Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: _Clizia_    27/10/2011    5 recensioni
Pungente.
Intoccabile.
Come un cactus.
Chi mai vorrà avvicinarsi ad una vita così crudele?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pungente.
Intoccabile.
Come un cactus.

Mi aggrappo alla terra secca e arida.
Spingo le miei radici ancora più affondo.
Cerco. L'acqua.
Come se fosse ambrosia.
Mi asseta ancora di più, il desiderio.
Insopportabile.
Insopportabile questa mia sete.
Insopportabile anche la voglia di essere sfiorata.
Ma le spine così cattive, allontanano.
Allontanano tutti.
E so che è un bene.
E so che è un male.

Quanto vorrei essere fiore delicato.
Profumato. Colorato.
Vorrei essere effimera.
E appassire nel gelo dell'autunno.
O strappata dalle tue mani.
Così morirei dolcemente.
Con tutta la mia fragranza intatta.
Invece vivo.
Nel freddo.
Sotto il sole.
Nella sete.
Con le spine intatte.
Sempre più forti.
Da sola.

Chi mai vorrà avvicinarsi ad una vita così crudele?

Sotto le miei armi pungenti si nasconde un cuore.
Anch'esso di spine.
Ogni battito è dolore.
Ogni emozione mi punge dentro.
Sanguino e soffro.
Nella speranza che la mia sete mi secchi lentamente.
Nella speranza che ogni battito sia l'ultimo.
Nella speranza che il tuo sguardo di posi su di me.
Almeno un' ultima volta.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: _Clizia_