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Autore: _RoxanneDora    29/10/2011    1 recensioni
Una specie di crossover tra le storie di alcuni fake di una family riunita su facebook e alcuni dei miei personaggi preferiti di Shadowhunter//
Arriane guardò Jace negli occhi facendo cadere il suo sguardo sulle labbra di lui, la mano del biondo fece pressione dietro la nuca di lei e le sue labbra tornarono a impossessarsi di quelle di lei. Chi l'avrebbe mai detto che nel giro di due settimane Arriane finì per usare quel letto non solo per dormire?
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Note dell’autrice: La storia nasce dalla mia mente malata e molesta, non è assolutamente a scopo di lucro. Sta volta faccio una promessa: prometto che il prossimo capitolo sarà più movimentato e forse più lungo, sto cercando di descrivere al meglio i personaggi principali che mi servono ora. Al solito buona lettura e grazie per le recensioni.


              
              Capitolo 4° - Ripassiamo le regole di un buon guerriero.  


Al mattino dopo Arriane sì svegliò per colpa di un raggio di sole che penetrava dalla finestra e le andava a colpire il viso disturbando il suo sonno. Non aveva voglia di rimanere a letto a leggere così si alzò e andò in bagno a farsi una doccia ancora mezza addormentata, uscita si vesti con una tuta e asciugò con un asciugamano un po’ i capelli lasciandoli sciolti, faceva così caldo che non temeva di prendersi un raffreddore. Uscì in punta di piedi e si avviò verso la palestra per allenarsi, quando non sentiva il bisogno di leggere si sfogava così allenandosi per qualche ora. Prese una spada angelica avvicinandola al viso sussurrò: - Balthazar- la spada si illumino e uscì l’arma, lei la sentiva il manico tiepido e rassicurante. Prese anche un manichino iniziando a colpirlo da varie angolazioni immaginando mille modi con cui un qualsiasi nemico avrebbe contrattaccato.

Da un’altra parte nel frattempo si svegliava Jace, il calore dell’isola era molto diverso da quello di New York e aveva avuto qualche difficoltà a dormire così decise di uscire a fare una passeggiata per l’Istituto curiosando in giro. Trovò la biblioteca, la cucina, l’armeria e infine la palestra dalla quale sentiva i rumori dell’allenamento di Arriane, entrò rimanendo sulla soglia della porta a guardarla silenzioso. La ragazza subito non si accorse di lui visto che era arrivato senza fare il minimo rumore, quando lo notò si fermò sorridendogli dolcemente: - Buongiorno, sveglio di prima mattina anche tu?-.
 Jace rispose sollevando un angolo della bocca in una specie di sorriso ma un po’ stanco: - fa caldo, a New York ci sono temperature molto diverse-.
Arriane annuì: - Sì qui ci sono temperature diverse di qualsiasi parte del mondo, non sappiamo perché..New York ci sono stata per una settimana tipo.. 6 o 7 mesi fa se non sbaglio-.
- Uhm e perché non ti ho mai vista all’istituto?- Chiese Jace staccandosi dalla porta e avvicinandosi verso di lei, non si ricordava ciò che lei era anche se Vanessa gliene aveva parlato in una delle sue mail ma a molte ci aveva dato giusto un'occhiata con scarso interesse.
- Perché ho dormito sulla nave su cui viaggiavo e poi in alcuni istituti non riesco a entrare per colpa della minuscola parte da vampira che ho, ho girato un anno e mezzo il mondo, come regalo di compleanno- Rimase di nuovo incantata dai suoi occhi con una luce determinata, quasi felina ma stanca, in effetti Jace le ricordava una specie di leone.
- Wow, il mio regalo di compleanno più bello è stato un bagno con la pasta- rise, cercando di lasciare fuori dalla sua mente il viso di chi glielo aveva fatto fare.
Arriane rise con lui: - Se vuoi posso farti compagnia, ora a meno che non volessi rimanere da solo-.
Lui sorrise avvicinandosi ad alcune armi che erano posizionate lungo la parete: -No in realtà cercavo qualche pazzo che fosse sveglio a quest’ora e che fosse disposto ad allenarsi con me-.
- A tua completa disposizione, Jace- sorrise lei - Dicono che sei un ottimo cacciatore per la tua età, provamelo, combatti contro di me- si morse il labbro inferiore e sorridendo.
Jace annuì prendendo una spada angelica dalla parte: - Ci andrò piano con te, se vuoi ti lascerò vincere-.
 Arriane rise –Non ho bisogno di questa premura, caro- si mise in posizione rilassata anche se teneva d’occhio i suoi movimenti.


Jace dopo aver pronunciato il nome della spada ed averla attivata attaccò per primo, Arriane si difese contro-attaccando e incontrando la difesa dell’altro, continuarono così per un po’ ad attaccarsi e a difendersi a vicenda fino a ritrovarsi a un certo punto con i visi a qualche centimetro, separati solo dalle due spade incrociate.
-Ripassiamo le regole di un buon guerriero, regola numero 1 se la situazione è opprimente, allontanati- disse Arriane allontanandosi velocemente e mancando per un pelo la spada di Jace il quale rispose: - Regola numero 2 aspettati qualsiasi cosa dal tuo nemico- il pavimento era un po’ scivoloso, si buttò sulle ginocchia arrivando fin dalle sue gambe e facendo roteare la spada mentre Arriane saltava all’indietro.
- Regola numero 3 sfrutta al massimo l’ambiente che ti circonda – la bruna indietreggiò fino alla trave ritrovandosi per un attimo di schiena, il suo obbiettivo era salirci e prenderlo dall’alto ma in quel’esatto momento sentì una leggera fitta alla schiena, era stata troppo lenta o Jace era stato troppo veloce? – Regola numero 4- si avvicinò un po’ di più tenendo la spada sempre puntata mentre lei sentiva il suo fiato sul collo che le fece venire i brividi – mai voltare le spalle al nemico-.
Arriane fece un respiro profondo, non accettava una sconfitta così, tirò fuori dalla tasca un pugnale – Regola numero 5 aspettati sempre un’arma segreta-.
 si girò di scatto facendo cozzare le lame e con una ginocchiata alla mano di Jace cercò di fargli perdere la spada ma lui era più svelto e schivò la ginocchiata, la spinse  verso il muro bloccandole con la mano libera il polso con cui teneva il pugnale e il braccio con la spada sulla gola senza fare pressioni per non farle del male, avvicinò il viso al suo sussurrando a poco da lei: - Ho vinto- sorrise sornione e anche la bruna sorrise – Ok hai vinto, hai vinto.. c’è il tutto e per tutto?-.
Jace alzò un sopracciglio: - E sarebbe?- Lei lo colse alla sprovvista facendogli perdere la spada spingendolo e facendolo cadere per terra, Arriane buttò sul pavimento il pugnale e rivolse al biondo una linguaccia: - E questa l’ho vinta io- si avvicinò a lui ancora per terra.
- Non è detta l’ultima parola- Scattò in avanti afferrandole la caviglia e tirandola giù per terra con sé, scoppio a ridere  insieme ad Arriane.
- Ehi non vale- si lamentò lei – E invece sì che vale- rispose lui puntandole un dito contro un fianco di lei e scatenando una sua risata – No, mi hai fatto il solletico!- la bruna si allontanò un po’ da lui ridacchiando.
Jace inclinò la testa da un lato guardandola divertito: - Oh abbiamo un punto debole?- si avvicinò iniziando a farle il solletico lei rotolò cercando di scappare ma finirono per ritrovarsi con lui a cavalcioni su di lei per bloccarla e farle il solletico, lei rideva come una matta e lui rideva con lei finchè non sentì un colpò di tosse provenire dalla porta, si fermò e tutti e due rivolserò lo sguardo verso il suono senza muoversi, era Isabelle.

-Ragazzi mi dispiace.. ehm… interrompervi ma volevo dirvi che tra poco è pronta la colazione- fece un sorriso dolce guardando negli occhi sua figlia, Arriane aveva sempre avuto un ottimo rapporto con tutti e due i genitori ma sua madre riusciva a capirla solo guardandola negli occhi. – Bè se volete continuate pure, vi lascio il caffè sul tavolo- fece per uscire quando Arriane si accorse in effetti di come era ambigua la loro posizione: - Ehm.. no no arriviamo, abbiamo finito l’allenamento- si alzò arrossendo violentemente, seguì la madre fermandosi sulla soglia ad aspettare Jace sperando che scambiasse il rossore per fatica e non per imbarazzo, sorrise dolcemente. Lei aveva più il sorriso di suo padre anche se alcune ‘facce’ erano tipiche di sua madre. Il ragazzo si alzò tranquillo e uscì dalla stanza insieme a lei. Scesero giù, Isabelle era già seduta e entrarono nella sala loro due insieme, erano già tutti seduti pronti per la colazione e Axl e Vane guardavano Arriane con sguardo di chi si stava facendo delle domande.
  
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