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Autore: __AnNa    31/10/2011    3 recensioni
Hyukjae riamse scioccato, non si era mai reso conto dei veri sentimenti di Donghae. E fu in quel momento in quella stanza, che per la prima volta Hyukjae si rese conto di avere sbagliato tutto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È il giorno più bello della mia vita. E tu non sei con me. È l’unica cosa che riesco a pensare. Ovunque mi volti vedo facce sorridenti, congratulazioni a destra, congratulazioni a sinistra, e chiacchere, un’infinità di inutili chiacchere. Tutti cercano di fingere una felicità che non gli appartiene, qualcuno riesce addirittura a commuoversi.
E poi, poi c’è lei. È bellissima, perfetta, probabilmente è la cosa più affascinante che abbia mai visto in vita mia. Mi sorride, mi prende per mano, le brillano gli occhi così tanto che sembrano perle. Ma io non riesco a guardarla come dovrei, ad amarla come dovrei. Perché lei, semplicemente, non è te.
È la sua unica colpa e il mio errore più grande, quello irrimediabile di avere accanto qualcuno che non sarà mai come te.
 
Il significato delle parole non sempre coincide con quello che queste vorrebbero definire.
Certe volte si perdono, certe volte si svuotano. Si lasciano andare e ci si dimentica quello che avrebbero dovuto significare, quello che ci sarebbe dovuto essere dietro, e dei discorsi negli anni non restano che le parole, semplici e vuote.  E ciò che doveva essere una spiegazione diventa una scusa, e una scusa diventa un offesa. Ritorna inutile in qualunque modo tu l’abbia pronunciata. Perché non sarà mai stato abbastanza. Non quando esprimere qualcosa fa così male, non quando sentirla nemmeno regge il confronto. Non quando la voce si blocca e rimangano i silenzi. Di quelli che non si possono soffocare nemmeno con un abbraccio. Donghae se li ricordava tutti gli abbracci che aveva cercato di dare, tutte le parole che aveva cercato di dire. E gli sembrava che nella sua vita non fosse rimasto che questo. Gli sembrava di non aver mai fatto altro, di non aver mai cercato altro.
La testa troppo pesante, gli occhi troppo stanchi. Il sibilo del motore sotto i piedi, e una solitudine estrema, insieme alla consapevolezza di star scappando. Faceva uno strano effetto, stare lì. E immaginarsi tutti quelli che conosci, li fuori a cercarti, o forse come sperava Donghae, a dimenticarti. Perché quando la solitudine diventa troppa, non è possibile restare vicino a qualcuno. Nemmeno per te stesso, soprattutto per te stesso.  Ci era voluto del tempo per capirlo, che gli altri non possono far scomparire la solitudine. Non c’è nessun modo per tenerli uniti a te. Nessun modo per farli restare al tuo fianco. Niente che puoi offrigli a parte te stesso.
Quando era partito da Mokpo  una settimana prima non aveva previsto che si sarebbe ritrovato in queste condizioni.
Non aveva pensato che sarebbe stato così difficile e così maledettamente familiare. Dopo anni passati a trovare un posto ,uno qualsiasi, che potesse cambiarlo.
Era stata una ricerca disperata, la sua.  Eppure in un certo senso era stata anche essenziale, fin dal primo istante, fin da quando ,anni prima, aveva varcato la soglia di quel locale così lontano dalla vita che aveva sognato per troppo tempo. E c’era qualcosa di essenziale perfino nel farsi scopare nel bagno di un locale di cui non ricordava nemmeno il nome, con gli occhi serrati come se il disgusto e lo squallore potessero sparire con un battito di ciglia, come se quella parola così tanto temuta e aggirata potesse evaporare allo stesso modo dei suoi sospiri. Frocio, gli sussurrava il tizio che lo scopava, frocio.
E sembrava essenziale perfino tornare al dormitorio con i pantaloni ancora sporchi di sesso e la testa bassa, davanti a sé soltanto il volto di suo padre, e un incredibile senso di abbandono, che aumentava ogni giorno, ogni anno di più. Fino a quando, mentre si sentiva cadere, un sorriso non sembrava ormai essere più nemmeno una forzatura.
Sì era stata difficile quella risoluzione, sotto troppi punti di vista. Ritornare indietro quando hai passato gli ultimi dieci anni della tua vita a maledire il passato, non è mai facile.
Ma il taxi continuava a camminare e l’ Han River brillava di luci riflesse, alcune brillanti, alcune troppo sfumate per essere rassicuranti.
Forse la soluzione sarebbe stata tornare a casa in quella quotidianità che aveva preso il posto dei sogni, in quel sottile stato di isteria che avevo preso il sapore della solitudine.
Ritornare e fare del male a tutti a Jenet, a se stesso, con il fantasma dei figli che non avevano mai avuto. L’ultimo fantasma, l’ultimo rimorso, l’ennesimo sogno spezzato.
E la cosa peggiore tornando, non sarebbe stato nemmeno il dolore, ma il sentire, il sapere che nonostante gli sbagli e le colpe se fosse stato lì, lo sguardo di suo padre avrebbe continuato a brillare e tutto questo non sarebbe stato così terribile.
Ed era per questo, per questa mancanza e tante altre, che aveva bisogno rimettere a posto i pezzi ,trovare un cardine, uno soltanto e guardare in faccia il più grande rimpianto, il più grande “se” della sua vita.
O forse non c’entrava niente, forse non c’erano spiegazioni, forse aveva solo bisogno di vederlo, di sentirlo non come un fantasma ma come una presenza, come qualcosa di meravigliosamente vero.
l’ultima speranza, se così poteva chiamarsi, di illudersi che qualcosa potesse rimanere incorrotta, pura e senza tempo.
 
 
 
Scusate davvero per non aver scritto, ma ho avuto parecchi problemi con la scuola e anche con il resto, spero davvero che sia rimasto qualcuno a seguire questa storia, per farmi perdonare vi anticipo che finalmente nel quarto capitolo la eunhae si riunirà!
Avevo programmato di scrivere il loro incontro in questo capitolo ma per una questione di pov ho preferito dedicare al loro incontro un intero capitolo. Che dire? Per chi fosse ancora qui grazie davvero di aver seguito, spero di riuscire finalmente a finire qst storia con il prossimo capitolo. E mi farebbe davvero piacere ricevere dei commenti, perché sono stati quelli che mi hanno incoraggiato a continuare =)
  
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