Occhi di Marionetta
Testo di: telesette Disegni di: Cocol_Sasso_97
Il mio sguardo...
Ormai non ricordo nemmeno più l'ultima volta che i miei occhi si sono aperti su un volto di carne. Questi occhi certamente non hanno mai pianto; queste guance non hanno mai sentito il calore di lacrime lungo il volto; e questo cuore... Già, il cuore ( l'unica cosa che ancora rappresenta la mia parte umana ), adesso è poco più di un contenitore.
Ho perso il ricordo di quando un cuore batteva nel mio vero petto, pulsando e provando emozioni, perciò non sono più in grado di stabilire se sia un bene o un male. Ricordo di avere avuto una casa, anche se per poco; ricordo un bambino, piccolo e silenzioso nel manifestare i suoi sentimenti; ricordo una persona, accanto a quel bambino, ma non i suoi genitori...
Chi era quel bambino?
Chi sono io?
Mi importa veramente saperlo, ormai ?
Se fossi ancora "umano", probabilmente queste domande mi assillerebbero di più. Ma il fatto è che questi pensieri attraversano la mia mente, così come il vento scivola sul rigido legno del mio volto: vale a dire niente! Non sono più in grado di provare niente ormai, non mi interessa, sono solo un guscio sopra un organo di carne senza più un'anima. Chi mi guarda negli occhi, può forse illudersi di vedere quello che non c'è... Ma non ci vuole molto ad accorgersi che essi non brillano di alcuna luce. Dicono che "gli occhi sono lo specchio dell'anima" ma, quando l'anima semplicemente non c'è, cosa mai potrà rispecchiarsi attraverso questi occhi ?
Domande insulse, non so nemmeno da dove vengano fuori, eppure è ciò che mi chiedo tutte le volte che un avversario muore per mano mia. Gli occhi del mio avversario brillano languidi, prima di spegnersi assieme al fuoco della sua vita, i miei invece non hanno vita... ma sono io che continuo a muovermi, quando il mio avversario giace immobile ai miei piedi.
FINE