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Autore: LadyTargaryen    01/11/2011    7 recensioni
Una piccola song-fic come una sorta di diario sulla storia di Remus. Sui suoi dubbi, sulle sue paure, sulle sue delusioni e speranze. Dalla morte di James e Lily alla scomparsa di Silente. Ma sopratutto, all'amore per Tonks.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ci sono anch’io
 
 
 
 
Io di risposte non ne ho
Mai avute e mai ne avrò
Di domande ne ho quante ne vuoi…
 

                                                                                          Novembre 1981
 
Eccomi, sono qui.
 
Sono qui e sto facendo il bilancio della mia vita, mi capita spesso ultimamente.
 
Sto raccogliendo la matassa di ventun anni di esistenza, e mi accorgo solo adesso di aver vissuto ponendomi milioni di interrogativi.
 
Milioni, anzi miliardi, di domande.
 
E neppure una risposta.
 
Le ho cercate per tutto questo tempo, quelle risposte, come un uomo assetato cerca l’acqua nel deserto.
 
Eppure solo ora mi rendo conto che landa desolata sia la mia vita.
 
Sempre a rincorrere i sogni, sempre in cerca di risposte ai miei perché.
 
E sempre con quella domanda sulle labbra: perchè ?
 
Perché sono diventato un lupo mannaro ?
 
Perché James e Lily sono morti, perché Sirius li ha traditi e ha ucciso Peter ?
 
Perché è successo a me ?

Perché la vita mi ha fatto solo assaporare un’esistenza normale, per poi negarmela d’improvviso, come se avesse realizzato d’aver concesso troppo ?
 
Perché mi ha fatto credere che l’amicizia fosse eterna ?
 
Domande, domande e ancora domande.
 
Ma di risposte è destino che io non ne possa ricevere neppure una.
 
Tiro le fila della mia vita, e mi rendo conto che non è altro che una sola, eterna domanda.   
 

 
E tu, neanche tu mi fermerai
Neanche tu ci riuscirai, io non sono quel tipo di uomo
E non lo sarò mai…

 
                                                                                               Dicembre 1981        
                                                                                              
Ieri me ne sono andato.
 
Me ne sono andato da casa mia, oramai non ha più senso.
 
Non c’è più nessun amico a colorarne la grigia monotonia.
 
Non ci sono le risate sguaiate di Felpato, le battute un po’ spinte di Ramoso, la modesta simpatia che sfiora l’adorazione di Codaliscia, la dolcezza di Lily. 
 
Rimango solo io dei Malandrini, solo io.
 
Il reietto, il lupo mannaro; il ragazzo, l’uomo che si sente a proprio agio solo tra i libri della biblioteca.
 
Il mostro che quando aveva quattro amici attorno a sé riusciva anche a vedere del buono nel proprio animo.
 
Sto mettendo in valigia la mia vita, quei quattro vestiti che possiedo, una vecchia foto scattata al quinto anno di Hogwarts.
 
Mia madre ha pianto, quando ho detto che me ne sarei andato.

Mio padre, invece, non ha perso l’occasione per litigare ancora una volta.
 
Ha detto che non capisco niente, che se me ne vado la mamma non si riprenderà più.
 
Che non si può vivere senza sapere dove sia il proprio figlio, se stia bene…
 
Che è proprio nelle situazioni difficili che non va abbandonata la speranza.
 
Il dolore serve a forgiare l’anima di una persona, a renderla più forte.
 
Tante belle parole, ma non per me.
 
Io non so sorridere al mondo quando questo mi mostra il suo lato peggiore.
 
Non so rialzarmi col sorriso dopo che la vita mi ha sputato in faccia.
 
E’ per questo che me ne vado.
 
Ma lo faccio per loro, la mia presenza non ha mai causato altro che sofferenza e dolore.
 
Non sono il figlio che avrebbero voluto, non posso esserlo.
 
Né ora, né mai.

 
 
Non so se la rotta è giusta o se
Mi sono perduto ed è
Troppo tardi per tornare indietro…
 

 
                                                                                              Settembre 1993 

Silente è venuto a trovarmi l’altro giorno.
 
Era l’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere. 
 
Mi sono svegliato la mattina, dopo quelle poche ore di sonno che mi rimangono da dormire dopo la luna piena.
 
Ho aperto la porta, e lui era lì, quel suo eterno sorriso bonario, gli occhiali a mezzaluna sul naso.
 
Mi ha teso la mano e mi ha chiesto come stavo, come se andare a trovare un licantropo fresco di plenilunio, sporco, lacero e ferito fosse la cosa più normale al mondo.
 
Lui è stato il primo a darmi una possibilità.
 
A vedere qualcosa in me, qualcosa di diverso da una bestia maledetta dalla luna.  
 
Ed era lì quel giorno proprio per lo stesso motivo: per darmi ancora una volta una possibilità.
 
Mi ha offerto la cattedra di Difesa Contro Le Arti Oscure, alla Scuola Di Magia E Stregoneria di Hogwarts.
 
Mi farà preparare ogni mese la Pozione Antilupo, potrò avere un tetto sulla testa e tre pasti assicurati al giorno.
 
Hogwarts…
 
La mia casa, il mio rifugio, la mia culla dorata per sette meravigliosi anni.
 
Sette anni che sono passati in un lampo, come il bagliore di una cometa, senza darmi il tempo di assaporarli del tutto.
 
Perché, dopo aver lasciato la scuola, ho continuato a pensare che sarebbe rimasto tutto come prima.
 
Ogni cosa sarebbe rimasta la stessa, assieme a Sirius, James e Peter.
 
La vita, invece, ha voluto altrimenti.

Ed ora eccomi qui, sull’Espresso di Hogwarts, mentre guardo la campagna sfilare davanti ai miei occhi.
 
Indosso i miei soliti abiti rammendati allo sfinimento, ho con me la mia vecchia valigia consunta e il mio vecchio acquario: sono piccoli ricordi di una vita.   
 
Ma forse è sui frammenti, sulle ceneri di ciò che è stato ed ora non è più che si può costruire qualcosa.
 
Dove sto andando ?
 
E perché lo sto facendo ?
 
Perché non tornare al mio confortevole nulla che è diventata ormai da tempo la mia vita ?
 
Perché sperare per poi rimanere deluso ?  
 
Non so perché lo sto facendo, non lo so davvero.
 
Forse sto sbagliando tutto, forse mi sto illudendo.
 
Forse è troppo tardi per tornare indietro, ma oramai sono qui.
 
E posso solo guardare avanti.
 
 

Meglio che io vada via
Non pensarci, è colpa mia
Questo mondo non sarà mio…
 
 

                                                                                                Giugno 1994 
 
E’ finita, me ne sto andando.
 
Il sogno si è infranto come una bolla di sapone, e l’illusione s’è spezzata facendo cadere tutti i veli una volta per tutte.
 
E’ stato folle anche solo l’aver pensato di poter ricominciare da qui, da Hogwarts, fingendo che non fosse successo nulla.
 
Che non ci fosse nulla che non andava in me.
 
E’ stato bello, fingersi una persona normale, istaurare legami coi ragazzi, vedendo in ognuno di loro me stesso alla loro età.
 
Ascoltare i loro dubbi, le loro paure, i loro sogni nel cassetto, esaudire le loro curiosità.
 
E’ stato bello, un bel sogno, ma come tutti i bei sogni è finito troppo presto.
 
Si è scoperto che sono un lupo mannaro, non c’è più posto per me qui.
 
Non posso rimanere in mezzo a degli innocenti, sapendo cosa potrei fare loro ora che non ho più la Pozione Antilupo.
 
Non posso guardarli negli occhi e vedere ancora una volta il disprezzo, non lo posso sopportare.
 
Lo faccio da una vita, e ogni volta fa più male della precedente.
 
Ogni volta è un baratro che mi si scava dentro, un baratro che nulla al mondo potrà mai colmare.
 
Silente ha provato a dissuadermi, a ricordarmi quanti miei studenti siano rimasti contenti delle mie lezioni.
 
Ha insistito dicendo che anche lui da anni riceve gufi su gufi carichi di lamentele da parte dei genitori…
 
Ma lui non è un lupo mannaro.
 
Lui non deve convivere con un mostro radicato nelle profondità del proprio animo, non deve subire ogni singolo giorno l’odio dei propri simili.
 
Io sì.
 
Me ne vado, il mio compito, se così si può dire, è terminato.
 
E’ solo mia la colpa, non di Severus che ha raccontato tutto; non di Sirius, che ho scoperto essere innocente dopo dodici lunghissimi anni.     
 
Solo mia.
 
Do' un ultimo sguardo al parco di Hogwarts, la mia Hogwarts, mia come di tutti quelli che vi si rifugiano scappando da qualcosa.
 
Ho provato a riconquistarla, ma ho fallito.
 
Il messaggio è arrivato forte e chiaro: questo mondo non sarà mio.
 

 
 
Non so se è soltanto fantasia, o se è solo una follia
Quella stella lontana laggiù
Però io la seguo, anche se so che non la raggiungerò
Potrò dire: ci sono anch’io…

 
 
                                                                                             Agosto 1994
 
Sono in mezzo alla foresta, steso per terra.
 
Aspettando.
 
Aspettando che la luna compaia in cielo, a ridere di me e del mio destino.
 
Ormai è il mio pane quotidiano, la mia aria, il mio tutto.
 
Ogni giorno prima del plenilunio aspetto, con trepidazione mista a rassegnazione.
 
E dopo ogni luna piena, ricomincio a pensare a quella del mese successivo. 
 
Mi sto lentamente assuefacendo a lei.
 
Forse sto davvero diventando quello che il mondo mi crede: un mostro.
 
In fondo, se è questo che vogliono, perché deluderli ?
 
Perché fingere qualcosa che non sono ?
 
C’ho provato, e a cos’è servito, se non a ricordarmi che il mio posto non è con gli altri ?
 
E’ vero, è tornato Sirius, ho ritrovato uno dei miei migliori amici…Ma a che prezzo ? 
 
Perché combattere per fare un singolo, minuscolo passo in avanti ?
 
Perché non si può rimanere dove si è ?
 
Poi d’improvviso, mentre sono immerso in questi pensieri, in cielo compare un bagliore: una stella cadente.
 
Mi alzo incuriosito.
 
L’ho vista davvero ?
 
O me la sono solo immaginata ?
 
Non saprei dirlo, ma so che l’ho vista.
 
Ho smesso di credere nella magia del cielo già da un pezzo, ma non posso fare a meno di pensare a quando io e i Malandrini guardavamo le stelle d’estate, raccontandoci a vicenda i nostri progetti.
 
Ricordo che ogni volta mi chiedevano: “ E tu Lunastorta ? Cosa sogni, tu ? “
 
Anche a distanza di anni, la risposta è sempre la stessa.
 
Lunastorta sogna un mondo che lo accetti, che riesca a vedere il buono che c’è in lui.
 
Sogna un futuro migliore per sé e per quelli come lui, schiacciati da un destino troppo grande per loro.
 
Sogna una donna da amare che lo ami, che gli prenda il viso tra le mani e dica “ Va tutto bene, ci sono qui io. “
 
Solo sogni e fantasie, forse...
 
Ma sono l’unico modo che ha per dire al mondo che – volente o nolente – c’è anche lui su quella Terra.
 
Che anche lui ha una traccia, per quanto vaga sia, da seguire.
 
 
 
Non è stato facile perché
Nessun altro a parte me ha creduto
Però ora so che tu vedi quel che vedo io
Il tuo mondo è come il mio, e hai guardato
Nell’uomo che sono e sarò…
 
 

                                                                                              Aprile 1995       
 

Non so cosa mi stia succedendo.
 
E’ notte, ma non riesco a chiudere occhio.
 
Continuo a pensare a lei, come un adolescente innamorato.
 
A lei, Ninfadora Tonks.
 
Quella ragazza piccola, goffa, meravigliosa che mi ha preso il cuore tra le proprie mani ed è riuscita a guarire tutte quelle cicatrici invisibili che c’erano sopra.
 
Con uno sguardo, un gesto, un abbraccio, ha cancellato il dolore e le sofferenze di tutta una vita.
 
Non credevo che fosse possibile, avevo smesso di sperarci…
 
E invece eccola, che corre da me e mi bacia ridendo, che mi trascina con lei in una delle sue pazze trovate.
 
Che mi contagia con il suo ottimismo, con la sua voglia di vivere e di combattere.
 
Mi ha confidato che neppure lei sapeva per cosa lottare, ma ha capito che era proprio quello il punto: cercare ogni giorno la risposta alle proprie domande.
 
Non credevo mi sarebbe mai capitato un miracolo simile, era più di quanto osassi sperare…
 
Invece lei ha guardato dentro di me e non ha visto il licantropo, non ha visto la bestia.
 
Ha visto solo Remus Lupin.  
 
E si è innamorata di lui, come io di lei.
 
Voglio guardare il mondo con i suoi occhi ancora pieni di speranze, voglio amarla con tutto me stesso.
 
Una voce mi dice “ No, fermo, non illuderla né illudere te stesso: cosa potrai mai darle, tu ? “, ma per ora riesco a sopirla, perché voglio credere.

 
 
Ti potranno dire che non può esistere
Niente che non si tocca o si conta o compra perché
C’è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te…

 
 
                                                                                                        Giugno 1997

Sono sulla torre di Astronomia, ad Hogwarts, vi sono tornato ancora una volta.
 
Sono nel luogo più bello di tutta la mia gioventù, eppure ora lo sento come estraneo.
 
Sirius è morto da un anno ormai, e una parte di me, quella che sempre tornava ai tempi della scuola, alle nostre avventure, è morta con lui.
 
Questa sera, invece, è morto Silente.
 
Il primo uomo ad avermi dato fiducia, il mio più grande protettore, è stato ucciso.
 
E’ stato ucciso perché ha riposto la sua fiducia in un uomo che si è rivelato un traditore.
 
Un’altra delle mie certezze, la più grande forse, se n’è andata per sempre.
 
Se n’è andata ricordandomi che a questo mondo non c’è nulla di eterno.
 
Incidendomi dentro quel concetto su cui il mondo insiste da una vita con me: che non si può contare sui sogni.
 
Non si può appendere un desiderio ad una stella e sperare che s’avveri.
 
Non nel mondo fisico, non nel mondo reale.
 
Questa terra non è fatta per i sognatori, o forse lo è solo per illuderli amaramente.
 
La vita ti prende e ti inaridisce, ti prosciuga, ti lascia un vuoto dentro.
 
Un deserto dove nulla può più fiorire…



 
 E so che non è una fantasia
Non è stata una follia

Quella stella la vedi anche tu…
 

 
 
D’improvviso, vedo lei.
 
Lei, Ninfadora Tonks, la mia Dora, che ho deluso e fatto soffrire come non mai.
 
Che ho illuso, ancora e ancora e ancora.
 
Che nonostante tutto, non ho mai smesso di amare e di desiderare.
 
La donna che adoro alla follia, ma che non potrò mai avere.
 
La amo con tutto me stesso, ho un bisogno indescrivibile di lei, del suo profumo, del suo calore…
 
Ho bisogno di lei.
 
Ne ho bisogno come dell’aria che respiro.
 
Eppure, l’ho respinta.
 
Le ho detto che per noi non c’è futuro.
 
Ho mandato in mille pezzi quello che c’era stato tra noi, quell’amore, quella passione, quel desiderio spasmodico che lega le nostre anime a doppio filo.
 
La guardo, e non riesco a non pensare a quanto sia bella.
 
Anche coi capelli grigi e tristi, anche con quelle occhiaie profonde.
 
Anche con quegli occhi ricolmi di tristezza e di rabbia.
 
Improvvisamente, come sospinto da una forza misteriosa, mi avvicino a lei.
 
Senza una parola, in silenzio.
 
Io ho rovinato tutto, io e solo io.
 
Ed ho capito che solo io posso rimettere tutto a posto.
 
Sei la mia stella, Ninfadora, sei il mio miracolo, la più grande magia che potessi incontrare.
 
Sei quanto di più bello la vita potesse donarmi.
 
Non voglio più allontanarti da me, sono stanco di negarmi la felicità.
 
Non sei una fantasia, sei vera, reale.
 
Sei qui, e non voglio lasciarti andar via da me un’altra volta.
 
 

 
Perciò io la seguo e adesso so
Che io la raggiungerò
Perché al mondo ci sono anch’io…
 

 
 
La prendo tra le mie braccia, la stringo come non ho mai fatto ma come ho sempre sognato di fare.
 
Non le lascio il tempo di replicare e la bacio ardentemente, accarezzando il suo viso, inebriandomi del suo profumo.
 
Rafforzo la presa sui suoi fianchi, li modello piano con mani affannate, mentre lei risponde al mio bacio senza dire una parola.
 
Le insinuo le mani sotto la T-shirt, assaporo questo contatto tanto desiderato.  
 
Sento che mi mette una mano dietro la nuca per approfondire il bacio, sento che s’affanna sul colletto della mia camicia, ora più che mai ingombrante e fastidiosa.
 
Mi accarezza il torace sotto la stoffa, mi accarezza i capelli spettinati e sudaticci con passione.
 
Ci separiamo per un attimo appena, ansimiamo entrambi.
 
Sei bellissima, meravigliosa, la più incantevole stella mai comparsa nel cielo.
 
Ti ho trovata, ti ho allontanata, ti ho trovata di nuovo…
 
Ora non voglio perderti mai più.
 
Voglio urlare al mondo che ti amo, voglio dirgli che se esisti tu, esisto anch’io.
 
Che se ho finalmente capito qual'è il mio posto, è solo grazie a te.
 
 
 
 
 
FINE
 


Note dell'Autrice: Ciao gente, scusate l'ora :) ! Questa è nata acoltando per l'ennesima volta la mia canzone preferita degli 883, " Ci sono anch'io ", e beh che dirvi ^^ ? Spero mi farete sapere come vi sembra XD! Ciao belli/e !!

Raky
 

 
 
 
 
  
 
 
 
  
 
 
 
 
  
 
 
 
  
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