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Autore: SmileYou    31/10/2011    0 recensioni
Gabrielle,una quasi diciottenne,con una vita abbastanza difficile.. La madre è morta in un incidente stradale,il padre è scappato di casa non appena morta la moglie..
Gabrielle,così si ritrova a passare gli anni più cruciali della sua vita,senza l'aiuto di nessuno,ad eccezzione del fratello.. Cresce in una casa,che all'inizio non le sembrava più la sua.. Così vuota e silenziosa..
..
Gli anni passano e Gabrielle ora vuole un riscatto.. Il passato le ha voluto male,ma vuole che il futuro sia diverso..
Per i suoi diciotto anni,vuole un regalo magico..Qualcosa di diverso dagli altri..Quello che tutte le sue amiche hanno,ad eccezzione sua:
.. Un padre..
Ritrovare suo padre..
Però lui non arriva,e per lei quello è il suo peggior giorno della sua vita..
In compenso però arriva lui, Christian..
Christian era poesia,fiori,rose,cuori.. Così lei se lo ricordava dalla prima media.. Ora però è cambiato.. Qualcosa li unisce ancora,e li fa rimettere insieme..
Dopo il diciottesimo compleanno di Gabrielle,suo padre si ripresenta..Ma qualcosa fa respingere a Gabrielle suo padre..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata ormai una settimana,e la mia febbre era passata,così sarei potuta andare a scuola lunedì..
Il lunedì infatti andai a scuola e,la giornata passò velocemente..
Però,al contrario di lunedì,il martedì fu una giornata,insomma lunghissima..
La mattina a scuola,fu noiosa come sempre.Ma nel pomeriggio,mi volevo rilassare,così andai un po’ in giro per i negozi..Ma invece che rilassarmi,la sorpresa che vidi mi fece incazzare moltissimo..La mia peggior nemica,Angela,la rividi girar allo stesso negozio dove stavo acquistando dei vestiti..
Così presa dalla furia,uscì dal negozio incazzata nera e mi  diressi verso il piccolo bar,dove circa una settimana fa avevo portato Nicola e Giulia,ad assaggiare la cosa più buona di Roma,la cioccolata calda..
Non so come,ma quella bevanda era una specie di medicina.. Mi tirava su quando qualcosa non andava..

Così mi sedetti dentro,in uno dei tanti tavolini ed aspettai l’arrivo del cameriere,che non tardò ad arrivare..
Ordinai la mia insostituibile bevanda preferita e la sorseggiaii piano piano,in un modo così lento,che dubitai fossi io a fare quei movimenti,viste le mie maniere così veloci e superficiali..

Per la prima volta sola in quel bar, pensai che era una settimana che non sentivo Martin,e sinceramente non mi era mancato poi così molto..
Cioè solo il primo giorno ne ho sentito la mancanza..
Mi sembro cambiata..
Sbuffo,finendo la mia cioccolata ormai fredda e raccimolando la forza per alzarmi da quel tavolino..
Pago la mia bevanda e mi avvio verso l’uscita,impeditami da qualcosa,o forse meglio dire qualcuno che mi sbatte contro..
Alzo gli occhi,e.. Oh no,cazzo!
Non può essere lui..
-Scusa.-dice tenendo occhi bassi,ma non vedendo nessuna reazione da parte del mio corpo,non può far altro che alzare i suoi meravigliosi occhi verdi smeraldo e fissarmi interdetto..
-Ga-Gabr-Gabrie-Gabrielle! Sei proprio tu???- domanda stupefatto dopo un po’ che mi stava fissando..
IO annuisco semplicemente,e dalla sua espressione capisco che dovrei avere una faccia da pesce lesso..
- Come mai in città?- decido di parlare,smorzando quella bolla d’aria che si era creata fra di noi e che ci stava separando dal resto del mondo..
- Perché,mio padre è morto qualche mese fa,così ho deciso di venire a stare con mia sorella..-
Ah,già sua sorella.. Mi ricordo quando era il mio migliore amico,e mi aveva detto che aveva una sorella di 5 anni più grande,ma poi da quando mi ero dichiarata a lui e lui mi aveva smesso di parlare,non ho più avuto sue notizie..

-Sei cambiata!-  esclama avvicinandosi pericolosamente a me..
Devo dire che anche lui è cambiato,ora è molto più bello,ma io in primo luogo ho un ragazzo e in secondo,non sono più la ragazzina di cui si può prendere gioco..
Sono cambiata come ha detto lui.

- Già! Sai com’è la vita! Ti cambia e ti fa crescere in base alle situazioni che ti trovi davanti….-
- Lo so.. E come te le hai vissute,l’ho fatto anche io..-
- No! Ti sbagli.. Scommetto che non ti sei mai vergognato in vita tua,come l’ho fatto io quando ti avevo aperto il mio cuore,sperando in un sentimento reciproco da parte tua..- Ripresi fiato,con le lacrime che stavano lottando con il mio orgoglio,ma non lo avrei mai fatto.. Non avrei mai pianto davanti a Christian..
- E invece che cosa ho ottenuto? Niente.. Hai smesso di parlarmi,e mi hai fatta sentire uno straccio,come se peggio di quel modo non potevo stare… Così infatti pensavo,ma quando ti ho visto a letto con Angela,sarei voluta morire.. Mia madre era morta qualche anno prima,e non mi poteva consolare..Mio padre era scappato,e mio fratello era alle prese con le sue fidanzate..  Senti,ma che cazzo ne vuoi sapere di come mi hai fatta sentire??  E ora te ne torni qui a rompermi l’animo??-

Cavolo,stavo urlando,ed avevo alzato la mia voce sempre bassa di circa un ottavo.
Però quelle parole che gli avevo urlato al vento in quel pomeriggio così gelido,le pensavo veramente..

Alzai gli occhi,che avevo abbassato e fissai il suo sguardo sconcertato..

Non lo avevo mai visto così.. Non so amareggiato,sorpreso??..
Nah,ma che dici Gabrielle..
Christian, l’uomo più stronzo e bastardo al mondo non può essere amareggiato..

- Mi dispiace..-
 Prese parola,ma preferivo che stesse zitto invece di sparare queste emerite cazzate..
- Senti Gabrielle..-
- No senti te,Christian..- Non lo feci finire di parlare e continuai io… - Io delle tue scuse me ne sbatto altamente.. Prima,quando ancora eri in tempo,prima di avermi rotto il cuore mi dovevi chiedere scusa,non ora..  Ora sono solo parole al vento.. Ti dico solo cinque parole: MI HAI ROTTO IL CUORE!
Ma non ti preoccupare,c’è stato qualcuno che lo ha riparato..-
  LO fissai attentamente,volevo cogliere anche un minimo alteramento,ma non lo ebbe..
Vidi solo un sorrisino divertito comparire sulle sue labbra,così perfette..

- Cioè,te mi vorresti dire che sei fidanzata???- Mi domandò,scoppiando a ridere nell’esatto momento in cui finì la frase..
Io lo guardai furiosa di rabbia,mi avvicinai molto cautamente a lui e gli mollai una sberla in piena faccia,che a quanto pareva,neanche quella riuscì a levargli il sorriso sul viso..
LO scostai brutalmente da davanti a me e corsi via,ma mi riprese per un polso..
-Lasciami- Urlai,rossa in viso e con le lacrime che scendevano dagli occhi..
Le avevo lasciate fare..Non avevo né la forza né la voglia di scacciarle..

- No,non ti lascio Gabrielle.. Ti ho lasciato una volta,e me ne sono pentito amaramente..-
Disse in tutta risposta lui..
- Affari tuoi!-
-No,sono anche affari tuoi..-
- Non più ormai..-  Urlai alzando il tono di voce già superiore al normale.. – E ora se permetti,lasciami..-
Dissi,iniziando a strattonare il braccio.. La mia impresa fu portata a termine,perché allentò la presa al mio polso..
-Brutto stronzo,sei solo un..- dissi,dopo aver fatto un passo e ritrovandomelo davanti,che mi stava stringendo il polso più forte di prima..
- Sono solo??- domandò avvicinando il suo viso al mio..
- Un puttaniere..- Risposi fissando le mie scarpe,non avendo il coraggio di resistere a quelle iridi cristalline..
- Se non sbaglio,questo puttaniere una volta ti piaceva..- Enfatizzò lui..
- Già,hai detto bene.. U-N-A – V-O-L-T-A!..- Risposi io,scandendo bene le ultime due parole..
Così,alzai gli occhi,non ricevendo nessuna risposta da parte sua,e la presa sul mio polso si fece sempre più leggera,fino a diventare impercettibile..

Mi allontanai da lui,che questa volta me lo permise e corsi fino a casa..

Una volta raggiunta la mia abitazione,mi stravaccai sul mio adorato letto e chiusi i miei occhi,soffocando singhiozzi e pianti.

Mi addormentai così,cullata dal mio respiro affannoso e dal mio battito accelerato.

La mattina seguente,mi sembrava che mi fosse passato sopra un camion..
Avevo i miei adorati capelli,tutti appiccicati  sulla fronte,e gli occhi tutti arrossati,a causa del pianto..
Mi svegliaii stranamente prima delle altre mattine e così dedicai un po’ di tempo a truccarmi.. Avevo delle occhiaie che facevano invidia alle streghe..
Scherzi a parte,mi vesti  molto rapidamente(Qui),addentai uno dei cornetti che John aveva comprato e scappai di casa..
 Sotto trovai Martin,con la macchina..
- Ehi amore!- dissi entrando in macchina e sedendomi nel posto del passeggero,accanto a lui..
- Mmm..- rispose… Vedevo che aveva ancora sonno..
Così evitai altri monologhi senza senso..
Quando arrivammo a scuola mia,stranamente in anticipo, Martin,mi squadrò in una maniera,che mi mise quasi terrore..
- Come mai ti sei truccata?- mi domandò..
- Perché avevo due occhiaie che facevano invidia alle streghe..- risposi scuotendo il capo ed accennando un mezzo sorriso..
- Vabbè,amore io vado.. Ciao e grazie..-
Sorrisi,per poi baciarlo delicatamente sulla bocca..
- Ci vediamo all’uscita! Ciao principessa..-
 Prima di uscire gli feci un buffetto sulla guancia..
Odiavo essere chiamata così.. Solo mio padre lo faceva,e da quando se n’era andato non lo sopportavo che mi ci chiamassero.. Nemmeno lui..
Sapeva questa storia Martina,così fece gli occhi da cucciolo,e mi mandò un bacio.. Io sorrisi scuotendo la testa e chiudendo la portiera della macchina..
Mi girai verso il cancello..
Mi aspettava un'altra giornata burrascosa..

  
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