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Autore: RondineSapientina    30/10/2011    3 recensioni
“Lo faccio solo per il suo bene”.
Ripeteva questa frase giorno e notte, in ogni momento della sua miserabile vita, affinché si marchiasse a fuoco nella propria testa. Doveva resistere. Prima o poi Tonks avrebbe capito che stava sbagliando, che si era innamorata di quello che rimaneva di un uomo messo a dura prova dal destino.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce
 

 
 
-Vai a farti fottere Remus!-.
-Dora, ti prego…-.
-Dora un cavolo! Io non ne posso più di…di…-.
-…di me?- disse lui, come per metterle le parole in bocca.
Tonks gli lanciò uno sguardo truce per averci anche solo provato.
-Lo sai che non potrei mai averne abbastanza di te…-.
-Già…- rispose Remus, alzando le spalle, mentre un sorriso amaro si disegnava sulle sue labbra –Come potresti non essere innamorata di me, del mostro che sono?!-.
Ninfadora cercò di accusare il colpo il meglio possibile, ma il labbro inferiore cominciò a tremarle e la vista le si offuscò per le lacrime.
-Lo so, perché mi parli in questo modo.- disse lei, decisa, mandando giù il nodo che le stringeva la gola -Speri che, trattandomi male, cambi idea su di te.-.
Remus la guardò per una frazione di secondo, studiando i lineamenti del suo volto innocente e dolce diventati improvvisamente duri ed impassibili. Fin da piccolo non aveva mai creduto nell’esistenza di una qualche divinità, che controllasse le loro vite come fossero marionette indifese; ma era in quei momenti, in cui si ritrovava faccia a faccia con Tonks, che malediva chiunque ci fosse lassù per aver dato a quella ragazza tanta fermezza e determinazione nel sopportare le avversità. Ogni volta che la trattava male e vedeva i suoi occhi scuri velarsi per le lacrime, provava una dolorosa stretta al cuore e si sarebbe voluto colpire a morte, solo per aver osato parlarle in quel modo.
“Lo faccio solo per il suo bene”.
Ripeteva questa frase giorno e notte, in ogni momento della sua miserabile vita, affinché si marchiasse a fuoco nella propria testa. Doveva resistere. Prima o poi Tonks avrebbe capito che stava sbagliando, che si era innamorata di quello che rimaneva di un uomo messo a dura prova dal destino.
Eppure perché era così difficile resisterle? Perché avrebbe voluto stringerla a sé e baciarla? Perché non riusciva a controllare i propri sentimenti, come aveva sempre fatto in passato?
-Sì, Tonks, lo spero davvero, perché stai commettendo l’errore più grande della tua vita.- disse lui, mentre la stanchezza cominciava a sopraffarlo.
-Io ti amo, Remus. Puoi dire quello che vuoi. A me non importa…- continuò la ragazza, incrociando le braccia e guardandolo risoluta.
-Lo so…- rispose lui, chiudendo gli occhi ed accennando un sorriso rassegnato –Ma io lo faccio per te…-.
Calò improvvisamente il silenzio tra i due. Remus avrebbe voluto finalmente dirle quello che provava, che cosa lo spingesse a rifiutarla ogni volta. Strinse le mani a pugni talmente forte, che le nocche sbiancarono e i palmi cominciarono a fargli male.
Allora inspirò profondamente e, alzando lo sguardo verso di lei, disse
-Ti amo, Tonks. Ti amo come non ho mai amato nessun’altra; ma proprio perché ti amo, perché per me sei importante più di qualsiasi altra cosa, più importante anche di questa fottutissima guerra, non ti permetterò di buttare al vento la tua vita.-.
La rabbia sembrò sparire dal volto di Ninfadora, lasciando spazio allo stupore che le si leggeva chiaramente negli occhi.
-Non me lo avevi mai detto…- disse lei, quasi in un sussurro, mentre lentamente gli si avvicinava.
-Credevo che trattandoti freddamente, ti saresti convinta che non sono l’uomo giusto per te e che potrei renderti la vita un inferno.-.
-Perché me lo dici solo ora?- domandò innocentemente Tonks, mentre avvicinava il proprio viso a quello dell’uomo che amava.
-Perché non ce la faccio più a vederti soffrire per me. Non meriti tutto questo…-.
Dopo quelle parole, Ninfadora gli sfiorò con le dita una cicatrice sul viso e fissò i propri occhi nei suoi.
Remus, allora, delicatamente le scostò una ciocca di capelli, portandogliela dietro l’orecchio. Sapeva che stava sbagliando, che avrebbe dovuto fermarsi e andarsene da lì; ma non appena la voce della ragione cominciò a farsi sentire nella propria testa, lui la mandò a farsi benedire insieme a tutte le motivazioni, secondo cui lui e Tonks non potevano stare insieme.
Mentre le loro labbra si avvicinavano sempre di più, non riuscendo più a resistere a quel dolce richiamo, Ninfadora si staccò di poco e disse
-Lo sai, vero, che d’ora in poi non ti libererai mai più di me?-.
Lui sorrise e, prendendole il volto tra le mani, rispose
-Credo di poterlo sopportare…-.





Sì, è vero. E’ molto corta come fic. In realtà per la prima volta (almeno credo) ho scritto qualcosa di getto su Remus e Tonks. Non mi sono voluto arrovellare particolarmente, ma ho lasciato semplicemente parlare i miei sentimenti. E come avrete notato, ho molta rabbia dentro. Un po’ per le continue delusioni che sto ricevendo e un po’ perché mi trovo nella stessa situazione della povera Tonks, solo che Remus almeno ricambia i suoi stessi sentimenti.
Comunque non volevo assolutamente ammorbarvi con i miei problemucci, scusate! :D
Spero che la fic vi sia piaciuta!
Un bacio
Abby_nigel

  
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