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Autore: Akemichan    03/07/2006    10 recensioni
Aggiustare il motore di un'auto non dovrebbe essere un problema così complicato e pericoloso per il presidente della Kaiba Corporation, oppure si? Dipende dalle persone che si incontrano con l'auto in panne...Aggiornamento ogni due venerdì.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Seto Kaiba
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Una tomba

Mokuba era seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro, davanti all'ufficio di suo fratello, all'ultimo piano del grattacielo al centro di Domino. Tra le mani stringeva la collana portafoto, aprendola e chiudendola, facendola ticchettare ed osservando a sprazzi l'immagine di Seto da bambino.
"Qualcosa non va, signorino?" chiese Roland, che passava per il corridoio con un mazzo di fiori in mano, vedendolo con lo sguardo basso.
"No… Non so" rispose Mokuba, vago. In effetti, non c'era nulla fuori posto. Dopo la sconfitta di Darz, la società era ritornata di proprietà di Seto, che era riuscito in poco tempo a farle riacquistare popolarità; inoltre, la costruzione del primo Kaibaland in America procedeva a gonfie vele e fra poche settimane avrebbero potuto aprirlo al pubblico con una grande inaugurazione. Nessun problema, dunque.
Allora, perché sentiva quello strano senso di malinconia? Da quando quella ragazza bionda era entrata nelle loro vite, Mokuba aveva iniziato a sentire suo fratello più distante, meno premuroso nei suoi confronti. Aveva temuto di perderlo, come già aveva rischiato con Gozaburo, solo perché Seto aveva trovato qualcun altro di cui occuparsi. A pensarci a distanza, però, si era accorto che i suoi timori erano totalmente infondati, perché suo fratello non aveva mai smesso di interessarsi a lui, anzi, la distanza che li aveva separati si era accorciata, perché, finalmente, Seto era tornato ad avere, seppur in sordina, il carattere che Mokuba ricordava all'orfanotrofio.
Era… Felice.
Mokuba non se ne era accorto finché Miyano non era scomparsa, dopo la sconfitta di Darz, per qualche motivo che non gli avevano spiegato. Seto era ritornato alla lavoro, più indaffarato di prima, non avendo più un valido aiuto, e rincasava sempre tardi, come un tempo: non poteva più cenare con lui, spesso saltava anche la colazione. Riguardando la foto, poteva ben rendersi conto della differenza.
"Ritornerà?" domandò, quasi a se stesso. Se l'avesse fatto, avrebbe potuto almeno conoscerla e… Capirla. Provarci, almeno, visto che non aveva mai fatto nemmeno un tentativo.
"Non è la signorina Miyano che deve ritornare" scosse la testa Roland. "E' il signor Kaiba che deve andare a cercarla"
Mokuba sbatté le palpebre a quella frase. "E se lo facessimo noi…?" Balzò in piedi, eccitato all'idea di poter essere d'aiuto. Roland non rispose, bussando all'ufficio.
"Si?" gli rispose una voce dall'interno.
"Oggi è il venticinque, signore" disse il dipendente, aprendo leggermente la porta. "Mi aveva detto di avvertirla e di…" Alzò il braccio per mostrare il mazzo di fiori, "…comprare questi…" Era un po' titubante, perché non comprendeva l'utilità di quel gesto. Che avesse deciso di corteggiare la figlia di qualche imprenditore per avere dei finanziamenti?
Anche Mokuba fissò i fiori colorati con preoccupazione. "Dove vai?" chiese, sospettoso, mentre vedeva il fratello prendere la valigia, indossare il soprabito e uscire dall'ufficio, afferrando il mazzo.
"Niente di particolare…" Seto alzò le spalle, poi, vedendo la loro espressione non convinta, aggiunse: "a consegnare questi" E si augurò che non aggiungessero nulla, mentre si dirigeva verso l'ascensore per recarsi sul tetto a prendere il jet.
Fortunatamente, la città dove doveva recarsi non era troppo lontana da Domino, ed era anche sufficientemente piccola da permettergli di trovare il cimitero senza dover chiedere informazioni a nessuno. Anche lo stesso camposanto era piuttosto ristretto, perciò gli bastò controllare tutte le lapidi prima di trovare quella giusta.
Masami Irota. Nessuna foto, nemmeno un fiore o una candela, erba folta intorno.
Appoggiò il mazzo di fiori davanti alla scritta. Avrebbe voluto proprio vedere com'era, se le somigliava oppure no.
"Come puoi essere qui?" chiese una voce dietro di lui.
"E' per questo che volevi le ferie, giusto?" rispose con un'altra domanda Seto. "E' morta oggi…"
"E' così" Shiho gli si affiancò, e sorrise debolmente alla vista del mazzo di fiori. "In realtà, non dovevi disturbarti. Non c'è nemmeno il suo vero nome, solo l'identità segreta che aveva assunto…"
"Perché non me lo hai detto?" Lui continuò a fissare l'incisione sul marmo. "Di oggi, intendo"
Shiho si morse un labbro. Davanti a sua sorella non voleva mentire, mai. E forse era la volta buona di dire la verità. "Non volevo ricordarti sempre che stavi meglio di me" ammise.
Seto sentì una fitta all'incirca sotto l'ombelico. Certo, lui non era come lei, per questo non aveva funzionato fra di loro. "Come va con Amelda?" chiese, fingendo indifferenza.
"Amelda?"
"Non sei stata con lui in questo periodo?" continuò lui, e più che una domanda era un'affermazione. Dopotutto, li aveva visti assieme, subito dopo la sconfitta di Darz. Era andato a cercarla, non tanto per riportarla indietro, ma anche solo per sapere se stesse bene, e li aveva visti. Abbracciati come se si conoscessero da tempo. Non che non volesse riaverla con sé, solo che era troppo tardi. Non aveva avuto nemmeno il coraggio di salutarla. Che stupido. Non era certo per visitare la tomba di Akemi che era andato al cimitero, quel giorno. Era per rivederla. Però non riusciva ad ammetterlo neppure a se stesso.
"Sei geloso" esclamò quasi lei, con un sorriso leggermente ironico, cercando di fissarlo in viso, ma lui voltò la testa.
"Siete molto simili" disse, per cambiare argomento.
"Sì, è vero" rispose Shiho, chinandosi leggermente a terra per sfiorare i petali profumati dei fiori. "Proprio per questo, dopo che ho ripreso i sensi, me ne sono andata"
La fitta dolorosa si attenuò immediatamente. Seto si tirò un piccolo pugno da solo, per obbligare il suo intestino a rimanere calmo. "Davvero?"
"Amelda ha sofferto più di me per la scomparsa di suo fratello, forse perché era troppo immaturo quando è successo" gli spiegò lei, sorridendo ironicamente sul fatto che non si poteva mai essere maturi e preparati ad un simile avvenimento. "Cercava qualcuno che alleviasse il suo senso di colpa, e quel qualcuno ero io. Pensava che avessi potuto accettarlo perché io avevo perso mia sorella maggiore, a cui mi ero sempre affidata" Un piccolo grillo le salì su un dito. "Anch'io, all'inizio, credevo di volere un sostituto di Akemi"
"E invece?" chiese ancora Seto.
"Ho trovato te" Tre semplicissime parole che non fornivano alcuna spiegazione. "Conosci la leggenda cinese?" Si alzò, continuando a far saltare il piccolo insetto verde da un dito all'altro. "Un contadino perde il grillo domestico dell'imperatore, di cui si stava occupando, rischiando così di essere condannato a morte. Il figlio, allora, si uccide e si reincarna in un grillo in modo che il padre lo possa consegnare all'imperatore e sopravvivere"
"La conoscevo" annuì lui. "Ma cosa c'entra?"
"Anch'io vorrei fare così" Shiho allungò il palmo in avanti e l'insetto balzò giù, atterrando elegantemente sul bordo della lapide di marmo. "Vorrei morire, in modo che la Black Organization non mi cerchi più, e reincarnarmi in qualcosa… Di più utile" Non specificò a chi, anche se sarebbe stato necessario, perché troppo imbarazzante.
"Dovresti smetterla di pensare sempre alla morte come ad una soluzione" la rimproverò Seto. "La morte è solo la fine di tutto. Ci sono tante cose che si possono fare prima… Dimentica il passato" "Non sei la persona più adatta a dirmelo" commentò lei incrociando le braccia. "Che mi dici dello stereo?"
"Eh?" Seto cercò di assumere un'espressione ignara.
"Non sono stupida" Shiho gli scoccò un'occhiata eloquente. "A te la musica non dispiace, perciò l'unico motivo di odiare quello stereo è il ricordo di qualcosa… Sbaglio?"
Seto si morse un labbro. "No"
"Appunto" Lei emise un lungo sospirò, poi si voltò e fece per andarsene.
"Voglio che torni"
Shiho si fermò, dandogli la schiena. Era sicura di aver sentito male.
Alla fine, ciò che Yami diceva era giusto. Se certe cose si posso dire anche senza provarle, a maggior ragione andrebbero dette quando si provano, quindi perché non farlo? "Te lo dirò solamente una volta, quindi ascolta bene" disse Seto. "Io…" Lei si era voltata a guardarlo, e questo non facilitava la situazione. "Non sono un tipo da smancerie o roba varia… Che so, uscire, andare al cinema, in giro… Cose così, insomma"
"Ma…?" cercò di aiutarlo lei.
"Però…" Le scoccò una strana occhiata, poi si guardò intorno, per essere sicuro che nessuno ascoltasse. "Ti amo" Si mise una mano sulla bocca subito dopo averlo detto. "Non lo ripeterò mai più in vita mia, quindi spero tu abbia capito!"
Shiho rise leggermente, perché la sua espressione imbarazzata era veramente troppo divertente. "Si, ho capito…" Amore… Non era solo una reazione chimica? E allora, perché aveva provato quell'enorme senso di sollievo, quel senso di calore al petto quando gli aveva sentito pronunciare quelle parole? Emise un sospiro triste, e lo fissò con due occhi oceano ancora più profondi del solito.
Possibile che non ci credesse? "No, non ho fatto tutto questo per niente" commentò Seto mentalmente. Infilò una mano in tasca ed estrasse il suo deck, quindi iniziò a controllare le carte. Alla fine, allungò verso di lei le tre carte del Blue Eyes White Dragon. "Avanti, prendine una"
Lei guardò prima lui, poi le carte. Ricordò il sogno che aveva fatto all'ospedale, di quella ragazza minuta che poteva trasformarsi nel drago. Ne era ancora gelosa? No, non ne aveva più bisogno, non dopo quello che Seto aveva appena fatto. Non sapeva chi fosse quella ragazza, né dove si trovasse in quel momento; l'unica cosa che sapeva, e che contava veramente, è che lui si trovava da lei. Bastava, anche se non gli avesse mai sorriso. Era contenta che fosse successo in quel luogo, così almeno Akemi aveva potuto vederli. Sarebbe stata felice per lei.
"Non le voglio" disse, spingendole di nuovo verso il suo petto. "Queste sono solo tue"
Seto fece un lungo sospiro, in un certo senso di sollievo, mentre le rimetteva a posto e riponeva il deck nella tasca. Quando però rialzò lo sguardo, si ritrovò il volto di Shiho fermo a due centimetri dal viso, e le labbra premute sulle sue. "Sarebbe un sì?" domandò quando si separarono.
Lei non ebbe il tempo di rispondergli, perché entrambi furono investiti da una pioggia di riso. "Ehi…" A terra, ad un paio di metri da loro, stava Mokuba, con il sacchetto in mano. Sembrava abbastanza divertito dalle loro espressioni imbarazzate.
"Non si preoccupi signore" disse la voce del tuttofare Roland. "Penso a tutto io. Chiesa, vestito, ristorante, li sta di nozze…"
Mokuba sembrò interessato. "Dobbiamo pensare anche a chi invitare!"
"Giusto!" convenne l'altro. "Il signor Mutou, ad esempio…?"
"Ehi, ehi, ehi!" cercò di fermarli Seto. "Chi ha mai parlato di matrimonio?"
Shiho nascose un sorriso con la mano. "Se ci sposiamo, mi dai la comunione dei beni?" domandò. "Almeno, sono a posto anche in caso di divorzio"
"Ma te lo puoi proprio scordare" replicò lui. "Ad ognuno il proprio conto in banca"
"Tirchio"
Lui le scoccò un'occhiataccia. "Ladra"
"Allora, vede, signore, che ho ragione?" esultò il tuttofare. "Non ha negato, anzi sta già facendo progetti"
"Roland!" gridò allora Seto. "Da quand'è che ti pago per impicciarti dei fatti miei?"
"Ma da quand'è che lo paghi, soprattutto" si stupì Shiho, meritandosi un'altra occhiata storta.
"Senti…" mormorò poi Mokuba, debolmente. "Davvero tua sorella è morta?" La sua frase non era altro che un debole sospiro, come se si sentisse in colpa.
Lei cercò di assumere un'espressione un po' meno cinica del solito. "Sì" rispose solamente.
"Allora… Allora…" iniziò il bambino, a singhiozzo, vergognandosi. "Possiamo essere noi…" Il suo sguardo saettò sul fratello maggiore. "I tuoi nuovi fratelli!"
"Uhm…" Shiho fissò Seto, poi gli agitò una mano davanti. "Lui non lo voglio" Si affiancò a Mokuba, e afferrò la mano che le stava porgendo. "Roland, torniamo. Chissà cos'è successo alla società mentre non c'ero…"
Seto incrociò le braccia, guardandola da dietro mentre si allontanava. "Ah, non mi ha risposto davvero…" sussurrò, prima di seguirli e gridare: "guardate che il presidente sono io!"
***
Shiho scese in salotto prima che la cena fosse pronta e notò una strana musichetta aleggiare per la stanza. Si avvicinò, e notò su una delle mensole, in bella mostra, lo stereo antico che prima si trovava nella sua camera. "Come mai qui?"
Seto, che era seduto sul divano e leggeva un giornale di economia, alzò le spalle. "Ho solo pensato che fosse inutile non utilizzarlo…"
"Aah…" commentò lei, alzando leggermente il volume. In realtà, sapeva benissimo che era il suo modo per incoraggiarla a lasciare stare la Black Organization e di pensare solo al futuro. Lo apprezzava. "Che è?" chiese, ascoltando la canzone. "I Tiromancino?"
"Non ne ho idea, sono cd di Roland" Si alzò, riponendo la rivista sul tavolino, e andò a controllare. Effettivamente, della musica si occupava il suo dipendente, che sembrava avere una collezione praticamente infinita, anche se non si capiva bene con che soldi fosse riuscito a comprarla "Io ascolto solo Robbie Williams…"
"Robbie Williams?" ripeté Shiho, con un tono stupito al massimo.
"Si, perché?" si mise sulla difensiva lui.
"Non credevo…" Batté leggermente i polpastrelli sui tasti dello stereo. "Quel cantante è l'esatto opposto di te, è una specie di teppista fuori di testa…"
"Però le sue canzoni sono belle" replicò Seto, offeso, anche se non le poteva dare torto. "Meglio dei Nomadi, comunque"
"Hanno un ritmo meno depressivo, se non altro" ammise Shiho. "Qual è la tua canzone preferita?"
Lui aspettò qualche minuto prima di risponderle. "Angels"
Lei si voltò dall'altra parte e iniziò a fingere di tossire.
"Lo sapevo!" esclamò Seto, incrociando le braccia, arrabbiato.
"Scusa, ma…" Shiho agitò una mano davanti al viso. "Angels è una canzone d'amore"
"Ma no?" commentò lui ironico. "Mi rilassa, ecco tutto"
Scuotendo la testa, lei sorrise. "Ascoltiamo almeno questa?" chiese, accennando allo stereo. "Tanto per sapere cos'è" Rimasero quindi in silenzio per qualche minuto, con il viso rivolto ai tasti dello stereo, concentrati unicamente sulla musica.
Ah, come sempre sei…
La descrizione di un attimo, per me…
Sei… Un'emozione fortissima…
Ah, come sempre sei… Bellissima…

Seto, dopo aver contato mentalmente fino a dieci, si voltò verso di lei, aspettandosi il peggio. Shiho lo stava osservando con un sorrisetto piuttosto compiaciuto. "Lo sapevi che cantava questo, vero?"
"Uhm…" Lei finse di osservarsi le unghie. "Effettivamente l'avevo già sentita… Dai, te ne metto una bella io" cambiò argomento, onde evitare di fargli cambiare idea sulla presenza dello stereo, cercando nel marasma di cd e audiocassette che Roland aveva appoggiato sopra lo stereo.
"E' pronto da mangiare!" gridò Mokuba dalla cucina. "E' pronto! Ed inizia anche Passaparola!"
"Allora cambia canale" commentò Shiho. "Non voglio rovinare la cena a tuo fratello…"
Il bambino rise leggermente. "Va bene"
"Ma da che parte stai?!" protestò Seto a quell'affermazione. "Che canzone hai messo?" le domandò poi, mentre gli altri si sistemavano a tavola, compresi Mokuba e Roland che, ovviamente, facevano di tutto per farli stare vicini.
"Imagine di John Lennon" alzò le spalle con noncuranza lei. Se non era una canzone bella quella…! Seto si affacciò sulla soglia, per ascoltare alcune parole.
And I feel that love is dead
I'm loving angels instead
And through it all
She offers me protection
A lot of love and affection
Whether I'm right or wrong
And down the waterfall
Wherever it may take me
I know that life won't break me
When I come to call
She won't forsake me
I'm loving angels instead…

"Bugiarda" sussurrò poi a sé stesso, prima di andare a sedersi. Dopotutto, anche se lei sembrava più un angelo della morte, andava bene lo stesso.

Note di Akemichan:
Ciao a tutti ^^
Nonostante i vari imprevisti che questa storia ha avuto, siamo finalmente giunti alla conclusione ^^ Spero vi sia piaciuta. Ovviamente, anche in questo caso è un finale che possiamo definire "aperto", ma il motivo è semplice: quello che mi interessava era analizzare la maniera in cui i protagonisti si relazionavano tra loro, non mettere la parola "fine" al loro rapporto (anche perché io non credo all'amore eterno). Da questo punto di vista, la prima parte serviva per farli conoscere e, in un certo senso, farli fidare uno dell'altro (non per niente la storia terminava con Shiho che rivelava l'esistenza della sorella), mentre la seconda serviva a farli relazionare di più su cosa provassero l'uno per l'altro (ed è il motivo per cui ho inserito Kisara e Amelda).
Per quanto riguarda le canzoni, chiedo scusa per i Tiromancino con "La descrizione di un attimo" (ancora!), ma da com'era iniziata doveva finire (e poi che lo vedo Roland ad ascoltarli! XD); Robbie Williams credo lo ascoltino anche i Giappone, dovrebbe essere un cantante internazionale… O.o L'ho scelto proprio per via di "Angels", dato che sono solita paragonare Shiho ad un angelo della morte (riferendomi ad una precisa scena del manga). La traduzione, all'incirca, dovrebbe essere: e sento che l'amore è morte/sto amando gli angeli lo stesso/a butto via tutto/lei mi offre protezione/un sacco di amore e affetto/sia che sia nel giusto o nello sbagliato/e mi butto dalla cascata/lei dovrebbe sostenermi dovunque/so che la vita non mi distruggerà/quando verrò a chiamarla/lei non mi tradirà/sto amando gli angeli lo stesso.
Okay, le divagazioni filosofiche sono finite XD Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia finora, compreso l'ultimo capitolo, che dedico a tutti quelli che hanno speso un poco del loro tempo per recensirmi. Mi auguro che vi sia piaciuto. Alle recensioni di questo capitolo, se ce ne saranno, risponderò sul mio blog (http://ramses-kingdom.splinder.com) una volta che la storia sarà finita in seconda pagina.
Angolino pubblicitario: sto lavorando ad una nuova storia, "Double Blue Eyes versione o.1", sempre incentrata sulla coppia Seto/Shiho, ma vista dalla prospettiva di Detective Conan (difatti, la pubblicherò in quella sezione). In pratica: se nella prima versione siamo partiti sapendo tutto di Seto Kaiba, e scoprendo pian piano ciò che riguardava Shiho Miyano, nella seconda versione accadrà l'esatto contrario, ed gli altri personaggi co-protagonisti che appariranno verranno dal mondo di Detective Conan. Ovviamente, la storia del loro incontro sarà completamente diversa, così come i problemi che dovranno affrontare durante la loro relazione. Ho deciso di farlo perché questa coppia mi piace davvero molto, e vorrei farla conoscere anche ai fan di Detective Conan che invece non seguono Yu-Gi-Oh. Se siete interessati fatemelo sapere, vi manderò una mail di avviso quando la pubblicherò.
Ancora un grazie enorme a tutti quanti, e a presto ^_^

Reviews:

Death Angel: Ciao ^^ Grazie della recensione. Mi fa piacere che il duello ti sia piaciuto, anche perché era un po' di sfondo e basta ^^Bye ^^

FrancescaAkira89: Ciao ^^ Grazie della recensione. No, no ^^ E' vero che era tornata bambina, ma, se riguardi il capitolo 11, in fondo, vedrai che c'è la scena in cui lei prende l'antidoto e ritorna adulta, tanto che c'è la frase "Yami la vide passare da otto a diciotto anni in un istante". Naturalmente questa è una licenza letteraria, perché nell'anime/manga questo non è ancora accaduto… Bye ^^

Selly: Ciao ^^ Grazie della recensione. Meno male, allora in qualcosa sono riuscita a sorprenderti, se non sai che noia ^_- Si, è l'ultimo, e le spiegazioni di ciò sono nelle mie note. Bye ^^

Alisea: Ciao ^^ Grazie della recensione. Mi fa piacere che adesso sia tutto chiaro, comunque non esitare a farmelo notare se c'è qualcosa che non va. No, in realtà la vernice avrebbe dovuto essere direttamente nel proiettile (Shiho fa le cose per bene! XD), ma ho scordato di specificarlo ^^'' Chiedo scusa. Mi fa piacere che quella scena ti sia piaciuta, anche se non so se Seto fosse proprio IC… Bye ^^

Daughter of Rage and Love: Ciao ^^ Grazie della recensione. Il finale era un po' incasinato, tempo, fortuna che ti è piaciuto ^^ Bye ^^
   
 
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