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Autore: Gra Gra 96    26/10/2011    10 recensioni
Conoscete tutti la favola di Cappuccetto Rosso, no?
Narra di una bambina che, diretta a casa della sua nonnina, si imbatte in un ferocissimo lupo. Al cacciatore spetterà poi il compito di salvare lei e la nonna.
E se la ragazza in questione fosse Rose, che non indossa una mantellina rossa, bensì una felpa?
E se a fare le veci del lupo fosse Scorpius, comparso dal nulla per complicare la giornata alla povera ragazza?
- Come hai potuto farmi questo? Sei un… - iniziò quella.
- Lupo? – suggerì Scorpius tra le risa. – Ah ah!
- Non fa ridere! Cosa ne hai fatto di mia nonna? – continuò la ragazza.
- L’ho mangiata! – esclamò lui senza smettere di ridere.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Cappuccetto… Rose?!

Rose Weasley stava tranquillamente percorrendo il lungo corridoio del settimo piano.
Quel giorno era stato parecchio pesante, tra compiti e interrogazioni varie, e l’unica cosa che la ragazza aveva in mente di fare era quella di concedersi un lungo e beato sonnellino.
- Boccino d’oro. – mormorò alla Signora Grassa, che la fece passare, seppur un po’ scocciata dal fatto che la rossa avesse interrotto il suo bel discorso con il quadro vicino.
Essendo finalmente giunta nella Sala Comune, la ragazza si tolse alla svelta la calda e graziosa felpa rossa, per poi sdraiarsi comodamente sul soffice divano di velluto.
Piano piano iniziò a sentire le palpebre sempre più pesanti, e stava quasi per addormentarsi quando… Ta ta tatata ta ta ta ta tatata ta ta!
La colonna sonora del film realizzato su suo zio Harry esplose in tutta la sala, facendola scattare improvvisamente in piedi.
Chi osava violare la sacralità del suo sonnellino pomeridiano, chi?!
- Pronto, chi parla? – chiese Rose, non cercando neanche di mascherare il suo malumore.
- Tesoro, sono la mamma! – esclamò una voce squillante. – Ti ho disturbato per caso?
La quattordicenne sbuffò e maledisse mentalmente la madre.
- No, assolutamente…
Evidentemente Hermione non colse la punta di sarcasmo presente nella sua risposta.
- Meglio così. Volevo affidarti una piccola commissione, una cosa facile facile. – iniziò.
Quelle parole turbarono profondamente la figlia. Cosa l’aspettava?
- Dovresti portare un boccale di fresca Burrobirra a tua nonna Molly. – continuò quella.
La rossa pensò proprio di non aver sentito bene. Insomma, sua madre non poteva mica averle chiesto una cosa del genere! Sì, aveva sicuramente problemi d’udito.
- Scusa, mamma, non sono sicura di aver sentito bene. Per caso hai detto che dovrei uscire dalla scuola, andare da Madama Rosmerta a comprare della Burrobirra e portarla dalla nonna alla Tana, magari volando su una Ford Anglia azzurra?
Neanche stavolta sua madre colse il sarcasmo.
- Magari non su una Ford Anglia, Rosie… ma il succo del discorso l’hai colto.
Merda. Era tutto vero… Per lo meno adesso era sicura di non avere problemi d’udito.
- Solo una domanda: perché mai non puoi mandare tu alla nonna la Burrobirra? E perché mai la nonna ha bisogno di un boccale di Burrobirra? Insomma, ha la sua età…
Hermione, però, aveva già riattaccato. L’aveva incastrata! Addio, sonnellino pomeridiano!

***

Felpa rossa indosso, capelli raccolti in due morbide trecce, aria immusonita e scocciata, borsa termica contenente un boccale di Burrobirra in mano. E un altro boccale di Burrobirra su e giù per lo stomaco. Forse aveva un tantino esagerato ma, arrivata nel locale di Madama Rosmerta, aveva trovato irresistibile l’odore della bevanda magica e aveva finito per comprare due boccali, invece che uno.
E ora, dopo essere uscita dalla scuola senza il permesso di nessuno, si stava incamminando verso una ben determinata radura, situata oltre i confini di Hogwarts, dove avrebbe trovato ad attenderla una passaporta. Chissà che forma avrebbe assunto!
- Ehilà, pel di carota, che ci fai qui? – chiese una voce chiara e facilmente distinguibile.
Tra tutti gli idioti del suo anno, doveva capitarle tra i piedi proprio il più idiota di tutti?
- Piuttosto cosa ci fai tu qui, Malfoy? Capisco che tutta questa sterpaglia può ricordarti la tua casa, e tutto questo è molto commovente, ma…
Il biondino diventò rosso come un peperone, dalla testa fino ai piedi. Irritato più che mai, aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu bloccato dal fiume di parole della Grifondoro.
- Quindi, mio caro Scorpius, levati di torno! Sono già abbastanza seccata per conto mio, ci manca solo che tu mi imponga la tua presenza!- esclamò seccamente la rossa.
Fece per andarsene, ma l’altro glielo impedì, afferrandola bruscamente per un braccio.
- Leva quelle luride manacce, Malfoy!  Devo arrivare a casa di mia nonna entro un orario decente, e non ho tempo da perdere con te. – urlò Rose istericamente.
Perché cavolo quell’inaspettato contatto la indispettiva e la eccitava allo stesso tempo?
- Okay, Weasley, non ti agitare. Volevo solo proporti una sfida. Vediamo chi di noi due arriva per primo alla Tana. Chi perde paga una penitenza, intesi?
Non doveva accettare. Eppure… magari…
- Ci sto, Malfoy. Prenderemo insieme la passaporta e poi la vera sfida consisterà nell’attraversare il bosco per raggiungere la casa della nonna.
Poi si strinsero la mano come bravi sfidanti quali non erano affatto e, dopo aver individuato la passaporta (era un libro di scuola), la toccarono contemporaneamente.

***

3, 2, 1 Via!
La gara aveva appena avuto inizio e già da subito Scorpius era sfrecciato via, in direzione della parte più folta del bosco. Rose, invece, contenta di essersi liberata di quel assurdo piantagrane, aveva iniziato a percorrere lo stretto sentiero con tutta la calma e la serenità  di cui disponeva. Era certa che il biondo avrebbe finito per perdersi nel bosco, e la cosa non poteva che farle un immenso piacere.
Gli uccellini cinguettavano, il vento frusciava tra le foglie, il sole splendeva alto nel cielo.
Dopotutto quella passeggiata era stata davvero un’ottima idea!
Con passo lento e rilassato, fermandosi ogni tanto a rimirare la bellezza della natura, Rose Weasley giunse presso La Tana. Apparentemente non c’era traccia di Scorpius. Bene!
- Sono arrivata, nonna. – sussurrò piano la ragazza, entrando in casa.
Nessun segno di vita.
- Ho il tuo boccale di Burrobirra!
Solo a quel punto l’anziana signora, o perché troppo golosa di quella bevanda, o perché troppo lenta nei movimenti, comparve nell’ingresso.
- Ciao, Gelatina della nonna! – esclamò con tono zuccheroso.
Gelatina della nonna?! Oddio, quest’eccessiva sdolcinatezza da dove le è venuta fuori?
Accarezzandole dolcemente il viso (aveva le mani un tantino umide e fredde, a dirla tutta), la condusse nell’ampia e luminosa cucina per fare due chiacchiere.
- Ringrazia tantissimo la tua mamma per quest’inaspettato regalo! – le disse in fretta. – Ora puoi andare, Zuccherino!
E le indicò la porta, tra l’evidente sgomento della ragazza.
Sua nonna la stava praticamente cacciando fuori di casa. Che avesse qualcosa da nascondere, ad esempio un’amante? No, era troppo irreale.
- In realtà avevo voglia di parlare un po’ con te, nonna. E’ da tanto che non ci vediamo!
Doveva scoprire a tutti i costi cosa si celasse dietro il suo anomalo comportamento.
- Anche a me piacerebbe, Biscottino, ma tra poco farà buio e a scuola inizieranno a chiedersi dove sei finita! – si giustificò la vecchia.
- Come fai a sapere che non sono stata autorizzata dalla preside a venire a trovarti? E come mai sei così sdolcinata? Non vorrai farmi venire le carie! Inoltre, cosa sono quei ciuffi biondi che ti stanno comparendo in testa? Ti sei fatta le meches, per caso? – s’insospettì.
Stava iniziando a intuire qualcosa, qualcosa che l’avrebbe mandato fuori dai gangheri, qualcosa che rispondeva al nome di…
- Merda! Avrei dovuto immaginare che dietro a tutta questa commedia ci fossi tu, Malfoy! -sbraitò Rose con tutta la rabbia di cui era capace.
Ormai l’effetto della Pozione Polisucco era svanito quasi del tutto e sua “nonna” stava riprendendo le sembianze di quello stupido Serpeverde del cavolo!
Aveva superato ogni limite!
- Come hai potuto farmi questo? Sei un… - iniziò quella.
- Lupo? – suggerì Scorpius tra le risa. – Ah ah!
- Non fa ridere! Cosa ne hai fatto di mia nonna? – continuò la ragazza.
- L’ho mangiata! – esclamò lui senza smettere di ridere.
Assestandogli un doloroso calcio sugli stinchi, Rose lo mise a tacere una volta per tutte.
- Ricorda, Malfoy: la prossima volta mirerò più in su! – lo ammonì lei.
Contorcendosi per il dolore, il ragazzo, seppur a malincuore, annuì.
- Bene, Weasley, ora a noi! Al di là dello scherzetto sono arrivato per primo a casa di tua nonna (che si trova rinchiusa nello sgabuzzino delle scope), quindi dovrai scontare una penitenza, com’è giusto che sia. Non osare tirarti indietro!
Non avrebbe mai fatto la figura della codarda di fronte a quel lurido verme.
- Accetto. Dimmi cosa devo fare e facciamola finita! – esclamò con decisione.
Il biondo le rivolse un’occhiata piuttosto maliziosa e, dopo qualche minuto, le comunicò il tutto: - Dovrai baciarmi…
Baciare una serpe?!
- Sogna, Malfoy! – ribatté la rossa.
- I patti sono patti, Weasley. – sentenziò lui.
Non si sarebbe tirata indietro, questo mai. Avrebbe baciato il platinato e quell’assurda giornata avrebbe avuto finalmente termine.
- E sia! – annunciò con arrendevolezza.
Gli occhi di Scorpius iniziarono a brillare di una luce nuova: non faceva proprio niente per nascondere la grande eccitazione che regnava dentro di lui.
Lentamente strinse a sé la ragazza e stava quasi per toccare le sue labbra quando…
Un uomo grande e grosso, con una folta barba brizzolata fece il suo ingresso nella casa, armato di un’affilata accetta in legno. Sembrava quasi un gigante!
- Non provare a toccarla, vile Malfoy! – esclamò d’impeto quest’ultimo.
Solo in quel momento Rose lo riconobbe: non era altri che Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts, grande amico dei suoi genitori e di suo zio.
- Vieni, Rose, ti porto al sicuro. – sentenziò, togliendo la ragazza dalla stretta del Serpeverde e prendendola in braccio con assoluta facilità.
- Ciao, ciao, Malfoy! – salutò la rossa con fare provocatorio, mandando finti bacetti al giovane, le cui speranze erano state miseramente infrante.
E, mentre la rossa si allontanava sempre più, al biondo non restò altro da fare che scoppiare in un pianto disperato. C’era andato così vicino!
Cappuccetto Rose era riuscita a fargliela stavolta, ma in futuro avrebbe senz’altro gustato appieno il sapore delle sue candide e rosee labbra.
Parola di un lupo, e non di uno qualunque.


Spazio autrice

Ci terrei a presentarvi gli attori che hanno contriubuito alla realizzazione di questa storia.
Rose Weasley... nel ruolo di Cappuccetto Rosso!
Scorpius Malfoy... nel ruolo del Lupo Cattivo!
Molly Weasley... nel ruolo della Nonnina Malata (più che altro ubriacona U.U)!
Rubeus Hagrid... nel ruolo del Cacciatore Gigante!
Hermione Granger... nel ruolo della Mamma Rompiscatole!
*si inchinano tutti e lo scroscio degli applausi riempie tutta la sala*
Sì, lo so, ho gravi problemi mentali, ma che volete farci?!
Spero che questa fic vi abbia almeno strappato un sorrisino... (vana speranza)
Magari se ricevessi qualche recensioncina sarei tanto contenta... (altra vana speranza)
Okay, ora mi comporto da persona normale... (tripla vana speranza per tutti voi, cari lettori)
Addio, va! :D
Baci
Gra Gra 96

 


 
 
 
  
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