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Autore: Kilari_Uchiha    29/10/2011    1 recensioni
" Il desiderio di morire fu il mio solo e unico pensiero, ad esso ho sacrificato tutto, anche la morte."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Karin, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'About Sas'ke'
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Turno primo
 
 
Suicide
 
Qual è la differenza tra un tragediografo e un matador?
< In fondo non giocano entrambi sul dolore di un singolo per il divertimento della massa? Forse l'unica sostanziale differenza sta nel fatto che scrivendo una tragedia l'autore non rischia di morire, teoricamente. Eppure il matador viene visto dai più come nient'altro che un brutale assassino...>
 
Questi erano i pensieri di un ragazzo appena diciannovenne, seduto sul ciglio di una strada. Molte persone si affollavano lungo la via poichè l'ingresso nell'arena non era ancora stato aperto. La voce acuta di una ragazza lo riportò alla realtà:
"Sas'ke! ¿Como estas?"
Una ragazza dai lunghi capelli rossi scalati si sbracciava tra al folla per farsi notare da Sasuke. Il ragazzo si mise una mano tra i fili d'ebano che erano i suoi capelli e si alzò.
"Hola Karin." disse con voce distaccata mentre la rossa lo raggiungeva e, attaccatasi al suo braccio, chiese con voce preoccupata:
"Allora parteciperai alla corrida, tesoro?"
"No." rispose lapidario lui. Il padre della giovane donna, infatti, altri non era che il giudice della gara. Essendo i due giovani promessi, Sasuke non avrebbe mai potuto partecipare a una competizione in cui si rischiasse la vita. O almeno, questo era quello che voleva far pensare a tutti.
"Adesso devo andare Karin, adios." disse lui sciogliendosi dall'abbraccio di Karin.
"Adios, Sas'ke..." proferì lei con la tristezza negli occhi.
 
 
Sasuke camminava nella direzione opposta a quella della folla, fin quando non giunse nei pressi di un recinto nel quale c'era un toro. Un toro nero.
Nero.
Nero come i suoi occhi che non trovavano pace.
Nero come la vita che gli si prospettava davanti.
Nero come la soluzione che aveva trovato alla sua esistenza.
In fondo era così simile a quell'animale massiccio ed elegante.
Entrambi in un recinto, apparentemente sicuro per coloro che si trovano all'esterno, ma asfissiante e claustrofobico per chi è all'interno.
Entarmbi schiavi di una "civiltà" che ride del rumore dei coltelli e del lento deflusso del sangue. 
Lanciò un ultimo sguardo al toro e se ne andò. 
Arrivò in quella che considerava casa sua, una piccola abitazione appena fuori il centro della città. Come da undici anni a quella parte non trovò nessuno ad accoglierlo, solo la sua immagine riflessa allo specchio dell'ingresso, solo quegli occhi neri senza luce. Si distese sul divano e, senza accorgersene scivolò in un sonno profondo.
 
Un bambino di otto anni correva a perdifiato lungo la strada. Mancava pochissimo all'ingresso nell'arena di suo padre, Fugaku Uchiha, uno dei matador più famosi della regione. Sasuke sentiva il cuore in golo e sembrava che i muscoli delle gambe gli stessero andando a fuoco.
Ma non poteva fermarsi.
Finalmente arrivò nell'arena, ma ciò che vide fu nient'altro che il rosso mischiato al nero e il nero mischiaro al rosso. La folla era in visibilio...
Il corpo di suo padre veniva trascinato per i piedi, lasciando una scia di sangue vermiglio sul terreno sabbioso.
Sasuke, impietrito, non riusciva a muovere un muscolo, quando vide con la coda dell'occhio che un qualcosa di rosso era comparso alle sue spalle. Si voltò e Karin era dietro di lui; improvvisamente si trovarono seduti sul bordo della strada e lui aveva il capo posto sul grembo della ragazza, la quale lo carezzava e canticchiava una nenia. Sasuke guardò la giovane in viso e vide i lunghi capelli rosso fuoco trasformarsi in fini capelli neri. Al posto di Karin c'era ora la madre che non aveva mai conosciuto che gli sorrideva dolcemente.
"Sas'ke..non andare..."
Il suo sguardo, inizialmente apprensivo, diventava sempre più spento.
"Mamma! Io...non..."
 
Si sveglio di soprassalto. La fronte matida di sudore e il respiro accellerato. Si passò una mano tra i capelli e si alzò.
 
Camminva lungo la via. La strada era nient'altro che la rappresentazione della sua vita grigia, desolata, una presenza costante che però non viene considerata fino a quando non viene a mancare. Quante volte la strada veniva percorsa dalle persone e subito dimenticata? Solo un appassionato, una persona sensibile, riesce a ricordare le strade che percorre.
Karin per lui era questo
Ma neanche per lei, l'unica persona con al quale avesse un rapporto, poteva rinunciare alla sua scelta.
Si sedette sul ciglio della strada e chiuse gli occhi. E aspettò.
Aspettò che arrivase il momento...
Mancava poco...
Sempre meno...
 
[...]
 
 
La folla nell'arena urlava e, nella luce del crepuscolo, Sasuke vide un'indistinta massa nera che gli si stava scagliando contro. Il terreno tremava sotto i suoi piedi. I muscoli erano rilassati e le braccia distese lungo il corpo. La folla nell'arena urlava.
 
 
[...]
 
 
Karin si disperava tenendo tra le braccia il corpo martoriato del ragazzo. La pelle diafana del volto era sporca di sangue.
"Sas'ke...perchè l'hai fatto? Perchà ti sei fatto uccidere da un toro senza provare a combatterlo...!? Perchè, Sasuke..perchè mi hai fatto questo!?"
Le lacrime scorrevano copiose sulle gote della ragazza.
 
La folla urlava nell'arena. Il suo sangue macchiava lo stesso terreno che aveva assorbito il liquido vitale del padre. Un sorriso invisibile increspò il volto esanime. Finalmente stava morendo e avrebbe presto raggiunto la sua famiglia e non sarebbe stato più solo.
Davanti ai suoi occhi Sasuke vedeva il corpo del padre in quella stessa arena dove anche lui stava morendo. E di nuovo il volto di Karin si trasformava in quello delicato della madre.
Il rosso dei capelli di Karin copriva il suo orizzonte. O forse era solo sangue?
 
 
[...]
 
 
Una ragazza piangeva inginocchiata presso una lapide, l'epitaffio della quale recitava:
" Il desiderio di morire fu il mio solo e unico pensiero, ad esso ho sacrificato tutto, anche la morte."
 
 
[...] 
 
 
Il silenzio spadroneggiava su una strada desolata. 
 
 
 
 
 
 
Kilari_Uchiha.
Team Inverno
Personaggio: Sasuke
Prompt: Colore
Luogo: Strada
Coopersonaggio: Karin
Stanza: Corrida
 
One shoot senza nessuna pretesa :)
  
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