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Autore: DumbledoreFan    01/11/2011    10 recensioni
"Chris sapeva che il gelato di prima mattina non era affatto salutare, specialmente l’affogato misto cioccolato e nocciola, ma quando veniva assalito da quei forti attacchi di tristezza acuti, c’erano soltanto due cose che potevano aiutarlo: il gelato e Adele. Così dopo aver acceso lo stereo si accasciò sul tavolo della sua cucina con l’intera vaschetta appena tirata fuori dal congelatore e un cucchiaio da minestra, determinato a farsi venire un vero mal di testa per tutto il gelato ghiacciato che avrebbe ingurgitato. "
{Chris Colfer/Darren Criss}
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Icecream and Adele.








Chris sapeva che il gelato di prima mattina non era affatto salutare, specialmente l’affogato misto cioccolato e nocciola, ma quando veniva assalito da quei forti attacchi di tristezza acuti, c’erano soltanto due cose che potevano aiutarlo: il gelato e Adele.


Così dopo aver acceso lo stereo si accasciò sul tavolo della cucina con l’intera vaschetta appena tirata fuori dal congelatore e un cucchiaio da minestra, determinato a farsi venire un vero mal di testa per tutto il gelato ghiacciato che avrebbe ingurgitato.

“Chris?”

Il soprano alzò stancamente i suoi occhioni azzurri e osservò inespressivo Ashley, che aveva appena fatto capolino dalla porta della cucina.

Non la degnò di risposta e tornò a contemplare con aria abbastanza miserabile il suo gelato, picchiettandolo senza energia con il cucchiao. La sua migliore amica sospirò e si avvicinò a lui, sedendosi a sua volta.

“Come mai in questo stato infelice già alle 8 di mattina? Lo so che c’è confusione, ma io e Max possiamo aiutarti a mettere in ordine…se si risveglia. Hai controllato se respirava?” domandò la ragazza poggiando un gomito sul tavolo.

Chris annuì lievemente.

“Ho controllato prima di lasciarlo in stato di morte apparente sul mio divano” borbottò il soprano prima di portarsi alle labbra il cucchiaio ricolmo di gelato.

“Quanto diamine ha bevuto? Voleva uccidersi?” commentò Ashley alzando gli occhi al cielo.

“Almeno lui si è divertito” mugugnò Chris ancora con la bocca piena.

La ragazza spalancò appena gli occhi.

“Ma…come, tu non ti sei divertito? Era la tua festa, mi sembrava che…insomma, che ti stessi divertendo!” replicò Ashley un po’ stupita.

Aveva passato una splendida serata in compagnia di tutti i suoi amici, e soprattutto avevano riso tantissimo, specialmente per i costumi, e Chris sembrava felice, e ci teneva davvero che lo fosse.

Il soprano in tutta risposta sospirò rumorosamente e immerse quasi tutta la faccia nel gelato.

In quel momento sentirono dei passi strascicati avvicinarsi alla cucina ed entrambi alzarono lo sguardo per vedere Max entrare nella stanza con un’espressione decisamente sconvolta e un colorito vagamente verdognolo.

“Mmpf credevo fosse rimasta anche Adele a dormire qui” disse il ragazzo con voce roca e impastata, per poi lanciare un’occhiata stranita al padrone di casa.

“Gelato e musica melensa di prima mattina? Non è la classica scena da cuore infranto?” fece Max sedendosi anche lui al tavolo.

“Il mio cuoricino non è stato ancora infranto ma soffre abbastanza, quindi ho diritto a gelato e musica melensa anche se sono le 8 di mattina” rispose Chris con un lieve sbuffo, pulendosi con la mano la bocca sporca.

“Oddio Chris…non dirmi che Darren ti ha fatto qualcosa” replicò Ashley con tono vagamente incredulo.

“No Ash, Darren non ha fatto niente, assolutamente niente di niente! E’ venuto qui come sempre, con quel suo ridicolo costume; mi ha fatto ridere, come sempre, ha ballato con me, come sempre, e se ne andato senza aver fatto altro, COME SEMPRE!” sbottò il soprano con una nota quasi isterica nella voce.

Max e Ashley si scambiarono uno sguardo quasi preoccupato, mentre Chris tornava a sospirare e immergersi nel gelato.

“Beh Chris ieri sera era pieno di gente, magari non si sentiva proprio nel luogo giusto” rispose Ash cercando di tirarlo su di morale.

“Era una festa dannazione, UNA FESTA! Il luogo perfetto, dove se avesse voluto, avrebbe semplicemente potuto fingere di essere ubriaco e baciarmi, e poi avere la scusa in caso capisse che non fa per lui…ma io NON PIACCIO A DARREN! Darren è etero, gli piacciono le ragazze, io sono solo un suo amico e un suo collega, un suo stupido amico che si è preso una cazzo di stupida cotta per lui, perché dio come fai a non innamorarti di quegli occhioni, e di quel sorriso, e di quei capelli, e di quella voce e…”

Chris s’interruppe affondando la testa fra le sue braccia stese sul tavolo. Si sarebbe voluto mettere a piangere per la frustrazione, ma il suo orgoglio glielo impedì categoricamente.

Non avrebbe pianto per Darren.

Non avrebbe pianto quando Darren si comportava semplicemente come il migliore amico che poteba desiderare, non avrebbe pianto perché si era preso una cotta da quindicenne per un suo collega eterosessuale.

Piuttosto si sarebbe preso a schiaffi, quello volentieri, e probabilmente quando i suoi due amici se ne sarebbero andati, l’avrebbe fatto davvero.

La sera precedente aveva invitato tutti i suoi amici a casa sua per la festa di Halloween, in onore dei tempi del liceo in cui non aveva amici con cui festeggiare quella che era sempre stata la sua festa preferita.

E, visti gli ultimi sviluppi con Darren, le ultime giornate passate insieme, gli ultimi sguardi e gli ultimi sorrisi, aveva sperato che non fosse stata solo la sua immaginazione, che quella luce che vedeva negli occhi cangianti del suo migliore amico quando lo guardava non fosse solo un miraggio, e che finalmente, ad una festa, il ragazzo avrebbe almeno provato a levarsi qualche dubbio.

Perché Darren doveva avere qualche dubbio.

Doveva chiedersi perché sempre più spesso, invece di uscire, il venerdì sera si presentava a casa di Chris per qualche maratona di film o videogiochi.

Doveva chiedersi perché quando erano a sedere su un divano gli piaceva accocolarsi su di lui e strusciargli il naso sulla spalla come un cucciolo in cerca di attenzioni.

Doveva chiedersi perché dopo tutte quelle riprese di baci lo avesse riempito di complimenti e poi fosse addirittura arrossito.

Darren Criss non arrossiva mai.

Ma, a quanto pareva, a Darren non sembrava niente di inusuale da quello che fa un semplice migliore amico, e continuava a comportarsi da tale. Alla festa non aveva fatto niente di più e niente di meno rispetto a quello che fa un perfetto migliore amico.

E Chris era sull’orlo di implodere.

Nemmeno esplodere, perché non aveva la forza di esternare e ammettere la paurosa sbandata che si era preso per quel dannato Darren Criss, ma implodere a forza di reprimere e nascondere tutti i suoi sentimenti e tutta la sua frustrazione.

“Se può consolarti, detto da un etero, Darren è tutto tranne che quello” commentò dopo qualche istante Max, facendo scappare un lieve sorriso a Chris.

“Se può consolarti, non serve essere gay per innamorarsi di te” continuò Ashley accarezzando il braccio del soprano con fare confortante.

“Sì ma Darren non è innamorato di me, e probabilmente non lo sarà mai. Sono il suo migliore amico, e questo è quanto. E ora rimarrò qui ad autocommiserarmi per quanto sono stato stupido e poi andrò a dilapidare la mia carta di credito comprando le cose più inutili e costose del mondo, e poi sarò come nuovo” rispose Chris prendendo un’altra cucchiaiata di gelato.

“Non credi che dovresti almeno…dirglielo? Insomma, male che vada, se ti dice che non ricambia, ci metti una pietra sopra e torni davvero come nuovo” suggerì Max facendo spallucce.

“Certo, per compromettere il nostro idilliaco rapporto incredebilmente genuino e rovinare una delle coppie più amate della storia dei telefilm, ed essere castrati a secco da Ryan. No, non credo sia una buona idea, ma grazie comunque” ribattè Chris finendo con l’ennesimo sospiro.

“Va beh, allora noi ti aiutiamo a mettere in ordine e poi ti lasciamo al tuo stato di autocommiserazione” replicò Ashley alzandosi in piedi.

“No tranquilli, farò dopo, e poi non c’è molto da sistemare…nessuno ha vomitato, fortunatamente…potete pure andare e lasciarmi qui con il mio gelato e la mia frustrazione” rispose il soprano poggiando la guancia sul palmo aperto della sua mano.

Max e Ashley annuirono e recuperarono tutte le loro cose, prima di salutare affettuosamente Chris ed andarsene.

Una volta rimasto solo, il soprano abbracciò la sua vaschetta di gelato e si trascinò miseramente sul divano, scostando un paio di bicchieri rossi e sedendosici pesantemente.

Ma, appena ebbe il tempo di mettersi comodo, il campanello di casa sua suonò.

“Ash? Avete dimenticato qualcosa?” sbraitò Chris alzandosi un po’ scocciato e avviandosi velocemente verso l'ingresso, per aprire la porta.

Una volta fatto però, spalancò gli occhi sorpreso di non trovarsi davanti né Ashley né tanto meno Max, ma Darren Criss in persona, con tanto di sorriso smagliante e occhiali rosa shocking inseparabili.

“Buon giorno Chris! C’avrei scommesso che eri già sveglio” esclamò pimpante il ragazzo riccioluto.

“Darren? Che diamine ci fai qui?!” replicò sconcertato il soprano, visto che Darren, nonostante fosse il fulcro principale dei suoi pensieri, era l’ultima delle persone che s’immaginava di vedere davanti alla porta di casa sua quella mattina.

“Sono venuto ad aiutarti a mettere a posto, ovviamente” rispose l’altro senza smettere di sorridere allegro e tranquillo.

Chris spalancò ancor di più gli occhi, e sentì bruciante il desiderio di prendere un qualsiasi oggetto contundente e cominciare a colpire Darren, perché Dio, era il migliore amico perfetto, e Chris era stanco che Darren lo fosse.

Era stanco che, a discapito di qualunque logica umana, Darren dopo una folle festa durata fino a tardi si fosse presentato a casa sua, di sua spontanea volontà, per aiutarlo a riordinare.

Quale comune essere umano, dopo una tale serata, si sarebbe svegliato pensando “devo andare ad aiutare il mio amico a mettere in ordine tutto il casino lasciato a casa sua?”. Nessuno. Solo Darren.

Per dimostrare ancora a Chris quanto fosse premuroso nei suoi confronti, quanto pensasse a lui e quanto lo tenesse in considerazione sempre, facendolo sprofondare ancor di più nel baratro senza fine della cotta che aveva nei suoi confronti, e facendolo arrabbiare a morte perché, nonostante Chris fosse così irremediabilmente innamorato di lui, Darren si dimostrava sempre e solo il perfetto migliore amico.

Niente di più.

“Grazie ma non ho bisogno di…” cominciò a dire Chris, senza terminare la frase però perché Darren, ignorandolo palesemente, era entrato in casa sua, e stava già iniziando a guardarsi in giro.

“Ci serviranno un paio di sacchetti neri, ne hai? Sennò li vado a prendere in macchina, ne ho portato qualcuno per precauzione” disse il ragazzo riccioluto tirandosi su le maniche.

Ok, Chris era davvero sull’orlo di buttarlo di sotto dal suo terrazzo.

Non poteva esistere sul serio una persona come lui.

“Ce…ehm li ho” rispose Chris schiarandosi la voce.

Il ragazzo riccioluto lo guardò inclinando appena il capo.

“Stai bene?”

No, non stava bene, Chris avrebbe voluto ucciderlo e uccidersi, visto che la frustrazione lo avrebbe fatto comunque a breve, e lui non faceva che aggravare la situazione con la sua dannatissima…perfezione!

“Sì, sto bene…un po’ stanco, non sono riuscito a dormire molto…comunque, Dare, sul serio, non ho bisogno d’aiuto, puoi tornartene a dormire” ribattè il soprano, visto che l’ultima cosa che voleva al mondo era rimanere da solo con Darren, in una casa completamente vuota, se non per  la sua depressione.

“Oh ma figurati…sennò a cosa servono gli amici?” replicò l’altro vivace dirigendosi un cucina quasi saltellando.

Il soprano lo seguì incerto e rassegnato, e da un mobiletto in basso tirò fuori due sacchetti, porgendone uno a Darren che in tutta risposta gli rivolse uno di quei suoi sorrisi mozzafiato che gli facevano tremare miseramente le ginocchia, come una quindicenne di fronte a Robert Pattinson.

“Potevi rimanere a casa a dormire” insistette Chris tornando in salotto e cominciando a raccogliere i resti dei bicchieri sparsi in giro.

Darren fece spallucce.

“Neanche io riuscivo a dormire…” rispose il ragazzo riccioluto raccattando una bottiglia vuota.

“E la prima cosa che ti è venuta in mente è stata di venire ad aiutare me a mettere in ordine?”

Chris non riuscì a trattenere né la domanda né il tono vagamente frustrato.

Darren incrociò il suo sguardo aggrottando la fronte, poi si strinse nelle spalle e annuì con ovvietà.

“Certo, perché?” rispose il ragazzo come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.

Chris avrebbe voluto picchiarsi la fronte con la mano, ma si trattenne dal farlo.

“Tu devi rivedere le tue priorità, sul serio” ribattè il soprano, quasi come se stesse pensando ad alta voce.

“E dovresti trovarti una ragazza” continuò trattenendo la punta di acidità che avrebbe voluto mettere in quella frase, anche se l’aveva detta con totale decisione.

Se Darren si fosse trovato una ragazza, forse si sarebbe finalmente messo l’anima in pace, senza compromettere il loro rapporto.

Nella stanza ci fu un attimo di silenzio, Chris tenne lo sguardo fisso sui bicchieri che stava raccogliendo senza guardare Darren, che dopo un paio di istanti ridacchiò.

“Oh ci sto perdendo le speranze, sai?” commentò il ragazzo riccioluto con aria stranamente serena.

Chris a quel punto lanciò al suo migliore amico uno sguardo interrogativo, a cui Darren si affrettò a rispondere.

“Sì, beh è un po’ difficile starmi dietro. Sinceramente, chi riuscirebbe a sopportare la mia mania di cantare a qualsiasi ora del giorno e della notte, la mia ossessione per i cartoni animati, la mia iperattività cronica, le mie crisi di pianto davanti a Harry Potter, la mia abitudine di giocare ai videogiochi fino ad ore improponibili della notte e quella di inventare canzoni su qualunque cosa?”

Il soprano non potè proprio trattenere il sorriso mentre Darren elencava tutti quei suoi folli modi di fare, che lui adorava sopra ogni limite e contro ogni logica umana.

“Eccetto me?”

Chris non riuscì a trattenere nemmeno quella risposta.

Lo disse sogghignando, con aria divertita, anche se in verità era qualcosa di molto più serio, di molto più profondo. Avesse potuto, Chris glielo avrebbe urlato, gli si sarebbe scagliato contro sbraitandogli “perché non ti accorgi che sono l’unico al mondo perfetto per te?!”.

E Darren sembrò percepire che c’era qualcosa sotto quel tono ironico. Incrociando i loro occhi, Chris vide il suo migliore amico sorridere lievemente, con aria pensierosa, finchè non sembrò riscuotersi e illuminarsi un po’.

“Ti va se, una volta sistemato, ci stravacchiamo sul divano e ci guardiamo un film insieme?” chiese il ragazzo riccioluto con una nota fiduciosa nella voce.

E di nuovo, Chris vide quella scintilla guizzare nei suoi occhi.

“Dio Dare, è domenica, non hai di meglio da fare?” domandò il soprano scuotendo appena il capo e tenendo a freno la frustrazione.

Perché Darren non capiva, non capiva che quella era praticamente una tortura, che lui era una tortura, sempre lì a portata di mano, ma irraggiungibile.

Chris strinse le dita intorno al sacco che reggeva, cercando palesemente di non incrociare lo sguardo del suo migliore amico perché avrebbe potuto cominciare ad inveirgli contro.

“E che c’è di meglio che vedere un film con te?” replicò candidamente Darren, con il tono più tranquillo e scontato del mondo.

Chris alzò il capo di scatto e i suoi occhi si trovarono immediatamente con quelli di Darren, ancora luminosi, mentre le sue guance si erano lievemente arrossate.

Il respiro del soprano divenne improvvisamente più pesante, e senza pensarci nemmeno mezzo secondo, lasciò cadere il sacchetto per terra e attraversò la stanza in un paio di falcate, arrivando a fronteggiare Darren con decisione.

Senza che l’altro avesse il tempo di rendersi conto di quello che stava facendo, Chris gli afferrò il viso con due mani e si gettò affamato sulle sue labbra, baciandolo con tanta foga da rischiare di farlo sanguinare.

Il ragazzo riccioluto, chiaramente colto di sorpresa, gemette sulla bocca dell’altro, per poi cingere la vita di Chris e rispondere al bacio con sentimento.

Quando il soprano si staccò, dopo quelle che parvero ore, entrambi avevano le labbra gonfie e le iridi più dilatate del normale, mentre l’espressione di Darren era stupita e quella di Chris soddisfatta, come se si fosse tolto un gran peso.

Infatti il soprano si risistemò la T-shirt e si schiarì la gola, ricomponendosi.

“Ok, però il film lo scelgo io”







Spazio dell'Autrice.


Che cos'è questa cosa, di preciso, non lo so nemmeno io a dire la verità.

L'idea mi è venuta per una fortuita combinazione di eventi: il primo, aver visto tutte le foto della festa di Halloween (quelle dove Chris era vestito da Sea Monkey e Darren da Babar, proprio quelle) e il secondo, ovvero aver visto un tweet in cui Chris diceva che quando ha il cuore spezzatto mangia il gelato e ascolta Adele.

Ho visto queste cose in breve tempo l'uno dall'altra e BAM la mia mente ha collegato ed è venuta fuori questa scena.

Devo ammetterlo, a me sembra buffissima, ma in realtà nasconde sentimenti contrastanti. L'emozione predominante della scena è la totale frustrazione di Chris di fronte a quanto Darren si comporti sempre in modo giusto, facendolo innamorare sempre di più.

Da quando arriva Darren, Chris ha proprio voglia di picchiarlo per questo, e dopo l'ultima frase, sbotta. Però ovviamente non lo picchia xD

Lo ammetto, lo ammetto, la mia mente a quel punto aveva macchinato anche una scenetta lemon, ma mi sono detta "uno, sono una cazzo di maniaca xD due, sarebbe stato rovinare l'atmosfera della shot" quindi ho lasciato perdere, e ho usato invece una classica frase ad effetto made in Chris Colfer.

E poi via per cambiare un po', fare qualcosa di diverso dal mio solito xD Abbiamo tempo per le FF smut xD

Bene, io ora dovrei andare a studiare chimica ma non ho un cazzo di voglia. Meno male stasera ritorna Glee *O*

Buona visione a tutti i pazzi che come me che stanotte si faranno la diretta, fregandosene di compiti di chimica o simili perchè GLEE IS BACK, BITCHES!

Grazie a tutti quelli che hanno letto e che recensiranno, vi adoro <3

Un bacione!

   
 
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