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Autore: waferkya    31/10/2011    1 recensioni
[2014!verse, gen, angst]
Per capriccio, Lucifer decide di riportare in vita John Winchester. John si adatta facilmente all'Apocalisse, ma non ha nessuna intenzione di starsene seduto a guardare il mondo sprofondare nell'abisso.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Adam, Castiel, Dean Winchester, Jo, John Winchester, Lucifero
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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~ Dreams we’ll never see.
7. A white, blank page (and a swelling rage).
Some kind of monster

 

Aprono la gabbia in una radura lontana trenta chilometri da Camp Chitaqua. John non ha la minima idea di cosa verrà fuori dal buco nel terreno che si spalancherà attorno agli anelli, e non ha intenzione di mettere a repentaglio la vita di suo figlio e dei suoi sopravvissuti. È lui, l’unico autorizzato a morire per questa cosa prima del tramonto.

Ha anche cercato di mandare via Castiel, ci ha provato davvero, ma l’angelo a stento capisce qualcosa, strafatto com’è, perciò si è dovuto limitare ad allacciargli la cintura di sicurezza e chiuderlo nel pick-up, lasciandolo indietro di almeno cinque-seicento metri. Può bastare. Deve bastare.

John prende un respiro profondo, si sfila i quattro anelli dalla tasca – si sono incollati l’uno all’altro nell’istante in cui Morte glieli ha appoggiati sul palmo della mano, – e li sogguarda per un momento, quattro mostruosità pacchiane che gli spalancheranno la porta sulla gabbia che custodisce l’ultimo arcangelo che possono raggiungere.

Lancia i quattro anelli a terra, e fa un passo indietro.

È disgustoso, il modo in cui la terra si arriccia e si ritrae attorno agli anelli, sembra che viva; la voragine si apre così in fretta che John quasi non ha tempo di rendersene conto e già sta guardando giù in un abisso spiralato e confuso, da cui proviene un getto d’aria perenne e violento, come il respiro caldo di una bestia.

Michael – Adam – ne viene sputato fuori con un gorgoglio della terra stessa, e poi la voragine si risigilla, come se non fosse accaduto nulla. John guarda suo figlio sgranando gli occhi; se lo sarebbe dovuto aspettare, e invece non ci ha pensato. Non ci ha minimamente pensato.

«Adam?» chiama, stupido, stupido, stupido: non è certo Adam, quello.

Difatti non è Adam, quel ragazzino delizioso e intelligente cui John ha insegato a guidare, che alza gli occhi su di lui. C’è una freddezza, una crudeltà, quasi, in quello sguardo, che non appartengono ad Adam.

«John Winchester,» sorride Michael, sistemandosi la giacca di pelle sulle spalle, stiracchiando la schiena e facendo schioccare i tendini del collo. Gli va incontro di un passo, e John arretra, cauto. Il metallo freddo del pugnale angelico che gli punge contro la spina dorsale, da sotto i vestiti, un po’ lo aiuta a mantenere la calma. «Beh, questa è una bella sorpresa.»

«Michael,» annuisce lui, quasi educato. «Sai perché ti ho liberato.»

«Per la verità, John, no, non ne ho la minima idea,» sorride Michael, e John, mentre lo guarda venirgli ancora incontro, per l’ennesima volta bestemmia la fine del mondo che ha annichilito il Medio Oriente, rendendo irreperibile l’olio sacro. Dio, come gliene farebbe comodo anche solo una tazza, ora come ora. «Non riesco veramente ad immaginare perché tu possa aver fatto qualcosa di tanto inutile.»

«Nessun bisogno di ringraziare, eh,» brontola John, imbronciandosi appena. «Davvero. Devi solo fare una cosa per me.»

Michael scoppia a ridere.

«Ah, Winchester, tra tutti gli umani, siete i più divertenti,» scuote la testa, sorridendo. «Dimmi, sei davvero così stupido da credere che, heh, potrei mettermi al tuo servizio

«No, in effetti no,» dice John, perché, andiamo, chi sarebbe così stupido? S’insulta la sua intelligenza e quella del genere umano tutto, così. «Ma so per certo che hai una questione in sospeso con tuo fratello, che al momento infetta il corpo di mio figlio. Vedi? Abbiamo un interesse comune.»

«Ah, ma il tuo caro Dean non te l’ha detto, Johnny?» Michael fa un sorriso quasi felino, che stona da impazzire con i lineamenti morbidi del viso di Adam. Gli viene incontro, disegna un cerchio attorno a lui mentre parla: «Dovessi incrociare sul mio cammino il tuo piccolo Sammy, il mio fratellino Lucifer, e dovessi scontrarmi con lui... gli strapperei le budella a mani nude, John. Gli spezzerei le ossa, una ad una, e i tendini, e i muscoli, e gli farei esplodere ogni singola cellula, e lo distruggerei, dopo avergli inflitto così tanto dolore che, credimi, i secoli che hai trascorso tu all’Inferno al confronto sembreranno una passeggiata.»

«Sì,» sbotta John, senza guardarlo.

«Prego?»

«Ho detto sì,» ripete. «Possiedimi. Hai il mio permesso.»

Michael ride di nuovo, scuote la testa, gli si piazza davanti a gambe larghe, le mani sui fianchi.

«Johnny, Johnny, Johnny,» dice, come di fronte ad un bambino capriccioso. «Non mi pare di averti posto nessuna domanda, o sbaglio?»

«Chiedimelo,» ringhia John, trattenendosi a stento dall’impugnare la lama angelica e ficcarla nel costato del bastardo che ha di fronte. Dio e se se l’aspettava diversi, gli angeli. «Chiedimelo, figlio di--»

«Ah, non credo proprio.» Michael gli sorride, da sotto in su. «Vedi, tu forse ora credi che potresti controllarmi come hai controllato Azazel, impedirmi di fare del male al tuo piccolo Sammy,» John si tende, nervoso, perché da quando il bastardo legge pure nel pensiero? «E magari ne sei convinto, o magari lo speri soltanto, o magari l’hai capito, John, che la salvezza dei tuoi preziosi figli, a questo punto, è diventata secondaria, rispetto alla salvezza del mondo,» no, pensa John, con tutta la forza che ha; no, Sammy è più importante di tutto. «Ma ad ogni modo, vedi, io non sono così stupido.»

L’arcangelo sospira, come se la questione gli stesse a cuore davvero.

«Mi dispiace darti questa brutta notizia, Johnny, ma non ho intenzione di possederti,» dice. «Non per affrontare Lucifer, ad ogni modo. È al suo posto, nel corpo di Sam, e tu, rispetto a Dean, non sei poi tanto diverso dal povero Adam, qui. Un ripiego. Un ripiego di gran classe, te lo riconosco, ma tuttavia un ripiego.» Sospira di nuovo, fingendosi affranto, ma il suo sguardo è tagliente come fosse fatto di vetro. «Non ho nessuna intenzione di crepare per voi, Winchester.»

Detto questo, getta la testa all’indietro e c’è un lampo di luce bianca, talmente intensa che John deve coprirsi il viso con le braccia e pure la sente bruciargli la pelle. Così leva le tende l’ultimo angelo rimasto sulla Terra: da codardo, lasciandosi alle spalle il cadavere gelido di Adam Milligan.

  
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