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Autore: Bran Lovecraft    30/10/2011    1 recensioni
Un crossover che vede i personaggi di Harry Potter collaborare con le sorelle Halliwell per sconfiggere una nuova minaccia che sta per abbatersi sul mondo magico pochi mesi dopo la sconfitta di Lord Voldemort nella seconda battaglia di Hogwarts. Il Presecelto e il Potere del Trio saranno sufficenti a fermare il male e a sconfiggerlo una volta per tutte? Buona lettura! E, mi raccomando, tante recensioni. :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il paesaggio era cupo e inquietante. I rami degli alberi spogli si intrecciavano come mani deformate, tesi verso il cielo divorato dalle tenebre nella speranza di raggiungere la salvezza da quel luogo oscuro afferrando la flebile luce di una Luna pallida e nascosta da nubi corvine. Il terreno era il palcoscenico della dolce morte di foglie calde dei colori dell'autunno e palcoscenico della meschina vita di larve e insetti striscianti. C'era un sentiero nel mezzo di quello scenario desolante e due figure incappucciate camminavano a passo svelto lungo di esso. La luce gialla delle loro bacchette costituiva i loro occhi, guida attraverso il percorso altresì buio. Camminarono in silenzio per svariati minuti fino a quando interruppero il loro cammino e allora il più alto dei due uomini incappucciati portò la mano con cui reggeva la sua bacchetta sulla solida parete di un macigno. Tre colpi e il grosso masso si smaterializzò permettendo l'ingresso dei due maghi. Varcata la soglia, l'entrata segreta si richiuse e il macigno tornò ad occupare il suo posto.
 L'interno della cava era illuminato da torce magicamente sospese nell'aria, la cui fiamma blu era anche un segnale di indicazione per proseguire la strada per coloro che deviavano nella grotta. Fu allora che i due uomini si liberarono dei loro cappucci mostrando i loro volti, ben delineati dall'ardente favilla delle torce. Il più alto dei due aveva un volto consumato e segnato da cicatrici e pesanti occhiaie che lo facevano sembrare più vecchio di quanto fosse in realtà, minuscole fessure color nocciola come occhi e zigomi molto alti che gli conferivano uno sguardo austero e minaccioso. L'altro aveva un viso ovale e paffuto, occhi brodosi e un'espressione smarrita e al contempo timorosa come se si trovasse in un luogo sconosciuto e in cui non metterebbe mai piede se non fosse costretto. “Non sembri molto a tuo agio, Gravis!”, l'uomo più alto commentò con voce fredda e trascinando le parole.  “No! No! Io... io... io mi sento a mio agio, Smurt!”, replicò balbettando l'altro lo sguardo in preda all'angoscia. Sembrava che stesse per scoppiare in lacrime. Però prima che Smurt potesse parlare un'altra voce li raggiunse. “Brutus, Oved.” Si trattava di una donna che faceva segno con la mano ai due uomini di seguirla. Ella aveva un viso smorto e duro, capelli neri come la pece raccolti in una coda di cavallo, occhi severi altrettanto neri e una postura rigida ed intimidatoria. “Buonasera, Laufeia.”, la salutò Smurt.
La strega e i due maghi, bacchetta alla mano, percorsero insieme il tragitto rimanente e alla fine si ritrovarono nella parte più profonda della caverna ma ancora accessibile. Erano disposti diversi posti a sedere ed il sinistro trio ne occupò uno. Non erano gli unici presenti. Molti altri maghi e streghe occupavano quel luogo, vestiti tutti similarmente con mantelli e cappucci. Le pareti echeggiavano il brusio di sottofondo causato dalla folla di persone. Una figura femminile si alzò e si posizionò al centro, salendo su una sorta di piedistallo roccioso, e con un gesto deciso della mano ordinò il silenzio. Ella costituiva un'eccezione in quel macabro carnevale di maschere e mantelli. Infatti indossava un vestito rosso scarlatto, attillato alla vita, che metteva in mostra il seno prosperoso e le gambe da cerva. I lunghi capelli castani scendevano morbidi lungo la schiena terminando in boccoli ramati. Gli occhi verde oliva catturavano l'attenzione del pubblico che si ergeva di fronte la donna, come se fosse un'incantatrice di serpenti.
“Compagni Mangiamorte”, ella iniziò a parlare, “come ben sapete siamo qui riuniti in segreto per discutere di una questione molto importante. Pochi mesi fa, il nostro Signore Oscuro è stato sconfitto dal ragazzo Potter e l'Ordine della Fenice ha assunto il comando. Hanno ucciso o imprigionato la maggior parte di noi. Gli unici ad essere ancora vivi e liberi sono costretti a nascondersi come ratti per non incombere nella cattura o nella morte.” La folla udiva le sue parole avidamente per assorbire ogni singola parola, annuendo ogni tanto in concordanza con il discorso della seducente Mangiamorte. “Ora è tempo di cambiare le cose. Non possiamo continuare a tollerare che i nostri nemici hanno ingiustamente usurpato il posto che ci appartiene. Dobbiamo combattere ancora una volta e riconquistare ciò che è nostro .” Dopo questo incoraggiante discorso la nera sacerdotessa abbandonò l'altare da cui proferiva le parole della cerimonia ai suoi seguaci  e lasciò il posto ad un altro Mangiamorte. “Le parole di una vera politica.”, si congratulò con lei l'uomo che andava a prendere il suo posto sul piedistallo. “Ben fatto, mia cara Drusilla.” Ella gli rispose con un sorriso adulante carico di ammirazione, per poi sedere in prima fila accanto ad un mago dall'aspetto rozzo e burbero, in pieno contrasto con la sua sensualità di gatta. Il suo sostituto si rivolse alla folla. “Agire è importante, ma non dobbiamo affrettare le cose. Gettarsi nella lotta come un toro indomito equivarrebbe ad un suicidio di massa. Dobbiamo comportarci con cautela ed evitare di commettere gli stessi errori che furono fatali al nostro Signore Oscuro. Avremmo svariate occasioni per freddare la nostra sete di vendetta, non per questo permetteremo a Potter o qualsiasi altro membro dell'Ordine di scoprire i nostri piani e di fermarci sul nascere.” Prese fiato e poi continuò. “Credo che per questa prima riunione vi abbiamo informati abbastanza. Potete ritornare ai vostri rifugi. Mi raccomando, siate prudenti, non fidatevi di nessuno altro che non sia un Mangiamorte. Se lavoreremo tutti uniti, le cose finalmente volgeranno dalla nostra e potremmo tornare al potere!”. Un caloroso applauso seguì queste parole. Dopodiché, uno ad uno, tutti i Mangiamorte si Smaterializzarono, tutti tranne Drusilla e l'interlocutore. “Quale sarà la nostra prossima mossa, Donahue?”, chiese la donna. “Cercherò di ottenere un'udienza con la Sorgente di Tutti i Mali... negli Inferi., le rispose Donahue.  

  
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