Bocca Cucita
Ci
vogliono nervi
saldi e notevole precisione per far passare il filo nella cruna
dell’ago e
ancor di più per far passare l’ago nella carne.
Jane, che si ricordava di
essere cresciuta tra orli, merletti e rammendi, era sicurissima di
averli
entrambi.
Un punto, due
punti, attenta ad unire bene i due lembi di pelle...
Era
stata sua madre,
nelle giornate morte in cui non poteva guadagnarsi il pane, ad
insegnarle il mestiere; le aveva perfino mostrato come cucire le
bambole
per le
figlie dei
ricchi -
quelle con gli abitini dalle maniche a sbuffo e la bocca cucita in un
sorriso -
finché anche lei, un giorno, aveva chiesto di poterne avere
una.
Peccato che
in una serata nebbiosa come tante Alec, con la schiena curva dopo una
giornata di lavoro, fosse tornato a casa col fiatone e gli occhi lucidi
come quando si sbucciava le ginocchia. « La mamma
è
morta ! » aveva detto tra i singhiozzi. E quella era morta
stecchita per davvero ! L'avevano ritrovata in un fosso con
solo
la metà
della testa
attaccata al resto del corpo. A Jane quella situazione era parsa tanto
ridicola e oltretutto non aveva mai ricevuto la sua
bambola.
Penetra
in profondità, esegui il sottopunto, pulisci
le macchie di sangue...
Il
corpo steso
sul lettino e legato da sei metri di catene, non faceva che contorcersi
in preda a
forti
convulsioni.
I
capelli ramati e lisci come la seta erano diventati
arruffati e unticci
di sudore e gli occhi enormi color cioccolato si erano riempiti di
lacrime. Eppure nella
sofferenza del
suo viso c’era sempre quella straordinaria bellezza, le guance morbide e paffute e i
lineamenti squisiti. Era perfetta, come le bambole della mamma.
Jane trapassò il labbro inferiore con
l'ago ormai storto,
sforzandosi di conferire, tra una smorfia di dolore e l'altra, un
grazioso sorriso alla sua vittima. Perché le bambole
sorridono sempre, nonostante il dolore o la paura di chi li circonda la
bocca è sempre curvata
all'insù come a dire che va
tutto bene.
Stringi la sutura, tendi il filo, taglia..
Si
succhiò le dita sporche di sangue, cercando con lo sguardo
una qualche piccola imperfezione.
Merito della sua macabra passione per la tortura ? O il segreto, forse,
stava nel suo essere un tantino sadica ? Il risultato era a
dir
poco perfetto !
Chissà cosa avrebbe fatto quella stupida
Isabella se avesse saputo che la sua amata
figlioletta, disgraziatamente scomparsa di casa la notte di Halloween,
aveva trovato il costume più adatto per festeggiarlo ?
«
Che ne dici piccola ? » Jane sembrava entusiasta, nemmeno sua
madre avrebbe potuto confezionare un fantoccio così
realistico.
« Con una bella spazzolata e un fiocchetto qua e
là sarai
perfetta, non è vero ? »
Ma Nessie non poteva rispondere, si limitava a fissarla con gli occhi
sgranati dal terrore, maledicendo di essersi fidata di quella pazza.
«
Ti ho fatto una domanda. Cos'è,
hai la bocca cucita ? »
La
fastidiosa e squillante risatina di Jane eccheggiò
dappertutto nelle segrete di Volterra.
Le bambine adorano le bambole, e lei ce ne aveva messo di tempo per
poter giocare con la sua.
Note : La scelta di Nessie come vittima è dovuta all'innocenza che solo una bambina come lei può avere. No, sto mentendo, ho scelto Nessie per fare un dispetto a sua madre ! Ah, la mia Jane è datata 1692 che era la data ufficiale con cui la stessa Meyer aveva parlato della sua trasformazione. Poici si è massa di messo la guida e tanti saluti. Questa è la prima iniziativa a cui partecipo, si tratta della maratona notturna per la festa di Halloween :
Trick or treat?, un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »