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Autore: kibachan    04/07/2006    9 recensioni
(...)io non ho bisogno del pricipe azzurro, non ho bisogno di essere difesa, perchè io non ho paura di nulla........ o quasi... (...)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PAURA

Quant' era? Un mese? Che erano partiti alla ricerca degli Horcrux? Si. Un mese intero di vagabondaggi e ne avevano trovato soltanto uno: quello di Grifondoro. un po' poco in effetti.
Era sera. Il cielo cupo e nuvoloso emanava rumori sinistri. Il venti spazzava le pianure intorno a Godric's Hallow, il freddo pungente entrava prepotentemente sotto i mantelli.
Harry, Ron e Hermione entrarono in una locanda malmessa. Harry guidò gli altri due al bancone per chiedere informazioni. Non potevano permettersi soste quindi sarebbe stata un po' dura scucire informazioni all'oste senza consumare nulla, ma tentar non nuoce.
Era già da un po' che Ron si era accorto che Hermione non era del tutto normale. Sembrava tesa come una corda di violino e più guardinga del solito, così approfittò del momento in cui Harry andò dall'oste per contrattare si avvicinò a lei
-'Mione stai bene?- le chiese a bassa voce
-certo che sto bene Ronald! Come altro doveri stare!- rispose secca la ragazza con il volume della voce eccessivamente alto. Sospetto. A dir poco sospetto.
-ma sei sicura? Stai tremando!- insistette lui
-magari hai la febbre....- aggiunse posandole una mano sulla fronte. Inaspettatamente Hermione scacciò la sua mano con uno schiaffo
-ti ho detto che sto bene! Lasciami in pace!- urlò facendo girare persino Harry e l'oste.
-acida! Ma che ti ho fatto!?- ribatté lui irritato
-Ron, non dare fastidio a Hermione...- intervenne Harry con il tono di voce di un papà esausto alle prese con due figli litigiosi. Ron arrossì furiosamente
-è lei!-. i due si misero il muso. Harry alzò gli occhi al cielo.
Poco dopo, mentre uscivano, il rosso guardò si nuovo la ragazza. No che non stava bene! Ma voleva darla a bere proprio a lui? era pallida come un cencio, occhieggiava continuamente il cielo e tremava visibilmente. Si avvicinò all'amico
-Harry, guarda che Hermione non sta bene. Dice di no, ma guarda che faccia ha! Diglielo tu, magari a te da retta- gli disse. Harry buttò un occhio a Hermione constatando la situazione. I due si scambiarono una rapida occhiata di intesa e le andarono vicino. Lei li guardò stupita
-Herm, c'è qualcosa che non va?- le chiese Harry dolcemente
-no! va tutto benissimo!- rispose subito la ragazza con la stessa vene isterica nella voce
-ma la tua faccia..- provò ancora Ron, Hermione si voltò di scatto a guardarlo arrabbiata
-la mia faccia, Ronald, non- in quel momento un potente tuono squarciò il cielo, Hermione lanciò un grido e d'istinto abbracciò Ron che era davanti a lei intorno alla vita.
il ragazzo avvampò all'istante mentre Harry fissava il tutto istupidito. Dopo qualche istante Hermione parve tornare in se e si staccò quasi con violenza da Ron balbettando delle scuse e arrossendo.
-Herm, ma che ti prende?- le chiese Harry sempre più stupito dal suo comportamento. la ragazza evitò lo sguardo dell'amico e ancor più quello di Ron che sembrava stesse riprendendo fiato dopo una gran paura.
-Harry il fatto è che.... Io....- balbettò. Altro tuono. Altro grido di Hermione che si andò ad attaccare questa volta al bracco del rosso. Il povero Ron, che sembrava aver appena ripreso le facoltà respiratorie, rischiò il secondo infarto nel giro di due secondi. Harry non ci stava capendo più niente.
-Harry il fatto è che io ho il terrore dei tuoni- esalò Hermione senza staccarsi dal braccio di Ron e guardando di traverso il cielo plumbeo.
Istante di silenzio.
Ron sbuffò trattenendo malamente una risata, prima di cedere e scoppiare a ridere come un matto. Harry si grattò la testa non sapendo che dire mentre Hermione fissava il rosso a bocca aperta dallo stupore
-tu....... Hai paura dei tuoni!- balbettò non riuscendo a smettere di ridere
-come i bambini!- continuò
-miss: i-mangiamorte-me-li-mangio-a-colazione, ha paura dei temporali!- esalò prima che una nuova crisi di risate gli togliesse il respiro. Hermione, furiosa e rossa di imbarazzo, lo allontanò da se con uno spintone
-finiscila di ridere cretino!- gli urlò senza ottenere risultati
-Ronald!- sbraitò nera di rabbia mollandogli uno schiaffo sul braccio
-che c'è!- replicò lui smettendo finalmente di ridere
-sei cattivo a prendermi in giro sulle mie debolezze- ringhiò la ragazza
-bhè scusa ma è proprio ridicolo!- sbuffò lui cominciando già ad irritarsi
-se qui c'è una persona ridicola quello sei tu! bambino immaturo!- gli urlò Hermione mentre Harry alzava gli occhi al cielo tappandosi le orecchie
-tu hai paura dei tuoni e il bambino sono io!?- urlò di rimando Ron arrabbiato.
Era scoppiata l'ennesima lite.
Dopo ancora qualche minuto di urli Harry si decise a intervenire
-ragazzi vi supplico basta!- gridò tentando di superare le lor voci: impresa titanica.
-non anche adesso, non anche qui...- esalò abbandonando le braccia lungo i fianchi esasperato.
I due litiganti si zittirono all'unisono abbassando gli occhi in imbarazzo. Sembravano essersi finalmente ricordati la gravità della situazione e l'importanza della loro missione.
Harry sospirò pesantemente
-in quanto al tuo problema, Herm, forse è meglio che ci fermiamo per stanotte- Hermione inorridì a quelle parole: non sarebbe stata certo lei la causa del ritardo della missione, non se lo sarebbe mai perdonato
-no! Non ce n'è assolutamente bisogno! Figurati, per una cosa del genere!- ribatté immediatamente tentando di ostentare sicurezza
-ma il tempo sembra voler anche peggiorare! Quei due tuoni di prima non saranno certo gli unici stanotte!- replicò tranquillamente il ragazzo. Hermione non si arrese
-no Harry, insisto, sono perfettamente in grado di controllarmi!- in quel momento, puntale come un orologio, un altro tuono squarciò il cielo. Per la ragazza fu automatico urlare e rannicchiarsi al massimo se stessa per terra con le mani tappate sulle orecchie.
Silenzio.
I due ragazzi la guardarono un po' allibiti. Dal canto suo Hermione sarebbe volentieri sprofondata sotto terra dall'imbarazzo e stava mentalmente maledicendo, in tutte le lingue che conosceva, quel dannato temporale. Quello era il suo segreto! L'unico suo autentico punto debole, a parte una certa persona al momento particolarmente odiosa, e come tale doveva rimanere assolutamente ignoto a tutti, e invece.... Harry sospirò
-non c'è altro da fare, dobbiamo fermarci. Non possiamo permetterci di non essere al massimo. Vado a chiedere se possiamo fermarci qui- disse facendo marcia indietro verso la locanda. Ron sbuffò rumorosamente. Hermione si sentì arroventare la faccia.
Seguirono Harry mentre lei mormorava un debole -scusami- all'indirizzo del moro e lanciava un'occhiataccia fulminante a Ron. i due non si parlavano.
-mi spiace ragazzi..... ho solo due camere. Una doppia e una singola!- sentenziò l'oste udita la loro richiesta. Hermione, che non voleva assolutamente creare altri problemi, intervenne immediatamente
-nessun problema! Voi due potete stare nella stessa stanza! Ci state anche a scuola!- Harry scosse la testa
-non è una buona idea lasciarti sola Herm. Non bisogna sottovalutare le fobie............ Ron starà con te!- aggiunse. I due urlarono un
-heeeeeeee???????- talmente forte che l'oste dovette tapparsi l orecchie. Un altro tuono scosse i vetri della locanda. Hermione si strinse con tutte le sue forze a Ron
-hei!- protestò lui scrollandosela di dosso ancora arrabbiato
-Harry, non voglio stare con questo zotico insensibile!- sibilò Hermione
-e io non ho voglia di passare la notte in banco con te che urli!- ribatté lui mentre le sue orecchie si stavano pericolosamente arroventando.
Harry con uno scatto felino afferrò la chiave della singola dal bancone e filò via con un forzato
-buona notte!!!!- che non ammetteva repliche. In un lampo era sparito per le scale.
Hermione e Ron rimasero un attimo interdetti
-allora? Quest'altra la prendete o no?- chiese spazientito l'oste che non vedeva l'ora di liberarsi di quei tre cataclismi. I due si diedero una rapida occhiata furibonda, poi Ron afferrò sbuffando la chiave e si diresse verso le scale seguito da Hermione.
Per tutto il tragitto fino alla stanza il ragazzo non fece che brontolare sulla sua sfiga mentre lei si sentiva sempre più in colpa per essere stata causa di impedimento per il viaggio.
Arrivati, Ron spalancò la porta e emise un lamento soffocato
-ecco.... Adesso mi toccherà anche dormire per terra!- sbraitò vedendo al centro della stanza un grande letto matrimoniale. Quella non era una camera doppia, era una camera da coppia!
-perché?- chiese innocentemente Hermione sbirciando dentro da dietro alla sua spalla
-come perché?! Quanti letti vedi?- le chieselui irritato
-uno- rispose lei secca, ben decisa a non farsi mettere i piedi in testa dallo zotico. Solo che lo zotico la spiazzò un tantino a questo punto
-appunto! Ce n'è uno, quindi questo vuol dire che io dormirò per terra........... il letto.......... Lo lascio a te- aggiunse abbassando di due ottave il tono di voce e arrossendo un pochino.
Ci risiamo! Perché diavolo Ron doveva essere contemporaneamente odioso e adorabile ancora no era riuscita a spiegarselo
-non ce n'è bisogno- sentenziò con quanta più dignità e naturalezza riuscì a tirar fuori
-il letto è abbastanza grande da poterci stare anche in due- concluse
-ah........... ok- disse lui decidendosi finalmente a entrare sentendosi sollevato che i suoi capelli fossero abbastanza lunghi da non permetterle di vedere quanto fosse arrossito sulle orecchie.
Hermione si sedette sul bordo del letto sentendosi un po' in imbarazzo per quello che aveva appena detto
-io mi do una sciacquata- le disse Ron indicando il bagno interno. Lei annuì.
Nel bagno Ron si buttò sul viso un paio di volte un po' d'acqua fredda. Poi si tolse il maglione e la maglietta per dormire. I pantaloni...... bhé no. Quelli potevano decisamente rimanere al loro posto, dato che si era messo i boxer arancioni dei cannoni. Si chiese come diavolo gli era venuto in mente di mettersi proprio quelli e per un attimo gli venne in mente la orribile figura che ci avrebbe fatto se dopo uno scontro con dei mangiamorte fosse stato ritrovato morto con quei cosi addosso. Scacciò rapidamente il pensiero funesto.
Sentì un tuono e subito dopo un gemito provenire da fuori
-Ron! ti prego non mi lasciare sola!- sentì dire a Hermione con voce stridula
sono qui! dove vuoi che vada!- le disse raccogliendo le sue cose. Uscì, sorrise nel vedere l'espressone sollevata di Hermione
-si può sapere da dove viene tutta questa paura?- le chiese
-non sono affari tuoi!!!- urlò lei ricordandosi in quel momento che lui prima aveva riso. Un altro tuono. Molto violento. Hermione abbracciò di nuovo Ron strettissimo, arrossì rendendosi conto di essere attaccata alla sua pelle dato che il ragazzo si era spogliato per metà.
Ron, dopo un primo momento di imbarazzo, la allontanò spazientito
-no! Non puoi fare così! Che prima mi urli in faccia e poi mi ti aggrappi addosso, non sono un pupazzo!- le urlò. Hermione, rossa in faccia, sentì le lacrime bruciarle gli occhi
-stai tranquillo Ronald! Non ti toccherò più se ti fa così schifo!- gridò. In quel momento, un altro tuono. L'istinto la fece muovere ma la sua volontà di ferro e il suo orgoglio le permisero di limitarsi a stringere forte con le mani le sue braccia. Lo mollò un istante dopo.
Ron l'aveva sentita chiaramente tremare, e si era sentito un po' in colpa per quello che le aveva detto. In fondo lo sapeva bene cosa voleva dire avere terrore di qualcosa.
-non volevo dire questo...- si giustificò. Hermione non gli rispose. Andò verso il letto e si aggomitolò sotto le coperte a uno dei due lati dopo aver bofonchiato un -buonanotte-
dopo qualche istante sentì Ron infilarsi nel letto e voltarle la schiena. Stavano il più lontano possibile l'uno dall'altra.
Che stupido! Che stupido, stupido, stupido e ancora stupido che era Ron. lei aveva un problema in quel momento. Aveva bisogno di lui e lui faceva lo stronzo. Hermione si strinse con le braccia. Stava letteralmente morendo di paura.
Ci fu un lungo silenzio tra i due, accompagnato da una lunga serie di tuoni. Ron la sentì tremare ogni volta e decisamente il cuore gli si stava riducendo a uno spillo a vederla così. Si voltò un po' dalla sua parte. Sembrava ancora più piccola così tutta raggomitolata
-Anche tu hai riso di me la prima volta che ti ho detto che avevo paura dei ragni- le disse spezzando il silenzio. La risposta arrivò dopo qualche istante
-cos'è una recriminazione questa, Ron?- così non andava, ma perché era assolutamente negato nel chiedere scusa?
-No- replicò lui
-in realtà.... Volevano essere delle scuse.... Ma lo sai che non sono bravo in queste cose- ammise
-solo volevo dirti che.... È normale trovare ridicola la paura per qualcosa di insignificante, e dato che anche i ragni lo sono (a parte quando sono grandi quanto automobili)...... siamo pari-
ancora silenzio.
Poi Hermione si voltò a pancia in su e guardandolo disse
-è vero....- in condizioni normali quelle scuse ridicole non le avrebbe mai accettate, ma ora come ora le faceva solo che piacere che Ron volesse far pace. Lui le sorrise
-vuoi...... avvicinarti un po'?- le chiese imbarazzato
-come?- chiese lei
-non dire "come" con quel tono, mi fai sembrare un maniaco!- protestò lui
-è solo che...... quando ho paura preferisco avere qualcuno vicino..... quindi...... se vuoi....... ci avviciniamo un po'- aggiunse tutto rosso.
Hermione sorrise. Lo adorava quando faceva così. Si spostarono entrambe verso il centro del letto. Le loro braccia si sforavano appena. Hermione gli prese la mano e gliela strinse
-posso?- chiese timidamente. Lui fece cenno di si con la testa rosso più che mai e teso come una corda di violino.
Altro silenzio.
Altro tuono e Hermione gli strinse la mano fino a stritolargliela
-non vuoi proprio dirmi perché hai questa paura?- le chiese lui a quel punto
-io te l'ho detto il mio motivo- aggiunse con tono come per dire "se l'ho fatto io devi farlo pure tu". Di nuovo quella situazione di ambivalenza. Quando aveva queste uscite da bambino Hermione non sapeva se amarlo o detestarlo.
-è successo quando avevo cinque o sei anni- iniziò a raccontare
-ero in giro con mio padre per Londra e a un certo punto fummo sorpresi da un temporale. C'era un fuggi fuggi generale a causa dell'acquazzone. Nel momento esatto in cui un potente tuono ha squarciato il cielo un gruppo di persone divise me e mio padre e io lo persi di vista.
Ci siamo ritrovati solo dopo un buon quarto d'ora e ricordo di non aver mai provato tanta paura come quel giorno. Mi sono sentita sola e abbandonata- disse
-sono sempre le esperienze di quando siamo piccoli che ci segnano di più- sentenziò lui con aria da saputello facendo sorridere Hermione
-è proprio perché ho paura di essere abbandonata che istintivamente, quando sento i tuoni, mi aggrappo a chi mi sta intorno- si confidò lei.
Ron parve riflettere un po' su quanto aveva appena sentito
-e... se ti "aggrappi" ti senti meglio?- le chiese
-si- fu la risposta un po' stupita
-ok....... Allora facciamo così- sentenziò lui mollandole la mano e allungando il braccio verso di lei
-che fai??- chiese lei un po' intimorita
-su vieni! Vieni qui!- le disse passandole il braccio attorno alle spalle e trascinandola contro di se con forza. Sempre con una forza eccessiva le fece posare la testa sulla sua spalla e la abbracciò stretta con entrambe le braccia
-va meglio così?- le chiese tranquillamente.
La delicatezza non era certo il suo forte ma Hermione doveva ammettere che era un gesto davvero carino stringerla a se in quel modo. Sentì il viso arroventarsi a contatto con la pelle del suo petto, e anche se aveva fatto lo spavaldo a giudicare da quanto scottavano le sue mani anche lui doveva essere in un discreto imbarazzo.
Ci fu un tuono forte e ancor prima che lei facesse niente lui la strinse un pochino di più. Si sentì tranquilla, protetta.
-si- rispose
-va molto meglio- aggiunse sorridendo e circondando la sua vita con il braccio.
Ci fu silenzio per diverso tempo ma nessuno dei due dormiva. A ogni tuono Heremione sentiva le mani di Ron stringere un attimo la presa sul suo braccio e la sua schiena. La paura lentamente si stava sciogliendo tra le braccia del ragazzo e Hermione cominciava a sentirsi sempre più tranquilla. Era tipico di Ron farle questo effetto camomilla, era l'unico a riuscirci.
-siamo vicini al secondo Horcrux- disse a un certo punto Ron senza preavviso facendola quasi sussultare
-come lo sai?- gli chiese. Il rosso alzò le spalle
-Harry li sente perché è in contatto con Voldemort....- rispose
-e io...... non so...... lo capisco subito quando Harry è agitato. Ormai manca poco...... dovremo arrivarci domani. È stato un bene che almeno per stanotte abbiamo deciso di riposarci- aggiunse.
Hermione sorrise. Probabilmente quello era il suo modo per dirle che non era per colpa sua che Harry aveva deciso di fermarsi. Lo adorava. Non c'era dubbio su questo.
-Ron? ricordi quando i gemelli trasformarono il corridoio con l'aula della Umbridge in una palude?- gli chiese lei senza preavviso
-come no! Ti sei talmente arrabbiata che hai dato in escandescenza per un ora di seguito!- rispose subito lui rabbrividendo al ricordo
-ecco....- riprese Hermione
-non è esattamente vero. in realtà l'ho trovato talmente divertente che sono dovuta scappare in camera mia a ridere per un sacco di tempo prima di riprendermi e far finta di essere indignata per il loro comportamento!- confessò ridacchiando
-parli sul serio?!?- disse lui ad alta voce alzando un po' la testa verso di lei. Hermione sentì il suo respiro venirle sul naso
-si, si!- rispose
-che tipa che sei!- commentò Ron ributtando la testa sul cuscino
-e come mai te ne sei uscita adesso?- chiese ancora
-così... avevo voglia di verità- rispose stringendosi un po' nelle spalle nel suo abbraccio
-dai adesso tocca a te!- lo incitò.
-però deve essere una verità irrivelabile!- precisò. Cos'era un gioca? Pensò Ron, divertente però
-ok.. dunque- disse pensieroso
-irrivelabile hai detto? Ok allora ci sono! Senti questa: ricordi quando al quarto anno, dopo la seconda prova del torneo tre maghi, Fleur mi ha baciato?- chiese
-e chi se lo scorda..- commentò cupamente Hermione facendolo arrossire
-ecco!- sentenziò
-mi ha fatto uno schifo pazzesco, perché puzzava di pesce marcio!- Hermione scoppiò a ridere di gusto
-questa si che è irrivelabile!- commentò non smettendo di ridere
-dai forza tocca di nuovo a te, stupiscimi!- la esortò lui accarezzandole la schiena e fermando la mano sul collo. Hermione ci pensò un po' su avvertendo per un attimo un fremito sentendo lei dita di lui sul collo. Poi emise un risolino
-sempre al quarto anno, ballo del ceppo- iniziò. Sentì Ron irrigidirsi
-quando sarei scesa dalle scale volevo fare un effettone!- continuò
-e ci sei riuscita!- si lasciò sfuggire il ragazzo arrossendo subito dopo seguito a ruota da Hermione
-ecco..- riprese lei tentando di far finta di nulla
-quel pomeriggio mi sono intrufolata nella sala e ho provato la discesa della scala con le scarpe coi tacchi un paio di volte!- questa volta fu Ron a scoppiare a ridere
-ti prego posso rivendermela!?-
-guai a te Ronald!- lo minacciò ridendo
-è un segreto segretissimo!- aggiunse
-forza! Tocca di nuovo a te!- disse poi. Ron smise di ridere e si mise a pensare. poi di colpo Hermione sentì i battiti del suo cuore accelerare e la sua voce farsi seria
-ricordi al secondo anno quando sei stata pietrificata dal basilisco?- le chiese a bassa voce
-si- rispose lei altrettanto seriamente contagiata da lui
-verso la fine dell'anno, quando ti hanno guarita.... Ecco..... il momento i cui ti ho vista entrare in sala grande quella sera....... Quello....... Per me senza dubbio è stato il momento più bello dell'anno- disse.
Silenzio.
Hermione non riusciva più a contare i suoi battiti ora, per quanto erano veloci. Credette che la faccia le stesse per andare a fuoco. Ron spostò a mano e se la portò sugli occhi in imbarazzo
-accidenti! Questo mi ero proprio ripromesso di non dirtelo mai....- commentò sul punto di diventare fosforescente.
-non c'è un po' troppo silenzio? Quanto tempo è che non tuona più?- chiese in quel momento Hermione. Ron alzò la testa per sporgersi verso la finestra, ben felice che la ragazza avesse cambiato argomento
-non piove più...- disse ributtando di nuovo la testa sul cuscino
-il cielo è sereno adesso- nessuno dei due si mosse
-Ron? ti dispiace.... Se dormiamo così?- le chiese timidamente lei
-no- rispose solo lui facendola sistemare un po' meglio tra le sue braccia. Hermione spostò la mano con una carezza dalla pancia al petto di Ron fino al cuore sentendolo irrigidirsi e tremare di brividi sotto il suo tocco.
Silenzio.
Poi Ron alzò un po' la testa e le stampò un sonoro bacio con lo schiocco sulla fronte
-notte!- disse tutto allegro
-buonanotte- riuscì a sillabare lei leggermente sotto shock. Quello era un bacio? Ron l'aveva veramente baciata?
-piccolina lei..... che ha paura dei tuoni- aggiunse in quel momento Ron ridacchiando in chiara modalità presa in giro
-Ron! finiscila!- gli disse lei ad alta voce pizzicandogli con due dita la elle sopra l'ombelico
-aiha!- protestò lui assestandole subito dopo un pizzico sul braccio
-ahi! Ronald!- lo sgridò lei facendolo ridere. Era incredibile che riuscissero a litigare anche abbracciati!
Di nuovo silenzio. Un lungo silenzio.
-Hermione?- la chiamò lui dopo un po'
-si?- rispose
-guardami- le disse. Sembrava un ordine. La ragazza fece leva con il braccio sul suo petto e si alzò un po' con il busto a guardarlo in faccia. Lui le posò una mano dietro al collo e la baciò piano sulla bocca.
Appena un attimo e si staccò. Si guardarono negli occhi per un lungo momento e a quel punto non servirono spiegazioni. Si riavvicinarono contemporaneamente l'uno all'altra ricominciando a baciarsi, questa volta davvero. Un bacio lungo e pieno della passione custodita dentro per sei anni.
Si separarono per riprendere fiato. Ron le bloccò il viso con entrambe le mani
-'Mione, sono pazzo di te, di tutto di te, lo sai questo?- le disse in un sussurro
-anche i tuoni?- chiese lei sorridendo. Non era mai stata più felice di così
-anche i tuoni- rispose lui baciandola si nuovo sulle labbra
-Ron, perché ora?- gli chiese lei temendo per un attimo che fosse per la paura di non avere altre occasioni. Il ragazzo sorrise
-si parlava di verità irrivelabili, e allora....- disse tranquillamente. Altro bacio.
-toccava a me però- gli disse Hermione
-e la mia verità, è che ti amo, Ron-
si baciarono di nuovo, ancora e ancora, in quella notte a Godric's Hallow, finalmente serena.

FINE

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