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Autore: bennie_    29/10/2011    5 recensioni
Niall. C’entrava sempre Niall.
Abbassò lo sguardo, giocherellando con una bustina di zucchero, poi tornò a guardarla. Charlotte stava cercando qualcosa nel libro di chimica.
Più la guardava, più pensava a lei e a Niall, e più gli dava fastidio. Certo, sapeva che era la sua ragazza e che con l’irlandese erano solo amici…
migliori amici
gli ricordò la sua coscienza. Il riccio scosse la testa, cercando di zittirla.
Nonostante tutti gli sforzi che facesse, era estremamente… geloso. Geloso del rapporto che Charlotte aveva con Niall.
Un rapporto che loro non avrebbero mai avuto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seventeen.

(1. He doesn't know.)






Charlotte puntò l'indice su un pesce che proprio in quel momento stava passando sopra le loro teste, vicinissimo al vetro che formava una specie di tunnel nell’acquario.
“Cos’è quello?” chiese, spostando lo sguardo verso il biondino, sdraiato accanto a lei. Lui fece spallucce. “Non è che conosco tutti i pesci visto che i miei possiedono l’acquario” rispose con voce fioca, incantato dall’azzurro dell’acqua. Charlotte lo guardava in attesa, lui sospirò. “È un Anthias Squamipinnis, quello dell’altro giorno.” disse infine, voltandosi verso di lei e sorridendole.
“Sapevo di averlo già visto da qualche parte” mormorò la ragazza, più a se stessa che a Niall. Lui si limitò a scompigliarle i capelli.
“La tua memoria non fa mai cilecca, Cherry” la canzonò, scoppiando a ridere. Lei sbuffò e si risistemò i capelli. “Ancora quel soprannome?” sbottò, facendo la finta offesa.
“Sì! Perché i tuoi capelli sono rossi come le ciliegie” esordì il biondino, sorridendo soddisfatto.
“Non sono rossi, sono biondi, più o meno” farfugliò lei, incapace di smentire il fatto che i suoi capelli fossero rossicci prima di tingerli. Poi sospirò e si alzò a sedere per raggiungere con le mani la borsa, dove il cellulare squillava.
“Chi è?” chiese Niall curioso, chinandosi verso lo schermo del telefono.
“Harry” rispose lei in un sussurro, per poi portare il cellulare all’orecchio e allontanarsi per parlare.
“È sempre Harry” borbottò il biondino, troppo piano perché lei lo sentisse.
Charlotte parlò con il riccio per circa cinque minuti, camminando avanti e indietro per il corridoio deserto dell’acquario, poi tornò da Niall.
“Sarà meglio andare, è quasi ora di cena” disse, indossando la felpa; il ragazzo annuì e si alzò. Le cinse le spalle e la tirò a sé per stamparle un rumoroso bacio sulla guancia, al quale lei scoppiò a ridere.
“Ti voglio bene, lo sai?” sussurrò lui, guardandola e sistemandosi il berretto verde.
“Mh, sì. Me l’hai accennato qualche volta” rispose Charlotte, facendo finta di pensarci. “Ti voglio più bene io, però” continuò, facendogli una smorfia e scappando via.
“Non mi prenderai mai Horan!” urlò sventolando in aria il cappellino verde del biondino e ridendo soddisfatta.
“Scappa!” sbottò lui, guardandola con aria di sfida. Corsero in giro per quell’immenso acquario, scherzando come avevano sempre fatto, ignorando il fatto di essere in ritardo colossale.
In fondo c’erano vantaggi nell’essere il figlio dei proprietari.
 

* * * 

 

Si passò una mano tra i ricci, scuotendoli debolmente, poi si guardò attorno, nervoso. Non era ancora arrivata e lui era terribilmente preoccupato.
Spostò lo sguardo sulla strada soleggiata di Sydney sulla quale si affacciava quel piccolo bar. Il loro bar.
Lì era iniziato tutto, lì c’era stato il loro primo appuntamento, e lì si vedevano ogni sabato mattina per la colazione prima di andare a scuola insieme. Ma stavolta lei non c’era.
Harry si alzò in piedi, guardando speranzoso fuori dal bar per l’ultima volta, quando la vide.
Con una mano reggeva la vecchia bicicletta di sua madre, amava quella bicicletta più di ogni altra cosa. I lunghi capelli erano raccolti in una coda di cavallo alta, con qualche ciuffo biondo che scendeva lungo il viso e che lei spostava via con la mano libera. Il sole la costringeva a strizzare gli occhi per vedere, e la sua camicetta arancione faceva risaltare i suoi occhi verdi ancora di più.
Era bellissima.
Quando Harry la vide ebbe un tuffo al cuore, era sempre così. La seguì con lo sguardo mentre poggiava la bicicletta al muro ed entrava nel locale con lo sguardo in cerca di lui.
“Harold!” sbottò sorridente appena lo vide, saltandogli addosso. Il suo profumo di arancia lo invase.
Harry scoppiò a ridere al sentire il suo nome, poi la abbracciò. “Ciao Cher” la salutò. “Pensavo non saresti venuta” ammise dopo un po’.
La ragazza si lasciò cadere sulla sedia, davanti al riccio, e lo guardò oltraggiata. “Non mi permetterei mai” disse con fare drammatico, mettendosi una mano sul cuore, “È la nostra tradizione, Harold, non me lo dimenticherei mai” continuò poi, sorridendogli.
Lui rimase senza fiato per un attimo, al vederla, poi ricambiò il sorriso, incapace di fare altro.
“Sei l’unica che mi chiama Harold, insieme a mia madre quando è arrabbiata con me” borbottò poi, dopo essersi disincantato, guardandola con le sopraciglia aggrottate.
Charlotte fece spallucce. “È un nome divertente” si giustificò. Il riccio alzò le sopraciglia, rivolgendole un finto sguardo offeso. “Se è così che stanno le cose, allora noi abbiamo chiuso” annunciò, alzandosi di scatto e scuotendo i ricci ribelli. La bionda scoppiò a ridere e lo tirò a sé, per poi stampargli un leggero bacio sulle labbra.
“Va bene, mi hai convinto.” disse Harry veloce, tornando a sedersi.
Charlotte si lasciò nuovamente andare a una risatina, per poi ordinare la colazione.
Sorseggiò lentamente il suo cappuccino, fin troppo caldo per le temperature standard di Sydney, sfogliando il libro di chimica.
“Non hai studiato? Ma brava!” si complimentò Harry, facendole un applauso che attirò l’attenzione di alcune persone sedute vicino.
“Shh! Sta’ zitto, scemo!” sbottò lei sottovoce, facendogli segno di smetterla. “È ovvio che ho studiato.” disse poi, sventolando il libro di chimica fieramente. Era un asso nelle materie scientifiche.
“Sto solo cercando una cosa” continuò, liquidando la questione.
Il riccio si sporse verso l’altro lato del tavolino, guardando il libro. “Che cerchi?” chiese, piegando la testa da un lato, sorridente.
“Niente, una cosa che Niall ha perso, probabilmente è qui” farfugliò lei, sfogliando le pagine del libro e scatenando un leggero venticello.
A quelle parole il sorriso di Harry si spense.
Niall. C’entrava sempre Niall.
Abbassò lo sguardo, giocherellando con una bustina di zucchero, poi tornò a guardarla. Charlotte stava ancora cercando quel ‘qualcosa’.
Più la guardava, più pensava a lei e a Niall, e più gli dava fastidio. Certo, sapeva che era la sua ragazza e che con l’irlandese erano solo amici…
migliori amici
gli ricordò la sua coscienza. Il riccio scosse la testa, cercando di zittirla.
Nonostante tutti gli sforzi che facesse, era estremamente… geloso. Geloso del rapporto che Charlotte aveva con Niall.
Un rapporto che loro non avrebbero mai avuto.



 


Buongiorno a tutti!:3
Ahaha innanzitutto vorrei dire che avevo già pubblicato questa storia sul profilo vecchio ma non me la faceva aggiornare così ne ho creato un altro D: 

#lestranezzediefp
Comunque, ne ho approfittato per cambiare il capitolo e prometto di rispondere alle recensioni ed essere più presente u.u
Sono molto fiera di quello che ho in mente per questa storia, spero vi piaccia!:)

Bennie. :)

  
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