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Autore: erol89    31/10/2011    2 recensioni
prima storia fantasy di una serie, ambientata ad halloween.
immergetevi nel mio piccolo mondo, incontrate i miei personoggi e scoprite come non sempre i mostri appaiono come le classiche figure da film horror.
entrate nel mondo delle due stirpi e lasciatevi incantare. ^^
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'LE DUE STIRPI -luna & sole-'
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Salve gente! Visto sono tornata! ^^ Questa sarà la prima storia di una piccola serie, in questo racconto inizierete a conoscere le mie piccole creature e sperando che possano intrigarvi e invogliarvi a leggere i prossimi racconti. Per il momento vi saluto e mi raccomando, un piccolo commentino rende sempre felice l'autore. Saluti dalla vostra Erol89 Trick or Treat?

+Trick or Treat?+

 

 

 

 

La luna piena era alta nel cielo, si stagliava fra le nuvole illuminando tutto con i suoi raggi chiari.

Il bosco, solitamente sempre oscuro, prendeva ora nuova vita sotto i suoi riflessi argentati.

E proprio in quel luogo un giovane ragazzo correva a perdifiato, incurante delle tenebre che lo circondavano, un solo scopo ben fisso in mente: correre più velocemente di LUI.

Grazie ai suoi vestiti scuri riusciva a confondersi con le ombre degli alberi e quindi a passare inosservato, almeno finché i suoi capelli non venivano colpiti dai riflessi della luna: il giovane, infatti, che a vederlo non poteva avere più di 17 anni, portava dei lunghi capelli biondo platino legati da una coda a metà schiena che scendevano scalati fino in vita. Alcuni ciuffi ogni tanto gli finivano in fronte ma non ci faceva troppo caso. Benché il taglio scalato e la loro lunghezza che potevano trarre in inganno, il corpo ben allenato ed i lineamenti del giovane non lasciavano dubbi sul suo sesso, anzi, in un certo qual modo esaltavano la sua mascolinità in modo raffinato ed elegante.

Gli occhi di un penetrante nero con qualche riflesso blu vagliavano circospetti il terreno circostante decidendo che forse poteva fermarsi per riprendere fiato da quella corsa sfrenata.

Fu allora che lo sentì. Un ululato agghiacciante proveniente dalle sue spalle.

Con estrema lentezza si girò e fu in quel momento che lo vide.

A circa una decina di metri da lui sostava un grande lupo dal pelo rossiccio ed i luccicanti occhi dorati, che lo fissava intensamente senza perderlo mai di vista.

Poi fu un attimo, un battito di ciglia ed il grande lupo ripartì per la sua corsa.

Senza perdere altro tempo il giovane riprese a correre con ancora più forza, non si sarebbe mai fatto raggiungere e sicuramente sarebbe giunto prima del grande lupo alla villa che sorgeva quasi al centro del bosco.

Nella sua mente un solo pensiero: arrivare per primo a destinazione!

Quasi sbuffando iniziò a ripensare come tutto quel casino fosse iniziato

 

 

 

 

La notte di tutti i santi si stava avvicinando, mancavano solo un paio di giorni e finalmente avrebbe potuto divertirsi con tutti i suoi amici senza che i loro genitori potessero lamentarsi come al solito.

Solo in alcune notti particolari alle varie stirpi, Figli della Luna e Figli del Sole, era concesso incontrarsi senza scatenare una guerra; il territorio neutro veniva cambiato in ogni occasione. Questo era il patto che migliaia di anni prima era stato sancito da tutte e sette le razze.

Normalmente esse si dividevano in due categorie dalle quali nascevano le stirpi; i Figli del Sole si dividevano tra le razze delle fate, gli elfi ed infine gli angeli, mentre dai Figli della Luna quattro razze erano nate: i demoni, le streghe, i licantropi ed infine i vampiri.

Normalmente il divieto di incontro vigeva solo tra i Figli del Sole e i Figli della Luna, ma in un lontano passato una terribile guerra aveva portato i vampiri e i licantropi in pessimi rapporti e tutt’ora i loro esponenti non si incontravano molto volentieri.

La nuova generazione non badava più a simili sciocchezze ed infatti molti ragazzi aspettavano con trepidazione, chi più e chi meno, la notte che per quegli sciocchi umani era diventata la festività chiamata Halloween e che per loro rimaneva la notte santa.

Più di tutti un giovane vampiro aspettava questo evento, un ragazzo di appena diciassette anni con lunghi capelli biondo platino e occhi neri dai riflessi blu, il suo nome era Lucas Valentine.

Lucas aspettava quel giorno per poter rivedere i suoi più cari amici; essi infatti appartenevano ad entrambe le stirpi ed anche se i Figli della Luna potevano incontrarsi liberamente, i suoi genitori non erano del suo stesso parere.

Infatti il casato dei Valentine poteva vantarsi di essere uno dei pochi clan nobili e più potenti tra i vampiri, motivo per cui i coniugi a capo della casata non vedevano di buon occhio le amicizie del figlio, specie il ragazzo che Lucas considerava come un fratello.

Vaan Lican era sempre stato il suo miglior amico fin da piccolo, figlio di un prestigioso clan della stirpe della luna, intraprendente e un po’ sbruffone a volte, ma con l’unico difetto, secondo i genitori di Lucas, di essere un licantropo.

Se le due razze non erano in armonia lo si doveva alla guerra intrapresa secoli prima proprio dalle loro famiglie. Non che una simile sciocchezza avesse mai influito sulla loro amicizia, ma per i loro genitori era un vero e proprio affronto, quindi durante le poche volte che si potevano vedere senza che nessuno avesse da ridire ne approfittavano per far festa con gli amici.

Ma proprio la vicinanza dei due e degli altri loro amici aveva portato ad un graduale riavvicinamento di tutte le stirpi, gli anziani reggenti dell’antico patto avevano accordato a i giovani il permesso di riunirsi per i preparativi della festa che si sarebbe presto tenuta, quindi si poteva già vedere riuniti nelle terre sconfinate della foresta nera i diversi clan pronti a divertirsi.

Lucas era già arrivato al luogo d’incontro con i suoi amici, facile da raggiungere visto che sia il clan Valentine che il clan Lican risiedevano nella zona, ed ora aspettava pazientemente l’arrivo degli altri per organizzare la loro festa privata.

Le prime a raggiungerlo furono le tre sorelle streghe provenienti dalle coste nord dalla Scozia, le quali, contro tutte le sciocche dicerie umane, arrivarono con le loro moto fiammanti.

Le tre sorelle, Urd la maggiore di venticinque anni, Verdandi la seconda di ventidue e Sculd la più piccola di diciassette, potevano essere scambiate facilmente per normalissime ragazze alla moda.

Infatti il loro abbigliamento non era affatto particolare come in quei volgari film di quart’ordine che si possono vedere nei cinema: tutte indossavano comodi abiti da viaggio che consistevano in jeans chiari, felpa leggera, scarpe da ginnastica e giacca da motocicliste, niente di così scandaloso insomma.

Non che gli abiti di Lucas fossero da meno, vestiva infatti con normali pantaloni blu scuro, camicia e stivaletti neri abbinati a un soprabito blu scuro, niente che potesse far pensare alla sua vera natura.

Insomma, normali ragazzi che si ritrovano per festeggiare in allegria…

 

-“Heilà vampiretto, come stai? Allora, nessuna preda succulenta all’orizzonte?”-

 

Bhe… forse quasi normali. Urd come suo solito non si smentiva mai, la parte da strega le veniva fin troppo naturale per sopprimerla in normali comportamenti umani, specie quando poteva divertirsi a prendere in giro il povero Lucas e l’esagitato Vaan.

Tolto il casco mise in bella mostra i lunghi e mossi capelli argentati.

Benché gli umani potessero trovarlo insolito e sicuramente artefatto quello era proprio il suo colore naturale, unico tratto che mostrava apertamente la sua appartenenza ai Figli della Luna.

Oltre ai capelli argentati un altro tratto la distingueva, i piccoli tatuaggi tribali che sia lei che le sue sorelle avevano in parti diverse sul viso: il simbolo che le riconosceva come membri del clan Goods, uno dei più conosciuti e rispettati tra le streghe.

Agilmente si avvicinò come una pantera alla sua preda, puntando i suoi occhi gialli sul vampiro, già pregustandosi il momento di iniziare uno dei suoi passatempi preferiti, “sfottere allegramente Lucas e Vaan”.

E mentre Urd saltellava intorno a Lucas, le sue sorelle la raggiungevano con passo tranquillo; Verdandi bionda con dei chiarissimi occhi azzurri ed un dolce sorriso era la personificazione della perfetta sorella maggiore, Sculd, invece, con i suoi occhi grigi e i capelli corti neri era il “fratellino” che sempre Lucas avrebbe voluto.

Con il suo carattere da maschiaccio riusciva sempre a mettersi in mostra oltre che a finire nei guai più impensabili.

Fortunatamente a fermare quella calamità di Urd ci pensò Verdandi, che con poche parole convinse la sorella ad entrare con lei nel bar per poter prendere i posti a tutti gli amici senza problemi, lasciando così la possibilità a Lucas e Sculd di chiacchierare tranquillamente sulle ultime novità.

 

-“Allora noi iniziamo ad entrare, ragazzi. Appena arrivano gli altri venite dentro che così facciamo le ordinazioni.”– disse Verdandi con il suo solito sorriso dolce.

-“E vedete di non combinare casini mocciosetti! Ahahahah…”- e con queste ultime parole anche Urd scomparve all’interno del locale.

-“Tsz, sempre la solita mia sorella, non ci vediamo da mesi e lei inizia subito a scocciare. Ma tanto ho già in mente un bello scherzetto da fargli quest’anno e tu e Vaan mi darete una mano!”–

 

Il luccichio che si vedeva negli occhi di Sculd non prometteva niente di buono, e, se c’erano certezze a questo mondo una è che se la streghetta mora aveva quello sguardo, e in più voleva coinvolgere Vaan, Lija e Kendra in un suo piano, si poteva essere certi che un cataclisma si stava per abbattere.

Essendo poi lui uno dei pochi amici d’infanzia di quei due matti di Vaan e Sculd, Lucas immancabilmente finiva sempre per cacciarsi anche lui nei guai e solitamente era anche quello a cui andava peggio.

La discussione tra i due continuò ancora per molto, Lucas cercava di farla desistere dalla sua ultima trovata per non scatenare una nuova guerra, mentre Sculd voleva convincerlo che si sarebbero divertiti un mondo a tingere di rosa shocking i capelli della sorella maggiore, senza contare che si sarebbero presi una bella rivincita per tutti gli scherzi precedenti della tirannica Urd!

Il battibecco continuò fino all’arrivo di altri loro amici, incredibilmente Figli del Sole, ragazzi conosciuti qualche anno prima e con cui avevano legato molto.

Come apri fila si poteva vedere una ragazza di diciassette anni dai brillanti capelli mossi color blu elettrico con varie ciocche rosse, trattenuti da una fascetta in stoffa nera con un ricamo a forma di ali di pipistrello, vestita come una gothic lolita con tanto di ombrellino, mantellina lunga fino al ginocchio e anfibi pesanti, tutto rigorosamente nero. A vederla si comprendeva subito il suo spirito allegro e vivace riflesso nei suoi occhi ametista, oltre che la sua passione per il macabro ed il nero: difatti il suo trucco da dark e la passione per gli strani accessori era difficile da non notare.

Ancora più sconcertante era pensare alla sua razza d’origine, visto il suo stile nel vestire, ma d’altronde essere un angelo non voleva certo dire essere anche amanti del bianco e Kendra Lux era il perfetto esempio di questo.

Subito dietro di lei si poteva notare la coppia più ambita dalle dolci figlie del sole: ad accompagnare l’angioletto in nero c’erano i due migliori amici di Verdandi, più giovani  della strega di un paio di anni.

Alex del clan Xiflu e Luji del clan Sorenis entrambi ventenni; il primo appartenente alla stirpe delle fate, portava corti capelli verdi sparati in aria con del gel, vestito con jeans azzurri e maglioncino rosso che faceva risaltare i suoi insoliti occhi arancioni dalla pupilla felina; il secondo appartenente alla stirpe elfica con i classici tratti delle orecchie appuntite, i capelli biondo dorati portati corti con un ciuffo più lungo a coprirgli leggermente uno dei suoi occhi verde acceso con indosso calzoni di pelle rossa e camicia bianca di seta, esattamente come il suo amico portava stivali alla cavallerizza a metà coscia neri e un giaccone grigio pesante addosso.

In pochi secondi la povera Sculd dovette desistere dal suo intento di coinvolgere Lucas nel suo piano, per far fronte all’espansiva Kendra, che era letteralmente saltata addosso all’amica per farsi raccontare tutte le novità del momento e poi, chissà, magari avrebbe trovato una nuova alleata per il suo folle piano contro la sorella.

Ma d’altronde era normale vedere un simile slancio di allegria dalla ragazza, benché si incontrassero in segreto quando avevano un po’ di tempo, i figli della luna e i figli del sole non potevano avere contatti tra di loro e ancora meno incontrarsi fuori dalla festa di ogni santo.

 

-“Oddio ragazzi che bello vedervi! Non vedevo l’ora di arrivare per poter chiacchierare liberamente!”-

-“Ma se non hai fatto altro per tutto il viaggio! Come minimo ti si sarebbe dovuta seccare la gola con quelle ciarle… ehi, non guardarmi così, ho detto solo la verità! Lu, dammi una mano…”-

-“Mi spiace Alex ma ti sei tirato da solo la zappa su i piedi, ora non venire a lamentarti con me se ti darà il tormento per i prossimi mesi.”–

-“Che asociali che siete! Ma vi pare il modo di trattare una povera ragazza?”–

 

Interrompendo la discussione infinita che sarebbe certamente seguita, Lucas domandò come mai erano arrivati insieme.

 

-“Ti pare che potevamo lasciare l’angelo nero qui presente a piede libero tra gli umani? Ma sei impazzito Lucas!?!”-

-“Taci Alex! Sempre il solito cafone di fata sei…”-

 

Mentre Kendra fulminava con lo sguardo l’amico dalla lingua affilata, ci pensò Luji a dare le varie spiegazioni richieste: -“Io e Alex abbiamo mandato un falco guardiano a Kendra per accordarci di venire insieme: lei avrebbe aperto un portale da Fantasia per l’Amazzonica, poi con il mio dragone dei cieli saremmo giunti insieme nella foresta nera per poi infine raggiungervi al punto d’incontro concordato.”-

 

Fantasia, immensa città degli angeli situata al di sopra delle nuvole, in una dimensione accessibile solo tramite portali dimensionali.

Gli umani si sbagliavano: non esisteva né Paradiso, né Inferno dopo la morte, l’unico posto vagamente simile ai loro scritti era la città degli angeli, inaccessibile per chiunque non facesse parte alla loro razza o ai falchi guardiani.

Mentre i draghi, poi, erano considerati semplicemente bestie mitologiche estinte o mai esistite, vivevano placidamente allevati dagli elfi nel cuore della foresta amazzonica, luogo dove risiedevano i vari clan elfici insieme a quelli delle fate. Il clima molto caldo permetteva a quegli animali di vivere in pace dalla curiosità umana.

 

-“Hei ragazzi per caso Li è già arrivata?”- gli occhi di Kendra brillavano di aspettativa all’idea di rivedere la sua migliore amica.

-“No non ancora, mancano solo i nostri diavoletti e quel ritardatario di Vaan, ti va di aspettare qui fuori con noi Kend?”-

 

Sculd non vedeva l’ora di esporre la sua trovata geniale all’amica, nella speranza di trovare una nuova alleata per il suo folle piano, visto che Lucas si era prontamente tirato fuori e che il lupacchiotto e il demonietto erano in ritardo.

 

-“Dentro ci sono Urd e Verdandi?”-

 

Alex sembrava molto ansioso di far riposare le sue povere orecchie dalle incessanti parole dell’angioletto, non che si aspettasse silenzio dal locale o da quella pazza di Urd, ma tutto liì sembrava una dolce manna rispetto quel suono incessante.

 

-“Si e vi stanno aspettando dentro tenendoci i posti, noi rimaniamo ad aspettare gli altri e poi entriamo a bere qualcosa.”-

-“Ottimo! In questo caso Lucas ti affidiamo queste due impiastri, noi entriamo a far compagnia alle ragazze. Ci vediamo tra un po’.”-

-“Hei! Impiastri a chi!”-

 

Kendra e Sculd risposero insieme con sguardo adirato per il modo poco carino in cui erano state apostrofate.

Lanciando un ultimo sorriso di benevolenza verso il trio, Luji entrò nel locale senza aspettare altro con Alex alle calcagna.

Fuori le due ragazze continuarono a inveire contro quelle ingiuste parole ancora per un po’ e quando infine Sculd si stava apprestando ad esporre il suo ultimo piano udirono un urlo in lontananza.

 

-“Kend!”-

 

Voltandosi, videro una giovane ragazza bionda sui diciotto anni, vestita da white lolita coordinata a un paio di stivali alti con zeppa, corrergli incontro per arrivare prima.

Il vestito tutto fronzoli e merletti si intravedeva dal cappotto, sempre bianco, con il pelo sulle rifiniture, i lunghi capelli lisci erano tenuti indietro da una fascia elastica bianca con su disegnato delle ali d’angelo che permettevano di far risaltare gli splendidi occhi blu.

 

-“Li!!!”-

 

Lija, la ragazza che si era appena tuffata tra le braccia di Kendra, era la migliore amica di quest’ultima, nonché appartenente alla razza dei demoni.

Le due ragazze si erano conosciute anni addietro in un incontro tra angeli e demoni, e fin da quella prima volta erano state inseparabili! Fortunatamente i loro clan essendo molto importanti tra le due razze, i Lux e i Mird, avevano più contatti di altri per mantenere l’ordine dei rispettivi mondi.

 

-“Come al solito siete troppo chiassose ragazze…”-

 

Alle loro spalle era infine giunto anche Deyx, altro demone ventiduenne dai corti e disordinati capelli castani, fisico molto muscoloso e incredibili occhi rosso sangue; vestiva in modo molto simile a Kendra ma con un tocco di metal sul gotico. Anch’egli membro di un clan demoniaco importante quale erano i Sulf, incontrava spesso l’angelo tanto da essere diventato un buon amico delle due ragazze.

 

-“Ciao Dx, tutto bene con il viaggio?”- Lucas andò a salutare calorosamente l’amico.

-“Tutto a meraviglia Luc, io e Lija abbiamo aperto un portale qui vicino direttamente dalla fontana centrale di Vulcania.”-

 

Come gli angeli vivevano in una dimensione diversa nei cieli, così i demoni vivevano in un mondo sotterraneo posto su una dimensione ancora differente, mentre la terra rimaneva un porto franco per le varie razze all’oscuro degli ingenui umani.

Vulcania era un posto a dir poco straordinario, gli umani non si immaginavano nemmeno quanto le loro idee fossero sbagliate in proposito.

Appariva come una splendida città del ‘700, immense fontane e giardini ovunque abbellivano il paesaggio, il tempo sempre mite per tutto l’anno, illuminato da un sole e una luna fittizi che scandivano le ore della giornata.

 

-“Già, e Deyx ci ha messo un secolo per prepararsi… non ditemi che siamo gli ultimi!”-

 

Uno sguardo di puro orrore attraversò gli occhi blu di Lija, lei odiava sopra ogni cosa essere in ritardo!

Quello e i maleducati…

 

-“Tranquilla Li, tanto manca Vaan, come al solito…”-

-“RAGAZZI!!!!!!!!!!!!!!!!!”-

 

Come se fosse stato evocato, il licantropo diciassettenne arrivò di corsa e senza fiato proprio in quel momento.

Un ragazzo muscoloso e con solo jeans e scarpe da corsa come vestiario, sulla spalla del braccio destro spiccava un tatuaggio che univa il sole e la luna in un unico disegno tribale, i capelli di un bel rosso vivo corti e sparati in aria con del gel sulla parte alta della testa, mentre lasciati lunghi fino alle scapole trattenuti da un codino sulla nuca sul retro.

Appena alzò lo sguardo fece mostra dei suoi lupeschi occhi dorati molto simili all’ambra, l’iride risplendeva anche al buio mentre la pupilla era più allungata rispetto i canoni umani.

 

-“Hei gente come ve la passate? Stavate aspettando il qui presente super uomo!?!”- disse ammiccando alle ragazze facendole ridere.

-“E certo, perché tanto si sa… il lupo perde il pelo ma non il vizio! Non potresti cercare di essere un po’ più puntuale Vaan? Neanche abitassi dall’altra parte del mondo!”- sbuffò Lucas.

-“Luc, vecchio mio! Mi pareva strano non udire la tua soave voce intenta a rimproverarmi. Allora tutto bene con i tuoi vecchi a casa?”-

 

Avvicinandosi all’amico di sempre, Vaan gli appoggiò il braccio sulle spalle lanciando uno sguardo saputo alle ragazze che ora ridevano anche più forte di prima.

Ignorando la domanda superflua Lucas si scrollo via il braccio dell’amico e si mise a parlare con Deyx, quando improvvisamente captò meglio la loro conversazione e non si meravigliò poi tanto di sentire su cosa gli altri stavano discutendo: Sculd si era subito lanciata nella spiegazione del suo brillante piano hai danni della sorella maggiore Urd riscuotendo il consenso immediato negli altri.

 

-“Grande Sculd! Questa sì che è la trovata del secolo! Puoi contare sicuramente sul mio aiuto per la riuscita del piano!”-

 

Nel vedere Vaan così convinto e entusiasta, mentre Kendra e Lija annuivano convinte, un brivido freddo percorse la schiena di Lucas: una catastrofe certa si stava avvicinando e lui doveva intervenire subito per fermare quei pazzi furiosi.

 

-“SCORDATEVELO ASSOLUTAMENTE! È una vera pazzia, come minimo poi Urd ci ammazza tutti per vendetta… o peggio, si inventa una delle sue trovate in grado di farci desiderare la prima opzione. Io al contrario vostro ci tengo a vivere per qualche secolo ancora!”-

-“Sei il solito noioso Lucas, sempre a vedere tutto nero! Un po’ di ottimismo ragazzo! Figurati se poi ci facciamo fregare da quella strega!”-

-“È già successo e lo sai bene anche tu! Comunque non vi permetterò di fare una simile idiozia!”-

 

Alzando un sopracciglio dubbioso Vaan guardò le ragazze scettiche, si girò verso Deyx che era stato zitto fino a quel momento a godersi la scena, per poi tornare a guardare verso Lucas: -“E sentiamo disfattista, cosa avresti intenzione di fare?”-

 

Un sorriso sadico si andò a disegnare sulle labbra del vampiro, facendo così preoccupare tutti i suoi amici.

 

-“Mi pare ovvio ragazzi… avviserei Urd in anticipo così che lei vi aspetti al varco con già la vostra punizione pronta!”-. Il modo dolce di parlare era decisamente in contrasto con le parole appena dette, tanto che gli amici lo guardavano stralunati dubitando di aver sentito bene.

 

-“Stai scherzando vero? Non lo faresti mai!”- esclamarono i quattro in coro.

-“Ne siete sicuri? Ad ogni modo entriamo, gli altri ci stanno aspettando da tempo ormai…”-

 

Il gruppo si avviò all’interno del pub e appena varcarono la soglia tutti gli umani si voltarono a osservarli ammirati; ignorandoli completamente i ragazzi si apprestarono a raggiungere gli amici già seduti che gli facevano cenno dal fondo della sala.

Con un sorriso furbo Vaan si piazzò davanti a Lucas bloccandogli il passaggio ed esponendogli la sua ultima geniale trovata per risolvere la discussione precedente.

 

-“Facciamo una scommessa!”-

Guardandolo dubbioso il vampiro chiese: -“Che tipo di scommessa?”-

-“Una gara di velocità tra noi due! Il primo che raggiunge la villa umana che si trova nel centro della foresta anche usando i propri poteri e facendo la classica domanda di rito, ricevendo più dolci dell’altro, vince la sfida e decide se fare lo scherzo o meno. Ci stai?”-

Superandolo e dandogli le spalle, Lucas gli rispose in modo secco: -“Scordatelo!”-

 

Quando ormai era giunto al tavolo degli amici la voce divertita di Vaan lo raggiunse, sicuro di come si sarebbe concluso il loro discorso.

 

-“Paura di perdere Valentine?”-

 

Gli occhi gialli di Urd sfavillarono di indignazione, per i Figli della Luna era un disonore la codardia e su certe cose, come ben sapeva il licantropo, la maggiore delle sorelle Goods era irremovibile quanto un membro anziano.

 

-“Lucas spero di aver sentito male… non sei un Figlio della Luna forse? Non ti stai tirando indietro da una sfida giusto?”- commentò la strega senza sapere di essere la diretta interessata.

-“Sì, Lucas, di che stirpe fai parte?”- rincarò la dose Vaan.

 

Ormai messo al muro, e non desideroso di far arrabbiare inutilmente Urd, si ritrovò ad accettare la sfida lanciatagli.

 

Tirando un sospiro di sconfitta si girò verso il licantropo gongolante: -“Va bene Vaan, hai vinto tu, accetto la tua sfida per la notte dei santi…”-

 

 

◊◊◊

 

 

Ed ecco che si trovavano a correre nella foresta la notte di Halloween, gli amici che li aspettavano al solito pub per vedere chi avrebbe vinto… il lupo o il vampiro?

La casa era ormai all’orizzonte e si vedevano le luci; Lucas precedeva di poco il licantropo, doveva assolutamente vincere lui la scommessa o Urd li avrebbe uccisi tutti lentamente senza pietà per aver osato toccargli i suoi adorati capelli.

Era a meno di 10 metri dalla porta quando da alcuni cespugli li vicino sbucò il lupo rosso, il suo sguardo era fin troppo eloquente: “Vinco io caro Luc!”. Ecco cosa dicevano quegli occhi dorati e questo risultato era inaccettabile per il vampiro.

Si slanciò alla massima velocità vero la porta, e nel stesso momento in cui la sua mano colpiva il batacchio, il dito di Vaan, il cui mutamento repentino era stato degno dei membri più antichi del clan Lican, suonava il campanello.

Entrambi i ragazzi naturalmente avevano un aspetto un po’ diverso rispetto al solito, anche se non così evidente al primo sguardo, per rimanere in tema alla festa: Vaan aveva lasciato dalla sua trasformazione coda e orecchie da lupo, mentre Lucas aveva lasciato in vista i canini sviluppati e il bianco dei suoi occhi era sparito completamente, ora l’intero occhio era nero con qualche striatura blu, fissi entrambi in quelli dell’amico a squadrarsi quasi ostili.

 

-“Sono arrivato prima io Luc, ammettilo!”-

-“Scordatelo Vaan, io ho toccato per primo la porta quindi sloggia bello!”-

 

Mentre i due continuavano la loro discussione per decretare chi fosse arrivato per primo e avesse il diritto di presentarsi ai padroni di casa, da dentro arrivò una voce che avvisava l’immediato arrivo. Guardandosi negli occhi per un ultima volta i due ragazzi decisero cosa fare.

 

-“Presentiamoci insieme e risolviamo il problema!”-

-“Ok, vince comunque chi tra noi due riceve più dolci.”-

 

In quel momento la porta si aprì mostrando una ragazza di circa quindici anni, che per la festa era vestita da strega moderna, ovvero vestitino nero attillato e molto scollato che faceva da minigonna, stivali anfibi neri, cappello a punta e guanti senza dita lunghi fino al gomito.

Vedendo i due bei ragazzi di fronte alla sua porta sorrise in modo seducente, e con voce che credeva invitante li salutò calorosamente.

I ragazzi si scambiarono un ultimo sguardo d’intesa e, mostrando il loro migliore sorriso, dissero perfettamente in coro: -“Dolcetto o Scherzetto?”-

 

 

   
 
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