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Autore: michiyo1age    31/10/2011    6 recensioni
-No, non è vero- rispose quella scandalizzata guardandosi intorno con aria impotente.
Erano a casa Nara, seduti intorno al tavolo rettangolare della cucina.
Una cena “informale”, come l'aveva chiamata Yoshino, volendo far capire che la ragazza di suo figlio era una di famiglia ormai. Questo non voleva dire che Temari avesse perso l'abitudine o il desiderio di voler far colpo sui suoi genitori e fu per questo che a quell'esclamazione di Shikamaru, improvvisa e fuori dalla grazie di dio, si era tanto scaldata.
Che fosse superstiziosa, a volte, era vero, cioè non era proprio esserlo...
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Temari, devi ammetterlo: sei superstiziosa-
-No, non è vero- rispose quella scandalizzata guardandosi intorno con aria impotente.
Erano a casa Nara, seduti intorno al tavolo rettangolare della cucina.
Una cena “informale”, come l'aveva chiamata Yoshino, volendo far capire che la ragazza di suo figlio era una di famiglia ormai. Questo non voleva dire che Temari avesse perso l'abitudine o il desiderio di voler far colpo sui suoi genitori e fu per questo che a quell'esclamazione di Shikamaru, improvvisa e fuori dalla grazie di dio, si era tanto scaldata.
Che fosse superstiziosa, a volte, era vero, cioè non era proprio esserlo...
-Allora fatalista- continuò imperterrito Shikamaru alternando qualche boccone alle insinuazioni impertinenti.
Fu difficile tirargli un calcio sotto il tavolo vista la loro posizione: Shikaku e Yoshino occupavano un lato mentre loro l'altro, costringendo così Temari a colpirlo di lato. Non fu efficace come si sarebbe aspettata.
-Shika- mormorò trai denti come una bestia feroce.
Shikaku con la voce profonda interruppe quella richieste disperata, con un'altra perla della delicatezza Nara:-Hai ragione, molti dei ninja di Suna che conosco stanno molto attenti ai segni. Molto spesso, penso, è pura autosuggestione. Vedono un corco e credono che la missione andrà male o cose così-
Ecco, grazie a quel cretino di Shikamaru tutto il suo villaggio, lei inclusa, stava facendo la figura di un posto pieno di beoti, ignoranti...
-Ma non è così...-tentò di difendersi in extremis, ma un'altra volta le sue parole furono dissipate dall'intervento Nara.
Yoshino questa volta: -Temari, come mai non hai voluto festeggiare il giorno dei morti a casa?-
Con un sospiro di sollievo, la ragazza spiegò che, in famiglia, meno si parlava dei parenti meglio era. Nonostante il dovere figliale di portare i loro rispetti non solo a padre e madre, ma anche allo zio, lei e i suoi fratelli fuggivano quel giorno come la peste -...e quindi ho colto l'occasione per passare Halloween a Konoha- concluse prendendo un altro bocconcino.
-Cosa avete in programma?- inquisì la signora con tranquillità instaurando quella che lei chiamava una “conversazione civile”. Cosa che marito e la indegna prole non sapevano fare.
Purtroppo fu quell'incapace del figlio a rispondere: -Dormire-
-Ma Shikamaru!- protestò sua madre. Temari conciliante lo difese, anche se non se lo meritava. Dopotutto era reduce da un lungo viaggio e non aveva proprio voglia di muoversi quella sera. Anzi il letto le sembrava la terra promessa.
-Allora ti vado a preparare un bel bagno caldo-
La ragazza non fece in tempo a dire “Non si disturbi” che la più attiva dei Nara si era già alzata.

La vasca piena d'acqua calda era estremamente rilassante, contando anche il fatto che era stato un giorno particolarmente ventoso d'autunno e aveva preso abbastanza freddo per tutto novembre. I capelli raccolti verso l'alto le solleticavano la nuca da una parte, e il naso dall'altra quando le ricadevano davanti agli occhi.
Nulla avrebbe potuto creare un'atmosfera più pacifica: la fontana all'esterno la cullava con la sua ritmica melodia e il vapore aleggiava intorno a lei indisturbato. Starsene da sola in un mondo di coccole non era una cosa a cui era abituata. E per questo si sentiva, se possibile, ancora meglio,.
Senza alcun preavviso, sentì aprirsi la porta e prima che riuscisse solamente a girarsi, l'intruso era già entrato.
-Mi ami così tanto che non riesci a lasciarmi in pace neanche il tempo di un bagno?-
Se la frase all'inizio, era potuta sembrare dolce, la sua conclusione era un concentrato di disprezzo puro.
Il giovane apparì in mezzo alla nebbia e si sedette sullo sgabello vicino alla vasca.
-Semplicemente volevo fuggire da mia madre. Non oserà entrare qui quando ci sei tu-
Temari sbuffò e decise di fare finta che lui non ci fosse, ma il suddetto fantasma continuava ad osservarla e in qualche caso ad accarezzarle le spalle e il collo, assorto in non si sa cosa.
Era impossibile dimenticare il mondo, se un pezzo di questo mondo ti fissa come un animale allo zoo.
-Potresti andartene?- ordine nascosto da domanda, la sua specialità.
-No e ti ho già detto il perchè- rispose lui in tutt'altro pianeta.
-Potresti, allora pensare a me? Non come prima...-
-Eh?-
-Dai non dirmi che sei davvero così scemo-
-Eh?-
-Prima mi ha fatto fare una figura del cavolo con i tuoi! Io non sono superstiziosa!-
-Ma, Tem, tu SEI superstiziosa-
-Non è vero!-
-Temari...- a Shikamaru il tono intimidatorio riusciva sempre bene.
-Forse solo un pochino. Ma non veramente superstiziosa- precisò per scusarsi -E' semplicemente, come diceva tuo padre, autosuggestione-
-Come quella volta della tazza?- incalzò.
-Sono semplicemente le cose che sono collegate. Questo non vuol dire che vado in giro con milioni di talismani o faccia fare degli incantesimi antimalocchio alle miko-
Ora che ci pensava però, dai suoi stessi atteggiamenti si vedeva quanto contasse in alcuni “riti” della sua giornata. Il modo sequenziale in cui si vestiva la mattina, l'importanza che aveva per determinati oggetti e determinate cose...il modo in cui alle volte di sentiva una strana sensazione dentro.
Infossò la testa tra le spalle facendo così affiorare solo gli occhi e la fronte.
I borbottii del suo disappunto i trasformavano in bolle che affioravano in superficie.
Shikamaru continuò a guardare la scena divertito.
-Tranquilla seccatura, ti voglio bene comunque-
Fece per darle un buffetto sulla testa, ma Temari gli prese il polso e gli fece fare un bel tuffo.

Si risvegliò di colpo nel cuore della notte con le pulsazioni a mille e la fronte madida di sudore freddo. Sembrava che l'irreale faticasse a tornare reale e che i pochi oggetti nitidi che vedeva nella stanza contenessero ancora oscuri segreti e pericolosi misteri. La luce della luna che filtrava dalle finestre gettava cupe ombre sulla stanza caotica. Dietro ad ogni mobile poteva esserci pronto un agguato, ad ogni rumore un nemico mortale si avvicinava sempre più.
Evidentemente quello non era un posto sicuro.
-Seccatura che hai?- borbottò colui che fino a qualche momento prima dormiva pacifico.
Temari si voltò di scatto e gettatasi su di lui, affondò il viso nell'incavo del collo.
-Ho fatto un incubo-
Sbuffò accoccolandosela sul petto. -Possibile che una grande e grossa come te...-
Non continuò la frase perché non sapeva proprio come finirla. Alla fine non era nelle sue facoltà, il non fare incubi. E farli o spaventarsi non era qualcosa che poteva perdere con il tempo.
-Era da tanto che non ne facevo, forse anni. Mi ha solo colto di sorpresa.- si difese percependo che il battito cardiaco era rientrato nella norma.
-Ti sei presa invece un bello spavento. Sei scattata come una molla, svegliando persino me-
Sorrise passandole un braccio intorno alla vita.
-Almeno non ho svegliato lei- scherzò l'altra strofinando un po' il naso contro la pelle di Shikamaru come fanno i gatti.
-Mamma ti avrebbe fatto una camomilla e sarebbe rimasta sveglia fin quando tu non ti fossi addormentata- e così dicendo cominciò a passarle la mano libera fra i capelli. Alcune volte scendeva fino al viso, altre proseguiva per tutto il braccio.
Temari rispose con un piccolo cenno e mosse lievemente le labbra della bocca impastata. Il sogno era stato così vivido, così reale, così poco onirico e così troppo verosimile.
Che fosse stato un sogno premonitore? Che fosse un segno del suo futuro, così orribilmente deturpato?
Il battito cardiaco appena rimessosi a riposo, ricominciò la sua folle corsa. Era solo una sensazione come l'altra volta, ma non aveva avuto ragione in precedenza? Gaara non era davvero stato in pericolo?
E se quel mondo tetro e grigio fosse diventato realtà? Gaara e Kankuro costretti ad una vita di orribile, rinnegati dalla società, dopo tutta la fatica di questi anni. Sporchi e laceri. No, non poteva essere. E...Shikamaru morto, così come un insetto. Un semplice taglio nel punto giusto, non più di di un centimetro nella carotide l'avrebbe portato via da lei. Ma si era vista.
Il sogno le aveva rivelato cosa ne sarebbe stato della grande kunoichi che non aveva paura di niente. Una pazza.
Vedeva i suoi fratelli imbruttiti dalla povertà e da chissà cos'altro cercare di calmarla: stava urlando e graffiando una lastra di marmo con recitati nomi e cognomi di shinobi caduti del Villaggio della Foglia. Troppi nomi, ahimè, le erano famigliari.
Shikamaru percepì il nuovo cambiamento nella sua seccatura. Poteva capire benissimo cose stesse provando, aveva imparato a capire come funzionava quella donna. La strinse a se ancora più forte: non le si può dire niente, se no si offende. Non puoi fare niente di più che stringerla a te se no il suo orgoglio viene distrutto.
La portò accanto a sé, contro il suo petto, aspettando che ne venisse a capo da sola. Se non si convinceva lei, nessuno ce l'avrebbe fatta. Se no le sarebbe rimasta una profonda inquietudine che avrebbe rannuvolato anche le giornate più serene. È per quello che le aveva detto che era superstiziosa: si faceva troppo condizionare da queste cose.
Non doveva dimenticarsi di vivere.
Sentì dei ragazzi ridere e far finta di ululare alla luna.
Giusto, era la notte di Halloween.
Purtroppo, non sempre vampiri, streghe e zombie sono le cose che fanno più paura.
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Un anno dopo ecco ad Halloween. La prima fic per la black parade è stata proprio postata in quel giorno XD
Questa è decisamente diversa rispetto all'altra, ma diciamo che l'esercizio continuo, ha migliorato le mie capacità di scrittura. E anche di scelta  tra  mille idee. spero che vi piaccia anche se difetta del lieto fine, ma spero che non ne abbiate a male.
Trovo che le inquietudini profonde e subconscie e si manifestano nei sogni siano molto più terribili di quelle reali. La prima può essere chiamata angoscia mentre la seconda paura. Sappiamo tutti che Temari di fronte alla paura è intrepida e coraggiosa, ma l'angoscia di perdere qualcuno che si ama o anche se stessi non risparmia nessuno.
Beh alla prossimaXD

   
 
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