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Autore: almostnice    01/11/2011    9 recensioni
"Dicono che tutto sembra più bello per i condannati a morte, e tu, amore mio, non sarai mai bella come lo sei ora. Questo istante non tornerà. "
Ho capito che eri interessante un pomeriggio del primo anno.
Ho capito che eri da tenere d'occhio una sera del secondo anno.
Ho capito che eri carina un mattino del terzo anno.
Ho capito di essere geloso di te in un giorno di primavera del quarto anno.
Ho capito di provare per te qualcosa di più che attrazione fisica al quinto anno.
Ho capito di amarti un pomeriggio del sesto anno.
Ho capito che mi amavi un giorno d'inverno del settimo anno, ad Hogsmeade.
Ho capito che avrei potuto amare un'altra persona come amo te un giorno del novembre 1979.
"Lily, prendi Harry e corri! E' lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo..."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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"Dicono che tutto sembra più bello per i condannati a morte, e tu, amore mio, non sarai mai bella come lo sei ora. Questo istante non tornerà. "

 

Ho capito che eri interessante un pomeriggio del primo anno.

Scherzavi con Mocciosus in riva al lago, una Grifondoro e un Serpeverde, incurante degli sguardi degli altri ragazzini. Non capivi -o non volevi capire?- cosa c'era di sbagliato. Una che agiva così, senza curarsi del giudizio altrui, andando per la sua strada, doveva essere per forza una tipa interessante.

 

Ho capito che eri da tenere d'occhio una sera del secondo anno.

Ero in sala comune con gli altri Malandrini, sei venuta verso di me tutta impettita, mentre le guance erano rosse d'imbarazzo -o di rabbia, libera interpretazione-, mi ti sei parata davanti e hai cominciato a dire quello che volevi senza molti preamboli.

"Devi smettere di prendere in giro Severus!"

Ti ho guardata con un sopracciglio inarcato e ho continuato a farmi i fatti miei, senza prestarti attenzione. Ti arrabbiasti ancora di più, sbattesti un piede per terra.

"Mi stai ascoltando? Sto parlando con te, se non te ne fossi accorto, ho detto che devi smettere di prendere in giro Severus!"

Allora ti ho mostrato il mio sorriso più innocente, se potessi tornare indietro nel tempo prenderei a testate il muro e mi sigillerei la bocca con un incantesimo di adesione permanente. Probabilmente, se fossi rimasto zitto, non mi avresti disprezzato così tanto durante i miei "anni d'oro".

"E io ti ho ignorato. Vedi, Evans, lascia che ti spieghi una cosa: il tuo amichetto, Mocciosus appunto è un Serpeverde, e i Serpeverde sono cattivi, quindi noi, valorosi Grifondoro, dobbiamo schiacciarli, soprattutto quelli che cercano di ... portare dalla loro parte le fanciulle Grifondoro, capisci cosa intendo?"

Lo schiaffo che mi desti non l'ho mai dimenticato. Soprattutto perchè fu il primo di una lunga serie.

"Questo non mi sembra un ragionamento molto Grifondoro, Potter."

Te ne sei andata come eri venuta: impettita e arrabbiata.

 

Ho capito che eri carina un mattino del terzo anno.

Era dicembre, c'era la gita ad Hogsmeade e tu stavi chiacchierando con le tue compagne di stanza. Avevi i capelli sciolti, un cappottino nero e dei carinissimi guanti rossi, avevi stampato sul viso un sorriso radioso. Senza neanche accorgermene mi ero avvicinato a te, tanto da sfiorarti, e tu ti girasti con un espressione interrogativa.

"Sei bella, usciamo insieme?"

Pensandoci adesso non sembra un modo particolarmente efficace di invitare qualcuna ad uscire, sopratutto se si tratta di te, però allora mi era sembrata un'idea grandiosa.

Ti eri messa a ridere, a ridere di gusto, con tanto di tosse finale e lacrime agli occhi.

Eri ancora più carina.

"Potter!" Hai esclamato poi, le guance rosse dal gran ridere ed il tono divertito. "Questa era davvero divertente, te lo concedo!"

Mi sfiorasti la spalla con la mano e tornasti a ridere e scherzare con le tue amiche, lasciandomi con un'espressione da pesce lesso e i Malandrini che mi guardavano con pietà scuotendo la testa. Mi sentii come se avessi capito la dura verità dopo anni di dolci bugie. Mi piaceva la Evans.

 

Ho capito di essere geloso di te in un giorno di primavera del quarto anno.

Eravamo in Sala Grande, e un certo Davis di Covonero ti aveva appena chiesto di uscire. Tu eri arrossita e avevi accettato. Un mostro si era risvegliato nelle mie viscere e bramava il sangue di quel corvo da strapazzo.

In un primo momento, quando ti guardai tornare sorridente verso le tue amiche, pensai che il fastidio fosse dovuto al fatto che mi rifiutavi da un anno a questa parte, e invece avevi accettato subito l'invito di quell'idiota.

In un secondo momento, mentre seguivo te e l'idiota sotto il mantello dell'invisibilità per le strade di Hogsmeade, capii che forse non mi andava a genio il fatto che tu uscissi con Davis di Corvonero, come con chiunque altro. Ti volevo solo per me.

 

Ho capito di provare per te qualcosa di più che attrazione fisica al quinto anno.

Era la notte dopo i Gufo,tu eri rintanata in angolo buio del castello e piangevi, probabilmente da ore, esattamente da quando l'ignobile essere ti aveva chiamata Tu-sai-come.

Avevi le ginocchia al petto e la tua schiena era percossa da violenti singhiozzi. Poi ti accorgesti di me, portasti i tuoi occhi pieni di lacrime nei miei e smettesti di singhiozzare, ma le lacrime scendevano ancora sul tuo viso.

In quel momento dimenticai cosa mi avevi detto quello stesso giorno, dimenticai che tu mi odiavi e dimenticai soprattutto che tu, per me, eri solo una ragazza carina.

Mi sedetti accanto a te e ti feci poggiare il capo sulla mia spalla; dopo un po' ti eri quasi calmata e hai cominciato a parlare di te, di lui, di come gli volevi bene, di come vorresti odiarlo ma non ci riesci.

In quel momento avevi bisogno di un amico, e anche se non eravamo propriamente amici, io volevo solo che tu smettessi di piangere. E' stato quel momento. In quell'esatto momento ho capito che forse tu non eri solo carina, per me, forse mi piaceva anche il tuo carattere; forse mi importava, di te.

 

Ho capito di amarti un pomeriggio del sesto anno.

Vagavo per i corridoi quando mi se sbattuta contro, eri furiosa, hai continuato a correrere e non ti sei neanche accorta di me.

Quando sei scomparsa all' angolo, ho guardato nella direzione dalla quale venivi. Mi si è ribollito il sangue nelle vene.

C'era Piton -Mocciosus- che insieme ai suoi cari amichetti aspiranti-Mangiamorte stavano affatturando un paio di ragazzini Mezzosangue che non potevano avere più di 12 anni.

In quel momento avevo un' incontrollabile voglia di andare lì e picchiarli tutti, alla babbana. Ma non lo feci.

La McGranitt (l'avevi sicuramente mandata tu) li sorprese e li mise in punizione, togliendo loro 20 punti a testa, dopo aver mandandato i ragazzini in infermeria.

Passai davanti a loro, guardandoli come se fossero una pianta di Mimbus Mimbletonia particolarmente rivoltante, ma a Piton riservai uno sguardo speciale, pieno di tutto il mio disprezzo.

"E lei non riesce nemmeno ad odiarti.."

Non credo gli altri abbiano sentito, ma da come si è irrigidito il suo corpo credo il messaggio sia arrivato al destinatario.

 

Ho capito che mi amavi un giorno d'inverno del settimo anno, ad Hogsmeade. Eravamo usciti per la terza volta insieme, fino a quel momento lo sapevano solo i Malandrini e le tue amiche, quel giorno tutta la popolazione di Hogwarts sarebbe venuta a saperlo, probabilmente avranno pensato che si fosse scatenata l'apocalisse, o che io ti abbia rifilato un filtro d'amore a tua insaputa; non che non c'abbia mai pensato, in questi anni, ma sei una pozionista eccellente, mi avresti smascherato in un attimo.

Eri bellissima, mentre arrossivi quando ti prendevo la mano, mentre ridacchiavi agli sguardi scioccati degli allievi di Hogwarts, mentre ti nascondevi dietro di me quando le occhiate si facevano più insistenti e minacciose, come quelle delle mie ammiratrici.

A un certo punto ha cominciato a piovere, eravamo lontani dalla strada principale e io ti ho trascinato con me sotto la chioma folta di un albero.

Avevi le guance arrossate, il fiatone e sorridevi come una bambina. Quella visione è stato troppo per me. Ho poggiato una mano sulla tua guancia, l'altra su un tuo fianco e ho avvicinato il mio viso al tuo, fino a che le nostre labbra si fioravano, e sentivo il tuo respiro sulle labbra.

"Ti amo, Lily."

Ho sussurrato con un filo di voce, prima di baciarti. Ho sentito due braccia sottili salire fino alle mie spalle, e tu che ricambiavi il bacio.

Quello fu uno dei momenti migliori della mia mia vita.

 

 

Ho capito che avrei potuto amare un'altra persona come amo te un giorno del novembre 1979, quando mi hai detto di essere incinta.

Tornavo da una missione per l'Ordine, ero completamente bagnato dalla pioggia e dormivo in piedi. Quando ho aperto la porta mi sei corsa incontro, abbracciandomi, incurante dei vestiti che si bagnavano a contatto con i miei.

Stavi piangendo, io ti carezzavo i capelli e ti surrurravo parole dolci. Avevo fatto tardi, avevi pensato che mi fosse successo qualcosa di brutto.

"Amore, sono qui, sono tornato, siamo insieme. Va tutto bene."

Mi hai stretto più forte e mi hai baciato, un bacio che sapeva di lacrime e pioggia, ma soprattutto di tutto l'amore che provavamo l'uno per l'altra.

Poi ti sei staccata, hai fatto un passo indietro e hai cominciato a sfregarti il ventre con una mano.

"Devi promettermi che non ti succederà mai niente, che tornerai sempre da me e non ci lascerai mai."

Mi guardavi fisso, con quei tuoi magnifici occhi verdi, come se potessi leggermi dentro. E io non potetti fare altro che annuire.

"Non mi succederà niente, non ti lascerò mai."

Ho visto passare una vampata di sollievo attraverso il tuo viso, poi hai cercato di sdrammatizzare, e io per poco non ci rimanevo secco. Non hai mai avuto molto tatto, a dire il vero.

"Bene, perchè sarebbe stato difficille crescere un bambino da sola."

Rimasi impalato senza dire niente per circa un minuto, poi le corde vocali ripresero a funzionare.

"Io.. tu.. noi?"

Le corde vocali, non il cervello.

Mi sorridesti, in quel momento vidi in te una madre, e parlasti con voce carica di affetto.

"Aspettiamo un bambino, James."

Mi sporsi a baciarti e cominciai a dirti che era la notizia migliore che potessi mai darmi, che ti amavo e che amavo il bambino. Minuti prima non sapevo neanche della sua esistenza, ma in quel momento lo amavo con tutta la mia essenza.

 

"Lily, prendi Harry e corri! E' lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo..."

 

Salvatevi, amore, vivete anche per me.

Salvatevi, amore, tu ed Harry vivrete felici.

Salvatevi, amore, ti prego.

 

Ti lancio un ultimo sguardo prima di immergermi in un verde molto diverso da quello dei tuoi occhi.

Dicono che tutto sembra più bello per i condannati a morte, e tu, amore mio, non sarai mai bella come lo sei ora. Questo istante non tornerà.

 

Avada Kedavra.

 

Ti amo.


 

Lyd's Corner:
Avevo questa One-shot in mente da tempo, ma sono riuscita a finirla solo ieri, e oggi la posto. Niente di più clichè, una James/Lily sul 31 Ottobre 1981 scritta ad Halloween, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ps: Dimenticavo, la frase in corsivo all'inizio è tratta dal film Troy, l'ho un po' modificata, è quella che mi ha dato l'ispirazione.

A presto,

Lyd

  
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