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Autore: songbird_landslide    29/10/2011    8 recensioni
Risulta ironico come, in un momento della tua vita, tutto possa cambiare, come tutto ciò che hai pianificato possa crollare, come un semplice incontro possa cambiare le cose... e Brittany non era preparata a tanti cambiamenti. [Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo! Grazie mille a chi ha seguito la storia! Grazie a chi ha trovato tempo per recensirla e per farmi sapere che non solo ha apprezzato la storia ma anche la traduzione!
 
CAPITOLO 18
 
Santana si sedette sull’erba e appoggiò la schiena sul tronco di un albero mentre guardava Hannah correre nel parco seguita da Brittana. Sorrise salutando la bambina da lontano. Ricordava bene quel lago e ricordava quanto era piccolo il papero quando lo raccolsero con ancora le piume gialle. Però, nonostante non volesse, la cosa che si ricordava di più erano un paio di brillanti occhi azzurri. Se si concentrava poteva rivivere quel giorno, il giorno in cui l’aveva rivista, il giorno in cui tutto era cambiato. Sentiva ancora il dolore per lo schiaffo ricevuto a causa di quell’attacco di rabbia, poteva sentire quelle braccia che la stringevano disperatamente, poteva vedere la paura di perderla che si rifletteva nei suoi occhi.
Si sorprese rendendosi conto che quei ricordi non la facevano più soffrire. Poteva finalmente pensare a lei e sorridere senza paura perché non sentiva più dolore. Da alcuni mesi aveva smesso di piangere, aveva smesso di torturarsi. Da quando aveva adottato Hannah era iniziata la sua vera vita ed era riuscita ad andare avanti per lei. Le piaceva ricordare il giorno in cui aveva portato la bambina nella casa di Ryan e Natalie e l’aveva presentata come sua figlia. La cugina era stata felicissima di quella notizia e il suo recupero procedeva a gonfie vele. Ormai mancavano pochi mesi al suo matrimonio e lei sarebbe stata la sua testimone di nozze. Si vedevano spesso e Santana le era grata per aiutarla a superare il ricordo di Brittany.
Avevano passato l’estate con Quinn e Rachel vicino al mare. Anche se non era stato facile convincerle ad accettare anche il papero. Sorrise pensando alle due ragazze e a quanto erano felici adesso insieme. Le erano state vicine in quei mesi, praticamente si vedevano tutti i giorni aiutandola anche con la bambina.
Dopo un po’ di tempo, quando fu sicura di averlo superato, chiese notizie di Brittany e Artie. Da quando Quinn aveva abbandonato le nozze non aveva più saputo niente. Avevano cercato di chiamarla ma non aveva mai risposto. L’ultima cosa che aveva saputo Rachel era che avevano venduto l’attico. Ormai era certo che si sarebbero fermati a Lima.
Santana aveva lasciato che il tempo iniziasse a curarla e le cose stavano migliorando. Osservò un gruppo di bambini che si avvicinava a Hannah, incuriositi per la presenza del papero, sorrise mentre li guardava giocare. Appoggiò la testa all’albero, si mise gli occhiali da sole e chiuse gli occhi. Sentì un venticello freddo che le mosse i capelli ma non le importava. Le piacevano quelle sensazioni. Era l’inizio di Novembre e presto avrebbe fatto davvero freddo. Voleva approfittare di quegli ultimi giorni per portare Hannah a giocare al Central Park prima che il mal tempo glielo impedisse.
Improvvisamente sentì qualcuno che si sedeva al suo fianco ma non ci fece troppo caso.
-Ciao.
La voce di Brittany era nervosa e Santana se ne accorse immediatamente. Aprì gli occhi mentre si toglieva gli occhiali per assicurarsi che non fosse solo un’allucinazione.
-Ciao – rispose alla fine con un mezzo sorriso.
Brittany cercò di sorridere nonostante il nervosismo. Il suo sguardo passava dagli occhi di Santana al suolo. Improvvisamente la sua attenzione fu captata dal gruppo di bambini che giocavano a pochi metri di distanza. I suoi occhi riconobbero una bambina bionda che cercava di proteggere un papero dagli altri bambini. Era adorabile così imbacuccata.
-Ma quella è Hannah? – chiese. – Alla fine l’hai adottata? Oddio è bellissima! – sorrise guardando Santana che annuiva. – Cosa fa con quel papero?
-Brittana, quel papero è Brittana.
-Aspetta! Davvero? Era appena uscita dall’uovo quando l’abbiamo incontrata!
Santana sorrise a sua volta ricordando quei giorni quando poteva dormire con la papera, adesso sembrava impossibile, era cresciuta troppo.
Cadde un silenzio pesante che risultò incomodo. Brittany giocava con le proprie dita senza alzare lo sguardo.
-Come stai? – chiese infine Santana mentre continuava a guardare i bambini.
-Bene, grazie. E tu come stai?
Santana si voltò piano e, per la prima volta in mesi, incrociò quegli occhi azzurri. Si lasciò sommergere da quello sguardo triste che le rivolgevano. Sorrise rendendosi conto che riusciva a guardarla senza sentire dolore. Non soffriva parlando con lei, non soffriva pensare in quello che erano state, non soffriva ad averla così vicina da poterla toccare.
-Meglio di quello che mi aspettavo, te lo posso assicurare! Brit, cosa ci fai qui?
-Ho bisogno di chiederti una cosa. – disse distogliendo lo sguardo.
-Non sono sicura che sia una buona idea – rispose sospirando.
-Per favore. Ho bisogno di saperlo.
Quel tono supplicante fece cedere Santana che annuì aspettando la domanda.
-San, cosa sarebbe…? – sentiva le parole che le morivano in gola ma un sorriso di Santana le diede coraggio. – Cosa sarebbe successo se avessi rotto il fidanzamento quella notte?
Santana sospirò. Cosa sarebbe successo? Non passava giorno che non si faceva quella stessa domanda e sempre si dava la stessa risposta. Nonostante ripetesse a se stessa che l’aveva superato. Appoggiò la fronte sulle ginocchia mentre chiudeva gli occhi.
-Sai cosa è curioso? Ti ho sempre immaginata con un abito da sposa bianco che cammini verso di me vestita con un altro stupido vestito da sposa.
Brittany abbassò la testa per nascondere le lacrime sulle sue guancie. Quelle parole erano state un duro colpo per lei. Nella sua mente rivedeva quella notte di pioggia quando tutto era finito. Sentiva ancora quel dolore e quella tristezza mentre Santana pronunciava le ultime parole. Dimenticami. Dimentica che siamo state qualcosa. Dimentica tutto quello che è successo qui. Fallo perché è quello che farò io.
Si abbracciò sola, proteggendosi dal vento freddo che soffiava su di lei, cercava di frenare le lacrime che le bruciavano dentro gli occhi al solo ricordo di quelle parole.
-Santana, ricordi le ultime cose che mi hai detto? – sentì la mano dell’altra che le stringeva la spalla come a dirle che si, le ricordava. – Mi hai dimenticata?
Brittany strinse le sue ginocchia nascondendo il viso mentre si faceva vincere dalle lacrime. Davanti a quell’immagine Santana sentì il bisogno di abbracciarla, di fare qualunque cosa perché smettesse di piangere. Ma sapeva che non poteva farlo. Se l’avesse fatto tutta la fatica che aveva fatto per superare quello che era successo sarebbe andato perduto. Non sapeva come risponderle, non voleva che continuasse a piangere. Dire che l’avrebbe dimenticata era stato facile, ma nonostante questo c’era una sola risposta a quella domanda. Un semplice “no”. Ci aveva provato giorno dopo giorno, ma era impossibile. Dimenticare è una parola troppo forte. No, non l’aveva dimenticata, non aveva dimenticato nessun momento passato insieme, nessuno sguardo, nessun sorriso.
Accarezzò i capelli di Brittany per cercare di calmarla.
-Non potrò mai dimenticarti. – le rispose.
Si voltò per spostarle i capelli che le ricadevano in viso per poterla guardare, ma Brittany le fece cenno di fermarsi. Santana si fermò guardando un punto lontano, preoccupata che Hannah potesse vedere quello che stava succedendo.
-Posso farti un’ultima domanda?
Brittany la guardò mentre si asciugava le lacrima, i suoi occhi supplicavano silenziosamente che gli fosse permessa quell’ultima domanda. Santana aprì la bocca un paio di volte, però non usciva nessun suono. Non si sentiva pronta per quell’interrogatorio, in realtà non si sentiva pronta nemmeno per rivederla. Prese una boccata d’aria e assentì.
-Certo che puoi, B.
Brittany abbassò lo sguardo sul prato mentre cercava il coraggio per fare quella domanda. Si morse il labbro inferiore mentre sceglieva le parole giuste.
-Cosa succede se ti dico che non mi sono sposata con Artie?
Santana si era accorta che aveva smesso di respirare mentre aspettava la domanda. Le afferrò la mano senza dire niente, cercava una fede o qualunque altro anello che potesse significare che era legata a qualcuno. Non c’era nulla. Nessun anello di fidanzamento, nessuna fede, niente. Il suo volto fu illuminato da un enorme sorriso, i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre sollevava lo sguardo. Brittany le strinse la mano mentre sorrideva e le lacrime scendevano sulle sue guance. Ma non le nascose, quelle lacrime non le facevano male.
-Non ti sei sposata? – la sua voce era carica d’euforia, Brittany negò con la testa. – E non pensi farlo? – di nuovo l’altra negò.
Non riuscì a trattenersi ancora, Brittany le si buttò al collo facendola cadere sul prato mentre Santana portava le mani sulla sua schiena per abbracciarla. Rideva e piangeva allo stesso tempo mentre nascondeva il suo volto nel collo della bionda e lo baciava ripetutamente. Sentiva Brittany che piangeva su di lei e la strinse per tutto il tempo di cui aveva bisogno. Poi si tirò su per tornare a sedersi, obbligandola a seguirla. Brittany si inginocchiò davanti a lei mentre le mani di Santana le asciugavano le lacrime.
-Mi dispiace, sono stata un idiota. Se penso che quasi mi…
Santana le portò un dito alle labbra per zittirla, le accarezzò il labbro inferiore per poi sporgersi e appoggiare le sue labbra dove un attimo prima c’era il suo dito. Brittany chiuse gli occhi a quel contatto, per sentire la magia che le labbra di Santana scatenavano dentro di lei. L’abbracciò di nuovo mentre assaporava quel bacio, il bacio più dolce che avesse mai ricevuto. Improvvisamente il mondo intero era sparito. Ricordò quella notte quattro mesi e tre giorni prima, quando Quinn l’aveva incontrata sotto la pioggia e l’aveva portata nel suo appartamento. L’aveva portata a Lima la mattina successiva, quel giorno l’aveva aiutata a disfare la valigia e poi l’aveva portata a casa di Artie dove l’aspettava il suo futuro sposo con i suoceri. Prima di scendere dalla macchina Quinn le aveva detto che non poteva rimanere per il matrimonio, lei l’aveva capita benissimo. Aveva passato la giornata intera cercando di non piangere, fingeva di sorridere mentre tutti intorno le parlavano solo del matrimonio e la opprimevano con i preparativi. Il giorno dopo, appena sveglia era ritornata a casa di Artie annunciando ai genitori del ragazzo che non ci sarebbe stato nessun matrimonio. Quelli cercarono di farle cambiare idea, pregandola e minacciandola, ma non ottennero niente. Dirlo ad Artie fu la cosa più dura che aveva fatto in tutta la sua vita. Voleva bene a quel ragazzo ma non l’amava come amava Santana ed era dovuta tornare a Lima per accorgersi dei suoi errori. Artie stava male ma non cercò di fermarla. Aveva sempre sperato di essere la persona con la quale dovesse stare Brittany ma, in fondo, sapeva perfettamente che quella persona non era lui.
La parte peggiore fu parlare con i suoi genitori. Ancora poteva sentire il dolore per lo schiaffo che le diede la madre per punirla quando l’ascoltò dire che aveva cancellato il matrimonio per stare con la donna che amava. Il rifiuto dei suoi genitori l’aveva aiutata. Per liberarsi di lei le diedero il denaro necessario per comprare un piccolo appartamento perché la loro “figlia degenerata”, come avevano iniziato a chiamarla, potesse vivere a New York lontano da loro. Aveva passato l’estate alla ricerca di quel piccolo appartamento e, finalmente, in ottobre l’aveva trovato. Chiamò Quinn quello stesso giorno, le raccontò tutto chiedendole di non dire niente a Santana e informandola che si sarebbe trasferita a novembre.
E adesso era li, a Central Park, abbracciata a Santana e baciandola come non l’aveva fatto mai. Dopo tanti anni, dopo tutto quello che era successo, finalmente stava con lei. Solo con lei senza nessun altro.
-Sposami! – sussurrò Brittany rompendo il contatto.
-Cosa?
Brittany prese dalla tasca un familiare anello d’oro bianco, sorrise e prese la mano di Santana che arrossì violentemente.
-Lo so che non è un vero anello di fidanzamento ma ha sempre significato tanto per me. L’ultima volta che ci siamo viste mi hai chiesto cosa volevo. Sono dovuta arrivare in Ohio per capirlo! L’unica cosa che voglio è stare con te! Con nessun altro, né Artie, né mia madre! Sei l’unica cosa che voglio e voglio stare con te fino alla fine dei miei giorni! Va bene anche con Brittana e Hannah ma loro sono incluse nel “pack Santana”!
Santana scoppiò a ridere per l’ultima frase, poi si accorse che alcune lacrime avevano ripreso a scorrere sulle sue guance. Brittany la guardò negli occhi mentre lentamente le metteva quell’anello, che era stato con lei per quasi otto anni, nell’anulare. Poi allungò la mano per asciugare quelle lacrime. Santana cercò di parlare ma una voce che si avvicinava la fece fermare.
Hannah correva verso Brittany e le si lanciò addosso facendola cadere. Si abbracciarono ridendo, poi tornarono a sedersi mentre si tenevano strette.
-Te ne andrai di nuovo?
-No Hannah. E potrai venire  a trovarmi quando vuoi nella mia casa nuova.
-No! Io voglio che tu viva con noi! – si voltò verso Santana. – Voglio che Brittany viva con noi!
Santana la prese per farla sedere sulle sue gambe, poi allungò la mano per attrarre Brittany verso di lei e baciarla mentre Hannah si copriva gli occhi, ancora non le piacevano i baci.
-Ti obbligo a venire a vivere con noi! Puoi sempre venderla la tua casa!
-Si! – gridò la bambina.
Brittany rise mentre faceva il solletico ad Hannah, prese la mano di Santana e la guardò dritto negli occhi.
-Allora accetti di passare il resto della tua vita con me?
Hannah osservava con ansia sua madre, i suoi occhi gridavano che rispondesse di si senza pensarci. Santana sorrise mentre si lasciava travolgere da quegli occhi azzurri, sentiva come tutto il suo corpo rabbrividiva. Finalmente l’aveva scelta. Adesso sapeva di non essere la seconda scelta. Finalmente erano di nuovo Santana e Brittany, Brittany e Santana, anime gemelle, come le aveva definite Quinn. Finalmente li, a Central Park con Brittana, Hannah e con Brittany di nuovo al suo fianco, Santana si rese conto che poteva iniziare la sua vera vita.
-Non posso credere che ancora devi chiederlo!
 
FINE
 
 
  
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