Davvero è successo?

Non posso crederci.

Non puoi averlo fatto davvero.

Mi hai appena baciata.

È stato solo un sogno?

È stata solo la mia immaginazione?

Mi tocco le labbra, come per appurare la verità.

Sono umide.

Chiudo gli occhi per un secondo e, quando li riapro, tu sei ancora lì, davanti a me, che mi guardi.

Ancora non riesco a crederci e mi pizzico un dito, evitando di farmi vedere da te.

Fa parecchio male.

Ora sono sicura che sia successo realmente.

L’ho sognato così tante volte, che stento ancora a crederci.

Non ho la forza di dire niente.

D’altronde, è da sette anni che aspetto questo momento e mai, MAI me lo ero immaginato in questo modo.

In tutti i miei sogni sapevo perfettamente cosa dire, sapevo perfettamente cosa fare.

Invece, ora che mi ci trovo in mezzo, tutte le mie sicurezze sono svanite.

Le ginocchia mi tremano e ho la pelle d’oca, malgrado sia una stupenda notte d’estate.

La luna piena illumina fiocamente il tuo viso.

“Scusami, non avrei dovuto farlo” mormori, prima di girarmi le spalle ed andartene.

Che stupida sono!

Perché ti lascio andare così?

Perché non ti fermo?

Ti guardo sparire dentro casa tua.

Ormai è tardi per richiamarti verso di me: non mi sentiresti.

Vorrei raggiungerti, ma le mie gambe non riescono a muoversi, sono pietrificata.

Mi sento come se qualcuno mi avesse appena scagliato contro un Pietrificus Totalus.

Che mi succede?

Mi siedo sull’amaca, lasciandomi andare con tutto il peso, come se le mie gambe non avessero potuto reggere ancora molto.

Una leggera brezza estiva mi scompiglia i capelli e mi sfiora la faccia, carezzandola proprio come le tue mani stavano facendo qualche istante prima.

Mi prendo il viso tra le mani, riflettendo.

Il cuore batte ancora così forte che mi pare di aver corso per mille metri.

Invece è stato solamente un semplice tocco di labbra.

Un bacio.

Il mio primo bacio.

Il primo bacio di Hermione Granger.

È da ricordare.

Da scrivere a caratteri cubitali su un foglio di pergamena e appenderlo in camera.

Il brutto è che mi sono comportata come una stupida.

Cioè, finalmente Ron ha avuto il coraggio di fare la prima mossa e io lo lascio andare via in questo modo?

Tutti questi anni li ho sprecati ad inseguire un sogno ed ora che l’ho finalmente realizzato me lo lascio scappare?

Sono veramente una stupida, veramente una stupida.

Per caso, l’ho già detto che sono una stupida?

Sto anche diventando ripetitiva.

Se continuo così mi ritrovo come quelle anziane signore rinchiuse in casa che ripetono sempre le stesse cose e che fanno tanto venire il nervoso, all’età di soli diciassette anni.

Brutto, vero?

Mi sto riducendo in questo modo per un bacio?

Io non sono così.

Io sono migliore, io non mi arrendo alle difficoltà.

Io affronto i problemi e li risolvo, come studiare libri interi a memoria per riuscire a superare un esame con il massimo dei voti.

Ma forse in amore sono diversa.

Anzi, togliamoci pure il forse.

Perché ho così paura?

Ho paura di sbagliare, di fare una brutta figura davanti a te e di fallire.

Ma perché poi mi sto facendo così tanti problemi?

Ormai il ghiaccio è sciolto, no?

Tu hai fatto la prima mossa, adesso tocca a me.

Devo solo tirare fuori quel po’ di coraggio da Grifondoro nascosto in me.

So già anche cosa dirti.

Anche se probabilmente quando mi troverò davanti a te la gola mi si seccherà e le corde vocali si romperanno.

Sono un po’ pessimista, si vede?

Basta rimuginarci sopra.

Ho preso una decisione.

Mi alzo dall’amaca e comincio a camminare, con il cuore che ricomincia a battere all’impazzata.

Lentamente raggiungo la porta di casa tua.

Entro e vedo tuo padre dormire sulla poltrona.

Sento un rumore di piatti provenire dalla cucina: tua madre probabilmente li sta lavando.

Incerta, mi dirigo verso le scale e comincio a salire un gradino dopo l’altro.

Eccomi qui.

Sono proprio davanti alla porta della tua camera.

Appoggio una mano sulla maniglia, quasi con timore.

Tiro un sospiro e sto per decidermi ad aprirla, quando la tua voce squarcia il silenzio e mi fa fare un salto di cento metri.

“Hermione?” Il mio nome non mi è mai sembrato così bello come pronunciato da te.

Mi giro verso il tuo bel viso.

“Sai, se apri quella porta trovi Harry nudo e non è un bello spettacolo, te lo sconsiglio vivamente” mi dici, sorridendo.

“Harry nudo? Cosa ci fa Harry nudo in camera tua?” esprimo i miei pensieri ad alta voce.

“Si è fatto la doccia e doveva cambiarsi”

“Allora per fortuna che sei arrivato tu, altrimenti...” sto aggirando l’argomento.

Te lo prometto, tra poco arrivo al punto.

“Sì, beh, comunque, cosa sei venuta a fare qui?” oh, mio Dio.

E adesso che cosa ti dico?

Perché me l’hai chiesto?

Non sono ancora pronta per dirtelo.

Ma forse non c’è bisogno di dirtelo, giusto?

Rimango in silenzio, indecisa sul da farsi.

Tu mi fissi, probabilmente ti stai chiedendo perché diamine non parlo.

Ti prendo il viso tra le mani e ti attiro verso di me.

Ti bacio.

Un bacio dolce, leggero, pieno d’amore.

Un bacio dato con tenerezza, un bacio dato con calore.

Un bacio che mi prende il cuore e me lo porta in Paradiso, un bacio che ti strappa via un sorriso.

Un bacio che mi fa tremare, un bacio che mi fa gioire, un bacio che mi fa sognare.

Mi separo da te.

“Scusa per il ritardo” sussurro.

“Sei perdonata” rispondi, poco prima di far aderire nuovamente le tue labbra alle mie.

Un brivido mi percorre la schiena, mentre la tua lingua entra in contatto con la mia.

Mi abbracci la schiena.

Ti accarezzo i capelli.

Mi stringi a te.

Ti stringo a me.

Ci separiamo per riprendere fiato.

Appoggio la mia fronte alla tua.

Non so da dove trovo il coraggio di dirtelo, ma le parole mi sfuggono dalla bocca e non mi pento di avertele dette.

“Ti amo” rimani un po’ sorpreso, ma poi mi baci il naso con dolcezza.

“Ti amo anche io” non sai quanto mi rendano felice le tue parole.

Ti abbraccio e mi sussurri all’orecchio:

“Vuoi rimanere con me?”

“Certo”

“Per sempre?”

“Per sempre.”

Ti prendo la mano e la incrocio con la mia.

Ci avviamo in giardino, per avere un po’ di intimità.

Sono felice di aver trovato il coraggio.

Sono felice di stare finalmente con te.