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Autore: Beatriz Aldaya    29/10/2011    4 recensioni
Un Sirius in vacanza, che aspetta l'inizio del proprio secondo anno ad Hogwarts imprigionato in casa Black.
Comincia qui la sua ribellione: attraverso una foto, attraverso Liz e i suoi occhi viola.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Pacchetto_ Nero delle Ebridi: Personaggio, Sirius Black; Prompt, Occhi viola; Luogo, Casa.
Squadra di appartenenza_ Durmstrang
Genere_ Malinconico
Avvertimenti_ One-shot
Rating_ Verde
Personaggio/i_ Sirius Black, Walburga Black
Introduzione_ Un Sirius in vacanza, che aspetta l'inizio del proprio secondo anno ad Hogwarts imprigionato in casa Black.
Comincia qui la sua ribellione, attraverso una foto, attraverso Liz e i suoi occhi viola.

Liz Occhi Viola



Era un chiosco anonimo, con delle scritte fluorescenti -opera di qualche vandalo- che campeggiavano sulle saracinesche, abbassate a metà per proteggersi dal sole in quella torrida giornata di agosto.
Un ragazzino dai capelli neri e lunghi osservava da lontano uomini indaffarati che compravano quotidiani e bambini che scappavano via allegri abbracciando i loro fumetti nuovi, salutati dal sorridente vecchietto dietro il banco.
Fu un attimo. Mentre il giornalaio fissava le parole crociate con aria perplessa, forse alla ricerca di una definizione che non conosceva, il ragazzino si avvicinò con le mani in tasca e, senza nemmeno fermarsi, fece sparire un giornale sbiadito dal sole dietro la schiena, per poi allontanarsi tranquillo come se nulla fosse successo.

Entrò in casa e corse su per le scale, continuando a nascondere quel giornale che gli bruciava i palmi delle mani come se fosse incandescente.
Una voce aspra arrivò dalla cucina, facendolo sentire colpevole mentre il cuore martellava traditore nel petto.
«Sirius?»
«Sono io!» urlò in risposta il ragazzino, esasperato dal tono inquisitorio della madre.
Nessuno, a parte un Black, poteva entrare senza permesso in quella casa: eppure, la Vecchia doveva gracchiare ogni volta il suo nome, per accertarsi che fosse lui.
Si chiuse in camera e buttò il giornale sul letto, guardandolo incerto.
Era la prima volta che rubava veramente un oggetto, e la cosa lo faceva sentire vagamente in colpa.
Scacciando il pensiero, cominciò a sfogliare le pagine, cercando velocemente la foto che gli interessava: quando finalmente la trovò, strappò la pagina e la attaccò al muro sopra il suo letto.
Osservò fiero e immobile il proprio operato, in attesa che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa.
Invece, non successe assolutamente nulla.
Quasi stupito che i muri di quella casa, che doveva odiare i babbani quasi quanto i suoi padroni, non inghiottissero la foto per poi sputarla in una nuvola di pezzettini minuscoli di carta, si rilassò.
Si buttò sul letto ridendo, emettendo una risata infantile e pura.
Aveva disubbidito.
Osservò il primo piano stupendo dell'attrice babbana, dalla pelle color della porcellana e i capelli scuri ad incorniciare il viso.
Due occhi immensi, di un indefinibile color viola-azzurro, lo guardavano amorevoli.
Sirius li osservò rapito, leggendovi approvazione per il gesto compiuto e quieta ammirazione: li fissò per quelle che gli parvero ore, tra il terrorizzato e l'orgoglioso, senza pensare a null'altro che non fosse quella foto appesa alla parete.

Fu per questo che, quando la Vecchia entrò nella stanza, si prese un bello spavento e saltò giù dal letto con aria colpevole.
«Cosa c'è?» le chiese con voce acuta, diviso tra il volere che la madre vedesse cosa aveva osato fare e lo sperare che non notasse la foto appesa alla parete.
Ma lei non gli rispose nemmeno e fissò inorridita la pagina strappata dal giornale, sulla quale campeggiavano la scritta 'Liz Taylor' e i suoi immensi occhi viola.
La Vecchia boccheggiò, spalancò le palpebre, scosse la testa.
Infine, spostò gli occhi sul figlio: «Cosa... Chi è quella
«Una vecchia attrice babbana» rispose Sirius strafottente, soffocando la paura «è molto carina, non ti sembra?»
La madre lo guardò come se fosse folle, poi si diresse come una furia verso la parete, strappando la foto e lacerandola.
La buttò ai piedi del figlio e gli mollò un potente ceffone sulla guancia, rovesciandogli la testa.
«Quella è feccia.»
Poi se ne andò, lasciando Sirius con la sua fotografia rovinata ai piedi e una guancia arrossata, mentre lacrime pungenti gli cominciavano a riempire gli occhi, ferendolo nell'orgoglio.
Rabbiosamente, asciugò le guance con la manica della maglietta e si chinò, raccogliendo delicatamente i resti della povera Liz, sgualcita e maltrattata: li stirò con le mani, meticolosamente ed osservando un silenzio religioso, riattaccandoli pezzo per pezzo alla parete.
Alla fine, quei due grandi occhi viola lo guardavano di nuovo, sofferenti come lui.
Sirius ci annegò dentro, mentre la sua anima volava via da quell'edificio che di Casa non aveva nulla. Si librò alto nel cielo, fino a raggiungere i suoi amici, fino a vedere Hogwarts, che lo aspettava per il suo secondo anno, pronta a riaccoglierlo fra le sue spesse mura.
Quando tornò nella camera i suoi occhi erano di nuovo pieni di lacrime, ma quelli viola di Liz gli diedero coraggio.
Abbozzò un timido sorriso in direzione dell'attrice, poi si toccò la guancia pulsante.
Avrebbe lottato.
E, magari, la prossima volta si sarebbe fatto aiutare da Meda ad attaccare la foto alla parete con un incantesimo di Adesione Permanente.


________
Buongiorno! Dopo millecinquecento anni torno a pubblicare qualcosa, complice la laringo-trache-non-so-che-cavolo-sia (termine medico, eh ù.ù) che mi sono beccata, la quale mi impedisce di andare a scuola... Che peccato!! XD
Bien, dunque, bando alle ciance!
Avevo scritto questa storia per un contest, ma a quanto pare la giudicia è scomparsa insieme a Montague nell'Armadio Svanitore, perciò... *me che spacca a randellate il prezioso vaso cinese di nonna*
Hem hem, dicevo? Ah, già. Perciò, abbiamo mandato tutto a quel paese e abbandonato il contest.

Vi lascio i link anche di altre tre storie partecipanti allo stesso contest, per solidarietà :D
Number one: Aras, con 'Non smettere mai di sorridere, Gabrielle'. A me ha fatto commuovere, vedete voi xD
Numer two: Vavvina, detta anche Vavva, con 'Not Born, But Already Changing Our World'. Anche questa è stupenda, e lei era anche in squadra con me <3
And last, but not least: Madduz con 'Under the white poplar',  una delle poche Ron/Hermione che io abbia mai gradito ;D
Sì, insomma, la mia storia è l'unica che non vale una cippa, si è capito, no? :D

Un bacione!
Bea :3

   
 
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