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Autore: telesette    26/10/2011    4 recensioni
Viaggio poetico/demenziale, liberamente ispirato alla struttura della Divina Commedia di Dante. Invece delle tre immagini allegoriche "tradizionali" di: Inferno, Purgatorio e Paradiso, Naruto affronta questo viaggio per conoscere il "Sublime Ramen Celeste" onde diventare il più grande Hokage sulla Terra...
Genere: Demenziale, Parodia, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Jiraya, Naruto Uzumaki, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PREMESSA

Anche se la "Divina Commedia" di Dante Alighieri è un'opera conosciuta che non ha bisogno di molte presentazioni, mi vedo ugualmente costretto a fare due righe di introduzione:
Anzitutto precisiamo che questo viaggio AU di Naruto & Co. non ha ovviamente NIENTE A CHE SPARTIRE con la serietà allegorica del poema originale. La fanfiction segue solamente lo "stile narrativo", sotto forma di poesia e rime, ma con tutt'altra trama di sfondo ( questo per levarvi ogni possibile dubbio su eventuali accuse di plagio ).
La storia vede un ninja tapin viandante ( Naruto, ovviamente ) alla ricerca spirituale del proprio Nirvana. La ricerca in sé comporta di viaggiare attraverso le tre possibilità del fato, rappresentate quivi come tre gigantesche ciotole di ramen: una vuota ( Inferno ), una così così ( Purgatorio ) e l'ultima piena fino all'orlo ( Paradiso ). All'inizio del suo viaggio, alla scoperta di ciò che permette al Ninja di ottenere la ricompensa o la dannazione eterna, Naruto viene guidato dal vecchio e libidinoso Jiraya ( simbolo "positivo" della perversione e dei pensieri sconci ). Con la sua guida, il biondo genin si ritrova a percorrere le aspre insidie della ciotola vuota e incontra la sorte riservata ai principali malvagi della serie; ognuno di loro riceve la collocazione adeguata a ciò che ha commesso per meritare tale destino... ovviamente però, sotto forma filastroccheggiante/demenziale, percorrendo la strada a bordo della barca guidata dal traghettatore Kabuto. Al termine del primo viaggio, una volta superate le bocche fameliche di Zetsu ( alter-ego di Lucifero ), Naruto si accinge ad attraversare la seconda ciotola. Anche qui Jiraya gli fa da guida, attraverso gli orgogliosi, gli arroganti e tutti quei personaggi che ampiamente hanno ricevuto pesanti critiche dai fan della serie. Anche qui le filastrocche comico/demenziali che tratteggiano il loro profilo fungono da tramite per indicare a Naruto la Retta Via dell'Hokage. Una volta assaporato il "miraggio" di ciò che spetta ai presenti in questo ciotolone, a metà tra il niente e il tutto, Naruto scorge in lontananza il sublime ramen celeste. Qui Jiraya si separa da lui perché, sulle rive del caldo brodo celestiale, si godono il meritato bagno rigenerante numerose fanciulle bellissime. Il suo posto viene dunque preso dalla timida e innocente Hinata che, conquistando il cuore di Naruto con la sua purezza, lo conduce al centro della grande rondella a spirale. Naruto rammenta dunque i profondi valori che danno sapore al ramen della vita e, una volta raggiunto l'apice dell'estasi alimentare, ritorna dunque a Konoha con lo spirito rinfrancato... e il ventre satollo vita natural durante.

Ecco, questa è più o meno la sintesi di questo coraggioso esperimento comico/poetico ( sperando che Dante NON si rivolti nella tomba ). Auguro a tutti buon divertimento e soprattutto...

BUONA LETTURA !!!

***


Canto Primo

Nel mezzo di suo meditato errante
reso duro da sì enorme ottusità
s’arresta il ninja tapin viandante…
( 1 )

“Ah, che dura ch’è la strada della vera sommità”
pensa il biondo ( sorprendente! ) di sua testa c’è qualcosa
“Chissà dove mai risiede dell’Hokage verità” ?
( 2 )

Borbottando e blaterando di domande senza posa
le risposte ahimé lontane non gli vengono in aiuto
e soltanto il deretano sulla pietra sta e riposa…
( 3 )

Ma il biondino è assai cocciuto
per desister dalla meta:
il più grande Hokage al mondo diventare vuol Naruto…
( 4 )

Mentre ancor si sogna un dì con la veste in ricca seta
il garante del suo fato si avvicina pian pianino
evocando il rospo a sé, peggio ancor dell’acqua cheta…
( 5 )

“P’esser rospo sei grandino”
soffia il giovin perspicace
nel drizzar lo sederino…
( 6 )

“Complimenti, sei sagace”
nota il venerabil pelo
discendendo il suo batrace…
( 7 )

Sotto un terso e grigio cielo
sta or Jiraya e il suo pensiero
su cui va steso pietoso velo…
( 8 )

“Son giunto p’esser tuo nocchiero”
annuncia il vecchio, ridendo tosto
“E intendo mostrarti ciò ch’è vero!”
( 9 )

Naruto si pone tuttavia sul posto
li antichi dubbi assieme ai novi
e se lo vecchio strambo è apposto…
( 10 )

“Ma davver cotesti rovi
dalla testa e dal mio core
tu cacciar or me lo provi” ?
( 11 )

Le fiammelle in occhio ardore
di suo orgoglio sì ferito
Jiraya sbotta il suo furore…
( 12 )

“Come osi dubitare, piccolo stolto imbecillito ?
Son tua guida in questo viaggio
non l’avevi ancor capito” ?
( 13 )

Chiede scusa pe’ l’oltraggio
il meschino biondo infante
e pentito or si pone a suo mesto ed umil paggio…
( 14 )

“E sia, alzati birbante”
lo riprende dunque l’altro
“Ci attende già fermo il natante”…
( 15 )

Strizzando l’occhio in modo scaltro
Jiraya duce il suo protetto
che curioso appar peraltro…
( 16 )

Mane un’ombra di sospetto
su quel vecchio e il suo loquare
tuttavia Naruto è lesto nel seguirlo ad occhio stretto…
( 17 )

Ha inizio dunque il suo viaggiare
verso l’illuminazione
che il vero ramen possa trovare!
( 18 )

( 1 ). Nel mezzo di suo meditato errante…
Durante il suo vagare pensieroso, reso altresì difficile dalla scarsa disponibilità cerebrale per farlo correttamente, il giovane Naruto si perde nel suo eterno vagabondare senza meta fino ad arrestarsi d’un tratto bruscamente.

( 2 ). “Ah, che dura ch’è la strada della vera sommità”…
Il fatto che una testa notoriamente vuota possa materialmente “pensare” è già un fatto di per sé sorprendente. Pensando poi alle difficoltà sulla strada per diventare grande, a Naruto sorge dunque spontaneo chiedersi in cosa mai possa consistere ciò che costituisce la saggezza e la verità di un Hokage.

( 3 ). Borbottando e blaterando di domande senza posa…
Nonostante il giovane continui a ripetersi le stesse domande tra sé e sé, nessuna risposta gli giunge a sollevarlo dai martellamenti che lo stanno tormentando. In questa fase di profonda quanto inutile riflessione, l’unica parte di lui in grado di riposare è appunto il “deretano” ( il sedere ) poggiato su quello che si ipotizza essere un sasso o comunque un giaciglio di pietra.

( 4 ). Ma il biondino è assai cocciuto…
Ennesima dimostrazione di quanto sia dura la volta cranica di Naruto, incapace di desistere dallo scopo che si è prefissato. Nonostante la sua incapacità di arrivare allo scopo finale, ugualmente persiste nel suo scopo ultimo di diventare finalmente il più grande Hokage di tutti i tempi.

( 5 ). Mentre ancor si sogna un dì con la veste in ricca seta…
Perso in uno dei suoi sogni ricorrenti, con indosso la veste dell’Hokage ( in seta o in qualsivoglia tipo di stoffa importante per sottolineare tale carica ), colui che presto lo condurrà verso il suo destino si avvicina furtivo. Il rospo da lui evocato è un gesto tanto improvviso, quanto imprevedibile ed inaspettato ( come “l’acqua cheta” appunto, che nasconde le insidie dietro una parvenza di calma e di quiete ).

( 6 ). “P’esser rospo sei grandino”…
Manifesta perspicacia del ragazzo, nell’osservare le grandi fattezze del rospo davanti a lui. Riuscendo a malapena a respirare per la sorpresa, Naruto si tira su in piedi di scatto ( “drizzando il sederino” appunto ).

( 7 ). “Complimenti, sei sagace”…
Complimentandosi con il ragazzo per il suo spirito d’osservazione, Jiraya, vecchio e dai capelli bianchi ( “venerabil pelo” ), smonta dunque dalla groppa della sua rosposa cavalcatura ( il batrace ).

( 8 ). Sotto un terso e grigio cielo…
Nonostante l’assenza di nuvole, il cielo color grigio plumbeo viene associato alla presenza di Jiraya e dei suoi pensieri sconci, sui quali è preferibile stendere un imbarazzante silenzio ( “pietoso velo” ) per chiunque ancora non lo conosca bene.

( 9 ). “Son giunto p’esser tuo nocchiero”…
Jiraya si presenta a naruto come la sua guida, il suo riferimento ( “nocchiero” appunto ), sorridendo all’idea e promettendogli altresì di mostrargli la verità che ancora non conosce per realizzare il suo desiderio di diventare Hokage.

( 10 ). Naruto si pone tuttavia sul posto…
Stando fermo dove si trova, Naruto si pone dunque sia i dubbi che aveva prima assieme ai nuovi, e soprattutto dubitando fortemente che il vecchio dall’aspetto strano di fronte a lui sia sano di mente.

( 11 ). “Ma davver cotesti rovi…
La domanda che Naruto porge al vecchio Jiraya è se davvero costui sia in grado di rimuovere i pensieri, che gravano sulla sua mente appunto, come un intreccio doloroso di rovi spinosi, sia sulla mente che al suo cuore, ancora ignaro e ansioso di conoscere la verità. Per questo chiede al vecchio di provare la veridicità delle sue parole ( “or me lo provi” ).

( 12 ). Le fiammelle in occhio ardore…
La rabbia che accende gli occhi di Jiraya, nell’attimo in cui Naruto mette in discussione il suo ruolo, lo offende al punto che, per risanare il suo orgoglio ferito, scoppia a sbraitare furiosamente all’indirizzo del giovane maleducato.

( 13 ). “Come osi dubitare, piccolo stolto imbecillito…
”Come ti permetti tu, piccolo giovane imbecille, di mettere in dubbio la mia parola ?” Jiraya ribadisce al ragazzo che, nel caso non se ne fosse ancora reso conto, egli è la sua guida verso il viaggio che entrambi devono intraprendere, dunque gli muove il massimo rimprovero con tanto di epiteti non molto contenuti.

( 14 ). Chiede scusa pe’ l’oltraggio…
Costernato per l’equivoco, Naruto si scusa profondamente e umilmente con l’anziano maestro, presentandosi ai suoi occhi come poco più di un bambinetto dai capelli biondi. Nel gesto di estremo rispetto, Naruto si affida completamente al maestro in qualità di servitore obbediente ed umile ( “mesto ed umil paggio” ).

( 15 ). “E sia, alzati birbante”…
Jiraya sembra dunque perdonare il modo di fare irriverente del marmocchio e, riprendendolo in fretta per ciò che devono fare, lo informa adesso dell’imbarcazione ( “il natante” ) che li attende per condurli attraverso l’itinerario ignoto al giovane.

( 16 ). Strizzando l’occhio in modo scaltro…
Jiraya appare fin troppo complice nel suo modo di fare, tra strizzate d’occhio e risolino complice, tuttavia si accinge a condurre il suo protetto che, guarda caso, è talmente curioso di sapere dove costui intende portarlo che non oppone alcuna domanda o protesta.

( 17 ). Mane un’ombra di sospetto…
Ma il sospetto rimane in Naruto, a causa dell’aspetto del suo anziano interlocutore e del modo in cui questi usa parlare e rivolgersi a lui. Tuttavia si accenna a seguirlo senza perdere tempo ma stringendo comunque gli occhi con la tipica espressione di quando qualcosa lo convince assai poco.

( 18 ). Ha inizio dunque il suo viaggiare…
Il viaggio di Naruto e del suo anziano condottiero ha dunque inizio. Naruto apprende vagamente che il viaggio è ciò che lo condurrà verso la conoscenza e la somma saggezza, alla scoperta del suo modo personalissimo di intendere il Nirvana ( “il vero ramen” ).


NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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