Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar
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Autore: Kooskia    02/11/2011    1 recensioni
Fanfiction-crossover dedicata alla saga di Felidae, dell'autore Akif Pirincci, scarsamente nota in Italia. Ho scritto questa storia cercando di mantenere il più possibile lo stile di scrittura e i temi dell'autore, che sono caratterizzati da un uso della prima persona insieme a toni e tematiche complesse ed oscure in quella che è uno dei pochi libri con animali protagonisti al mondo a dare mostra di un thriller con dosi di horror ed eros. In questa storia ho realizzato una crossover con la ben più famosa Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. La trama si sviluppa in un periodo successivo a quello del libro di Sepulveda e la scena e le tematiche sono comunque incentrate su Francis, protagonista felino della saga di Felidae, che si ritrova costretto ad aiutare i gatti di Amburgo alle prese con una serie di misteriosi omicidi tra gatti.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - L'uomo

Ero lì, dinanzi alla tomba di un gatto leggendario, da me ritenuto irreale fino a quel giorno.
Un personaggio di fantasia.
Mai avrei sospettato che Zorba, un gatto nero, buono, grande e grosso, fosse reale.
O almeno lo fosse stato.
La morte prima o poi coglie tutti, e devo dire che Zorba a parer mio riposa magnificamente bene.
Rimasi per alcuni altri istanti ad osservare e a rendere omaggio in silenzio quella tomba, quando all'improvviso mi resi conto di essere circondato.
Quattro felini avevano raggiunto anche loro quella collinetta e ci stavano osservando con cautela.
Non sembravano però avere un'espressione aggressiva.
Uno di essi raggiunse Niya, le fece un cenno e senza dire una parola i gatti sconosciuti si diressero verso quella casa.
La bella gatta dorata con un solo sguardo mi invitò a seguirla.
Nel muovermi tra quell'erba verde mantenni un rispettoso silenzio, non avevo voglia di fare domande o di parlare con qualcuno, notai che Fortunata non ci aveva seguiti ed era rimasta su quella tomba.
Comunque a dire il vero non entrammo nemmeno in quella casa, almeno non per il momento, ci fermammo all'ingresso, sotto una veranda di legno.
Vi erano diversi gatti lì, molti di essi avevano il pelo scuro, e al centro del gruppetto vi era una gatta adulta.
Sicuramente doveva essere stata bellissima in gioventù, ma credo che oramai cominciasse ad avvertire l'età che avanzava inesorabile.
Ciò non le toglieva un aspetto maestoso e in qualche modo materno.
-Benvenuto Francis, vedo che sia Niya che Fortunata hanno svolto bene il loro compito, portandoti qui sano e salvo..-
Accennai ad un sorriso – Ne sono felice anch'io signora, anche perché grazie a loro sono sfuggito a delle poco amichevoli zanne laggiù nella foresta. Comunque sarei ben lieto di sapere perché diamine sono stato trascinato a miglia da casa mia se non le dispiace, con un gabbiano e una gatta affetta da mutismo come compagni di viaggio, per venire a rendere omaggio ad personaggio di un libro,  morto da chissà quanto e..  –
Avevo appena cambiato tono di voce, ed era bastato quello perché una mezza dozzina di gatti fosse pronta a saltarmi addosso con gli artigli sguainati..
Ma la risata della gatta smorzò gli animi..
- Suvvia piccoli.. dovreste apprezzare un po' di  schiettezza. Perdonali Francis, in loro scorre il sangue di Zorba e tutti insieme ne proteggono la memoria e l'eredità che si è lasciato dietro.
Non ti avremmo chiamato se non ci fosse un motivo serio. I gatti muoiono Francis, muoiono a decine in maniera violenta e brutale. Amburgo un tempo città viva e allegra, si sta trasformando in una tomba a cielo aperto e tutti gli sforzi dei gatti di porto si sono rivelati inutili per venirne a capo.
Tu sei la loro ultima carta, ma per raggiungere Amburgo avrai bisogno di un aiuto un po' speciale  e dovrai appellarti a tutto il tuo coraggio.. -
Dopodichè me lo disse.
Inizialmente rimasi interdetto, senza dire una parola.
Poi venni quasi scosso dall'ilarità più totale che si tramutò in gelo quando notai le espressioni decise e convinte dei gatti lì presenti.
Senza aggiungere una parola gli altri gatti mi indicarono una porticina aperta, che dava su uno studiolo.
Mi sentii come se avessi inghiottito il cuore, tanto mi batteva  nel petto.
Una volta dentro, venni avvolto da un piacevole tepore e da un aroma di biscotti appena sfornati.
Lo vidi immediatamente.
Seduto su di una poltrona, intento a sfogliare le pagine di un libro.
C'era una seconda poltrona davanti a lui, con un balzo vi salii sopra.
Fissai quel volto, così strano, così diverso dal mio.. eppure aveva un espressione incredibilmente aperta e pacata.
Chiusi gli occhi un istante e mi concentrai su quel che stavo per fare, concentrai tutti i miei pensieri per rendere comprensibili le mie parole.
-Salve, io mi chiamo Francis, e ho bisogno del suo aiuto.  

Note
Piccolo capitolo con un paio di elementi. La presenza di Bubolina  un po' invecchiata, personaggio della Gabbianella e il Gatto per cui Zorba aveva una cotta, i figli di Zorba personaggi da me ipotizzati, l'incontro con il poeta-alias-Sepulveda che avviene più o meno come avveniva nel libro originale.
Non capita tutti i giorni che un gatto si siedi davanti a voi e inizi a parlare.
Tanto per la cronaca nella serie di Felidae, nel primo libro si sospettava una tale interazione del genere avvenuta in passato, successivamente si rivela nel penultimo libro che Francis aveva incontrato uno scienziato che impara a parlare con lui e così altri personaggi umani sono in grado di comprenderlo. Non avevo ancora raggiunto quel punto del libro quando scrissi questo capitolo, ed inizialmente lo stupore di Francis doveva essere ancora  maggiore.
  
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