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Autore: Argorit    01/11/2011    2 recensioni
Poche settimane dopo gli eventi di Edoras, Fairy Tail è costretta a combattere una nuova minaccia. Heaven, una gilda oscura che sino a quel momento si era limitata ad agire nell'ombra, esce finalmente allo scoperto, ed in suo possesso vi è un'antica anfora dai poteri sconosciuti appartenuta a Zeref.
Per sconfiggere il nemico e riportare l'artefatto al sicuro, Makarov invia i suoi maghi con l'appoggio dell'alleanza tra gilde. Questa volta, però, un altro membro si unirà alla squadra, perchè il master di Fairy Tail ha chiesto l'aiuto della temutissima Dark Phoenix, la più potente organizzazione mercenaria di Fiore.
E loro hanno mandato il migliore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                          Caccia al mago della pietra
 
Quando aveva imparato a combattere, gli avevano insegnato che negli scontri di gruppo, o si faceva cerchio e ci si proteggeva a vicenda, o si lottava uno contro uno. In questo secondo caso, l’essenziale era prendere le dovute distanze, in modo da non intralciare i propri compagni.
A causa di questo imprinting militaresco, Panterlily, a differenza di Lluvia, che non sembrava intenzionata a lottare, e di Laxus, che invece aveva attaccato l’avversaria senza troppe cerimonie, stava per chiedere al suo corazzato antagonista di spostarsi un po’ più in là. Egli, però, si dimostrò un discreto conoscitore dell’etichetta guerresca, perché si avviò di propria volontà verso il lato Nord della caverna.
Lì giunti, il ragazzo sollevò un’alabarda, ponendola perpendicolarmente al viso. Sorpreso, Lily imitò con la spada il gesto di saluto, disponendosi poi in posizione di guardia.
Pa:-Il mio nome è Panterlily. Ex-capitano della prima divisione magica dell’esercito di Edoras-
Ki:-Kilik della pietra. Settimo Re di Heaven-
Pa:-Mi farai passare senza combattere?-
Ki:-Temo di non poterlo fare-
Pa:-Allora non c’è scelta-
Richiamò il potere magico, assunse la propria forma da combattimento corpo a corpo, quella più massiccia e muscolosa, e sostituì l’arma che aveva in mano con un’altra presa da uno stock dimensionale, grato ad Erza per avergli insegnato l’incantesimo.
Con un balzo possente si lanciò all’attacco, caricò un violento fendente e mirò al fianco destro del mago nemico. Prontamente, Kilik sollevò l’asta metallica dell’alabarda per intercettarlo, ma all’ultimo momento lo spadaccino si bloccò e si lasciò scivolare sul piede sinistro, ruotando il busto per invertire la direzione del colpo.
Era una mossa complessa, rischiosa, ma difficile da prevedere, specie per un novellino. Purtroppo Kilik non sembrava appartenere alla categoria, perché, roteando la propria arma, riuscì a deviare l’attacco. Poi, con una repentina torsione del polso, colpì la spalla del felino con la parte terminale dell’asta, munita di un robusto peso rettangolare.
Le ossa dell’Exceed scricchiolarono, ma i suoi muscoli tonici riuscirono ad attutire l’impatto, evitandogli dolorose fratture.
Un ghigno sardonico curvò i lineamenti del mago umano.
Ki:-Pensavo meglio. Senza offesa, ma non sei niente di che-
L’orgoglio di Panterlily si ribellò a quell’inaccettabile insulto, spingendo il felino a reiterare l’assalto, stavolta con meno tecnica e maggior foga.
La lama dell’Exceed calò su Kilik in un tremendo fendente dall’alto verso il basso, così potente che, quando il mago provò a pararlo, la pressione dell’impatto gli piegò le gambe. Era talmente concentrato nel contrasto che non si accorse del ginocchio del guerriero finché questo non lo centrò in pieno volto, facendogli scattare testa all’indietro, alla mercé di un pugno che non si fece attendere.
Kilik volò in aria come un bambolotto e si librò per qualche decimo più leggero, poi la forza di gravità lo reclamò e il peso dell’armatura lo trascinò al suolo con tale impeto che la spina dorsale del ragazzo per poco non si ruppe.
Lily gli fu prontamente sopra, cambiò la spada in una mazza ferrata e tentò di schiacciare il cranio a Kilik, che però ebbe il tempo di reagire e salvarsi la vita.
Ki:-Stone covering-
La terra sotto di lui tremolò e gli si avvolse intorno al corpo, bloccando la testa irta di punte dell’arma. Ruggendo, l’Exceed prese a tempestare di colpi la rigida superficie protettiva fin quando di essa non rimase che polvere. Di Kilik, tuttavia, non c’era più traccia.
Pa:”Ma dov’è?”
Un boato di roccia infranta gli rispose, e il felide si girò in quella direzione, scoprendo le zanne in un ringhio minaccioso.
Ki:-E’ molto più comodo nel deserto. La pietra fa molto più rumore della sabbia-
Asserì spazzolandosi l’armatura con veloci colpi della mano guantata.
Pa:-Fuggire è da vigliacchi-
Ki:-Meglio essere un codardo vivo che un coraggioso morto-
E con un’espressione beffarda, il mago si scagliò contro Lily, un luccichio divertito negli occhi. Mosse velocemente il braccio e menò un affondo contro le gambe dell’Exceed, che piantò la spada nel terreno per intercettarlo. Vistosi parato il primo attacco, il ragazzo tentò di decapitarlo sollevando improvvisamente la lama, ma non riuscì a cogliere di sorpresa i sensi acuti del felide.
A quel punto Kilik decise di cambiare strategia, e cominciò a bersagliare Lily con una serie di velocissime stoccate, indirizzate ai punti vitali dell’ex-capitano magico, che fu costretto a ridurre la propria massa muscolare in favore della rapidità nei movimenti.
Pa:”Non posso continuare così”
Concentrò la propria attenzione sulla lama nemica, a tal punto che poté percepirne con chiarezza l’odore di metallo, grasso e sangue, il sibilo minaccioso che fendeva l’aria, e persino il sottile ma feroce istinto omicida che la permeava, in una replica grossolana e tuttavia efficiente del Doki Besu di Shin, tipica degli animali più sensibili e intelligenti.
D’un tratto, prevedere la traiettoria degli attacchi nemici gli risultò estremamente facile, tanto che Lily ebbe il tempo di scambiare la mazza ferrata con un’enorme spadone a due mani, con l’elsa nera come la notte e la lama grigia come la Morte.
Ruggendo come una tigre in gabbia, l’Exceed schivò l’ennesimo affondo e calò la spada sull’alabarda di Kilik. L’arma del felino sembrò lasciarsi dietro una sorta di ombra pallida, e quando colpì l’asta metallica, una vistosa scintilla scura scoccò dal metallo, spezzandola.
Il contraccolpo fu così forte che Kilik barcollò all’indietro, stordito.
Furibondo, il mago decise di mettere da parte il corpo a corpo per passare alle magie vere e proprie, intrecciò le dita a formare un quadrato e, quasi fosse un mirino, puntò Lily.
Ki:-Bersaglio confermato. Stazza confermata. Velocità confermata-
Ki:-Skyscrapers-
E decine di pilastri di pietra esplosero dal terreno, attaccando l’Exceed da ogni direzione. Molte di essi lo centrarono di striscio, aprendo profonde ferite frastagliate nella coriacea pelle del guerriero, e altri furono distrutte dai potenti attacchi dell’ex-capitano magico, ma la maggior parte vennero semplicemente schivati, e andarono a martoriare il soffitto della grotta, minandone il fragile equilibrio. Con apprensione, Lily notò la comparsa di profonde crepe nella roccia.
Pa:”Se quell’idiota continua così…”
Pa:-Ehi, smettila o qui crolla tutto!-
Il mago della pietra si strinse nelle spalle, assolutamente indifferente a quell’affermazione.
Ki:-Io controllo roccia e simili. Se anche venissi sepolto insieme a voi, sopravvivrei senza problemi-
Pa:-E ai tuoi compagni non pensi?-
Lily era fuori di se. Per lui, già solo l’idea di abbandonare alla morte una bambina e una donna era assurda. Se poi esse erano anche delle compagne di gilda, la cosa diveniva inconcepibile. Kilik, però, non sembrava pensarla allo stesso modo, perché scoppiò in una risata crudele e gutturale.
Ki:-Quelle due puttane possono anche crepare, per quel che mi riguarda. Qui dentro, oltre a Master Rouge, solo quattro persone sono degne di essere mie compagne-
Pa:-Ah, si? E chi sarebbero questi pochi fortunati?-
Ki:-Kai dell’oceano, il numero quattro, Baku l’esplosivo, il numero due, e Shousui l’imperatore, il Primo Re-
Pa:-Certo che vi piacciono proprio i soprannomi, eh? E il quarto chi sarebbe?
Un sorriso feroce deformò le labbra del mago.
Ki:-Usui Shin, il dio della luce. La più forte delle “cinque piume della fenice”, il corpo scelto di Dark Phoenix-
Lily sgranò gli occhi in un moto di assoluto stupore.
Pa:-Shin non è un tuo compagno-
Ki:-No, ma potrebbe diventarlo. L’oscurità che si cela nel suo cuore è grande, e lui, in fondo, non ha nessun motivo per rifiutare il richiamo del potere che Master Rouge potrebbe concedergli-
Un brivido di gelido terrore attraversò la schiena di Panterlily. Shin aveva sconfitto un esercito di quasi duecento maghi, era sopravvissuto a quella misteriosa esplosione, aveva ucciso Dorran, uno dei Dieci Re, senza alcuna difficoltà, e gli echi delle sue imprese passate avevano dell’incredibile. Il solo immaginare di averlo come nemico era una prospettiva a dir poco annichilente. Li avrebbe annientati. Persino Laxus, che era senza alcun dubbio il mago più potente della squadra, aveva suo malgrado ammesso di non poter competere con lui.
Scosse la testa. Shin era forte, e senza dubbio spietato, se doveva esserlo, ma in lui Lily aveva scorto anche dolcezza. Quando coccolava Wendy, il suo era lo sguardo di un vero fratello maggiore, e quando osservava, toccava, o anche solo nominava Erza, i suoi occhi cremisi si riempivano di sincero amore.
Sorrise. Kilik si sbagliava: di motivi per non tradirli Shin ne aveva eccome.
Ritemprato nello spirito e nel corpo da quel pensiero, Panterlily evocò l’arma migliore a sua disposizione, ottenuta su gentile donazione di Erza, che la trovava inadatta al proprio stile di combattimento.
Con una vampa scarlatta, accompagnata da un ringhio cupo e vibrante, una lunga flamberga dalla lama rosso sangue e dall’elsa color nero pece gli si materializzò tra le mani. A differenza di una normale arma di quella categoria, però, il filo non era ondulato, ma seghettato, e la guardia, ben lungi dall’essere sobria, era costituita da due lunghe e minacciose corna ritorte, che incorniciavano uno spaventoso volto dalle fattezze demoniache, dal cui mento partiva l’impugnatura della flamberga, vagamente somigliante ad una colonna vertebrale umana.
Pa:-Skull scream-
Aggiustò la presa sull’arma facendola roteare due o tre volte e, con un belluino grido di guerra, si lanciò contro Kilik.
Il mago sbuffò e si preparò a lanciare un potente attacco lineare, ma Lily balzò in alto, producendosi in un preciso fendente verticale.
Kilik non si fece cogliere di sorpresa dalla mossa del guerriero, e tentò di intercettarlo a mezz’aria con un sottile ed acuminato Skyscaper, denso oltre tre volte più dei suoi predecessori.
Ciononostante, la flamberga di Lily lo frantumò, riducendolo ad un misero mucchietto di polvere e detriti. A parte questo, però, il Settimo Re schivò l’assalto con facilità.
Ki:-Bella spada, fatina, ma se speri che basti a…-
Improvvisamente il ragazzo si bloccò e il sorriso di scherno gli morì sulle labbra mentre, basito, si portava una mano alla spalla, per ritrarla sporca di sangue.
Ki:”Ma che cazzo…?”
Pa:-Sorpreso?-
Lily apparve alle sue spalle, coperto di polvere e con un ghigno ferale che gli metteva in mostra le zanne da pantera. Trafisse la spalla di Kilik con un rapido affondo, e il mago sentì il proprio corpo tremare, scosso da una vibrazione troppo potente per essere generata dal semplice dolore.
Urlò, mentre le ossa si spaccavano e i muscoli si laceravano, ma ebbe la presenza di spirito necessaria a liberarsi, sollevando un masso e facendolo schiantare contro la nuca dello spadaccino.
Lily barcollò, stormi di lucine colorate che gli danzavano davanti agli occhi. Frattanto, Kilik si stava estraendo la flamberga dal corpo. Ci riuscì, ma la lama dentata fece il lavoro per cui era stata progettata, strappando un ampio brano di carne, e trasformandogli la spalla in una massa contorta e sanguinolenta.
Ansimò astiosamente e gettò la Skull scream a terra.
Ki:-Pagherai per questo-
Allargò le dita, e sul suo palmo cominciò ad accumularsi una nube di polvere, che si addensò, creando numerosi, spessi aghi uncinati, che ad un cenno del mago volarono verso Lily come proiettili, inchiodandolo al suolo. Poi sollevò una stalattite fresca di crollo e la avvicinò alla testa del felino.
Ki:-Questa è la fine, micetto-
Stava per lasciar cadere il cono di pietra, quando un’immensa ondata d’acqua si abbatté su di loro, sommergendo lo spadaccino e trascinando via Kilik, che per errore chiuse la mano a pugno, sbriciolando lo sperone.
L’ex-capitano magico gemette quando la furia della corrente lottò per strapparlo alla ferrea presa degli uncini, ma per sua fortuna non durò a lungo. Ben presto, infatti, l’acqua defluì.
Imprecando e sputacchiando, il Re riuscì finalmente a rialzarsi, e la sua espressione non prometteva nulla di buono. Era stato umiliato, ed ora il suo orgoglio esigeva vendetta. Il sangue avrebbe lavato via la vergogna.
Sferrò un pestone al suolo, scuotendo l’intera grotta, poi un altro, aprendo una fenditura perfettamente orizzontale nel terreno, che si biforcò, intrecciandosi sino a formare un quadrato. Infine ne sferrò un terzo, così violento che il cubo di roccia schizzò in aria, dove rimase sospeso, sostenuto dal potere del mago.
Ki:-Con questo, tu muori-
E lasciò cadere il blocco di pietra.
In un disperato tentativo di salvarsi, Lily evocò tutte le spade che poté, usandole come puntali per disperdere l’enorme peso del cubo. Il metallo delle armi gemette, così come gemette il loro proprietario quando gli erculei muscoli delle braccia si contrassero per lo sforzo di divellere i chiodi di pietra dal suolo.
Due spade si spezzarono con uno schiocco secco, spingendo il guerriero a raddoppiare le proprie fatiche.
Finalmente, con un crack di ossa infrante, due dei perni uncinati si spezzarono. Il dolore fu lancinante, un fiume di fiamme ardenti che gli folgorò tutti i nervi, strappandogli un urlo disumano, così acuto da annebbiargli la vista e ferirgli la gola.
Kilik aumentò la pressione sul nemico, e altre tre spade esplosero in una miriade di schegge.
Ki:-Hai opposto una strenua resistenza, ma è ora di dirsi addio-
Stava per far crollare un’altra sezione di soffitto, quando un’imponente scossa elettrica lo investì come fosse un parafulmine, tramortendolo. Miracolosamente, però, la folgore aveva risparmiato Lily, che, con un ultimo, titanico strattone, liberò il braccio, afferrò la flamberga, adagiata lì di fianco, e la conficcò nella roccia.
Pa:-Shockwave-
Un devastante impulso attraversò il cubo di pietra, e in un istante l’onda d’urto lo fece esplodere, dissolvendolo in sabbia sottile.
Poi, sempre sfruttando il potere dell’arma, il felide guerriero sbriciolò con cura i restanti perni uncinati, liberandosi.
L’acqua ai suoi piedi si ritirò.
Ansante, lo spadaccino afferrò un lembo dei propri calzoni e lo strappò, legandoselo intorno all’arto ferito per arginare la forte perdita di sangue.
Pa:”Sono ridotto male. Wendy avrà il suo bel da fare”
In quel breve momento di quiete, Lily si concesse un’occhiata ai propri compagni: Laxus era strano. Il suo vestito era tutto bruciacchiato, e sembrava muoversi in modo da schivare oggetti invisibili; Lluvia invece, con sua somma gioia, aveva agevolmente messo fine allo scontro, senza riportare danni. La bambina di Heaven – Xil, se non ricordava male il nome – era sdraiata a pancia in su, completamente esausta.
Solo a quel punto si accorse che Kilik, alle sue spalle, fissava la scena con un misto di rabbia e disgusto.
Ki:”Come osa quel mostriciattolo? Lasciarsi sconfiggere così facilmente…”
L’aveva sempre detto che era un essere inutile, e quella ne era la conferma.
Puntò la mano contro la volta, esattamente sopra la bambina, e si preparò a farla crollare.
Intuendo le sue intenzioni, Lily si gettò su di lui. Tuttavia sapeva bene che non l’avrebbe raggiunto in tempo, così gli scagliò contro una delle spade distrutte, sperando che fosse sufficiente.
La pesante croce di metallo colpì la mano tesa del mago, spezzandola e deviando di circa un metro la traiettoria della magia.
Il Settimo Re urlò, sibilò un insulto e scoccò un’occhiata furente al suo avversario.
Ki:-Maledetto bastardo-
Pa:-Silenzio. Non accetto critiche da chi prova ad uccidere una bambina-
Ki:-Bambina? Quel ridicolo mostriciattolo per me conta meno di un insetto. Sono sempre stato contrario al suo inserimento nei nostri ranghi. Ad Heaven non servono i deboli, quindi è mio dovere sbarazzarmi di coloro che sono diventati un peso-
Lily digrignò i denti, stringendo le mani con tale forza da farsi sbiancare le nocche.
Pa:-Sei solo un verme-
Ki:-Lo vedremo, insetto-
Ma il felino aveva già assunto la sua forma più agile e rapida, e lo aveva raggiunto, menando un affondo alla gola del mago, che si gettò di lato, ruzzolando sui detriti.
L’ex-capitano magico non voleva concedergli tregua. Perciò lo speronò con un potente calcio allo sterno. Le costole di Kilik urlarono di dolore, e gli artigli di Lily gli lacerarono la pelle e i muscoli del petto. L’aria gli fuoriuscì dai polmoni in un rantolo soffocato, mentre la violenza dell’attacco lo scaraventò contro una parete.
Anche così, però, l’ostinato Settimo Re riuscì a rialzarsi, seppur furente e moribondo. Alzò entrambi i pugni al cielo e li abbatté al suolo, scatenando un terremoto di enorme potenza.
Ki:-Ora mi avete stufato. Morirete sepolti sotto tonnellate di terra-
Per una volta, però, Lily gli rivolse un sorriso tranquillo. Chiuse gli occhi e conficcò la flamberga nel terreno. Grazie ad essa, il guerriero riuscì a percepire lo schema delle oscillazioni del suolo.
Pa:-Shockwave-
L’onda d’urto che si propagò dalla lama dentata aveva la stessa, identica frequenza dell’incantesimo di Kilik, e ne annullò gli effetti.
Il mago della roccia lo fissò a bocca aperta, stupefatto. Come aveva fatto quel gatto troppo cresciuto ad aver neutralizzato il suo incantesimo più devastante con tale facilità?
Pa:-Usare tattiche del genere è inutile Kilik. A Edoras, dare la caccia ai maghi era il mio lavoro-
Ki:-Non dire stronzate. È escluso che io possa per…-
La frasi gli si spezzò in gola quando Panterlily scagliò la flamberga contro di lui. Concentrato com’era nelle sue invettive, non si accorse dell’arma nemica finché non gli spuntò dalle scapole. Boccheggiò, poi, spinto dal peso del guardamano, barcollò in avanti e cadde, spingendosi la lama ancora più in profondità. Una piccola pozza cremisi cominciò ad allargarsi sotto di lui. La mano e il volto del mago scattarono un’ultima volta verso Lily, dopo di che entrambe giacquero immobili.
Con uno sbuffo stremato, il felide si avvicinò al cadavere e liberò la Skull scream dell’umida morsa del corpo, rimandandola nello stock dimensionale.
Nel medesimo istante, un’energia intensa e feroce avvampò per l’intera grotta, inchiodando lo spadaccino al proprio posto. Il guerriero rabbrividì: era la prima volta che percepiva un potere del genere. Era violento, enorme, brutale, ma anche stranamente controllato, come l’occhio di un ciclone, scatenato all’esterno e quieto all’interno. In lontananza, il suo finissimo udito percepì qualcosa: un grido disumano e ancestrale, antico quanto il mondo.
Poi, così com’era cominciato, finì, e sotto i piedi del felino, le rune di un sigillo iniziarono a brillare minacciose.


*entra alla chetichella* a-hem, so di essere leggermente in ritardo, e me ne dolgo *schiva un pianoforte* ehi, quello costa. Che stavo dicendo? Ah si, mi dispiace di aver fatto un tale, apocalittico ritardo, ma ho avuto il mio bel dafare. Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Vi informo che gli scontri separati sono quasi conclusi. Mancano solo quello di Laxus, di Natsu, di Lucy e Mira, che lotteranno assieme, e quello di Shin, Wendy e Elfman, che, per motivi legati ai poteri dei loro avversari, faranno un unico scontro. Dopo di che ci sarà finalemente l'ultima rivelazione su Shin e si arriverà alla parte pre-epilogo, cioè lo scontro finale. Poi ci saranno un paio di capitoli For Fun ShinxErza(vi ricordo che la rossa deve ancora una cena al biondo a spese del WWF, del fiammifero e di calippoman(Elfman, Natsu e Gray), e finirà la fic. Ergo, ancora 7/8 capitoli circa.
Sayonara.

  
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