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Autore: lynn12    01/07/2006    1 recensioni
Impossibile fuggire dall'amore, perchè è dentro di te...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IF-cap 14

CAPITOLO 14

Un caldo raggio di sole le accarezzò il viso, svegliandola dolcemente. Kaori aprì lentamente gli occhi e il suo sguardo incontrò quello di Ryo. Lui le regalò un meraviglioso sorriso.

-Buongiorno-

-Buongiorno- rispose lei stiracchiandosi come un gattino –Da quanto tempo sei sveglio?-

-Da un po’. Ho scoperto che mi piace molto guardarti mentre dormi, sembri un angioletto- replicò lui in tono scherzoso

-Non prendermi in giro!- lo rimproverò Kaori arrossendo

-Ma io parlo sul serio. E adoro anche quando arrossisci. Sei bellissima-

Questa volta lei diventò coloro porpora. Ridacchiando, Ryo si chinò su di lei e la baciò. Il desiderio si impadronì nuovamente di lui. Le circondò la vita con un braccio e la strinse a se, facendole sentire qual’era l’effetto che aveva su di lui.

-Ryo! Smettila, devo andare in ufficio!- protestò Kaori cercando di scrollarselo di dosso

-Mmh...C’è ancora tempo per quello che ho in mente- replicò lui con un sorriso malizioso mentre la sua mano scendeva sul suo seno

-Ryo...Oh...-

Lei non poté proseguire sentendo che la sua mano era scesa ancora.

-Non vale...- articolò a fatica –Questo si chiama gioco sleale-

-Denunciami- fece Ryo con un sorriso prima di baciarla e di scivolare dentro di lei...

 

Un’ora dopo, Kaori era finalmente pronta per andare al lavoro. Si voltò verso Ryo, che stava finendo di vestirsi.

-Ti serve un passaggio fino a casa?- gli chiese

-Non serve, grazie. Farò una passeggiata- rispose lui

-Vuoi andare a piedi fino a Roppongi?!- Kaori lo guardò stupita

-Veramente...ho preso un appartamento qui a Shinjuku-

-Davvero? E da quando?-

-Mi sono trasferito ieri. Sai com’è, è più vicino alla nuova sede della mia società e poi...in questo quartiere si trovano cose molto più...interessanti- le disse Ryo guardandola con occhi di fuoco

Kaori sentì il cuore farle una capriola nel petto sotto quello sguardo. Si affrettò perciò a salutarlo e ad uscire, prima di cedere all’impulso di baciarlo e di farsi trascinare di nuovo a letto.

Si recò allo studio, dove rispose ad un po’ di telefonate e lavorò al progetto per l’arredamento di uno studio di avvocati per tutta la mattina. Per lo meno, tentò di lavorare, visto che la sua mente si rifiutava di collaborare e continuava a volare in direzione di Ryo e della notte stupenda che aveva trascorso facendo l’amore con lui. A pranzo si recò come al solito al Cat’s Eye per incontrarsi con Eriko, Kasumi e Kazue.

-Ciao a tutti!- salutò allegramente entrando nel locale

-Buongiorno, Kaori- ricambiò Miki –Sembri proprio di buonumore oggi-

-Io direi raggiante- intervenne Eriko, seduta al bancone –E sarei curiosa di conoscere il motivo-

Kaori arrossì sotto quello sguardo indagatore.

-Posso almeno sedermi e ordinare prima di essere sottoposta ad un interrogatorio?- replicò girando gli occhi

Kaori ed Eriko si sedettero ad un tavolo accanto alla vetrata e poco dopo furono raggiunte anche da Kasumi e Kazue.

-Allora, racconta- insistette Eriko

-Non capisco perchè fai tutto questo casino solo perchè oggi sono di buonumore- le rispose l’amica con l’espressione più indifferente che riuscì a trovare

-Scherzi? Hai un sorriso ebete che ti parte da un orecchio e ti finisce nell’altro, gli occhi che ti brillano come luci al neon e l’espressione di una che ha appena vinto alla lotteria-

-Eriko ha ragione- intervenne Kasumi –Erano settimane, anzi, mesi che non ti vedevo così felice-

-Uff, va bene, va bene, mi arrendo- capitolò Kaori

Raccontò loro tutto quello che era successo la sera prima, cominciando dall’aggressione di Keichi fino ad arrivare alla notte passata con Ryo. Ovviamente senza entrare nei particolari!

-Uaoh! Questa sì che si chiama una serata emozionante!- esclamò Kazue alla fine

-Lo sapevo che eri ancora innamorata di lui- fece Eriko con un sorriso –Come si dice: il primo amore non si scorda mai-

Rimasero a chiacchierare ancora un po’, poi la stilista si congedò per tornare alla sua boutique.

-Allora Kaz...- Kaori si rivolse alla bella infermiera –Mick si è deciso a chiederti di uscire?-

-Ha-ha. Siamo usciti ieri sera- annuì l’altra con un leggero rossore sulle guance

-Beh, e allora? Com’è andata?-

-Benissimo. È stata una serata magnifica e domani sera usciamo di nuovo-

-Sono felice per te. Mick è un uomo molto affascinante-

-Ah sì? Non era un playboy come il tuo Ryo Saeba?- intervenne Kasumi maliziosa

Kaori arrossì, punta sul vivo.

-Beh...ma che c’entra? In quel momento parlavo spinta dal risentimento e...-

Le altre due scoppiarono a ridere, divertite dal suo imbarazzo. Poco dopo, le tre amiche si salutarono e ognuna tornò al proprio lavoro.

Kaori doveva recarsi al palazzo di Ryo per controllare i lavori e per parlare con gli operai e, visto che splendeva il sole e non faceva troppo caldo, decise di recarvisi a piedi. Mentre camminava, il suo pensiero volò di nuovo a Ryo. Aveva voglia di vederlo, di baciarlo...di fare l’amore con lui. Dio, si erano lasciati solo da poche ore e già le mancava da morire. “Sei proprio innamorata cotta, cara la mia Kaori!” si disse con un sorriso.

 

A pomeriggio inoltrato, Ryo parcheggiò la sua Aston Martin di fronte all’entrata della nuova sede della sua società, dove sapeva di trovare Kaori. Gli era mancata terribilmente tutto il giorno e ora moriva dalla voglia di vederla, di baciarla...di farla sua.

Salì all’ultimo piano e, uscito dall’ascensore, incontrò Yoko, la segretaria di Kaori.

-Oh, signor Saeba! È venuto a vedere come procedono i lavori?- gli chiese questa

-In parte, sì. Vedo che siete a buon punto- rispose lui con un sorriso

-È così. Domani mattina gli operai daranno gli ultimi ritocchi e il giorno seguente dovrebbero arrivare tutti i mobili-

-Perfetto. Senta, saprebbe dirmi dov’è la signorina Makimura?-

-Certo. È nel suo futuro ufficio-

-Grazie mille-

Ryo si diresse allora nel luogo indicatogli e come previsto Kaori era lì. Si appoggiò allo stipite della porta e restò a guardarla per qualche minuto. Quel giorno indossava un leggero abito di cotone, bianco con disegnati dei fiori rosa, che le arrivava sopra al ginocchio e sorretto da due sottili spalline che si univano sulla nuca. Quel vestito le fasciava il corpo mettendo in risalto le sue splendide forme...Quelle forme che lui stesso aveva accarezzato e assaggiato quella notte. Non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza. Il suo corpo si irrigidì al solo pensiero.

Stava per avvicinarsi a lei, quando vide che qualcuno lo aveva preceduto. Se non si sbagliava, era il capo degli operai. “Spero per lui che le stia parlando di lavoro” pensò Ryo con espressione scura. Tuttavia, quello che vide in seguito non gli piacque per niente. Lo sguardo dell’uomo si era abbassato verso la scollatura di Kaori, che, incurante, stava scrivendo qualcosa sul suo block-notes, e, guardandosi intorno, poté notare che non era l’unico. Molti degli operai presenti, notando che lei era distratta, ne avevano approfittato per godersi il panorama delle sue lunghissime gambe lasciate scoperte dal corto abito. Ryo represse a fatica la voglia di prendere a pugni tutti i presenti per far loro passare la voglia di sbavare sulla sua donna. Dio, non era mai stato così geloso e possessivo prima di allora. Però, bisognava ammettere che prima di allora non si era mai innamorato.

Vedendo che quel bellimbusto non aveva alcuna fretta di congedarsi da Kaori, Ryo si avvicinò ai due con espressione minacciosa.

-Ciao, piccola- la salutò mettendole un braccio possessivo attorno alla vita

-Ciao! Che bella sorpresa!- gli sorrise Kaori

Ryo si voltò verso il capo degli operai, facendogli un cenno di saluto. Tuttavia, il suo sguardo glaciale e minaccioso mandava un messaggio inequivocabile...Messaggio che l’altro non mancò di afferrare. Un secondo dopo, si era già allontanato. Kaori si accorse di quella tacita minaccia e, sorpresa, si voltò verso di lui.

-Si può sapere perchè l’hai fatto scappare?- gli chiese

-Io? Non capisco di cosa tu stia parlando- replicò lui con apparente indifferenza

-Ha-ha, sì, certo- sorrise Kaori maliziosa –Non vuoi ammettere che sei geloso-

-Non sono geloso-

-Ah no?-

-No. Sono molto più che geloso. Sono possessivo. Potrei spaccare la faccia a chiunque ti si avvicini, o che anche solo ti guardi, più del dovuto. Tu sei la mia donna, Kaori, mia e di nessun’altro-

Lei lo guardò con la bocca spalancata dallo stupore. Non stava scherzando, era serio, Ryo pensava veramente quello che aveva detto, fino all’ultima sillaba. Eppure, invece di essere arrabbiata per quel comportamento da uomo primitivo, Kaori ne era affascinata, intrigata.

-È vero, io sono tua, Ryo- gli disse con sguardo malizioso mettendogli le braccia intorno al collo –Ma anche tu sei mio, non dimenticarlo-

-Me lo ricorderò- replicò lui divertito prima di chinarsi e prendere possesso della sua bocca

Immediatamente, la scintilla del desiderio si accese in lui. Dio, avrebbe voluto prenderla lì, in quel momento. Strapparle gli abiti di dosso e amarla fino a sentirsi stremato. Farle gridare basta e vederla godere con lui e per lui. Kaori Makimura lo stava trasformando in un maniaco sessuale...Ma poi comprese che non era quella la molla primaria che lo spingeva verso di lei. C’era l’amore prima. Intenso e devastante, che lo faceva tremare al solo pensiero di poterla perdere e che gli faceva credere di essere pronto anche ad uccidere pur di proteggerla.

Con un gemito roco, Ryo si staccò da lei, le afferrò una mano e la trascinò fuori dall’ufficio.

-Ma che fai?- gli chiese Kaori sorpresa

-Cerco un po’ di privacy- rispose lui dirigendosi verso gli ascensori

Non appena furono all’interno, Ryo premette velocemente il pulsante del piano terra. Le porte non si erano ancora chiuse del tutto, che già aveva preso Kaori tra le braccia, spingendola contro la parete e prendendo nuovamente possesso delle sue labbra. Con un gemito, lei rispose al bacio, avvolgendogli le braccia intorno al collo. Un attimo dopo, sussultò, sorpresa, sentendo la mano di Ryo infilarsi sotto il suo vestito.

-Ryo! Se non l’hai notato siamo dentro ad un ascensore-

-Lo so benissimo, piccola- rispose lui con voce roca allungando una mano e premendo un pulsante

Un secondo dopo, l’ascensore si fermò con un sussulto.

-Non posso aspettare, devo averti. Qui, ora- fece poi slacciandole le spalline del vestito da dietro la nuca e prendendole un capezzolo tra le labbra

Kaori pronunciò il suo nome con un sospiro, affondando le dita nei suoi capelli. Prendendolo per un invito a continuare, Ryo, senza staccare le labbra dal suo seno, si slacciò i pantaloni. Con un braccio, la sollevò da terra, mentre Kaori gli circondava la vita con le gambe, poi le scostò gli slip ed entrò in lei con una poderosa spinta. L’urlo di piacere di lei fu bloccato sul nascere dalle labbra di Ryo, che si incollarono alle sue. Dopo poche spinte, raggiunsero insieme l’apice.

 

 

  
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