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Autore: Nijinsky    20/10/2011    7 recensioni
Se riesci a guardarmi negli occhi, vuol dire che ho ancora qualcosa da nascondere
Pubblicazione settimanale, in giorni compresi tra venerdì e domenica.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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01 - LIND L. TAILOR

«Avanti, prova a uccidermi!»
"Bastardo..."
«Che aspetti?! Uccidimi!»



LIND L. TAILOR





Dove sei, migliore dei mondi?
Qual è la
ragion sufficiente che fece di te tale scempio?
Feroce impera il malvagio, le disgrazie peggiori malevole si riversano su membra innocenti.
O sacratissima giustizia, chi presumerà di te parlare?
Sono forse io, la giustizia?
Chi altri se non io,  
faro notturno per naviganti in balia delle correnti?
Guido i disperati, gli sventurati abbandonati a loro stessi, mentre acceco navi bucaniere che seminano il terrore.
Brucio la loro bandiera,
affondo il capitano e la sua nave, lascio che di loro rimanga solo il ricordo, derelitto sui fondali oceanici.
Il mare tornerà ad essere una piana d'acqua serena per anime caste.
Solo tu, odiosa increspatura, solitaria onda, tu, stella polare, che nelle limpide notti argentea fai del tuo pallido volto una bussola anche per i pirati. Indichi loro il nord, acché raggiungano la terraferma e lì paghino il prezzo delle loro malefatte  compiute in mare.
Benevola stella dagli occhi di buio, non importa quanto dovrò dannarmi per offuscare la tua luce, stai pur certa, pallida luce,  che ti scoverò ed ucciderò!
Io… sono la Giustizia!



Dove sei,
dio della notte?
Qual è la
ragion sufficiente che fece di te tale furia che cieca si abbatte su acque già tormentate?
Incontrollato abbatti la tua mano, trista mietitrice, schiaffeggiando i miseri esuli che si trovano lì per caso, o per sciagura. Non hai freno, né pietà.
O sacratissima giustizia, chi presumerà di te parlare?
Sono forse io, la giustizia?
Chi altri se non io, oscura creatura della notte che indirizza le correnti verso la riva?

Silenzioso ed invisibile distraggo le correnti e seduco la brezza della sera, spingo con mani ectoplasmiche  tutte le navi a riva, ove chi ha peccato sconterà la sua pena.

Scoverò i colpevoli, vestiti di nero nel buio della notte, e li condurrò alle loro sbarre, alle loro sentenze, al loro destino di feroci bucanieri ammutinati dal caso.

Il mare si appiattirà per un istante, e dopo continuerà ad essere ribelle ed imprevedibile.

Le navi di coloro la cui anima è pulita saranno forti abbastanza da resistere fino alla fine della tempesta, fino alla fine dell’assedio dei vascelli pirata.

Solo tu, furibondo dio della notte, impetuoso fanciullo che imperterrito graffi la superficie del mare nel tentativo di appiattirla, tu, misero folle dagli occhi di fuoco, sei cieco dinanzi alla realtà, nelle tue palpebre calate distingui solo i tuoi ideali, così uguali ai miei, così folli, così utopistici.

Mentecatto d’un dio, la tua purezza è collassata in malvagia follia e tu, forte del tuo potere, credi di avere l’oceano intero ai tuoi piedi – non importa quanto dovrò dannarmi per rivolgerti contro le correnti marine per farti naufragare a riva, non importa fin dove dovrò spingermi per costringere  la tua nave alla costa, stai pur certo, maledetto, che anche oltre l’infinito orizzonte ti scoverò ed ucciderò!

Io… sono la Giustizia!

 

 

 

 

ECCE HOMO EBBRO DI DIO E DEL SUO POTERE

ECCE HOMO EBBRO DI LUCE E DI BUIO

 

 

 

 

Le note non sono scritte a scopo autocelebrativo, ma solo per far luce su alcune espressioni e suggerire fonti filosofiche, letterarie e musicali che potrebbero risultare gradite.

yours sincerely

 

Secondo Gottfried Wilhelm Leibniz( 1646-1716) i mondi possibili ideati da Dio sono infiniti, l’esistenza del mondo deve pertanto derivare da una scelta divina, in quanto realizzazione di una possibilità tra molte, Questa scelta, data l’onniscieza e l’infinità bontà di Dio, non può essere che dettata da una comparazione fra le diverse ipotesi  al fine di comprendere quale di esse è la migliore.

L’espressione “Dove sei, migliore dei mondi?” è inoltre frequente nel “Candide ou l’optimisme” di Voltaire, il quale scimmiotta Leibniz tramite le disavventure dello sfortunato protagonista. La lettura del suddetto volume è caldamente consigliata ad appassionati e non.

«Nulla accade senza una ragione sufficiente, cioè senza che sia possibile a chi conosce in profondità le cose dare una ragione che sia sufficiente a determinare perché è accaduto così e non altrimenti» G. W. Leibniz, definizione del principio di ragion sufficiente, da “Saggi di teodicea”.

«O sacratissimo petto di Catone, chi presumerà di te parlare?» Lucano, Convivio, IV, 5, riferendosi a Catone l’Uticense, morto suicida ad Utica, appunto, in nome della libertà che con l’imminente dittatura cesariana stava venendo meno.

“faro notturno” e “dio della notte” sono degli espliciti riferimenti al nome di Light Yagami.

“affondo il capitano e la sua nave” A noi – Linea 77

 

  
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