Life & Live
Hold on… you’re gonna be okay…
somebody…help us…
Syunikiss – Malice Mizer
Deuxième
Chapitre
Appena
entrarono nell’edificio una vampata di aria condizionata li investì facendoli
quasi rabbrividire.
“Altro che
casa di cura…me li ammazzano i pazienti…tutti morti congelati…”
E mentre
Alexienne si immaginava il giornale del giorno dopo che riportava in prima
pagina ‘PAZIENTI MORTI CONGELATI,PARLA UN SUPERSTITE’ con una sua foto sotto,
vennero raggiunti dal medico.
-I signori
Garnet, presumo…-
-Siamo la
sorella e il…tutore.- Chantrelle fece un passo avanti stringendosi all’altro.
-Bene, mi
segua prego, le faccio compilare il modulo per la dimissione… intanto il suo
amico può andare a recuperare il signor Garnet e la signorina può aspettare in
quella sala.- rispose indicando la sala d’aspetto dov’erano prima con una
penna.
Il titolone
della prima pagina del quotidiano immaginario di Alexienne si tramutò
immediatamente in ‘MEDICO UCCISO PER AVERE DEIFINITO UN RAGAZZO DAI VESTITI AMBIGUI
–SIGNORINA-‘.
Keiji
desiderò ardentemente possedere una mazza per poter sfracellare il cranio al
medico, ma si trattenne, esalando solo un borbottio indistinto che Chantrelle
dedusse fosse un invito rivolta al dottore a infilarsi la penna là dove la
schiena perde il suo casto nome.
La ragazza
seguì il dottore nel corridoio, mentre un’infermiera si affianco all’atro
ragazzo invitandolo a seguirla.
L’infermiera
procedeva di buon passo e Alexienne dovette fare uno sforzo per adattarsi alla
sua velocità ed evitare di cominciare a trotterellarle dietro come un
cagnolino,
-Siamo quasi
arrivati!-
L’avvertì la
ragazza svoltando decisa in un’altra corsia.
Finalmente
dopo quelle cha al ragazzo sembrarono ore, l’infermiera accennò a rallentare,
fino a fermarsi davanti ad una porta bianca uguale a tutte le altre nel
corridoio.
Solo un
anonimo cartellino in plastica annunciava che era la stanza 304 e che vi
alloggiava Miyabi Garnet.
-Prego!E se
ha bisogno di qualunque cosa all’interno c’è un tasto di chiamata, lo prema
pure e l’inserviente più vicina verrà a dare un’occhiata!-
La ragazza
gli fece un sorriso e si voltò per andarsene.
“Bene.Ora
siamo rimasti solo io e la porta…”
Stava per
entrare quando fu raggiunto da un dubbio.
Doveva
bussare?O era meglio che entrasse subito??
Se bussava
rischiava di disturbarlo se stava dormendo o peggio ancora…
Ma se non
bussava rischiava di spaventarlo…
Prima che la
sua mente potesse avere il tempo di decidersi, la sua mano aveva già abbassato
la maniglia e spinto la porta.
La camera era
inondata dalla luce proveniente dal sole estivo.
L’unico
arredamento della stanza era costituito da un letto dalla rete metallica e
dalle lenzuola candide.
Bianchi erano
anche i muri e così le rifiniture della finestra e…le sbarre che vi erano
applicate.
Un primo
momento pensò che l’infermiera avesse sbagliato stanza.
La ragazza
seduta sul pavimento, che indossava un maglioncino a collo alto e un paio di
jeans perfettamente in tono con il resto del locale, aveva le gambe incrociate
ed osservava il bassotto che aveva in grembo tentare di giocare con i lunghi
capelli tizianeschi che formavano intricati arabeschi sulla pavimentazione.
Ma quando
questa alzò lo sguardo per puntare gli occhi verdi in quelli castani di
Alexienne, il ragazzo socchiuse le labbra per lo stupore.
Era un
ragazzo.
Nonostante i
lineamenti fini, i capelli oltremodo lunghi, la corporatura esile…era un
ragazzo!!!
-Ehm…ciao!-
Tentò di
apparire rassicurante.
Fallì.
Miyabi non
accennò a rispondere né a reagire in un qualunque modo.
-Mi chiamo
Alexienne Amber e per un po’ verrai a vivere con me.-
Le sue
speranza di istaurare un dialogo vennero di nuovo deluse.
Si avvicinò
ulteriormente fino ad accovacciarsi di fronte all’altro ragazzo.
-E’ molto
carino…- disse indicando il cagnolino che le frattempo aveva preso a fissarlo
incuriosito -…posso sapere come si chiama?-
Il nome
–Yumie- fu sussurrato a voce così bassa che Alexienne si chiese se se lo fosse
solo immaginato.
Il ragazzo
non fu in grado di scoprire altro, perché un’infermiera venne ad avvertirlo che
la macchina era fuori che li aspettava.
Il viaggio di
ritorno si svolse nel più completo silenzio, ognuno sembrava, infatti, immerso
nei propri pensieri.
^^Ecco le
note di questo capitolo!^^
Per
cominciare, il cognome di Chantrelle e Miyabi, Garnet, significa ‘rubino’ in
inglese ed è il titolo di una canzone dei Malice Mizer.
La stanza di
Miyabi è la 304 poiché questo è il numero compreso nel titolo di una canzone
dei Dir en grey.
Infine, lo
stesso nome ‘Miyabi’, che significa ‘eleganza’ in giapponese, è ripreso dal
nome dell’ex chitarrista del gruppo indie dei Dué-le-quartz, ora conosciuto
come Miyavi.