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Autore: Roxanne Potter    02/11/2011    2 recensioni
Ron e Hermione, dopo la morte di Fred.
Quello sguardo divenne per lui l'alba, l'alba che tornava ogni giorno. Detestava i momenti in cui Hermione non poteva essere lì con lui, perché tutto si faceva nuovamente buio.
Storia basata sul testo della poesia "Camminavo su sentieri infidi" di Paul Verlaine. Può essere considerata una Fic Poetica. (Dedicata a Hayley Black e JaneJ.)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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L'amore li aveva riuniti Camminavo su sentieri infidi
dolorosamente incerto.
E le tue care mani mi guidarono.


Nei suoi momenti di maggiore ottimismo, quando Ron aveva immaginato la sconfitta di Voldemort e il ritorno della pace nel mondo magico, sperandovi con tutte le sue forze, non avrebbe mai potuto sapere che, in seguito a quella disfatta, per lui si sarebbero aperti sentieri infidi.
Perché era quello ciò che stava vivendo: la morte di Fred aveva trasformato la sua vita in una strada infida, dove non poteva far altro che nutrirsi di incertezze e dolori. Il mondo sembrava essere diventato più cupo, dopo che Fred se n'era andato, le espressioni spente sui volti dei suoi familiari non riflettevano altro se non una disperazione silenziosa.
Lui si era rinchiuso in camera, per un certo periodo di tempo. A stento aveva parlato.
Ma c'era stata lei a guidarlo.

Pallido un debole presagio d'alba
riluceva all'orizzonte lontano:
il tuo sguardo fu il mattino.

Hermione. Il suo sguardo, le sue labbra debolmente increspate in un sorriso, nel tentativo di tirarlo fuori dal pozzo senza fondo nel quale era caduto.
“Sei davvero tu, Hermione?” gli veniva da pensare.
Perché lei era davvero lì, e i silenzi che avevano bloccato il loro rapporto per sette anni avevano finalmente trovato fine.
Durante quelle giornate d'estate, a volte, Ron non poteva fare a meno di pensare che non ci fosse modo di svincolarsi dalla disperazione che aveva assalito tutti, dopo la morte di Fred. Mai aveva avuto a che fare con un dolore tanto grande, che lo svuotava di qualsiasi voglia di scherzare, di qualsiasi sorriso sincero.
Poi incrociava lo sguardo di Hermione, che lo fissava con i suoi occhi marroni e gli sfiorava la mano. Allora ricominciava a sperare. Quello sguardo divenne per lui l'alba, l'alba che tornava ogni giorno. Detestava i momenti in cui Hermione non poteva essere lì con lui, perché tutto si faceva nuovamente buio.

Nessun altro rumore che il suo passo
sonoro incoraggiava il viaggiatore.
La tua voce mi disse: Vai avanti!

-Vai avanti, Ron, vai avanti!
Si era rivolta a lui con quel tono deciso che tentava di mascherare la tristezza, la frustrazione nel vederlo così chiuso in se stesso.
Si voltò a guardarla. Sembrava che vi fossero delle lacrime nei suoi occhi, ma Hermione sbatté le palpebre e continuò a fissarlo con quell'espressione determinata che lui aveva imparato ad amare.
-Fred non vorrebbe questo, Ron. Devi imparare ad andare avanti, non puoi rimanere per sempre chiuso nella tua camera, senza fare nulla... non è così che va vissuta una vita.
Aveva dannatamente ragione. Lo prese quella consapevolezza, già radicata in lui, che solo sulle labbra di Hermione sembrava aver acquistato un senso reale, concreto.
Sorrise, Ron. Per la prima volta dopo mesi, riuscì a sorridere in modo spontaneo.
-Hai ragione.- mormorò.
Gli occhi di Hermione brillarono, come in ognuno di quei rari momenti in cui Ron era abbastanza in vena da dire qualcosa.

Il mio cuore timoroso, oscuro,
piangeva solo sulla triste via,
l'amore, delizioso vincitore,
ci hai riuniti nella gioia.

Gli sembrava che il suo cuore fosse corroso dal dubbio. Lui e Hermione si erano baciati, durante la battaglia per Hogwarts. Si appigliava a quel ricordo, che riusciva a illuminarlo anche nei momenti più bui.
Ma poi l'incertezza lo riassaliva: sarebbe durato? Era stato solo un bacio scambiato fugacemente tra due amici che avevano confuso i loro sentimenti o forse significava qualcosa di più, qualcosa di più sincero e profondo?
-Oh, finalmente l'hai capito.- sospirò la ragazza davanti a lui. Gli posò una mano sulla spalla, con un sorriso mesto, e Ron improvvisamente l'aveva baciata. L'aveva tenuta stretta a sé, come temendo che lei potesse allontanarsi bruscamente. Ma non lo fece. Quando si scostò leggermente da lei, notò che Hermione aveva gli occhi lucidi e un sorriso ancora più largo sul volto.
Comprese immediatamente. Nessuno dei due avrebbe mai rinunciato all'altro, non sarebbe mai potuto accadere. Lei era l'unica che riusciva a ridonargli la speranza, nel dolore che la morte di Fred gli aveva lasciato.
Il loro amore li aveva riuniti. Non nella gioia, no, ma insieme sarebbero riusciti a raggiungerla.

*

Note: Sì. Avete capito bene. Una Fic Poetica. Ho inventato io questo termine, è da un po' di tempo che avevo in mente questa idea fissa: scrivere una storia simile a una Song-fic, che si basasse però sui versi di una poesia invece che su quelli di una canzone. Non so se la definizione di Fic Poetica esiste. Su EFP ne ho trovata solo una, pubblicata un anno fa, ma non so se ha avuto seguito o chissà che... fatto sta che ho letto solo quella, in vita mia. (Ma l'idea mi è venuta prima di leggerla, ve lo assicuro.u.u)
Dunque, ecco cos'è una Fic Poetica: è come una Song-Fic, solo che al posto di una canzone c'è una poesia su cui basarsi. (... Mi sento ripetitiva.)
Spero che vi sia piaciuta l'idea, e la storia in generale. A presto!:D
Ah, e come dimenticare? Dedico questa schifezzuola a Hayley Black e JaneJ, che l'hanno letta per prime.u.u
   
 
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