprì gli occhi, gonfi e rossi per le lacrime, vide il volto preoccupato e triste di Hannah. Cercò di sorridere mentre si asciugava le lacrime e accarezzava la guancia della bambina.
-Non è giusto che tu mi veda così.
Hannah si strinse a lei, abbracciandola dolcemente mentre sentiva come Santana le baciava i capelli per cercare di tranquillizzarla. Sapeva che tutto quel pianto doveva avere a che fare con Brittany e con il fatto che non stesse dormendo li e voleva aiutarla. Per questo era andata in quella stanza quando aveva sentito i singhiozzi.
Santana abbracciò la bambina e nascose la testa tra i suoi capelli. Non le piaceva che Hannah la vedesse in quella situazione, doveva essere forte e non piangere davanti a lei. Improvvisamente sorrise pensando che presto avrebbe avuto la custodia di quella bambina.
-Io non ti lascerò mai sola.- sussurrò Hannah prima di cadere in un sonno profondo.     
 
 
  
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