L'ulteriore sfogo di una guarigione lenta e difficile. Ma starò bene un giorno.
Sto bene.
Sto bene.
E le persone cambiano, i volti si susseguono, continuamente, inutilmente.
Sto bene.
E gli sguardi cambiano, nuovi occhi incrociano i miei.
Sto bene.
E le giornate scorrono, le ore si inseguono, impetuose.
Sto bene.
E la luce del sole mi solleva, mi da la forza per andare avanti.
Sto bene.
E la luce della luna porta a galla ciò che spingo ogni giorno più a fondo, ogni giorno più a fatica.
Sto bene, ecco cosa rispondo.
Quando le mie amiche mi chiedono come vada, se ci sono sviluppi.
Va meglio ora.
Dico che non sento più tanto la mancanza, che non ci penso più di tanto.
E' vero, sono diventata brava a staccare la mente dal resto del corpo, a cancellare le lacrime sul nascere.
E' vero, sono diventata brava a non pensare più di tanto, a cambiare soggetto ogni volta che percepisco una direzione pericolosa.
Sto bene.
E poi c'è il sole, la luna, la notte, il vento, il profumo dell'aria...
Un'istante di distrazione, di debolezza, e tutto mi colpisce di nuovo, più forte della volta precedente.
Ogni ricordo, ogni suono, ogni sensazione.
Ogni sentimento provato e represso, concesso e mai accettato.
Sto bene.
E diventerò brava un giorno a reprimere ogni ricordo, a rinchiuderlo nei pensieri felici che rispolvererò fra anni, quando sarò abbastanza grande e distante per non sentirmi squarciata dentro.
E diventerò brava un giorno a pensarti senza voler ridere e piangere allo stesso tempo, confusa tra dolore e piacere.
E diventerò brava un giorno a dire che sto bene, senza che tutti mi guardino con compassione.
Starò bene, un giorno.
Note dell'autrice:
Beh, cosa dire. Questa, tutto ciò che vedete sono io.
Ma starò bene un giorno, lo so.
Herms