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Autore: Morgana_82    26/10/2011    3 recensioni
[Opera Lirica]
Spero davvero che il povero Giuseppe Verdi mi possa perdonare...
Un piccolo momento divertente della vita insieme di Alfredo e Violetta. Senza pretese. Attenzione: SPANKING
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Atto Secondo

Alfredo e Violetta vivono ormai felici da tre mesi nella casa di campagna di Violetta.

Scena I
(Casa di campagna presso Parigi. Salotto terreno. Nel fondo in faccia agli spettatori, è un camino, sopra il quale uno specchio ed un orologio, fra due porte chiuse da cristalli che mettono ad un giardino. Al primo piano, due altre porte, una di fronte all'altra. Sedie, tavolini, qualche libro, l'occorrente per scrivere.
Alfredo entra in costume da caccia)


Alfredo -
Lunge da lei per me non v'ha diletto!
Volaron già tre lune dacché la mia Violetta
agi per me lasciò, dovizie, amori,
e le pompose feste,
ove, agli omaggi avvezza,
vedea schiavo ciascun di sua bellezza...
Ed or contenta in questi ameni luoghi
solo esiste per me... qui presso a lei
io rinascer mi sento,
e dal soffio d'amor rigenerato
scordo ne' gaudii suoi tutto il passato.

Violetta (udendo la voce di Alfredo nel patio) -
Oh ciel, il odo: Alfredo ritornò …
Il dolce mio bene, sì presto rincasò?

Alfredo -
De' miei bollenti spiriti il giovanile ardore
ella temprò col placido
sorriso dell'amore!
Dal dì che disse: vivere
io voglio a te fedel,
dell'universo immemore
mi credo quasi in ciel.
(Entrando in casa e scorgendo Violetta le corre incontro, abbracciandola)

Violetta -
Caro Alfredo, io non t’aspettava. A Parigi ti credea!

Alfredo -
Oh Amor mio! Qual sorpresa qui trovarti.
Di ritorno son per prendere il danaro.
Qui leggi!
(Porge a Violetta una lettera)

Violetta (prendendo il foglio e leggendo) -
Ah! Scopriva Flora il nostro ritiro!...
E c'invita a danzar per questa sera!...

Alfredo -
Si, adorata. Giocheremo e vincerà stasera; e l'oro guadagnato
poscia a goder fra' campi ritornerò beato.
Del villeggiar la spesa farà il Baron, già il vedo. Ha! Ha! Ha!

Violetta -
Alfredo cosa dici? Al giuoco promettesti mai più di dedicarti.
Mi deludi se ricusi al giuramento fatto!
Dimenticasti forse dell’ultima bravata?
Mille luigi e più perdesti, al tavolo di Flora.
Rammenti non più dell’ultimo castigo
Ch’inflitto io t’aveo?
Se non t’ abbisogni d’un altro io mi chieggio!

Alfredo -
No, mia amata! Perdono, t’imploro.
Il rammenta! Severo ricordo mi lasciava!

Violetta -
Pur non bastò! Giuseppe, a me subito!
(entra Giuseppe, il maggiordomo)

Giuseppe -
Mi richiedeste?

Violetta -
Si, Reca tu stesso una verga…

(Giuseppe esce)

Alfredo
Violetta, no!

(Giuseppe torna con la verga e la porge a Violetta)


Violetta -
Alfredo or dunque! Colà, in ginocchio!

Alfredo -
Io tremo!... Oh ciel!... Coraggio!...
Su via, si stenda un velo
sui fatti del passato;
già quel ch'è stato è stato,
badiamo all'avvenir…

(Si inginocchia sulla poltrona)


Violetta (brandendo la verga) -
Ben, che tu me la paghi…
La volpe lascia il pelo,
non abbandona il vizio
Alfredo mio, giudizio,
o ti farò pentir…


Alfredo -
Oh mio rimorso! Oh infamia!
(Violetta cala il primo colpo)

Alfredo -
Oh dolore!
(Cala il secondo colpo e poi altri tre)

Alfredo-
Perdono mio amore. Perdono!
Ella su di me fa piovere il castigo
Non già l’pentimento mio l’acquieta
(Terzo, quarto e quinto colpo di seguito)

Violetta -
Mio adorato, di punirti già l'animo piange,
De' colpi, già dieci di verga ne avesti. Ti basta?


Alfredo -
Perdono mio amore. Perdono!
Ella su di me fa piovere il castigo
Non già l’pentimento mio l’acquieta

(sesto settimo e ottavo colpo. Alfredo singhiozza)


Violetta -
Mio adorato, di punirti già l'animo piange,
De' colpi, già dieci di verga ne avesti. Ti basta?


Alfredo -
Basta... basta... Che non più m’ami che tanto infierisci?

(Violetta depone lo strumento)

Violetta
Alfredo, Alfredo, di questo core
non puoi comprendere tutto l'amore...

(S’abbracciano)

Alfredo

Soffre il mio corpo, o di esso una parte
ma tranquilla ho l'alma.

Un dì, felice, eterea,
mi balenaste innante,
e da quel dì tremante
vissi d'ignoto amor.

Di quell'amor ch'è l'anima

dell'universo intero,
misterioso, altero,
croce e delizia al cor.
  
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