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Autore: XxSoniaxX    26/10/2011    3 recensioni
Nascono così quei pezzi di sogni che vagano nella nostra mente, portano con sè gioia, tristezza, amicizia ma soprattutto amore......amore che a volte si trasforma in gioco, passione per una donna che sarà tua solo per una notte. Poi ne arriveranno altre, più belle, più simpatiche, più vogliose o meno....ma ti capiterà prima o poi di incontarre quella, che in una notte....ti farà innamorare!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi u.u

questo è il 4 capitolo il prossimo sarà inserito mercoledì prossimo

dubito di riuscirci prima in tal caso lo vedrete XD

Buona lettura e commentateeeeeeee  ^^

 

 

*********************

 

"L'aria fresca porta sempre qualcosa di nuovo, che sia bello o brutto, giusto o sbagliato......ma a volte la scelta che porta non è quella corretta e si cerca di

rimediare, di vedere dove si ha sbagliato....e tu ciuffetto biondo? tu hai capito i tuoi sbagli? sei arrivato alla conclusione di dire "questa volta non sbaglio più" ? " 

 

Non volevi fermarti, qualcosa di così forte e piacevole non andava fermato, lo facesti comunque sapendo che il lavoro era molto più importante, lasciasti Sonia

in quella camera, per sicurezza l'avevi chiusa dentro, proprio come un tesoro di valore. Uscisti con ancora addosso il suo profumo, saliva dal naso e ti

penetrava giù per il corpo, ti scaldava più di una qualsiasi fonte di calore e non volevi lasciarlo scappare. Come ogni anno giungevano da altri bordelli ragazze

nuove, questa volta arrivavano tutte dalla Russia, non erano chissà cosa, delle ragazze normali ovviamente senza famiglia. Una però continuava a fissarti

scrupolosamente, i suoi occhi azzurri venivano fuori da quella cascata di capelli lisci di un colore cenere e lunghi poco più giù delle spalle. Di lei ti era rimasto

impresso il fisico scolpito da modella, era perfetta, alta, magra con lineamenti a dir poco mozzafiato, ed uno sguardo un pò troppo malizioso.

Ogni anno le ragazze cambiavano, alcune venivano addirittura mandate all'estero, ovviamente in cambio ne arrivavano altre, poche erano quelle costrette a

rimanere,  c'era Julì e con lei altre 5 ragazze, tutte nate in Romania.

 

"Come ci si sentiva ad essere l'unica Italiana? ad essere l'unica con quella tipica bellezza mediterranea? forse lui ti adorava per quello...perchè aveva sempre

visto in te qualcosa che le altre non avevano!"

 

Stavi seduta su quel letto, fissa ad osservare le lancette dell'orologio, non passavano le ore, non passavano le notti e i giorni lì dentro, ti eri ormai arresa e

rassegnata, perfino Julì l'aveva capito.
 

Ti parlava sempre, soprattutto quando le ragazze una volta al mese venivano portate in paese, chiaccheravate del più e del meno, in particolare del

comportamento di alcune di loro, ed ora che ne erano arrivate di nuove, le parole si moltiplicavano, < io le odio con tutto il cuore >, < che dici Julì? > la

guardasti in malomodo, < dai guardale? si credono di essere chissà chi, solo perchè i maschi le apprezzano, ma vedrai che tra qualche mese verranno messe

come noi a dormire in corridoio >, < non pensavo che ci tenessi così tanto >, < ah se fosse per me sinceramente sarei già in ginocchio davanti a Bill

supplicandolo di andarmene! >.

 

"Andarsene? perchè quella parola non fluttuava mai nella tua mente? perchè continuavi a stare in quel sotterraneo?"

 

Perchè nonostante tutto tu in quel letto ci stavi bene, poco ti importava chi veniva o chi se ne andava, l'importante era che lui ogni notte ti baciava, ti prendeva

dai fianchi e ti sbatteva sul letto, tra abbracci contorti, respiri pieni di calore e di affanno...tutto quello ti consolava, lui ti faceva sentire diversa,

speacile...superiore.

 

"Quello che due occhi possono nascondere è la vera anima di una persona, eppure i tuoi erano così scuri, sembravano quasi vuoti, per questo mi chiedo cosa

nascondi lì dentro.....ritorneranno mai a brillare? eh Bill?"

 

Che viso angelico sbocciava vicino a te, i suoi lineamenti erano perfetti ma te ne eri accorto, quegli occhi avevano preso una forma più triste, quasi sconcertata,

non emanavano più quella gioia che avevi visto il primo giorno, lei piangeva di nascosto e tu già lo sapevi.

Eri arrivato ad una conclusione, non ti piaceva trattarla così, lei non era fatta per stare con uno come te, era come un uccello raro chiuso in una gabbia e più la

usavi più ti sentivi sporco, quasi cattivo.

Nelle notti che passavano però tu non riuscivi a starle lontano, era la tua droga preferita, il gioco più divertente ed entusiasmante che possedevi, cercasti in

qualche modo di tenerla lontano da te almeno di giorno, la lasciavi con Julì in quella stanza a cucire o a truccare le altre ragazze.

Quella mattina lei andò via presto, raggiunse la sua amica e con entusiasmo si mise a cucire, tu invece eri esausto, in settimana avevi lavorato fin troppo,

girando ovunque ti capitasse di andare, fu così che le tue gambe rimasero sedute su quel letto ed i tuoi occhi puntati sul piccolo scaffale di fronte.

Lo sguardo si era fermato e lì continuava a stare, anche quando una voce fu preceduta dal bussare alla porta, i zatteroni color bianco entrarono per primi

accompagnati da un abitino cortissimo color argentato, il trucco accentuava quegli occhi color azzurro, tu la guardasti, era sicura di sè e di quello che stava per

andare a fare.

La porta si chiuse alle spalle di Hailey,  davanti al nuovo giocattolo tu continuavi a star seduto con espressione seria, < Bill volevo parlarti > anche in questo caso non smentivi

mai di essere il capo, eri freddo, rigido e probabilmente anche incazzato, dalle tue labbra non uscirono parole di risposta, ma lei era sgarbata e non si faceva

troppi problemi, < io credo che Sonia non sia la donna ideale per uno come te > un piccolo ghigno uscì dalla tua bocca, < e sentiamo saresti tu la donna ideale

per me? > la ragazza si era ormai portata vicino a te, tanto da sedersi a cavalluccio sopra le tue gambe, < hai qualche dubbio forse? > scrollò i capelli sottili per

poi posare la testa vicino al tuo collo, la guardasti brevemente poi posasti la tua mano nel suo interno coscia.

 

"Quegli occhi non erano i suoi, neanche quelle labbra e quel corpo, erano più scolpiti più belli forse, ma fra le tue mani risultavano freddi come se fossero vuoti,

privi di ogni sentimento......non eri più abituato a baciare per finta!"

 

Svolazzavano come foglie autunnali, quei capelli di rosso accesso, ti venivano in contro molto velocemente, ti eri accorta che qualcosa non andava, era come

la prima volta, tutti ti fissavano, ma era ben diverso, non erano più sguardi curiosi, erano dispiaciuti quasi agonizzanti.

La porta si chiuse alle spalle di Julì, tenevi in mano un vestito che avevi finito da poco di cucire, lei ti guardava preoccupata ma anche con il volto di chi si stava

per infuriare, < ma cosa avete tutte oggi? >, < Sonia nessuno te lo vuole dire, ma io non posso stare zitta >. La guardasti, era davvero in ansia, tu invece

sorridevi, sembravi quasi pronta a ricevere qualsiasi colpo, in quel caso  di certo non doveva essere bello, < avanti sentiamo > Julì distolse

lo sguardo da te, tu facesti altrettanto, < questa mattina......... quasi tutti compresa me.......hanno visto uscire Hailey, sai quella che sembra una modella? , insomma è uscita dalla stanza di Bill...è uscita dopo mezz'ora >.

Gli occhi della ragazza tornarono a fissarti, si aspettava di vederti lì ferma con gli occhi rivolti verso il nulla, invece, continuavi a cucire quel vestito molto delicatamente e in piena

tranquillità, < non ti da fastidio Sonia? insomma è il tuo uomo > facesti cenno di no con il dito, < ti sbagli Julì lui non è il mio uomo....sono io ad essere la sua donna...e se lui non mi

vuole più vuol dire che me ne adrò >. Rimase sorpresa dal tuo pensiero, senza dire una parola, < vedi Julì io non posso dire di non averci provato....l'ho capito fino in fondo, l'ho

guardato bene negli occhi ed ho visto realmente che uomo è, ricordati se un uomo è duro, testardo, quasi cattivo è sicuramente perchè nel suo passato qualcosa l'ha fatto diventare

così.......volevo fargli scoprire cos'è l'amore...però ora l'ho capito, una persona non può cambiare..non può farlo, almenochè un giorno non lo capisca tutto ad un tratto >, < ti ammiro

Sonia, riesci sempre a trovare la parte giusta anche nelle cose sbagliate, promettimi che se te ne andrai non ti scorderai di me >, < e come potrei amica mia >.

Appoggiasti una mano su quel letto, per l'ultima volta sfiorasti quelle lenzuola che ti avevano accudito negli ultimi mesi, eri sicura che per  molto tempo in quella stanza il tuo profumo

avrebbe echeggiato ancora e custodito i tuoi segreti. Non eri triste, ne arrabbiata e neanche felice, ma decisamente spensierata, senza troppi fronzoli che ronzavano in mente, infilasti

le poche cose in quella borsa, i tuoi profumi, i tuoi trucchi, qualche vestito e alcuni regali che ti avevano fatto le ragazze, chiudesti il tutto lì dentro.

Ora finalmente potevi tornare ad essere "libera", libera da quel corpo, da quei tatuaggi e da quel sorriso malizioso, quell'uomo fece il suo ingresso proprio quando eri pronta per uscire, <

cosa stai facendo? > stava dietro di te, vestito di nero con dei pantaloni in pelle, ti osservava con la solita espressione, ma a te non aveva mai fatto paura, tutt'altro lo trattavi

gentilmente, < me ne vado > dicesti voltandoti con un minuscolo sorriso sulle labbra, < e chi l'ha deciso? > stava fermo impassibile, gli occhi sembravano quasi ghiacciati ed

emanavano lo stesso brivido di freddo, < io l'ho deciso....... ormai non ti servo più > sorridesti un altra volta ancora. Rimase in silenzio con lo sguardo rivolto verso il basso, stava

pensando, riflettendo, tu ti avvicinasti lentamente con la borsa tra le mani, < va bene > disse con tono profondo, < puoi andare >.

 

"Fu quello il momento in cui tutto ebbe fine, ma sai alle volte un finale può diventare un vero inizio."

 

Non aggiungesti altro, te ne stavi sul ciglio della porta a fumare la tua sigaretta, mentre lei piano piano spariva tra i verdi pini sulla strada, non si girò neanche...continuò la sua strada

come una semplice ragazza, < perchè l'hai lasciata andare? > ti ritrovasti accanto la piccola donna rossa, la guardasti brevemente mentre lei osservava ormai quella strada vuota, < è

giusto che lei vada, ha una casa e una famiglia..perchè avrei dovuto tenerla? > si voltò lasciando una scia di profumo, < perchè ne sei innamorato! > e nel buio del corridoio scomparve,

tornando ad essere il giocattolo serale di tutti.

 

"Ogni albero sembra uguale, ne butti giù uno bello, poi un altro brutto, niente ti ferma..neanche il freddo inverno....ma come sarebbe se un giorno uno di quegli alberi ti cadesse addosso? ...ti faresti del male... e solo tu sai quanto anche un semplice alberello può essere pesante!"

  
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