Eccolo là quel silenzio vuoto,
quello che tanto aspettavo.
Come se non ci fosse più nulla da dire, più niente da fare,
come se le labbra si serrassero un poco e un gusto dolceamaro di sangue vi aleggiasse all'interno.
Un senso di calore mi pervade; penso che sia così anche un attimo prima di morire, che aumenta il battito e ti scende una fredda lacrima sul viso.
Mi domando se tutto ciò sia stato vero, o se sia solo un'illusione. Niente è più come prima, magari non lo è mai stato.
Tentare di ricucire il mio cuore dentro un petto che non è il mio, lo spezza di nuovo.
Voglio lasciarmi andare, leggera, senza essere oppressa da questo senso di smarrimento, di disperazione, di malinconia.
Voglio chiudere gli occhi e sapere che non sto morendo, ma sto semplicemente sognando.
Mi manca il mio sorriso, mi mancano le guance arrossite, mi mancano i pensieri sotto le lenzuola.
Vorrei lasciar andare questo filo invisibile che ancora mi lega, tagliente, lasciare che mi faccia male, che mi uccida veramente.
Sento sapore di metallo fra i denti. Inspiro.
Devo lasciar andare questo pezzo di me; la pelle che si stacca mentre si fa la muta.
Lasciarla andare, la vecchia e falsa me con una maschera di sorriso e al suo posto lasciare la mia nuova pelle, pronta a nuove cicatrici, sperando non siano più a causa di te.