«Io sono Yagami, del dipartimento di
polizia»
«Piacere, Matsuda»
«Piacere, Aizawa»
«Piacere, Ukita»
«Piacere, Mogi»
«BANG!»
IO SONO L
E tu chi sei, cupo folletto dagli occhi
bui?
Chi sei, giovane uomo senza nome?
Chi sei, bizzarra ed incolore creatura?
La tua voce è quella di un uomo stanco.
Il tuo volto è stanco.
I tuoi occhi sono stanchi.
Tu sei stanco.
Stanco non di una noia mortale che
questo confronto genera in te, non di una stanchezza che il mancato sonno ti
procura.
Stanco di una sorta di vuoto
primordiale, di una sorta di malessere congenito, di una sorta di gelo
interiore, di una sorta di buio glaciale.
Stanco di ogni sorta di qualsiasi quanto, che collassano,
implodono, turbinano nel vuoto, nel nulla cosmico.
Chi sei, giovane uomo stanco?
Io sono l’imbarazzo di un nome.
Io sono la solitudine di una lettera.
Io sono l’assenza di una sillaba.
Io sono il limite dell’indeterminato.
Io sono la punteggiatura senza frase.
Io sono la consistenza della brezza
marina.
Io sono il fascio di nervi di un arto
paralizzato.
Io sono la luce spenta nel buio.
Io sono la pioggia sul bagnato
Io sono il dubbio nell’evidenza.
Io sono la fragile mortalità delle
preghiere.
Io sono l’energia di punto 0.
Io sono 無.
«Io sono L»
Casta stella dagli occhi di buio, non mi
incanti: ho retto sguardi migliori del tuo.
Non mi incanta la chioma tua notturna,
non mi incanta la pelle tua lunare.
Non sei chi mi dici di essere.
Sei solo uno sgraziato burattino,
un’anonima pedina.
Sei solo un idiota, un incosciente che non
sa chi ha di fronte.
Sei solo un fantoccio senza storia che
danza dietro a un falso nome.
Una mediocre ballerina.
Una luce tremolante.
Un alone di vuoto.
Chiunque tu sia, hai l’illimitato nelle
iridi e la tragedia nel petto.
Hai una misteriosa eco nei timpani e
vacui sillogismi appesi alle labbra.
Chiunque tu sia, sei uno strumento difettoso, pallida creatura
della notte.
E, in quanto tale, non ho motivo di
trattenerti s lungo nel mondo nuovo.
ECCE HOMO INCREDULO PADRE
ECCE HOMO DI NULLA E DI TUTTO
ECCE HOMO DI LAMA E DI ODIO
Le note non sono scritte a scopo
autocelebrativo, ma solo per far luce su alcune espressioni e suggerire fonti
scientifiche e culturali che potrebbero risultare gradite.
yours sincerely
Quanto( dal latino quantum, “quantità”) in meccanica quantistica indica una quantità
discreta ed indivisibile di una determinata grandezza.
L’energia di punto 0(
zero) in fisica è il più basso livello energetico possibile in un sistema
quantistico( definizione di Wikipedia italiana ed inglese, meno criptica di
quella delle mie fonti cartacee)
無 in kanji, 无 in cinese semplificato, trascritto come wú, viene letto in lingua giapponese “mu” e
indica l’assenza di qualcosa. Nella tradizione buddhista zen indica la
negazione da una parte, dall’altra invece può rappresentare anche il Nulla.