La
luna piena era alta nel cielo, si
stagliava fra le nuvole illuminando tutto con i suoi raggi chiari.
Il
bosco, solitamente sempre oscuro, prendeva
ora nuova vita sotto i suoi riflessi argentati.
E
proprio in quel luogo un giovane ragazzo
correva a perdifiato, incurante delle tenebre che lo circondavano, un
solo
scopo ben fisso in mente: correre più
velocemente di LUI.
Grazie
ai suoi vestiti scuri riusciva a
confondersi con le ombre degli alberi e quindi a passare inosservato,
almeno
finché
i suoi capelli non venivano colpiti dai
riflessi della luna: il giovane, infatti, che a vederlo non poteva
avere più
di 17 anni, portava dei lunghi capelli biondo platino legati da una
coda a metà
schiena che scendevano scalati fino in vita. Alcuni ciuffi ogni tanto
gli
finivano in fronte ma non ci faceva troppo caso. Benché
il taglio scalato e la loro lunghezza che potevano trarre in inganno,
il corpo
ben allenato ed i lineamenti del giovane non lasciavano dubbi sul suo
sesso,
anzi, in un certo qual modo esaltavano la sua mascolinità
in modo raffinato ed elegante.
Gli
occhi di un penetrante nero con qualche
riflesso blu vagliavano circospetti il terreno circostante decidendo
che forse
poteva fermarsi per riprendere fiato da quella corsa sfrenata.
Fu
allora che lo sentì.
Un ululato agghiacciante proveniente dalle sue spalle.
Con
estrema lentezza si girò
e fu in quel momento che lo vide.
A
circa una decina di metri da lui sostava un
grande lupo dal pelo rossiccio ed i luccicanti occhi dorati, che lo
fissava
intensamente senza perderlo mai di vista.
Poi
fu un attimo, un battito di ciglia ed il
grande lupo ripartì
per la sua corsa.
Senza
perdere altro
tempo il giovane riprese a correre con ancora più
forza, non si sarebbe mai fatto raggiungere e sicuramente
sarebbe giunto prima del grande lupo alla villa che sorgeva quasi al
centro del
bosco.
Nella
sua mente un
solo pensiero: arrivare per primo a destinazione!
Quasi
sbuffando iniziò
a ripensare come tutto quel casino fosse iniziato…
La
notte di tutti i santi si stava avvicinando, mancavano
solo un paio di giorni e finalmente avrebbe potuto divertirsi con tutti
i suoi
amici senza che i loro genitori potessero lamentarsi come al solito.
Solo
in alcune notti particolari alle varie stirpi, Figli
della Luna e Figli del Sole, era concesso incontrarsi senza scatenare
una
guerra; il territorio neutro veniva cambiato in ogni occasione. Questo
era il
patto che migliaia di anni prima era stato sancito da tutte e sette le
razze.
Normalmente
esse si dividevano in due categorie dalle
quali nascevano le stirpi; i Figli del Sole si dividevano tra le razze
delle
fate, gli elfi ed infine gli angeli, mentre dai Figli della Luna
quattro razze
erano nate: i demoni, le streghe, i licantropi ed infine i vampiri.
Normalmente
il divieto di incontro vigeva solo tra i Figli
del Sole e i Figli della Luna, ma in un lontano passato una terribile
guerra
aveva portato i vampiri e i licantropi in pessimi rapporti e
tutt’ora i loro
esponenti non si incontravano molto volentieri.
La
nuova generazione non badava più a simili sciocchezze
ed infatti molti ragazzi aspettavano con trepidazione, chi
più e chi meno, la
notte che per quegli sciocchi umani era diventata la
festività chiamata
Halloween e che per loro rimaneva la notte santa.
Più
di tutti un giovane vampiro aspettava questo evento,
un ragazzo di appena diciassette anni con lunghi capelli biondo platino
e occhi
neri dai riflessi blu, il suo nome era Lucas Valentine.
Lucas
aspettava quel giorno per poter rivedere i suoi più
cari amici; essi infatti appartenevano ad entrambe le stirpi ed anche
se i
Figli della Luna potevano incontrarsi liberamente, i suoi genitori non
erano
del suo stesso parere.
Infatti
il casato dei Valentine poteva vantarsi di essere
uno dei pochi clan nobili e più potenti tra i vampiri,
motivo per cui i coniugi
a capo della casata non vedevano di buon occhio le amicizie del figlio,
specie il
ragazzo che Lucas considerava come un fratello.
Vaan
Lican era sempre stato il suo miglior amico fin da
piccolo, figlio di un prestigioso clan della stirpe della luna,
intraprendente
e un po’ sbruffone a volte, ma con l’unico difetto,
secondo i genitori di Lucas,
di essere un licantropo.
Se
le due razze non erano in armonia lo si doveva alla
guerra intrapresa secoli prima proprio dalle loro famiglie. Non che una
simile
sciocchezza avesse mai influito sulla loro amicizia, ma per i loro
genitori era
un vero e proprio affronto, quindi durante le poche volte che si
potevano
vedere senza che nessuno avesse da ridire ne approfittavano per far
festa con
gli amici.
Ma
proprio la vicinanza dei due e degli altri loro amici
aveva portato ad un graduale riavvicinamento di tutte le stirpi, gli
anziani
reggenti dell’antico patto avevano accordato a i giovani il
permesso di
riunirsi per i preparativi della festa che si sarebbe presto tenuta,
quindi si
poteva già vedere riuniti nelle terre sconfinate della
foresta nera i diversi
clan pronti a divertirsi.
Lucas
era già arrivato al luogo d’incontro con i suoi
amici, facile da raggiungere visto che sia il clan Valentine che il
clan Lican
risiedevano nella zona, ed ora aspettava pazientemente
l’arrivo degli altri per
organizzare la loro festa privata.
Le
prime a raggiungerlo furono le tre sorelle streghe
provenienti dalle coste nord dalla Scozia, le quali, contro tutte le
sciocche
dicerie umane, arrivarono con le loro moto fiammanti.
Le
tre sorelle, Urd la maggiore di venticinque anni,
Verdandi la seconda di ventidue e Sculd la più piccola di
diciassette, potevano
essere scambiate facilmente per normalissime ragazze alla moda.
Infatti
il loro abbigliamento non era affatto particolare
come in quei volgari film di quart’ordine che si possono
vedere nei cinema:
tutte indossavano comodi abiti da viaggio che consistevano in jeans
chiari,
felpa leggera, scarpe da ginnastica e giacca da motocicliste, niente di
così
scandaloso insomma.
Non
che gli abiti di Lucas fossero da meno, vestiva infatti
con normali pantaloni blu scuro, camicia e stivaletti neri abbinati a
un
soprabito blu scuro, niente che potesse far pensare alla sua vera
natura.
Insomma,
normali ragazzi che si ritrovano per festeggiare
in allegria…
-“Heilà
vampiretto, come stai? Allora, nessuna preda
succulenta all’orizzonte?”-
Bhe…
forse quasi normali. Urd come suo solito non si
smentiva mai, la parte da strega le veniva fin troppo naturale per
sopprimerla
in normali comportamenti umani, specie quando poteva divertirsi a
prendere in
giro il povero Lucas e l’esagitato Vaan.
Tolto
il casco mise in bella mostra i lunghi e mossi
capelli argentati.
Benché
gli umani potessero trovarlo insolito e sicuramente
artefatto quello era proprio il suo colore naturale, unico tratto che
mostrava
apertamente la sua appartenenza ai Figli della Luna.
Oltre
ai capelli argentati un altro tratto la distingueva,
i piccoli tatuaggi tribali che sia lei che le sue sorelle avevano in
parti
diverse sul viso: il simbolo che le riconosceva come membri del clan
Goods, uno
dei più conosciuti e rispettati tra le streghe.
Agilmente
si avvicinò come una pantera alla sua preda, puntando
i suoi occhi gialli sul vampiro, già pregustandosi il
momento di iniziare uno
dei suoi passatempi preferiti, “sfottere allegramente Lucas e
Vaan”.
E
mentre Urd saltellava intorno a Lucas, le sue sorelle la
raggiungevano con passo tranquillo; Verdandi bionda con dei chiarissimi
occhi
azzurri ed un dolce sorriso era la personificazione della perfetta
sorella
maggiore, Sculd, invece, con i suoi occhi grigi e i capelli corti neri
era il
“fratellino” che sempre Lucas avrebbe voluto.
Con
il suo carattere da maschiaccio riusciva sempre a
mettersi in mostra oltre che a finire nei guai più
impensabili.
Fortunatamente
a fermare quella calamità di Urd ci pensò
Verdandi, che con poche parole convinse la sorella ad entrare con lei
nel bar
per poter prendere i posti a tutti gli amici senza problemi, lasciando
così la
possibilità a Lucas e Sculd di chiacchierare tranquillamente
sulle ultime
novità.
-“Allora
noi iniziamo ad entrare, ragazzi. Appena arrivano
gli altri venite dentro che così facciamo le
ordinazioni.”– disse Verdandi con
il suo solito sorriso dolce.
-“E
vedete di non combinare casini mocciosetti!
Ahahahah…”-
e con queste ultime parole anche Urd scomparve all’interno
del locale.
-“Tsz,
sempre la solita mia sorella, non ci vediamo da
mesi e lei inizia subito a scocciare. Ma tanto ho già in
mente un bello
scherzetto da fargli quest’anno e tu e Vaan mi darete una
mano!”–
Il
luccichio che si vedeva negli occhi di Sculd non
prometteva niente di buono, e, se c’erano certezze a questo
mondo una è che se
la streghetta mora aveva quello sguardo, e in più voleva
coinvolgere Vaan, Lija
e Kendra in un suo piano, si poteva essere certi che un cataclisma si
stava per
abbattere.
Essendo
poi lui uno dei pochi amici d’infanzia di quei due
matti di Vaan e Sculd, Lucas immancabilmente finiva sempre per
cacciarsi anche
lui nei guai e solitamente era anche quello a cui andava peggio.
La
discussione tra i due continuò ancora per molto, Lucas
cercava di farla desistere dalla sua ultima trovata per non scatenare
una nuova
guerra, mentre Sculd voleva convincerlo che si sarebbero divertiti un
mondo a
tingere di rosa shocking i capelli della sorella maggiore, senza
contare che si
sarebbero presi una bella rivincita per tutti gli scherzi precedenti
della
tirannica Urd!
Il
battibecco continuò fino all’arrivo di altri loro
amici, incredibilmente Figli del Sole, ragazzi conosciuti qualche anno
prima e
con cui avevano legato molto.
Come
apri fila si poteva vedere una ragazza di diciassette
anni dai brillanti capelli mossi color blu elettrico con varie ciocche
rosse,
trattenuti da una fascetta in stoffa nera con un ricamo a forma di ali
di
pipistrello, vestita come una gothic lolita con tanto di ombrellino,
mantellina
lunga fino al ginocchio e anfibi pesanti, tutto rigorosamente nero. A
vederla
si comprendeva subito il suo spirito allegro e vivace riflesso nei suoi
occhi
ametista, oltre che la sua passione per il macabro ed il nero: difatti
il suo
trucco da dark e la passione per gli strani accessori era difficile da
non
notare.
Ancora
più sconcertante era pensare alla sua razza
d’origine, visto il suo stile nel vestire, ma
d’altronde essere un angelo non
voleva certo dire essere anche amanti del bianco e Kendra Lux era il
perfetto esempio
di questo.
Subito
dietro di lei si poteva notare la coppia più ambita
dalle dolci figlie del sole: ad accompagnare l’angioletto in
nero c’erano i due
migliori amici di Verdandi, più giovani della
strega di un paio di anni.
Alex
del clan Xiflu e Luji del clan Sorenis entrambi ventenni;
il primo appartenente alla stirpe delle fate, portava corti capelli
verdi
sparati in aria con del gel, vestito con jeans azzurri e maglioncino
rosso che
faceva risaltare i suoi insoliti occhi arancioni dalla pupilla felina;
il
secondo appartenente alla stirpe elfica con i classici tratti delle
orecchie
appuntite, i capelli biondo dorati portati corti con un ciuffo
più lungo a
coprirgli leggermente uno dei suoi occhi verde acceso con indosso
calzoni di
pelle rossa e camicia bianca di seta, esattamente come il suo amico
portava
stivali alla cavallerizza a metà coscia neri e un giaccone
grigio pesante
addosso.
In
pochi secondi la povera Sculd dovette desistere dal suo
intento di coinvolgere Lucas nel suo piano, per far fronte
all’espansiva Kendra,
che era letteralmente saltata addosso all’amica per farsi
raccontare tutte le
novità del momento e poi, chissà, magari avrebbe
trovato una nuova alleata per
il suo folle piano contro la sorella.
Ma
d’altronde era normale vedere un simile slancio di
allegria dalla ragazza, benché si incontrassero in segreto
quando avevano un
po’ di tempo, i figli della luna e i figli del sole non
potevano avere contatti
tra di loro e ancora meno incontrarsi fuori dalla festa di ogni santo.
-“Oddio
ragazzi che bello vedervi! Non vedevo l’ora di
arrivare per poter chiacchierare liberamente!”-
-“Ma
se non hai fatto altro per tutto il viaggio! Come
minimo ti si sarebbe dovuta seccare la gola con quelle
ciarle… ehi, non
guardarmi così, ho detto solo la verità! Lu,
dammi una mano…”-
-“Mi
spiace Alex ma ti sei tirato da solo la zappa su i
piedi, ora non venire a lamentarti con me se ti darà il
tormento per i prossimi
mesi.”–
-“Che
asociali che siete! Ma vi pare il modo di trattare
una povera ragazza?”–
Interrompendo
la discussione infinita che sarebbe
certamente seguita, Lucas domandò come mai erano arrivati
insieme.
-“Ti
pare che potevamo lasciare l’angelo nero qui presente
a piede libero tra gli umani? Ma sei impazzito Lucas!?!”-
-“Taci
Alex! Sempre il solito cafone di fata sei…”-
Mentre
Kendra fulminava con lo sguardo l’amico dalla
lingua affilata, ci pensò Luji a dare le varie spiegazioni
richieste: -“Io e
Alex abbiamo mandato un falco guardiano a Kendra per accordarci di
venire
insieme: lei avrebbe aperto un portale da Fantasia per
l’Amazzonica, poi con il
mio dragone dei cieli saremmo giunti insieme nella foresta nera per poi
infine
raggiungervi al punto d’incontro concordato.”-
Fantasia,
immensa città degli
angeli situata al di sopra delle nuvole, in una dimensione accessibile
solo
tramite portali dimensionali.
Gli
umani si sbagliavano: non esisteva né Paradiso,
né Inferno
dopo la morte, l’unico posto vagamente simile ai loro scritti
era la città
degli angeli, inaccessibile per chiunque non facesse parte alla loro
razza o ai
falchi guardiani.
Mentre
i draghi, poi, erano considerati semplicemente
bestie mitologiche estinte o mai esistite, vivevano placidamente
allevati dagli
elfi nel cuore della foresta amazzonica, luogo dove risiedevano i vari
clan
elfici insieme a quelli delle fate. Il clima molto caldo permetteva a
quegli
animali di vivere in pace dalla curiosità umana.
-“Hei
ragazzi per caso Li è già arrivata?”-
gli occhi di
Kendra brillavano di aspettativa all’idea di rivedere la sua
migliore amica.
-“No
non ancora, mancano solo i nostri diavoletti e quel
ritardatario di Vaan, ti va di aspettare qui fuori con noi
Kend?”-
Sculd
non vedeva l’ora di esporre la sua trovata geniale
all’amica, nella speranza di trovare una nuova alleata per il
suo folle piano, visto
che Lucas si era prontamente tirato fuori e che il lupacchiotto e il
demonietto
erano in ritardo.
-“Dentro
ci sono Urd e Verdandi?”-
Alex
sembrava molto ansioso di far riposare le sue povere
orecchie dalle incessanti parole dell’angioletto, non che si
aspettasse
silenzio dal locale o da quella pazza di Urd, ma tutto liì
sembrava una dolce
manna rispetto quel suono incessante.
-“Si
e vi stanno aspettando dentro tenendoci i posti, noi
rimaniamo ad aspettare gli altri e poi entriamo a bere
qualcosa.”-
-“Ottimo!
In questo caso Lucas ti affidiamo queste due
impiastri, noi entriamo a far compagnia alle ragazze. Ci vediamo tra un
po’.”-
-“Hei!
Impiastri a chi!”-
Kendra
e Sculd risposero insieme con sguardo adirato per
il modo poco carino in cui erano state apostrofate.
Lanciando
un ultimo sorriso di benevolenza verso il trio,
Luji entrò nel locale senza aspettare altro con Alex alle
calcagna.
Fuori
le due ragazze continuarono a inveire contro quelle
ingiuste parole ancora per un po’ e quando infine Sculd si
stava apprestando ad
esporre il suo ultimo piano udirono un urlo in lontananza.
-“Kend!”-
Voltandosi,
videro una giovane ragazza bionda sui diciotto
anni, vestita da white lolita coordinata a un paio di stivali alti con
zeppa,
corrergli incontro per arrivare prima.
Il
vestito tutto fronzoli e merletti si intravedeva dal
cappotto, sempre bianco, con il pelo sulle rifiniture, i lunghi capelli
lisci
erano tenuti indietro da una fascia elastica bianca con su disegnato
delle ali
d’angelo che permettevano di far risaltare gli splendidi
occhi blu.
-“Li!!!”-
Lija,
la ragazza che si era appena tuffata tra le braccia
di Kendra, era la migliore amica di quest’ultima,
nonché appartenente alla
razza dei demoni.
Le
due ragazze si erano conosciute anni addietro in un
incontro tra angeli e demoni, e fin da quella prima volta erano state
inseparabili! Fortunatamente i loro clan essendo molto importanti tra
le due
razze, i Lux e i Mird, avevano più contatti di altri per
mantenere l’ordine dei
rispettivi mondi.
-“Come
al solito siete troppo chiassose ragazze…”-
Alle
loro spalle era infine giunto anche Deyx, altro
demone ventiduenne dai corti e disordinati capelli castani, fisico
molto
muscoloso e incredibili occhi rosso sangue; vestiva in modo molto
simile a
Kendra ma con un tocco di metal sul gotico. Anch’egli membro
di un clan
demoniaco importante quale erano i Sulf, incontrava spesso
l’angelo tanto da
essere diventato un buon amico delle due ragazze.
-“Ciao
Dx, tutto bene con il viaggio?”- Lucas andò a
salutare calorosamente l’amico.
-“Tutto
a meraviglia Luc, io e Lija abbiamo aperto un
portale qui vicino direttamente dalla fontana centrale di
Vulcania.”-
Come
gli angeli vivevano in una dimensione diversa nei
cieli, così i demoni vivevano in un mondo sotterraneo posto
su una dimensione
ancora differente, mentre la terra rimaneva un porto franco per le
varie razze
all’oscuro degli ingenui umani.
Vulcania
era un posto a dir poco straordinario, gli umani
non si immaginavano nemmeno quanto le loro idee fossero sbagliate in
proposito.
Appariva
come una splendida città del ‘700, immense
fontane e giardini ovunque abbellivano il paesaggio, il tempo sempre
mite per
tutto l’anno, illuminato da un sole e una luna fittizi che
scandivano le ore
della giornata.
-“Già,
e Deyx ci ha messo un secolo per prepararsi… non
ditemi che siamo gli ultimi!”-
Uno
sguardo di puro orrore attraversò gli occhi blu di
Lija, lei odiava sopra ogni cosa essere in ritardo!
Quello
e i maleducati…
-“Tranquilla
Li, tanto manca Vaan, come al solito…”-
-“RAGAZZI!!!!!!!!!!!!!!!!!”-
Come
se fosse stato evocato, il licantropo diciassettenne arrivò
di corsa e senza fiato proprio in quel momento.
Un
ragazzo muscoloso e con solo jeans e scarpe da corsa
come vestiario, sulla spalla del braccio destro spiccava un tatuaggio
che univa
il sole e la luna in un unico disegno tribale, i capelli di un bel
rosso vivo
corti e sparati in aria con del gel sulla parte alta della testa,
mentre
lasciati lunghi fino alle scapole trattenuti da un codino sulla nuca
sul retro.
Appena
alzò lo sguardo fece mostra dei suoi lupeschi occhi
dorati molto simili all’ambra, l’iride risplendeva
anche al buio mentre la
pupilla era più allungata rispetto i canoni umani.
-“Hei
gente come ve la passate? Stavate aspettando il qui
presente super uomo!?!”- disse ammiccando alle ragazze
facendole ridere.
-“E
certo, perché tanto si sa… il lupo perde il pelo
ma
non il vizio! Non potresti cercare di essere un po’
più puntuale Vaan? Neanche
abitassi dall’altra parte del mondo!”-
sbuffò Lucas.
-“Luc,
vecchio mio! Mi pareva strano non udire la tua
soave voce intenta a rimproverarmi. Allora tutto bene con i tuoi vecchi
a
casa?”-
Avvicinandosi
all’amico di sempre, Vaan gli appoggiò il
braccio sulle spalle lanciando uno sguardo saputo alle ragazze che ora
ridevano
anche più forte di prima.
Ignorando
la domanda superflua Lucas si scrollo via il
braccio dell’amico e si mise a parlare con Deyx, quando
improvvisamente captò
meglio la loro conversazione e non si meravigliò poi tanto
di sentire su cosa
gli altri stavano discutendo: Sculd si era subito lanciata nella
spiegazione
del suo brillante piano hai danni della sorella maggiore Urd
riscuotendo il
consenso immediato negli altri.
-“Grande
Sculd! Questa sì che è la trovata del secolo!
Puoi contare sicuramente sul mio aiuto per la riuscita del
piano!”-
Nel
vedere Vaan così convinto e entusiasta, mentre Kendra
e Lija annuivano convinte, un brivido freddo percorse la schiena di
Lucas: una
catastrofe certa si stava avvicinando e lui doveva intervenire subito
per fermare
quei pazzi furiosi.
-“SCORDATEVELO
ASSOLUTAMENTE! È una vera pazzia, come
minimo poi Urd ci ammazza tutti per vendetta… o peggio, si
inventa una delle
sue trovate in grado di farci desiderare la prima opzione. Io al
contrario
vostro ci tengo a vivere per qualche secolo ancora!”-
-“Sei
il solito noioso Lucas, sempre a vedere tutto nero!
Un po’ di ottimismo ragazzo! Figurati se poi ci facciamo
fregare da quella
strega!”-
-“È
già successo e lo sai bene anche tu! Comunque non vi
permetterò
di fare una simile idiozia!”-
Alzando
un sopracciglio dubbioso Vaan guardò le ragazze
scettiche, si girò verso Deyx che era stato zitto fino a
quel momento a godersi
la scena, per poi tornare a guardare verso Lucas: -“E
sentiamo disfattista,
cosa avresti intenzione di fare?”-
Un
sorriso sadico si andò a disegnare sulle labbra del
vampiro, facendo così preoccupare tutti i suoi amici.
-“Mi
pare ovvio ragazzi… avviserei Urd in anticipo
così
che lei vi aspetti al varco con già la vostra punizione
pronta!”-. Il modo
dolce di parlare era decisamente in contrasto con le parole appena
dette, tanto
che gli amici lo guardavano stralunati dubitando di aver sentito bene.
-“Stai
scherzando vero? Non lo faresti mai!”- esclamarono
i quattro in coro.
-“Ne
siete sicuri? Ad ogni modo entriamo, gli altri ci
stanno aspettando da tempo ormai…”-
Il
gruppo si avviò all’interno del pub e appena
varcarono
la soglia tutti gli umani si voltarono a osservarli ammirati;
ignorandoli
completamente i ragazzi si apprestarono a raggiungere gli amici
già seduti che
gli facevano cenno dal fondo della sala.
Con
un sorriso furbo Vaan si piazzò davanti a Lucas
bloccandogli il passaggio ed esponendogli la sua ultima geniale trovata
per
risolvere la discussione precedente.
-“Facciamo
una scommessa!”-
Guardandolo
dubbioso il vampiro chiese: -“Che tipo di
scommessa?”-
-“Una
gara di velocità tra noi due! Il primo che raggiunge
la villa umana che si trova nel centro della foresta anche usando i
propri
poteri e facendo la classica domanda di rito, ricevendo più
dolci dell’altro,
vince la sfida e decide se fare lo scherzo o meno. Ci stai?”-
Superandolo
e dandogli le spalle, Lucas gli rispose in
modo secco: -“Scordatelo!”-
Quando
ormai era giunto al tavolo degli amici la voce
divertita di Vaan lo raggiunse, sicuro di come si sarebbe concluso il
loro
discorso.
-“Paura
di perdere Valentine?”-
Gli
occhi gialli di Urd sfavillarono di indignazione, per
i Figli della Luna era un disonore la codardia e su certe cose, come
ben sapeva
il licantropo, la maggiore delle sorelle Goods era irremovibile quanto
un
membro anziano.
-“Lucas
spero di aver sentito male… non sei un Figlio
della Luna forse? Non ti stai tirando indietro da una sfida
giusto?”- commentò la
strega senza sapere di essere la diretta interessata.
-“Sì,
Lucas, di che stirpe fai parte?”- rincarò la dose
Vaan.
Ormai
messo al muro, e non desideroso di far arrabbiare
inutilmente Urd, si ritrovò ad accettare la sfida
lanciatagli.
Tirando
un sospiro di sconfitta si girò verso il
licantropo gongolante: -“Va bene Vaan, hai vinto tu, accetto
la tua sfida per
la notte dei santi…”-
◊◊◊
Ed
ecco che si trovavano a correre nella foresta la notte
di Halloween, gli amici che li aspettavano al solito pub per vedere chi
avrebbe
vinto… il lupo o il vampiro?
La
casa era ormai all’orizzonte e si vedevano le luci;
Lucas precedeva di poco il licantropo, doveva assolutamente vincere lui
la
scommessa o Urd li avrebbe uccisi tutti lentamente senza
pietà per aver osato
toccargli i suoi adorati capelli.
Era
a meno di
Si
slanciò alla massima velocità vero la porta, e
nel stesso
momento in cui la sua mano colpiva il batacchio, il dito di Vaan, il
cui
mutamento repentino era stato degno dei membri più antichi
del clan Lican,
suonava il campanello.
Entrambi
i ragazzi naturalmente avevano un aspetto un po’
diverso rispetto al solito, anche se non così evidente al
primo sguardo, per
rimanere in tema alla festa: Vaan aveva lasciato dalla sua
trasformazione coda
e orecchie da lupo, mentre Lucas aveva lasciato in vista i canini
sviluppati e
il bianco dei suoi occhi era sparito completamente, ora
l’intero occhio era
nero con qualche striatura blu, fissi entrambi in quelli
dell’amico a
squadrarsi quasi ostili.
-“Sono
arrivato prima io Luc, ammettilo!”-
-“Scordatelo
Vaan, io ho toccato per primo la porta quindi
sloggia bello!”-
Mentre
i due continuavano la loro discussione per
decretare chi fosse arrivato per primo e avesse il diritto di
presentarsi ai
padroni di casa, da dentro arrivò una voce che avvisava
l’immediato arrivo. Guardandosi
negli occhi per un ultima volta i due ragazzi decisero cosa fare.
-“Presentiamoci
insieme e risolviamo il problema!”-
-“Ok,
vince comunque chi tra noi due riceve più dolci.”-
In
quel momento la porta si aprì mostrando una ragazza di
circa quindici anni, che per la festa era vestita da strega moderna,
ovvero
vestitino nero attillato e molto scollato che faceva da minigonna,
stivali
anfibi neri, cappello a punta e guanti senza dita lunghi fino al gomito.
Vedendo
i due bei ragazzi di fronte alla sua porta sorrise
in modo seducente, e con voce che credeva invitante li
salutò calorosamente.
I
ragazzi si scambiarono un ultimo sguardo d’intesa e,
mostrando il loro migliore sorriso, dissero perfettamente in coro:
-“Dolcetto o
Scherzetto?”-