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Autore: anonimaG    30/10/2011    2 recensioni
-Perché ti ho scelto come coinquilino? Ma cosa mi saltava per la testa?
-A te niente! Io perché ti ho accettata come coinquilina? Ah si! Si da il caso che la signorina qui presente una sera abbia suonato a “casa mia” come un disperata a chiedermelo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5° CAPITOLO

 
 
 
 

   Era mattina ed ero nel letto a pensare all’incontro con i genitori di Veronica di ieri.
   Erano dei tipi apposto per carità, due persone gentili ed educate, ma non volevo stare con Veronica e ne ero ogni giorno più convinto.
Il problema era lasciarla.
   Mi alzai dal letto e preparai il caffè.
-Buongiorno-. Sentii una vocina assonnata provenire dal salone, era Marta.
   Era in pantaloncini e aveva una maglietta larga che le scendeva per le spalle, apriva a malapena gli occhi, che carina…
-Vuoi del caffè?-. Cosa? Lo stavo facendo veramente? Le stavo offrendo qualcosa? Ma da quando in qua?
-No grazie, ora mi preparo il latte caldo.
-Ok.
   Mi sedetti nel divano.
Un secondo in che situazione mi trovo io? Penso che è carina? Le cucino qualcosa? Le offro qualcosa? Confondo il suo nome con quello della mia ragazza! Giovanni svegliati!!!
   Decisi di prepararmi e fare una passeggiata come ero solito fare la mattina.
  Fuori di casa mi richiamò la mia ragazza:
-Amore!
-Ciao!
-Come va?
-Bene.
-Ti sei divertito ieri e soprattutto ieri sera…?
-Ehm… Si-. È il momento giusto per mollarla… Ma no! Al telefono no!
-Che cos’hai?
-Io niente…
-Va bene tesoro, scusa mi devono chiamare per un altro servizio fotografico, mi preparo ed esco.
-Ciao.
   Chiusi il cellulare e continuai a camminare.
-Oh cazzo, Arisa due-. Pensai ad alta voce quando la vidi venire incontro a me.
-Ciao Giovanni.
-Cosa vuoi?
-Voglio parlarti un attimo di Marta.
-E cosa me ne frega a me di lei?
-Sei il suo coinquilino!
-Ok dai dimmi.
-E’ da un po’ di tempo che la vedo strana…
-La vedi strana?
-Si, certe volte è per i fatti suoi e non mi ascolta.
-E chi ti ascolterebbe mai?
-Lei!
-E io cosa dovrei fare?
-Non so, fai qualcosa però!
   Salutai Stefania incamminandomi verso casa.
Quando aprii la porta trovai Marta nel tavolo della cucina con il libro in mano che studiava e decisi di andare in stanza per non disturbarla.
-Brufolo!!!-. Mi chiamò dalla cucina.
-Si?-. Chiesi tornando indietro.
-Mi puoi aiutare a studiare?
-Da quand’è che vuoi che ti aiuti?
-Veramente non voglio che tu mi aiuti però sono forzata a chiederlo.
-Dimmi-. Le chiesi prendendo una sedia e mettendomi accanto a lei.
-Non riesco a capire pagina quindici.
-Ma è semplice… Tu hai sbagliato qua!-. Indicai le prime righe del libro:- Hai sottolineato questo argomento, ma è solo una specie di introduzione, all’inizio anche io mi ero confuso, devi studiare bene questo concetto invece e tutto sembrerà più chiaro!
-Tu dici?-. Le presi l’evidenziatore giallo e le sottolineai delle righe del libro.
-Su, provaci-. Risposi dolcemente:- Io intanto vado in stanza che devo fare un paio di chiamate ok?
-Ok-. Mi rispose con un sorriso che non era ne falso e ne ironico, era un sorriso che mi diceva “grazie”.
  Caspita quanto era bella falsa!

   
 
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