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Autore: frisulimite    26/10/2011    5 recensioni
Cosa succederebbe se, in piena crisi della Repubblica, Obi-Wan Kenobi fosse terribilmente pedante e logorroico, Padmè una senatrice affamata di sesso, il conte Dooku un vegetariano intransigente, Palpatine sempre più pervertito, i Jedi ancora più inetti che nel film e l'eroe fosse Anakin, sempre più idiota?
L'episodio II, stravolto anche nei nomi.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Conte Dokuu, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui, con l'ultimissimo pezzo della fan fiction. Mi è dispiaciuto mettere la parola "fine", ma conto di tornare (forse abbastanza presto) con qualche altra storia... Probabilmente continuerò la saga, c'è già qualche idea che mi sembra carina, dopo tutto.
Bando alle ciance, buona lettura!


Epilogo e ringraziamenti semiseri.


Il viaggio del marchese Marcky fu estremamente tranquillo. Nessuno si preoccupò di inseguirlo, nessuno segnalò a nessuno la sua nave, nessuno, ovviamente, provò neanche a immaginare dove potesse andare, e nessuno notò che era diretto verso Coruscant. Giunto sul pianeta, si diresse col suo mezzo verso una struttura isolata, una torre gigantesca in mezzo al nulla intorno alla quale svolazzavano numerosi avvoltoi e sulla cui cima faceva bella mostra una gigantesca “P”. Marcky entrò con la sua nave in un hangar dell’edificio. Mentre parcheggiava vicino all’auto blu del Cancelliere, un losco figuro incappucciato si avvicinò.
-    Bentornato, Darth Fafefa. – lo salutò l’uomo misterioso, che nessuno avrà capito, dalla voce, essere Palpatina.
-    Maestro, quel soprannome non mi è mai piaciuto, cambiamolo. – protestò il marchese, avvicinandosi al suo maestro tenendo in mano la valigia che conteneva il piano segreto.
-    Taci, tanto non lo userà mai nessuno. – lo zittì Palpatina, mentre avvicinava la valigia all’orecchio e la scuoteva per immaginarne il contenuto. – Per caso è un orologio? – chiese poi, tutto sorridente.
-    Maestro Sidious, a pensarci, non eravate su Geonosis? – domandò Marcky, un tantino sorpreso.
-    Sottovaluti il potere del Lato Oscuro. – rispose l’uomo misterioso.
-    E perché portate un cappuccio? Io vi conosco. – continuò a chiedere Marcky.
-    La smetti di tormentarmi? Voglio mantenere un sicuro anonimato. –
-    Ma lo sanno tutti che lei è il Cancelliere! – esclamò il marchese, ridendo e dando uno spintone amichevole a Sidious, che barcollò. – Comunque, ho una bella notizia. La guerra è cominciata, quei mangiacadaveri dei Jedi moriranno tutti in modo atroce, e per punirli ulteriormente sperimenteremo sui loro figli. –
-    So che la guerra è cominciata, pezzo di scemo. E i Jedi non hanno figli. – gli rispose Palpatina, incamminandosi verso l’uscita dell’hangar, seguito dall’apprendista. – Tutto procede secondo i piani. –
I due si fermarono. Poi si guardarono negli occhi e Palpatina propose:
-    Risata malvagia? –
-    Sì, dai. – acconsentì Marcky.
-    MWAHAHAHAHAHA!!-
-    MWAHAHAHAH!!! –
Dopo essersi ammazzati dalle risate per cinque minuti buoni, Palpatina, asciugandosi le lacrime, disse:
-    Bene, ora vieni con me, voglio aggiungere qualche nozione al tuo addestramento. – e, mentre lo diceva, tirò fuori un frustino e un paio di manette dalla veste. Marcky ebbe un attimo di scoraggiamento.
-    Di nuovo, maestro? Non possiamo fare qualcosa di meno violento? – chiese, speranzoso.
-    Smettila di lamentarti, andiamo in camera! – concluse il Cancelliere, borbottando, poi, tra sé: - Ma quando avrò carne più giovane?
E si avviarono ai loro deliziosi svaghi Sith.
Intanto, perfettamente ignari di tutto, come sempre, Yoga, don Windu e Ohi-Wan stavano per fatti loro nella sala del Consiglio e discutevano gli avvenimenti.
-    Il torneo di briscola riusciti a rovinare i Separatisti sono. – commentò stizzito Yoga, bevendo lentamente un succo di frutta. – E ancora idea non ho di cosa significhi “cloni”. Se solo un termine meno ostico ci fosse… -
-    Ma l’avete visto Mango quando è morto? Che risate! – disse poi Windu, spanciandosi dalle risate, presto imitato da Yoga e poi, controvoglia, anche da Ohi-Wan (che aveva almeno il buon senso di non mettersi contro il potente padrino).
-    Stimo più incombente officio inquisire l’asserzione di Marcky, secondo la quale il Signorotto Tenebroso dei Sith avrebbe soglio e scettro nel Senato. – fece Ohi-Wan, mentre gli altri due maestri pian piano smettevano di ridere. – Valutate come possibile la veridicità di codesta sentenza del marchese? –
-    Certo che falsa essa è. – rispose tranquillamente Yoga. – Marcky passato al Lato Oscuro è, tutto quel che egli dice falso è. –
-    E poi, - intervenne don Windu. – ti pare che non ci accorgeremmo se il Signorotto Tenebroso dei Sith, il Male incarnato, avesse in pugno il governo della Galassia? –
-    Salve, ragazzi! – esclamò Palpatina, entrando all’improvviso nella stanza sorridendo.
-    Salve! – esclamò Yoga.
-    Baciamo le mani. – disse Windu.
-    Salve et tu. – salutò Ohi-Wan. Palpatina inarcò un sopracciglio e lo Jedi tradusse: - Salve anche a voi. –
-    Aaaah… - fece il Cancelliere, ancora un po’ perplesso. – Che si dice, amici? – e qui una smorfia strana.  
-    Si parlava del Signorotto Tenebroso dei Sith. – rispose don Windu. – Gira l’assurda voce che controlli il Senato. –
-    Ridicolo, sicuramente lo sapremmo. – fece Yoga, con un sorrisetto. Anche Palpatina sorrideva.
-    Beh, certamente lor signori non sono così sprovveduti. – commentò il Cancelliere, ridacchiando. – Ora me ne vado, ciao! – concluse il vecchietto, uscendo, sghignazzando.
-    Brava persona egli è, certo ne sono. – commentò Yoga, fiducioso. Quanto meno, don Windu e Ohi-Wan erano un po’ meno convinti.
-    Facciamo controllare meglio il Senato, per sicurezza. – propose Windu. – E il tuo stupido apprendista dov’è? –
-    Riconduce la senatrice alla sua natia terra. – rispose Ohi-Wan. – Il fatto non figura sospetto punto, naturalmente. –
-    Sono d’accordo. – commentò Yoga, tranquillamente.
-    Convien confessare che, mancanti dell’ausilio dei quoti, la pugna non sarebbe stata vinta. – disse Ohi-Wan, dopo qualche secondo di silenzio in cui tutti si interrogarono se la cosa fosse effettivamente poco sospetta.
-    Vittoria? – fece Yoga, col suo migliore sguardo allucinato. – Vittoria tu la chiami, maestro Ohi-Wan? –
-    Nego, dissi che la pugna fu vinta, la qual cosa è verità effettuale. – rispose tranquillamente lo Jedi.
-    Non rovinare la mia ultima, saggia battuta. – protestò Yoga. – Dicendo io stavo… Non vittoria. Il Lato Oscuro getta la sua ombra su tutto. Cominciata la guerra dei quoti è. Un termine più comprensibile, finalmente. –
E, per farvi meglio capire il concetto, venne inquadrato il vastissimo esercito di cloni di Mango, pronti a imbarcarsi per il tour… cioè, per la guerra. Da un balcone, facendo gli stessi gesti di Mussolini, Palpatina osservava la scena insieme ad altri senatori. Tutti avevano un’aria imbambolatissima e battevano le mani in sincronia, dicendo:
-    Viva Palpy, nostro signore. –
L’unico che non sembrava lobotomizzato era Bail Organa, che trovava giustamente un po’ strana quella situazione.
-    Ehi, ma cos’è questa marcia che sento? – chiese, mentre una banda assunta da Palpatina iniziava a suonare la ben nota marcia imperiale.
-    Io non sento niente, voi, ragazzi? – fece il Cancelliere, voltandosi verso gli altri senatori, che risposero, in coro:
-    Niente, Palpatina, signore e padrone. –
-    Visto? – disse Palpatina, tutto contento, tornando a guardare la sua armata, iniziando a ridacchiare. – Eheh… ehehehe… Ballate per me, sciocchi burattini! – gridò poi, scoppiando in una risata fragorosa insieme agli altri senatori, sotto gli occhi sempre più perplessi di Organa.
Infine, su Naboo Anakin e Padmè celebravano il loro matrimonio, di fronte a diecimila persone, tra cui C3-PO, R2-D2, il governo intero del pianeta, le ancelle Purè, Macché, Perché, Lelè, Pepè, Dovè, Checcè, Dovè e tante altre, svariati senatori, il maestro Yoga, tranquillamente seduto tra il Cancelliere Palpatina e il marchese Marcky, mascheratosi con un paio di occhiali col naso finto, mentre Jar Jar Binks officiava.
-    Dabadabì, gabò, pupù esta donna, Ani? – chiese il Gungan, commosso.
-    Lo voglio! – esclamò Anakin, accarezzando la sua futura moglie con un’orribile mano meccanica, che la sappiamo fare meglio noi di questa galassia poco remota.
-    Drapapapà cocococò, senatrice? – chiese Jar Jar a Padmè, che era in lacrime e si pentiva di quella prommessa fatta prima di entrare nell’arena, maledicendo tra sé l’incapacità del marchese Marcky.
-    Lo devo… - mormorò lei.
-    ME MAXI FELICE! – gridò Jar Jar.
Anakin prese la sua novella sposa e le dette un casto bacetto sulle labbra, sotto gli occhi felici di tutti gli spettatori. Poi, durante i festeggiamenti per il matrimonio, quando si discutevano i fatti bizzarri della storia, Anakin raccontava cosa aveva imparato.
-    Ho imparato, - diceva. – a non mettermi contro i sabbipodi, a non disobbedire agli ordini del Consiglio, a non affrontare da solo un Signorotto dei Sith, a guardare dove metto i piedi, a ballare il can-can… –
-    Valuto tu non abbia appreso alcunché, invero, - intervenne Ohi-Wan, sorridendo. – a mio avviso permani nella tua scempiaggine. –
-    E io, cosa volete che abbia imparato? – fece Padmè, sempre in lacrime. – Il mio sproposito è stato solo quello di voler fare sesso con te e di promettere di sposarti se fossimo sopravvissuti. –
Si può notare che non era uno sproposito da poco, in effetti. Ma i due, dopo aver discusso per un po’, cercando di trovare una morale a questa storia, decisero che non ne aveva una e andarono a bisbocciare insieme a tutti gli altri, infischiandosene di qualunque possibile significato edificante. Questa conclusione, benché trovata da due imbecilli, mi è sembrata da mettere alla fine di questa storia.
La quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi ne ha fatto la parodia. Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.


FINE


Interpreti e personaggi:

Un uomo molto poco espressivo e molto poco intelligente nei panni di Anakin Landwalker.
Franco Battiato, nel ruolo di Ohi-Wan Kemale.
Una ninfomane, nei panni di Padmè Amidala e di tutte le sue ancelle.
Saruman il Bianco, nei panni del Marchese Marcky/Darth Fafefa.
Il maestro Yoga interpreta se stesso.
Non so niente e non ho visto niente su don Windu.
Joseph Ratzinger, nel ruolo del Cancelliere Palpatina.
?????: Darth Sidious.
Giuseppe Mango, nel ruolo di Mango Fett e dei suoi cloni.
Un giovane Giuseppe Mango, nel ruolo di Sbobba Fett.
Maria di Nazareth, nella parte di Maria Landwalker.
Uno di cui non ci importa, nei panni di C3-PO.
Un barattolo di Nutella riadattato per rivestire il ruolo di R2-D2.
Miguel Prado, nella parte di Bail Organa.
La badante di mia nonna, nel ruolo di Lidia.
Michael C. Hall, nel ruolo di Dexter Jettster.
Me medesimo, nei panni di Jar Jar Binks.

Questa fan fiction è stata presentata da:
Succhi di frutta Yoga.
Ristorante “Al droide asmatico”. Piatti buoni perché vengono “da dentro”.

Nessun animale è stato maltrattato durante la produzione di questa fan fiction.


Ringraziamenti finali:

A Steven Spielberg, per la cortese fornitura di dinosauri giganti.
A Batman, per il prestito del suo costume.
A Carmen Consoli, per le battute di Ohi-Wan.
Alle ballerine di can-can, per l’avvincente numero musicale conclusivo.
A Giuseppe Mango, per le sue canzoni.
Ai Teletubbies, al Balrog, agli Orchetti, a Voldemort e ai suoi Mangiamorte per l’amichevole partecipazione.
Infine, a George Lucas, per il piccolo, ma significativo, contributo.

E poi, seriamente, stavolta, a tutti i lettori, con una piccola nota d’affetto in più per chi ha recensito, in particolare i fedelissimi third e ClareSlytherin. Grazie per i vostri giudizi positivi e per avermi stimolato a proseguire. Dedico questo piccolo delirio alla mia amica Susanna, silenziosa ma affezionata fan XD Alla prossima, gente! ^^
  
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