Vorrei
star male,
tante
grazie.
Ti
direi che sto
bene, di un bene che fa piacere
avere, ma no,
voglio star male.
Vorrei star male,
grazie,
sì, tante grazie.
Sarà
perché da
bambina coloravo di nero i fiori prestampati
e tutti a dire, no, i fiori son
colorati,
ma io di colori non
ne avevo,
per questo
mentivo.
Sarà
perché ho
iniziato a non dormire, a fumare, ad annegare in caffè amari,
nell’impossibilità
di sognare senza dolori intercostali.
E non voglio abbracci,
non voglio il calore di una stretta amica
Voglio la
rivoluzione, la distruzione nei miei organi interni.
E che vuoi che ti
dica?
Forse sono io la
mia più grande nemica.
Non
voglio annegare
in parole di conforto,
perché per troppe
volte mi son sentita un aborto.
Vorrei star male,
grazie,
sì, tante grazie.
Però
senti com’è
bello non poter meritare assoluzione,
vivere con questo
senso di oppressione e ottenere solo dolore.
C’è il mio senso
di colpa, la folle voglia di collassare e
un infinito
splendore di grigio multicolore.
E che vuoi che ti
dica?
A star male ci son
riuscita.
Sì, tante grazie.